Valanga!

ZioPython

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marco ha scritto:
guarda, ormai son passati 2 anni dalla vicenda e io mi sono messo dei paletti:

1) powder con cattivo tempo solo nei boschi che conosco bene.
2) se il gruppo con cui scio è composto da più di 3/4 persone evito di andare fuoripista o fare scialp.

La dinamica di gruppo ci ha fregato quel giorno. Ti senti sicuro, soprattutto se 2 degli 8 del gruppo sono maestri di sci del luogo. Ti senti sicuro, anche se tutti scendono dove se fossi in giro con solo uno o due amici non scenderesti mai perchè ti fermeresti con loro a discutere. Il gruppo è bestiale, anche se i singoli membri sono delle cime in materia di valanghe.

già, concordo in pieno. La scorsa settimana ci siamo ritrovati a salire in 13, troppi!
non ho raggiunto la vetta, il panorama meravaglioso del tramonto sul mare dall'appennino, ma vuoi troppa gente, troppa neve, ho girato le spalle, e insieme ad altri 4 abbiamo cambiato via nel bosco (e anche li non era tranquilllissimo).
 

maxgastone

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muldox ha scritto:
@Secco&Utah:
non facciamoci illusioni, credo che non esista persona al mondo in grado di stabilire in modo infallibile se certi pendii partiranno o meno, lo dimostra il fatto che super-esperti in materia sino morti proprio travolti da valanga. Però una conoscenza il più approfondita possibile del fenomeno può insegnare a comprendere quali pendii possono essere potenzialmente pericolosi. Detto questo, ogni persona sceglierà sino a che soglia di rischio vuole spingere la propria attività.
Invece certi discorsi non li comprendo: il fuoripista è un’attività che comporta una certa dose di rischio, così come lo sono molte altre. Secondo quale principio si può stabilire che cosa sia lecito fare e cosa no? Visto che qui siamo tutti appassionati di mtb, cosa rispondereste se qualcuno che magari passa le giornate a guardare la TV vi dicesse che il vostro sport non andrebbe praticato perché potenzialmente pericoloso?
Beh i metodi per capire se un pendio è pericoloso ci sono eccome basta dare un'occhiata allo SVI Servizio Valanghe Italiano, come ad esempio evitare i pendii più ripidi di 30° (calcolabili con il metodo del bastoncino), dare per scontato che i boschi di larici siano sicuri, evitare i pendii con forti accumuli ecc. Poi uno può fare e comportarsi in qualsiasi modo... capire i pendii è possibile ma non è una scienza esatta, infatti (come dici tu) molti pro ci hanno lasciato la pelle. Io qualche hanno fa ho partecipato ad un corso organizzato dallo SVI e mi sono reso conto che per quante cose metti in atto sarai sempre a rischio (questo vale per l'alpinismo, arrampicata, vela ecc.).
Una cosa è certa (anche se sarò poi :soffriba:): io in quelle condizioni meteo non mi sarei avventurato su di un terreno così schifoso e mi meraviglio che la guida abbia accettato di portarli...
 

maxgastone

Biker spectacularis
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CLAUDIO VERZA ha scritto:
....mi intrufolo anche perchè cercavo qualche indizio di lamento sulle ordinanze di alcuni sindaci trentini di vietare su tutto il territorio comunale di loro competenza la pratica dello scialpinismo e sci fuoripista vedi Paganella, Moena, Canazei......con un divieto assoluto....non solo un sentiero......dopo una nevicata che non si vedeva da anni......quante serpentine...trab free rando..leggeri in salita favolosi in discesa da quanto galleggiano...
e a proposito di valanghe.....
ci sono i bollettini da leggere prima di pianificare una gita: se le condizioni destano sospetto e c'è pericolo marcato 3 o più si sta a casa o si scelgono mete sicure: massima cura nell'equipaggiamento: arva funzionante, pala, sonda..e un po' di fortuna...prova arva ai partecipanti della gita prima di partire e nei posti particolari sempre uno alla volta con gli altri molto attenti nel seguire il compagno....
sono delle regole che ci devone sempre accompagnare nelle nostre escursioni e tante volte premia il coraggio della rinuncia.....è dura a 50 m dalla cima del Cervino, dopo ore di arrampicata, dover rinunciare....per il tempo che cambia....
poi ci sono i corsi valanghe organizzati dal servizio valanghe italiano, dalla guardia di finanza, dal Cai e bisogna frequentarli come abitualmente bisogna far prove su prove con l'arva.....il 13 e 14 marzo sarò in Val D'Ossola per un corso.......di aggiornamento per capi gita.....
...è sempre bello poter rivedere i filmati dopo cena accanto al caminetto... quindi prudenza e rispetto per la montagna.....non abbiamo tanti jolli da giocare.....buon inverno a tutti by Claudio
quoto quoto quoto ... la vera sfida per chi fa delle attività con pericoli oggettivi è il saper rinunciare! :-|
 

maxgastone

Biker spectacularis
17/10/05
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marco ha scritto:
guarda, ormai son passati 2 anni dalla vicenda e io mi sono messo dei paletti:

1) powder con cattivo tempo solo nei boschi che conosco bene.
2) se il gruppo con cui scio è composto da più di 3/4 persone evito di andare fuoripista o fare scialp.

La dinamica di gruppo ci ha fregato quel giorno. Ti senti sicuro, soprattutto se 2 degli 8 del gruppo sono maestri di sci del luogo. Ti senti sicuro, anche se tutti scendono dove se fossi in giro con solo uno o due amici non scenderesti mai perchè ti fermeresti con loro a discutere. Il gruppo è bestiale, anche se i singoli membri sono delle cime in materia di valanghe.
Verissimo quando ha fatto il corso di 2 giorni mi hanno detto che il più grosso errore che si va nelle gite scialpinistiche è quello di non porsi mai delle domande e di fidarsi ciecamente del capogita o degli "anziani", A volte ti viene il dubbio che ti stanno portando in posto brutti (c'è anche una sorta di sesto senso ancestrale che ti mette in allarme) ma non dici nulla per paura di fare delle figure barbine... invece qualche volta bisognerebbe domandare chiedere e far riportare alla realtà i "veterani".

Ps. anche le salite al massacro (da skyrunner) abbassano le difese ai pericoli oggettivi dove tutta la nostra attenzione viene rivolta alla prestazione fisica a discapito della monitorizzazione dell'ambiente...
 
marco ha scritto:
guarda, ormai son passati 2 anni dalla vicenda e io mi sono messo dei paletti:

1) powder con cattivo tempo solo nei boschi che conosco bene.

Peccato che le valanghe cadano anche nei boschi e spesso li devastano. Bosco = poco rischio di valanghe è un'equazione che non regge, ahimè...

marco ha scritto:
2) se il gruppo con cui scio è composto da più di 3/4 persone evito di andare fuoripista o fare scialp.

La dinamica di gruppo ci ha fregato quel giorno. Ti senti sicuro, soprattutto se 2 degli 8 del gruppo sono maestri di sci del luogo. Ti senti sicuro, anche se tutti scendono dove se fossi in giro con solo uno o due amici non scenderesti mai perchè ti fermeresti con loro a discutere. Il gruppo è bestiale, anche se i singoli membri sono delle cime in materia di valanghe.

Certe scelte vanno fatte in maniera diversa secondo me. Non è il numero di partecipanti a rendere una gita pericolosa, ma la scelta del pendio. Se il pendio è a rischio puoi scendere anche da solo ma viene giù lo stesso...
bummi
 

tommi nason

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A proposito di giornali e giornalisti, questa una notizia di inizio dicembre, io non sono pratico di monti innevati ma me l'ha raccontata il marito della ragazza, esperto alpinista, che era rimasto a valle con il bimbo piccolo.

GIORNALISTA: "Una signora pisana, ..., è stata travolta da una valanga mentre stava facendo sci alpinistico in compagnia di due uomini che al momento non sono ancora stati identificati. I tre, in cordata si trovavano a 3150 metri di altezza,"

- Stavano salendo ma erano abbastanza distanti e certamente non legati

GIORNALISTA: "... nei pressi del rifugio Madriccio nella provincia di Bolzano. All’improvviso si è staccata una grande massa di neve che ha iniziato a scendere a valle proprio nella loro direzione. E’ stato un finanziere a dare l’allarme e a far alzare un elicottero prima ancora che i tre fossero travolti. "

- Questa, chissà perché, la vedo un po' dura da credere...

GIORNALISTA: "La neve ha sfiorato i due uomini ed ha sepolto invece la donna."

- Invece uno degli uomini era finito sotto circa un metro, per fortuna la neve non era molto compatta, è riuscito a portarsi una mano davanti al viso e c'era aria.

GIORNALISTA: "Per fortuna un braccio è rimasto fuori ed i soccorritori hanno subito potuto estrarre il corpo dalla neve."

- No, la ragazza è rimasta sotto più dell'uomo, credo almeno 15 minuti perché aveva potuto farsi spazio davanti al viso e riusciva a respirare e comunicare, il terzo e i soccorsi prima hanno aiutato l'altro.

Chissà perché non si citano i mezzi tecnici (ARVA, ecc) e la preparazione dei tre... sembra che sia tutto merito di chi ha visto la slavina da valle... alla faccia di informazione ed educazione...
 

ZioPython

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Tommi, conosco 2 dei 3 coinvolti per esserci uscito varie con gli sci.
Ho parlato con uno di loro di persona, i fatti riportati dal giornale sono delle vere e proprie S T R O N Z A T E !!!!
 

marco

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bummi ha scritto:
Peccato che le valanghe cadano anche nei boschi e spesso li devastano. Bosco = poco rischio di valanghe è un'equazione che non regge, ahimè...



Certe scelte vanno fatte in maniera diversa secondo me. Non è il numero di partecipanti a rendere una gita pericolosa, ma la scelta del pendio. Se il pendio è a rischio puoi scendere anche da solo ma viene giù lo stesso...
bummi

leggi quello che ho scritto:

1) boschi che conosco bene
2) gruppi grossi no: questa è la mia esperienza, ognuno è libero di fare quello che vuole.

Se tu scii solo su pendii <30° puoi stare a casa: se c'è powder o vai giù dritto o ti impianti.

Ogni pendio è rischioso, se fai scialpinismo lo dovresti sapere. Si tratta solo di minimizzare i rischi. Credersi onnipotenti perchè si è fatto il corso valanghe del CAI è un errore identico come a quello di credere di non necessitare di nessun corso.
 

muldox

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maxgastone ha scritto:
Beh i metodi per capire se un pendio è pericoloso ci sono eccome...

Scusa, ma hai letto bene ciò che ho scritto e che tu stesso hai riportato? Chiaro che esistono metodi per stabilire se un pendio è potenzialmente pericoloso, ma ciò che non è possibile è stabilire con certezza se un determinato pendio partirà o meno.
Per quanto riguarda la storia dei 30° ( io sapevo 27°.... ), essa è da intendersi come pendenza minima affinchè una valanga si possa staccare ( a meno di masse che arrivano da sopra, le quali potrebbero innescare distacchi anche su pendii con pendenze inferiori ). Riamane però valido quanto detto da Marco: sciare in neve fonda su pendii inferiori ai 30° significa, quando va bene, scendere dritti.
@Bummi: è vero, esistono valanghe che devastano i boschi. Si tratta però di valanghe di grosse dimensioni, nulla hanno a che vedere con i distacchi solitamente provocati dagli sciatori. Il discorso "sicurezza nel bosco" secondo me è un po' particolare. Io penso che in un bosco sufficientemente fitto ( dove però la sciata risulta "obbligata" ) si possa stare relativamente sicuri. Bisogna ovviamente prestare attenzione ad eventuali radure. Detto questo, in certi boschi del Colorado ho visto dei distacchi come non avevo mai visto sulle nostre Alpi. Diciamo che, se fosse stato da noi, averi considerato quei boschi sicuri al 90%.
 

marco

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tommi nason ha scritto:
A proposito di giornali e giornalisti, questa una notizia di inizio dicembre, io non sono pratico di monti innevati ma me l'ha raccontata il marito della ragazza, esperto alpinista, che era rimasto a valle con il bimbo piccolo.

GIORNALISTA: "Una signora pisana, ..., è stata travolta da una valanga mentre stava facendo sci alpinistico in compagnia di due uomini che al momento non sono ancora stati identificati. I tre, in cordata si trovavano a 3150 metri di altezza,"

- Stavano salendo ma erano abbastanza distanti e certamente non legati

GIORNALISTA: "... nei pressi del rifugio Madriccio nella provincia di Bolzano. All’improvviso si è staccata una grande massa di neve che ha iniziato a scendere a valle proprio nella loro direzione. E’ stato un finanziere a dare l’allarme e a far alzare un elicottero prima ancora che i tre fossero travolti. "

- Questa, chissà perché, la vedo un po' dura da credere...

GIORNALISTA: "La neve ha sfiorato i due uomini ed ha sepolto invece la donna."

- Invece uno degli uomini era finito sotto circa un metro, per fortuna la neve non era molto compatta, è riuscito a portarsi una mano davanti al viso e c'era aria.

GIORNALISTA: "Per fortuna un braccio è rimasto fuori ed i soccorritori hanno subito potuto estrarre il corpo dalla neve."

- No, la ragazza è rimasta sotto più dell'uomo, credo almeno 15 minuti perché aveva potuto farsi spazio davanti al viso e riusciva a respirare e comunicare, il terzo e i soccorsi prima hanno aiutato l'altro.

Chissà perché non si citano i mezzi tecnici (ARVA, ecc) e la preparazione dei tre... sembra che sia tutto merito di chi ha visto la slavina da valle... alla faccia di informazione ed educazione...

vedere l'inizio di questo topic: la stampa è una vergogna, vuole solo fare sensazione. Il 90% delle cose che si leggono nei giornali o sono bugie o è disinformazione, e non solo riguardo alle valanghe. :bleah:
 
marco ha scritto:
leggi quello che ho scritto:

1) boschi che conosco bene
2) gruppi grossi no: questa è la mia esperienza, ognuno è libero di fare quello che vuole.

Se tu scii solo su pendii <30° puoi stare a casa: se c'è powder o vai giù dritto o ti impianti.

Questa dei pendii inferiori ai trenta gradi è carina. Quindi lo scialpinismo si misura in gradi? Io sono sempre sceso senza problemi anche su pendii poco ripidi, soprattutto con neve farinosa, molto più adatta in certe circostanze di diversi altri tipi di neve.

marco ha scritto:
Ogni pendio è rischioso, se fai scialpinismo lo dovresti sapere. Si tratta solo di minimizzare i rischi. Credersi onnipotenti perchè si è fatto il corso valanghe del CAI è un errore identico come a quello di credere di non necessitare di nessun corso.

Beh dire che ogni pendio è rischioso è veramente una grossa forzatura. Se fosse così andremmo a rischiare la vita ogni volta che usciamo. Scusa la franchezza ma mi sembra una frase senza senso.
Quanto alla valutazione sulla pericolosità di un pendio preferisco compierla di volta in volta. Questo vale anche e per i pendii che conosco benissimo. La neve cambia sempre, ogni giorno. Un pendio che ieri era sicurissimo oggi potrebbe non esserlo più, bastano poche ore di vento...
bummi
 

marco

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secondo me sei un giornalista del CAI. :))):

Leggiti 3x3 Lawinen di Werner Munter per quanto riguarda la gestione del rischio. Non c'è pendio senza rischio, anche se a te avranno detto il contrario. Io sono contento di andare in giro con la consapevolezza di non essere al sicuro, almeno sto sveglio e sono preparato.

Scendi senza problemi in neve farinosa sotto i 30°? Ti vorrei proprio vedere. A piedi ce la si fa, chiaro. O in 2 mm di neve fresca con sotto il crostone. ;.=9/



 
marco ha scritto:
secondo me sei un giornalista del CAI. :))):

Azz. mi hai scoperto! In effetti sono pubblicista e pubblico qualche volta sulla rivista del CAI.
Ma questo che c'entra con quello che stiamo dicendo?

marco ha scritto:
Leggiti 3x3 Lawinen di Werner Munter per quanto riguarda la gestione del rischio. Non c'è pendio senza rischio, anche se a te avranno detto il contrario. Io sono contento di andare in giro con la consapevolezza di non essere al sicuro, almeno sto sveglio e sono preparato.

Leggo molto, circa una cinquantina di libri l'anno, anche Muntner. Ma poi preferisco elaborarmi delle idee mie. In montagna mi piace fare le cose con la mia testa sulla base anche delle esperienze che vivo e ho vissuto sulla mia pelle.
Considera che sono fondamentalmente un cacasotto, ho famiglia e mi sento molto responsabilizzato verso il mio ruolo di padre e marito. Ma ribadisco il concetto, se valuti bene l'itinerario che vai a compiere puoi abbattere il rischio. Se non sei sicuro, se tutte le opzioni che la montagna ti mette a disposizione non ti convincono fino in fondo, torni indietro. Bada bene per convincimento io intendo che sono assolutamente certo che un determinato pendio nel momento in cui ci passo è sicuro. Se per me non è sicuro non ci passo, torno indietro.
Questa valutazione implica anche che mi metta a scavare per verificare la stratigrafia nevosa presente sul pendio "incriminato" in quel momento.

marco ha scritto:
Scendi senza problemi in neve farinosa sotto i 30°? Ti vorrei proprio vedere. A piedi ce la si fa, chiaro. O in 2 mm di neve fresca con sotto il crostone. ;.=9/


Non sto a misurare la ripidezza dei pendii che scendo, valuto le gite per altri canoni. Posso dirti però che il lunghissimo ed interminabile pendio che l'anno scorso abbiamo sceso sul Monte Gorzano nel massiccio della Laga era veramente di pendenza irrisoria (un largo crestone poco più di un falso piano), ma nonostante avessimo un buon mezzo metro di freschissima neve polverosa nessuno ha avuto problemi di scarso divertimento, nemmeno il nostro amico in snowboard. E' solo un esempio, situazioni analoghe le ho vissute in diverse altre gite. Queste sono le gite che faccio di solito in pieno inverno, quando è nevicato molto oppure è stato molto freddo e ha tirato vento formando accumuli di neve non trasformata.
bummi
 

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bummi ha scritto:
Azz. mi hai scoperto! In effetti sono pubblicista e pubblico qualche volta sulla rivista del CAI.
Ma questo che c'entra con quello che stiamo dicendo?


niente, ma mi hai tolto una curiosità. :prost:
Ciao e buone gite!

PS: lo snowboard galleggia molto meglio degli sci in fresca ;-)
 
marco ha scritto:
se per scendere un pendio devo spinegre con i bastoncini siamo a posto......

Non esageriamo, se la pendenza c'è si scende sempre, anche con lo snow.
Diciamo però che in certi periodi dell'anno si predilige la scenografia del territorio alla sciata in sè. Sono scelte che si fanno appunto in funzione della sicurezza.
Le belle sciate ripide dentro ai canali si fanno più in là, quando il sole è più forte ed in grado di trasformare meglio la neve.
bummi
 

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bummi ha scritto:
Non esageriamo, se la pendenza c'è si scende sempre, anche con lo snow.
Diciamo però che in certi periodi dell'anno si predilige la scenografia del territorio alla sciata in sè. Sono scelte che si fanno appunto in funzione della sicurezza.
Le belle sciate ripide dentro ai canali si fanno più in là, quando il sole è più forte ed in grado di trasformare meglio la neve.
bummi

Bummi, ti contraddici.
Guarda sopra:

io:
PS: lo snowboard galleggia molto meglio degli sci in fresca ;-)

tu:
Vero, ma soffre anche di più la mancanza di pendenza.

io:
se per scendere un pendio devo spinegre con i bastoncini siamo a posto......

tu:
Non esageriamo, se la pendenza c'è si scende sempre, anche con lo snow.

:freeride:

io di sciate ripide in mezzo ai boschi ne ho già fatte tante, questa stagione. E non solo in mezzo al bosco, vsito che per 10 giorni abbiamo avuto pericolo valanghe 1 e molto freddo, cosa che ha conservato una neve fantastica nei canaloni :mrgreen:
 

Classifica giornaliera dislivello positivo