Comunque il problema non sono quanto costeranno le auto, ma i costi della transizione così come è stata definita e come invece, credo, non avverrà. E non avverrà perché come ti ripeto, l'obbiettivo non può essere il tipo di tecnologia, ma sono le emissioni. Se per emettere di meno CO2 fossile, compreso quella relativa al processo di transizione, l'elettrico sarà la soluzione, bene si imporrà quella tecnologia, se invece si imporra l'auto a molla con carica a chiave con le orecchie di topolino, sarà quella. E se invece si distillerà alcool dalle erbacce del mio vialetto, e i motori gireranno con quello. Per cui a parte il disagio di aver un sacco di veicoli sul mio pianerottolo per il pieno, abbondantemente consolato dal fatto che diventerò più ricco di Bezos, ben vengano i motori invece che ibridi, ebri. Ma che la tecnologia di conversione sia imposta per via politica, è un a cosa che non trova precedenti nelle democrazie liberali. Ed è il motivo per cui non se ne farà nulla. La mancata di presa di posizioni durissime da parte dei paesi produttori di auto è dovuta al fatto che gli stessi sono i paesi più europeisti (Italia, Francia, Germania). Il male sarebbe una spaccatura tra i paesi proelettrico e protermico.