NOSTALGIA: NON SO COSA SIA (quando si sta insieme)

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spiri

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E a proposito di lavoro dico al volo la mia. Sapete quanti anni ho e quanti ne abbia già passati a lavorare e in che condizioni. Bene, ho girato almeno 60 aziende di piccola-media-grande impresa (la più grande direi Magneti Marelli e Co.). Bene in Italia ci sono ancora eccellenze, ma vengono schiacciate da industrie PIETOSE. Sono stato da un noto produttore di pelate in scatola, non vi dico la puzza, il rumore, la pericolosità, lo stato in cui si lavorava. Torni a casa fai una ricerca e scopri che il proprietario è un milionario e ti fai un paio di domande sul perché tu, e tanti altri, dobbiate passare la vita nel pericolo e nel disagio totale. Si sono aperti tanti scenari difronte a me insomma, e questo mi ha reso molto cinico nella vita. Stasera vi voglio più bene del solito e non vi parlo di quello che ho visto in ospedali e case di cura, in fondo è venerdì sera!!
No non esserlo ... perché sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re ...
http://www.youtube.com/watch?v=6P1HrrsQapo
 

Rockyluca

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la Rossa
ciao Emanuele!
benvenuto in questo mondo! mamma e papà sono contentissimi di accoglierti tra le loro braccia e noi tutti siamo contenti della tua nascita. Una nuova vita che inizia è sempre una grande notizia! Questo mondo non sarà un mondo perfetto, ma anche grazie a te ora sarà sicuramente meglio!!!
benvenuto caro Emanuele, un bacione a mamma e papà!
 

Traiano

Biker urlandum
ciao emanuele!
Benvenuto in questo mondo! Mamma e papà sono contentissimi di accoglierti tra le loro braccia e noi tutti siamo contenti della tua nascita. Una nuova vita che inizia è sempre una grande notizia! Questo mondo non sarà un mondo perfetto, ma anche grazie a te ora sarà sicuramente meglio!!!
Benvenuto caro emanuele, un bacione a mamma e papà!




grazie mille a tutti ;-)
 

La Strega

Biker serius
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E a proposito di lavoro dico al volo la mia. Sapete quanti anni ho e quanti ne abbia già passati a lavorare e in che condizioni. Bene, ho girato almeno 60 aziende di piccola-media-grande impresa (la più grande direi Magneti Marelli e Co.). Bene in Italia ci sono ancora eccellenze, ma vengono schiacciate da industrie PIETOSE. Sono stato da un noto produttore di pelate in scatola, non vi dico la puzza, il rumore, la pericolosità, lo stato in cui si lavorava. Torni a casa fai una ricerca e scopri che il proprietario è un milionario e ti fai un paio di domande sul perché tu, e tanti altri, dobbiate passare la vita nel pericolo e nel disagio totale. Si sono aperti tanti scenari difronte a me insomma, e questo mi ha reso molto cinico nella vita. Stasera vi voglio più bene del solito e non vi parlo di quello che ho visto in ospedali e case di cura, in fondo è venerdì sera!!


Sono proprio queste esperienze che ti rendono cosi saggio a un'età così giovane :il-saggi:
 

lecs

Biker superis
28/12/12
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Speriamo servino davvero a qualcosa un giorno. Io vorrei vedermi realizzato, avere un lavoro creativo, direi dall'etica artigiana, un uomo demiourgoi. Vedere il mio lavoro ripagato per la qualità e non la quantità, trovare stimoli sempre nuovi. Non mi fa paura la precarietà verso la quale questo paese inevitabilmente si sta inabissando. La precarietà oltre ad essere un elemento atavico nella vita umana è indispensabile per renderci insofferenti alla routine, alle imposizioni sociali di stampo classico, alla subordinarietà delle proprie esigenze. Vedo il lavoro come un processo inevitabile di carattere comunitario, denso di ricchezza immateriale prima che meramente lucrativo. Un modo per confrontarsi con il mondo, di immergersi nel mondo. Non sei davvero homo faber se non hai immesso qualcosa di tuo nel proprio lavoro; una virgola, un intaglio, una miglioria, un nuovo platform. Oggigiorno la logica capitalistica cerca di ricreare nell uomo la serialità della macchina, tanto quanto in era fordista, ove il Taylorismo era visto come un modo per trovare uomini e donne di basso rilievo, contadini immigrati e persone dalle poche pretese. Invogliati dalle tabelle di produzione ricadevano in uno spossessamento dell artefatto, un anomia della propria figura. Un tempo si diceva "Io sono in Fiat", non importava che tu fossi un operaio, un caporeparto, ingegnere o designer. C era una fierezza, un orgoglio di fondo, un intelaiatura di fiducia e rispetto vero il proprio datore di lavoro. L Italia è patria dell artigianato, la storia lo racconta e il contemporaneo lo dimentica, ogni giorno. [MENTION=16624]La Strega[/MENTION] grazie :)
 

ottomilainsu

Biker poeticus
15/12/09
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grazie della riposta, molto sincera.
condivido solo in parte il tuo scritto. sulle norme di sicurezza trovo che ci sia ancora molto da fare, sia qua in italia, che li a taiwan , almeno guardando le foto che hanno pubblicato.
non ho mai visto la sicurezza sul lavoro come un ostacolo alla produzione, al contrario di "qualcuno" che disse pubblicamente "non ci possiamo permettere la 626". trovo che le nostre regole stringenti siano doverose, anche se purtroppo a volte non ci rendono concorrenziali.
il mercato globale livella verso il basso, costringe ad abbattere i costi e a far passare per buono ciò che è mediocre, compresa la disciplina della sicurezza sul lavoro. questo è il mio pensiero.
fosse per me, le regole sarebbero ancora più stringenti.

Però non si deve ripetere l'errore, tipicamente italiano, di ottenere maggior sicurezza inasprendo sempre più le regole e complicandole fino alla paranoia.
La sicurezza la si ottiene con regole chiare, semplici, responsabilizzando chi lavora, e facendole rispettare per davvero.
Ciò significa che se un imprenditore non rispetta le regole perché non le fa applicare, lo si mette in galera, e parimenti se un lavoratore non le rispetta lo si spedisce a casa, senza stipendio.
E poi finiamola con certe assurde colpevolizzazioni: anni fa il titolare di un'azienda venne condannato perché, durante un'operazione di manutenzione corrente, uno dei due aveva deliberatamente azionato la macchina tagliando le dita della mano dell'altro che stava pulendo le lame della cesoia tagliaprofilati.
Quei due non avevano rispettato le più elementari precauzioni, ovvero spegnere la macchina prima di metterci le mani, ebbene uno ha pagato caro quel gesto, il vero autore è rimasto impunito e il titolare è finito nei guai per colpe non sue, perché la macchina era in regola, erano stati gli operai che l'avevano manomessa senza dire niente a nessuno.
Nonostante ciò... il titolare ha sempre torto, l'operaio sempre ragione, ha tutti i diritti e ben pochi doveri, eccetera eccetera.
Questi sono i danni di un certo modo di pensare largamente diffuso in italia.
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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[MENTION=123202]lecs[/MENTION] : condivido il tuo pensiero. però sono pessimista. sono 15 anni che faccio ciò che non voglio. ma la cosa più grave è che è molto difficile riscattarsi da questa situazione.
è più si va avanti e più mi vedo trascinato verso il basso da un gorgo d'acqua malsana sempre più vorace.
purtroppo mi confronto ogni giorno con una amara realtà: comanda il dio denaro, e lavorativamente la vita umana, in una logica di produzione di stampo capitalista, non vale praticamente un caxxo. (scusate la parola , ma ci stava come una fox 36 su una specy enduro 2015).

ok basta che sennò mi demprimo.....
visto che anche oggi piove a manetta e niente bici, continuo con le mie solite cose e vi posto questa storia:

ho partecipato a questo concorso musicale. leggete bene:

http://www.darkskyfilms.com/lfothemoviecontest/

questa è la mia "entry" per il concorso. ho suonato tutto in analogico e fatto il montaggio con il trailer. il vincitore verrà decretato oggi. spero di aver fatto un buon lavoro perchè l'occasione è veramente grossa:


www.youtube.com/watch?v=bfSnq5j4wp4
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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Nonostante ciò... il titolare ha sempre torto, l'operaio sempre ragione, ha tutti i diritti e ben pochi doveri, eccetera eccetera.
Questi sono i danni di un certo modo di pensare largamente diffuso in italia.


guarda , sono sincero pure io: condivido il tuo discorso al 100% fino al punto esatto in cui inizia la tua frase sopra riportata. da li in poi mi trovo in disaccordo, soprattutto quando si parla di diritti dell'operaio: io lo sono, e li sto perdendo uno ad uno.
non porto esempi perchè sono lampanti. siamo sempre più schiavi di una classe dirigente che andrebbe riconfezionata da zero. e lo dico con il massimo della trasparenza: una buona metà della classe imprenditoriale in italia vale zero. profitti di origine finanziaria e non produttiva, delocalizzazioni, mancato rispetto delle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro, tempi di lavoro spesso impossibili da rispettare, diffusa insofferenza verso le norme che regolano i diritti dei lavoratori, disprezzo per le esigenze del singolo, disprezzo verso i CNL, attidudine palesemente del tipo "comando io, faccio quello che voglio io, e chi lavora per me non deve fiatare"
in tutta onestà: non sono degni della posizione che hanno.
per fortuna non tutti sono cosi. però quelli che lo sono , sono ancora troppi, ed andrebbero rieducati.
 

ottomilainsu

Biker poeticus
15/12/09
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Su per i monti
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guarda , sono sincero pure io: condivido il tuo discorso al 100% fino al punto esatto in cui inizia la tua frase sopra riportata. da li in poi mi trovo in disaccordo, soprattutto quando si parla di diritti dell'operaio: io lo sono, e li sto perdendo uno ad uno.
non porto esempi perchè sono lampanti. siamo sempre più schiavi di una classe dirigente che andrebbe riconfezionata da zero. e lo dico con il massimo della trasparenza: una buona metà della classe imprenditoriale in italia vale zero.

Si, troppi "imprenditori" sono in realtò dei semplici prenditori, e ho avuto anch'io la disgrazia di lavorare per uno di questi.


profitti di origine finanziaria e non produttiva, delocalizzazioni, mancato rispetto delle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro, tempi di lavoro spesso impossibili da rispettare, diffusa insofferenza verso le norme che regolano i diritti dei lavoratori, disprezzo per le esigenze del singolo, disprezzo verso i CNL, attidudine palesemente del tipo "comando io, faccio quello che voglio io, e chi lavora per me non deve fiatare"

Che piaccia o no, l'azienda è dell'imprenditore ed è lui che comanda, ci mette del suo e di conseguenza è il primo a rischiare.
Ovviamente c'è modo e modo di fare... e lo si vede.

in tutta onestà: non sono degni della posizione che hanno.
per fortuna non tutti sono cosi. però quelli che lo sono , sono ancora troppi, ed andrebbero rieducati.

In tutta onestà, l'ultima parte mi mette paura, pensando al nostro passato nemmeno tanto lontano, quando sparavano a chi non la pensava come altri volevano, e chiedo: come dovrebbero essere rieducati?
Io un'idea la avrei.
Facendogli intorno terra bruciata, non nel senso che si può pensare, ma in questo: è un tiranno? non rispetta gli altri? ce ne andiamo tutti, basta, ci licenziamo tutti.
Chi si licenzia perde il lavoro, ma chi perde tutti i dipendenti perde anche tutta la conoscenza e il saper fare.
Utopia?
Certo che si, e allora si torna al discorso generale: se uno sta male in un posto, non si trova bene, lo trattano male, vorrebbe/potrebbe fare di meglio, nessuno lo costringe a restare.
A suo tempo l'ho fatto, me ne sono andato da una settimana all'altra, in barba alle pastoie contrattual-sindacalistiche che mi avrebbero obbligato a restare per altri tre mesi.
Ci ho rimesso un po' di soldi, l'azienda ha incassato il colpo, che s'è sentito, mi hanno detto.
Io ho poi fatto le mie scelte, e l'azienda pure, così altri che non erano d'accordo se ne sono andati via, spontaneamente.
 

spiri

Biker celestialis
17/4/10
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liberazione, ettore, la meravigliosa, celestina
...
Nonostante ciò... il titolare ha sempre torto, l'operaio sempre ragione, ha tutti i diritti e ben pochi doveri, eccetera eccetera.
Questi sono i danni di un certo modo di pensare largamente diffuso in italia.

ignoro quella particolare situazione MA il titolare o l'AD o qualsiasi altra figura hanno una serie di responsabilita' e vengono pagati per quello. Responsabilita' sulla sicurezza. Ovvio non possono andare in giro per l'azienda a controllare, ma ci deve essere chi per lui lo faccia. Credo caschi nella sua responsabilita' civile non penale. Anche se ci sono casi e casi (i.e. http://www.altalex.com/index.php?idnot=51675). Il succo cmq e' che vero la colpa penale puo' essere dell'operaio, ma il titolare o il direttore o figure atte a sorvegliare devono rispondere. altrimenti perche' li pagano ...
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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In tutta onestà, l'ultima parte mi mette paura, pensando al nostro passato nemmeno tanto lontano, quando sparavano a chi non la pensava come altri volevano, e chiedo: come dovrebbero essere rieducati?
Io un'idea la avrei....


pure io, ma a che fare con un principio universale che per quanto giusto "in senso assoluto", in realtà è assolutamente relativo: il buon senso.
ma ripeto, quando il denaro è tanto, spesso il buon senso è poco.
l'essere umano è debole e avido, le persone illuminate sono poche, e quelle poche raramente salgono a posizioni di potere tali da poter agire per il vero bene comune.
 

ottomilainsu

Biker poeticus
15/12/09
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ignoro quella particolare situazione MA il titolare o l'AD o qualsiasi altra figura hanno una serie di responsabilita' e vengono pagati per quello. Responsabilita' sulla sicurezza. Ovvio non possono andare in giro per l'azienda a controllare, ma ci deve essere chi per lui lo faccia. Credo caschi nella sua responsabilita' civile non penale. Anche se ci sono casi e casi (i.e. http://www.altalex.com/index.php?idnot=51675). Il succo cmq e' che vero la colpa penale puo' essere dell'operaio, ma il titolare o il direttore o figure atte a sorvegliare devono rispondere. altrimenti perche' li pagano ...

Responsabilità sulla sicurezza... se uno va a vedere che cosa rischia veramente, in italia, accollandosi la responsabilità, non lo fa più.
Conosco gente che s'è licenziata pur di non doversi trovare a rispondere anche per degli idioti che non ne volevano sapere di rispettare determinate regole.
E qua dovrei aprire un discorso su come si comportano i sindacati, o i giudici... diciamo solo che, appunto, per una certa corrente di pensiero le responsabilità sono solo per qualcuno, mentre qualcun altro può fare impunemente quel che gli pare, tanto a pagare sarà sempre un altro.

E chi è responsabile non può essere materialmente sempre presente in qualsiasi momento: se quello combina la cazzata e io non ero là per impedirglielo, perché impegnato altrove con qualcun altro, che senso ha che mi condannino?
Non serve che vada tanto distante. Gite scolastiche, responsabilità degli accompagnatori: devono vigilare per tutta la durata della uscita, vale a dire che se dura tre giorni io dovrei restare sveglio ininterrottamente e pattugliare come un guardiano l'intero albergo, possibilmente essendo presente in tutte le camere, per evitare che a qualcuno venga in mente di fare cazzate.
Questo la dice lunga sul buon uso delle facoltà mentali da parte di chi suggerisce e legifera su queste cose.
 
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