penso che se la scala fosse sempre applicata bene, dopo un bel numero di giri ognuno dovrebbe riuscire a capire le proprie capacità in che ambito sono, cioè se uno è scarsino, bravino, superbravo, .....
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La scala CAI non è un documento chiuso, può e deve essere migliorato. Purtroppo la scala è nata in ambito LPV, giustamente le altre regioni se la sono trovata e senza neppure tante spiegazioni. Ma lo sappiamo che il CAI dorme...
Azz!!! ... ragazzi che pessimismo!!! ... non vi sembra di esagerare un pochino, a sentirvi siete quasi peggio di giornali e televisione che negli ultimi anni ci marciano sulle tragedie in montagna e criminalizzano senza ritegno i malcapitati di turno (scialpinisti, alpinisti, biker ecc...)!!!
Non lamentiamoci poi se escono fuori divieti assurdi ...
Diciamo che siamo andati fuori dal seminato con alcune discussioni, come giustamente diceva qualcuno ...ma cosa c'entra? un conto è tenere in conto pericoli oggettivi parlando in generale, un altro fare allarmismo come le tv generalizzando da singoli episodi. A me pare che tu a volte abbia problemi di lettura (non voglio dire di comprensione..)
io mi sono perso....non si parlava di segnaletica specifica per mtb ??
es. % di ciclabilità calcolata sul dislivello
Diciamo che siamo andati fuori dal seminato con alcune discussioni, come giustamente diceva qualcuno ...
poi inutile dirlo che io e te facciamo fatica a capirci praticamente in ogni occasione che ci capita di discutere!!!
proposta ragionevole, ma difficilmente applicabile. Secondo me la percentuale di ciclabilità è la quota eccedente la difficoltà massima indicata dalla scala (EC, nel nostro caso) ovvero quello che nemmeno il più bravo sarebbe in grado di affrontare senza scendere.
Nella speranza che quel tratto sia effettivamente in salita o in discesa: conosco dei tratti in falsopiano dove il sentiero è così poco ciclabile che occorre spingere: il dislivello è poco rispetto alla lunghezza.
Altrimenti si ricade nella soggettività (uno alle prime armi va a piedi sul BC, là dove altri passano senza nemmeno troppa fatica). Nemmeno si devono considerare variabili stagionali (bagnato, vegetazione ingombrante) altrimenti che si fa? cambiamo classifica a seconda del mese o del giorno?
non condivido il riferimento al 'più bravo' per la ciclabilità..ritengo che si dovrebbe sempre valutare, come per l'attribuzione di difficoltà mc, bc, ecc, in base a 'capacità medie'.
non condivido il riferimento al 'più bravo' per la ciclabilità..ritengo che si dovrebbe sempre valutare, come per l'attribuzione di difficoltà mc, bc, ecc, in base a 'capacità medie'.
A parte il fatto che ri-siamo fuori tema ...l'occasione di discutere è stata solo questa...e io personalmente (ahimé) capisco bene ciò che scrivi...
comunque...non mi hai spiegato ancora cosa c'entra il tuo intervento di prima...con la discussione che si faceva...se non un semplice provocazione inutile.
proposta ragionevole, ma difficilmente applicabile. Secondo me la percentuale di ciclabilità è la quota eccedente la difficoltà massima indicata dalla scala (EC, nel nostro caso) ovvero quello che nemmeno il più bravo sarebbe in grado di affrontare senza scendere....
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Riguardo alla segnaletica vera e propria: se parliamo di percorsi cicloescursionistici, ritengo che sia assolutamente inutile una segnaletica specifica. Noi infatti utilizziamo e condividiamo i percorsi escursionistici, già doviziosamente tabellati e verniciati. Da nessuna parte ci sono segni sui sentieri che ne distinguano il grado di difficoltà. Sono percorsi segnati e basta e tale indicazione è più che sufficiente sia che si vada a piedi che in bici.
Piutosto può essere utile un qualche riferimento sui pannelli descrittivi posti all'inizio dell'itinerario o negli incroci significativi, ma ne ho visti in giro talmente pochi che possiamo anche evitare di ragionarci su.
Personalmente sono poi anche contrario alla proposta cai (di prossima pubblicazione) di mettere un riferimento specifico accanto al numero del sentiero (quale la scritta mtb o qualche altro simbolo): si rischia di discriminare i percorsi. Nel senso che se manca il riferimento alla mtb si rischia di interpretarlo come implicitamente vietato. Se siamo escursionisti dobbiamo avere il diritto e la possibilità di andare dove ci pare, con i doveri che ci derivano dalla autoregolamentazione.
La segnaletica specifica per mtb la vedo bene solo per i bike park. Altrimenti si esce dalla sfera dell'escursionismo per entrare nella logica delle riserve indiane.
Per questo preferisco continuare il confronto sul modo di intendere le difficoltà e sul modo di rappresentarle, non sul modo di riportarle sulla segnaletica.
Qui non sono d'accordo. Cito testualmente:
"Eventuali tratti non ciclabili, dove occorre portare la bici, non concorrono alla definizione della difficoltà. "
Quindi anche un MC può avere diversi tratti non ciclabili.
A parte il fatto che ri-siamo fuori tema ...
A me danno fastidio gli attacchi indiscriminati e generalizzati, tipo i vostri, vai a rileggerti il tutto e cosa avete scritto ... semplicemente vi ho paragonato ai nostri brillanti mezzi di comunicazione che appena possono fanno altrettanto ...
@ Capataz
le tue ragioni sono più che giuste, ma l'uniformità della segnaletica è un problema che passa al di sopra delle nostre teste. Il cai promuove il proprio sistema, non è detto che tutti gli enti siano d'accordo.
Un sentiero o una mulattiera sono tali indipendentemente dal fatto che ci andiamo a piedi o in bici e la segnaletica non dovrebbe distinguersi.
Se poi le pro loco o i comuni vogliono valorizzare il territorio suggerendo quali sono i percorsi più adatti alla mtb, ben venga la proposta di segnaletica integrata che sta per essere pubblicata dal cai, ma ripeto la mia perplessità in merito al rischio che si corre in prospettiva futura.
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