Runner trovato morto in Trentino (pare ucciso da "animale di grossa taglia")

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MauroPS

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Io trovo anche incredibile che uno vada proprio al crepuscolo in una precisa zona dove si sa che ci sarebbe una situazione di rischio conclamato. Oltretutto sembra una strada molto scoscesa dove non c'è neanche una via di fuga laterale (per l'uomo e per l'animale) ragionevolmente praticabile...
perché nessuno l'ha avvisato, povero ragazzo.
c'erano stati altri attacchi, ma fare informazione evidentemente è troppo difficile, ci deve scappare il morto prima.
 
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Maiella

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Io trovo anche incredibile che uno vada proprio al crepuscolo in una precisa zona dove si sa che ci sarebbe una situazione di rischio conclamato. Oltretutto sembra una strada molto scoscesa dove non c'è neanche una via di fuga laterale (per l'uomo e per l'animale) ragionevolmente praticabile...
Non so dove abiti e come sia il tuo approccio con l'ambiente naturale.
Ciò che ha fatto il povero runner trentino é ciò che faccio anch'io (e tanti altri fortunati che hanno vicino casa sentieri e forestali di montagna); dalla mia abitazione (sia a piedi che in bici) in meno di 1km entro in una rete sentieristica eterogenea con boschi, prati, antichi insediamenti umani, che salgono sulla Maielletta (frequentata da orsi, lupi, e addirittura anche dalla lince secondo i rilevamenti dell'università La Sapienza).
Pur trattandosi di ambiente naturale, é un ambiente familiare, conosciuto, nel quale non prevale il senso della paura, del rischio, pur nella rispettosa consapevolezza che l'imprevisto possa capitare.
In estate, ad esempio, sono innamorato delle passeggiate serali alle quali non ho mai rinunciato (Io, però, mi sento sicuro perché il territorio é presidiato e gestito).
Per questi motivi le intenzioni del povero Marco posso comprenderle benissimo, non stava facendo nulla di anomalo, ma vivendo la sua vita con normalità.
 

Enrico 70

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Pietro.68

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Io trovo anche incredibile che uno vada proprio al crepuscolo in una precisa zona dove si sa che ci sarebbe una situazione di rischio conclamato. Oltretutto sembra una strada molto scoscesa dove non c'è neanche una via di fuga laterale (per l'uomo e per l'animale) ragionevolmente praticabile...
Mancava qualcuno anche qua che dicesse che la colpa è di Papi perché se l'è andata a cercare. Quelli come te c'è solo un modo per definirli....
 
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Pietro.68

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E qua non era crepuscolo. E nemmeno una zona poco frequentata.
 

fab82

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Io trovo anche incredibile che uno vada proprio al crepuscolo in una precisa zona dove si sa che ci sarebbe una situazione di rischio conclamato. Oltretutto sembra una strada molto scoscesa dove non c'è neanche una via di fuga laterale (per l'uomo e per l'animale) ragionevolmente praticabile...
Magari chi lavora tutto il giorno per allenarsi può solo al mattino presto o alla sera...io molte volte faccio notturne per allenarmi,se decidessero di reintrodurre l'orso da me mi arrabbierei molto
 

Pietro.68

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Magari chi lavora tutto il giorno per allenarsi può solo al mattino presto o alla sera...io molte volte faccio notturne per allenarmi,se decidessero di reintrodurre l'orso da me mi arrabbierei molto
Ma infatti quelli che vengono qua a dire cosa bisogna fare e non fare con l'orso e che vogliono stabilire chi può uscire e quando poi vai a vedere e l'unica montagnetta che frequentano è quella di San Siro...
 

ottomilainsu

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Io trovo anche incredibile che una ragazza vada proprio al crepuscolo in una precisa zona dove si sa che ci sarebbe una situazione di rischio conclamato. Oltretutto sembra una strada molto scoscesa dove non c'è neanche una via di fuga laterale (per la donna e per l'aggressore) ragionevolmente praticabile... La montagnetta di San Siro deve essere chiusa e i sentieri presidiati per impedirne l'accesso non appena inizia a calare la sera
Ho volutamente modificato questo "pensiero" per far vedere che la mente che lo ha partorito deve avere qualche grossa disfunzione cognitiva. Altre parole non mi vengono in mente, se non un nome... Germano Mosconi.

La citazione della montagnetta di San Siro è riferita a quanto scritto da @Pietro.68

Ma infatti quelli che vengono qua a dire cosa bisogna fare e non fare con l'orso e che vogliono stabilire chi può uscire e quando poi vai a vedere e l'unica montagnetta che frequentano è quella di San Siro...
 
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marika.f

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perché nessuno l'ha avvisato, povero ragazzo.
c'erano stati altri attacchi, ma fare informazione evidentemente è troppo difficile, ci deve scappare il morto prima.
Disonestà intellettuale a livelli ALTISSIMI.

Dilla tutta. C'erano stati altri attacchi DELLO STESSO ESEMPLARE.
“Stavo salendo in mountain bike lungo la strada forestale, ripida e con fondo sassoso. Qualche minuto dopo le 19, superato il Sas de l’Acqua e il successivo Tof de la Selva, improvvisamente sentivo forti rumori e versi di animale sotto strada”. Il ciclista sta percorrendo la Strada vecia selva nel territorio comunale di Croviana. “Subito dopo scorgevo la schiena di un orso che correva sotto strada, quasi parallelo a me; l’orso mi superava e si affacciava furioso dalla banchina di valle della strada, manifestando forti atteggiamenti di minaccia, con soffi, rugli e ripetuti movimenti delle zampe”
Un attacco ai danni di un ciclista, che era lontano da lei e dai cuccioli, nonostante avesse una via di fuga verso il bosco per lei e la prole.
Un esemplare evidentemente aggressivo e pericoloso.
Come scrisse Nicola Bressi, non eiste "l'orso che fa l'orso", ma ogni esemplare ha inclinazioni e comportamenti diversi.
Questo ha evidenziato PIU' VOLTE, comportamenti aggressivi e ANDAVA RIMOSSO, senza tante paturnie animalare.

Se i disagiati della LAV non si fossero opposti alla rimozione di Jj4, Papi sarebbe ancora vivo.
Altro che cercare strane responsabilità altrove.
Qua c'è una relazione causa-effetto estremamente chiara.

Ah, e qui un bel contributo alla follia "vietiamo le aree all'uomo"
La risposta è che «i rischi, lo dicono anche gli esperti, si possono evitare al 100% solamente smettendo di frequentare il bosco e le strade limitrofe. Personalmente considero una mostruosa menomazione questa soluzione».

Se le alternative sono «una passeggiata in ciclabile o inquinare di rumori un luogo che frequentiamo proprio perché è silenzioso, il professore di musica non ci sta e si associa «alle persone che desiderano poter tornare a frequentare le proprie montagne senza rischiare la salute o la vita o l'automobile, per un pomeriggio di pace... Sentir dire che l'orso generalmente non aggredisce, salvo che...; che la convivenza è possibile senza cambiare le nostre abitudini, ma...; che bastano gli accorgimenti suggeriti quasi sempre, a parte quando...; che gli incidenti accadono perché manca comunicazione... ecco, questo non ci aiuta, anzi, ci fa sentire come cittadini e cittadine del tutto abbandonati» è la convinzione di Bruschetti.

Pur con tutte le precauzioni del caso e nella consapevolezza che è difficile se non impossibile mettere in atto i consigli (allontanarsi lentamente, stare calmi, faccia a terra) “a cosa può servire la comunicazione? Solo ad una cosa: a dirci di stare a casa o di uscire a nostro rischio e pericolo. Io lo farò comunque, a mio rischio e pericolo, ma non mi sembra giusto. Non lo abbiamo scelto”.

”Se siamo arrivati a questo grado di allerta è evidente - così conclude Marco Bruschetti - che il progetto di reinserimento dell'orso in Trentino è diventato pericoloso, e che è un progetto che sta progressivamente togliendo libertà alle persone, che sta danneggiando il turismo e l'economia di montagna, che toglie vita a giovani e adulti che considerano irrinunciabile il rapporto con il bosco e la natura. Credo che la responsabilità sia del governo provinciale, di tutti i governi che si sono succeduti dalla nascita del progetto ad oggi ed è grave essere arrivati a questo punto”.
 
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