moutainbiking in sicilia e calabria

Allora alla fine la pensiamo esattamente alla stessa maniera anche se quando cominci ad usare certi termini giuro che stento a seguirti ma solo per una mia limitazione culturale .... (non c'e' alcun sarcasmo)

Condivido pienamente quello che dici quando parli di un approccio nuovo (per noi) alla parola mountainbiking e sai che io stesso mi sto attrezzando. Come tu stesso hai ammesso siamo indietro di anni luce rispetto ad altri paesi ma perche abbiamo della enormi lacune culturali in termini di turismo ambientale (e per turismo mi riferisco sia a quello interno sia a quello esterno) altrimenti come si spiega che abbiamo delle risorse naturalistiche che non sono da meno di altre e non le sappiamo sfruttare come si deve?

Ma per passare dalle parole hai fatti mi piacerebbe sapere come pensi (e come la pensano anche gli altri) che il lavoro fatto per valorizzare il territorio palermitano posso diventare un patrimonio di tutti? come possiamo dare un contributo affinche parole come trailbiking diventino qualcosa che cominci a puzzare di sudore piuttosto che del petrolio delle riviste? Se domani, invece di sentirmi preso per il culo dal grillo, volessi andare sulle Madonie a fare quello che avete fatto voi cosa devo immaginare che esista?

Se Fulgor con il treno potesse arrivare alla stazione di Castelbuono e da li prendere un pullman fino al paese, poi, cosa dovrebbe fare? Se tutto questo potesse succedere alla fine chiamatelo pure come volete, non avra' piu alcuna importanza perche ormai lo stiamo facendo.

Ho la sensazione pero che molti di quelli che organizzano i raduni e quindi potenziali fruitori di queste idee siano li alla finestra ad ascoltare e soprattutto ad aspettare che succeda qualcosa invece di partecipare.

Se Pantanino avesse una bella allmountain si lancerebbe in qualche ardito sentiero tra le quercete madonite?

Discutere e' bello e fondamentale, pero' bisogna anche passare ai fatti.

1) Tracciare, pulire e rendere fruibili a tutti, i percorsi per MTB, di qualsiasi genere essi siano.

2) Stimolare gli organizzatori, e tra di noi ce ne sono, ad organizzare eventi alternativi a quelli gia' esistenti.

3) Continuare con l'exploring.

4) Confrontare la propria realta' con le altre sfruttando sistemi low cost di gemellaggio.

5) Organizzare piu' raduni "fun".

Non sono daccordo con il suonare il requiem alle gare, diciamo, tradizionali.
E' vero che la MTB si sta frammentando in tante discipline diverse, ma e' anche vero che nessuna "uccidera'" l'altra.

Invece, durante questa discussione, mi e' parso di capire che spesso si parteggi per l'affermazione di una disciplina a scapito delle altre.

Un'ultima cosa, trattata marginalmente, ma a mio parere fortemente discriminante, e' il costo delle attrezzature.
Se si riuscisse a rendere il tutto meno costoso, sono sicuro che i bikers curioserebbero tra le varie discipline con piu' facilita'.
 

Fosforo (ex Viktor)

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Non sono daccordo con il suonare il requiem alle gare, diciamo, tradizionali.
E' vero che la MTB si sta frammentando in tante discipline diverse, ma e' anche vero che nessuna "uccidera'" l'altra.

Invece, durante questa discussione, mi e' parso di capire che spesso si parteggi per l'affermazione di una disciplina a scapito delle altre.


nessuno suona requiem per nulla, la varietà e la libertà sono la regola, nessuna disciplina ucciderà le altre e questo è secondo me lo spirito fun di cui parli.
 

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