Corno remake!
E bisogna dire che il remake è stato all'altezza dell'originale della settimana scorsa con voi.
Dopo una intensa opera di convincimento persuado Sergio a venire a fare il Corno, nonostante le previsioni pessime per la giornata di domenica. E ancora più sorprendentemente ci troviamo lo stesso al casello di Rovereto sud, nonostante che a Bolzano già piovesse prima delle 6.
Partenza prima delle 8 sotto una debole pioggia per arrivare a Mori transitando sulla chiusa dell'Adige, con un breve tratto sterrato. La salita ha ripetuto il tracciato della settimana scorsa, passando sopra Besagno, dal pont del Diaol e da Piazzina.
Il terreno bagnatissimo ha reso il tutto un po' più difficile e faticoso, ma la pioggia non è mai caduta in maniera abbondante. Da Piazzina salita con tratti a spinta luno la mulattiera militare per finire sulla strada dei Marezi.
Incredibilmente tutti gli alberi caduti sono già stati tolti dalla strada (tranne un paio) e quindi senza neve si poteva pedalare senza problemi fino al prato di malga Cestarelli.
Da lì un mare di fango ha sostituito la neve della scorsa settimana, ma la strada per Vignola è stata raggiunta senza problemi. Salendo lungo la strada sterrata la neve era ancora presente a tratti, obbligandoci a smontare in un paio di punti.
Nel frattempo è calata la nebbia azzerando la visibilità e ha iniziato a cadere una sottile pioggia ghiacciata, portata da gelide folate di vento.
Per proseguire e arrivare alla bocca d'Ardole è stato necessario scavalcare cumuli di neve alti anche un paio di metri. Alla bocca abbiamo deciso di non fare la salita al Corno vero e proprio, e siamo scesi subito per il sv 686. La prima parte non ha presentato problemi e anche l'attraversamento del canalone sulla neve non è stato problematico. Le difficolta sono arrivate dopo. La neve pesante e abbondante dell'altra settimana ha abbattuto molti alberi che sono rimasti a ostruire il sentiero. In parecchi punti il passaggio è stato davvero complicato e fortuna che eravamo in due, perché per una persona sola non sarebbe stato banale. Sotto quota 1000 invece il sentiero era abbastanza pulito, anche se bagnato, ed è iniziato il sospirato divertimento, una bellissima discesa tutta su sentiero fin sotto al castello di Avio. Naturalmente nel frattempo la pioggia è aumentata, ma non ci ha rovinato il divertimento.
Arrivati a Sabbionara restava solo il lungo trasferimento fino all'auto su ciclabile sotto una pioggia mai troppo intensa per chiudere un gran bel giro, nonostante la pioggia, la neve e gli alberi!
Scusatemi per la lunga intromissione, ma in qualità di delegazione trentina dei BdB ci tenevo a farvi sapere che alla fine il Corno è stato conquistato
PS: fortuna che abbiamo desistito la settimana scorsa. Dalla quantità di neve che c'era ancora oggi sarebbe stata una follia andare avanti
