Oggi tutto è andato storto, ho preso delle decisioni sbagliate e ne ho pagato le conseguenze.
Prima decisione sbagliata: con il raffreddore, e la tosse, si rimane nel letto, si prende la tisanina, lo sciroppino, ci si infila sotto il piumone e si rimane lì finché non è passato tutto.
Invece preparo
zaino, la bici in macchina per andare in Val Camonica sull'Altissimo. Sveglia a 5:15, colazione e via.
Le strade sono libere, non incontro praticamente nessuno... Pur viaggiando a 100 Km/h vengo superato da automobili che vanno decisamente più forte di me. Pazzesco. Non ho fretta e decido di andare a fare un po' di gasolio. Vicino al Bennet c'è un nuovo distributore che ha degli ottimi prezzi, decido quindi di non passare da Verola per andare a Cignano da Wilmer, ma proseguo sulla quinzanese. Devierò più avanti, intanto è lo stesso.
Mi immetto sulla ss668 e dopo la prima rotonda sono a 50 Km/orari dietro a qualche altra macchina..
Seconda decisione sbagliata, metto la freccia e mi metto a superare queste macchine, troppo tardi mi accorgo che il veicolo davanti, che andava piano, stava per girare a sinistra (con la freccia), in una stradella di campagna...(45.372702,10.089773)
Non ho tempo di far nulla. Freno, sterzo e cerco di immettermi prima del camion nella stradella per evitarlo. Non riesco a tenere la macchina in carreggiata e scivolo in un fosso alla mia destra. Mi ricordo del mio urlo, di un po' di acqua marrone, un po' di fumo. Cerco di aprire la portiera ma è pesante, molto pesante. Una persona mi aiuta ad aprire la portiera e mi allunga una mano per uscire dalla macchina piegata sul fianco. Non ho preso botte, nessun airbag è saltato. Sono profondamente incazzato con me stesso. Un grosso c......e. Quand'è che imparerò a non fare cazzate?
Sinceratisi del fatto che non mi sono fatto male, tutti ritornano alle loro occupazioni e rimango solo con la mia stupidità.
Prima cosa: avvisare Wilmer. Mi risponde la signorina Vodafone. Niente.
Seconda cosa, ritornare in macchina a prendere i documenti con i numeri di telefono per l'assistenza stradale... apro la portiera, mi allungo nell'abitacolo, prendo una portierata in faccia, e spengo le luci. Non servono più.
Col cellulare illumino il foglio con i dati dell'assicurazione e chiamo il numero verde. Mi risponde subito un ragazzo e mi chiede il numero della targa. Impiego qualche minuto per trovarlo in quel mare di scartoffie (ma era comunque facile da trovare. Imbranataggine mia). Poi do una descrizione della posizione in cui mi trovo, prima a lui e poi a chi mi verrà a recuperare.
Dovrò aspettare almeno una mezz'oretta. Giusto il tempo per darmi più e più volte del cretino, individuare una via di fuga che mi avrebbe evitato lo scivolone nel fosso, sentire Wilmer e Seby (che chiama col cellulare di Favier) e ricevere delle visite.
Gente che si ferma a sincerarsi che tutto sia a posto, ma rischiando non poco per farlo. Prima un furgone con due operai stranieri che accostano, si avvicinano, si accendono una siga e mi dicono che l'importante è che io stia bene e che le macchine si aggiustano (grazie, gentilissimi). Intanto vedo Wilmer con la bici sul tetto che se ne va in montagna...
Dopo un po' passa uno con una Lancia Y, forse? Beh, mi vede, passa oltre, fa almeno 100m di retro (pericolosissimo!), senti chi parla, scende, mi chiede come sto, dice fanculo alla macchina, l'importante è stare bene, mi saluta e riprende la strada (non in retromarcia).
Il top? Una coppia con una utilitaria passa, si ferma, fa inversione di marcia (pericolossisimo!), senti chi parla, si immette nella stradina e si ferma da me. Alla guida un panzone con il lardo che esce dalla maglietta e tocca il volante, al suo fianco una donna dall'aria persa, lo sguardo fisso.
Ma che gente strana in giro.
Beh, intanto io sono quello che è finito nel fosso...
Il recupero del mezzo non è semplice. Il carroattrezzi tira fuori la macchina dal fosso per una ruota posteriore, ho paura che la strappi via. Invece si solleva e inizia a ritornare in posizione "eretta". Arriva una seconda macchina; è il Sig. Dino che istruisce l'addetto al traino. Terminate le operazioni di recupero mi porta in
officina e successivamente mi accompagna fino a casa. Anche se io gli avevo fatto presente l' intenzione di ritornare a Cremona in bici.
E così sono qui. Abbacchiato, incazzato, e ovviamente raffreddato.
Prossimamente, se non potrò raggiungervi fisicamente, lo farò con la mente.

Oppure col treno.