Ciao,
posto qui il video (giusto un montaggio di spezzoni, non certo un documentario) del mio viaggio in bici di fine agosto da Salisburgo a Vittorio Veneto attraverso le Dolomiti per complessivi 500 km.
Invece il resoconto inzia così:
Prologo. Il presagio
In Sardegna cè Gege e io lo avevo incontrato allescursione di Dolianova Is mitzas in bike del 28 luglio 2013. Non capii che era un presagio per ciò che sarebbe successo meno di un mese dopo.
Amato e temuto allo stesso tempo, Gege è considerato politicamente un cattivo maestro, uno che con la sua autorevolezza influenza negativamente innocenti pedalatori portandoli sulla via della cicloarrampicata, dove i confini tra il ciclismo, il trekking, larrampicata e il sollevamento pesi si fanno labili e pericolosi.
In questa situazione di devianza Gege ha comunque il pregio di essere sardo e, tra i sardi, di essere meridionale. Questo limita gli effetti della sua azione criminosa, nel senso che in tutta la Sardegna non può salire oltre i 1833 m. di Perdas Crapias (la cima che gli italiani chiamano Punta La Marmora) e che nella Sardegna meridionale non può salire oltre i 1236 m. di Punta Perda de sa Mesa, la cima del massiccio del Linas.
Se in Sardegna cè Gege, in Veneto cè Mauro e, quel che è peggio, Mauro non ha limiti imposti dal territorio, dato che nelle Alpi cè terreno da salire bici in spalla fino ai 4810 m. della cima del Monte Bianco. In realtà, la quota più alta raggiunta dopo ore di telaio in spalla e, contemporaneamente, di bagagli a tracolla e di ruote in mano, sono stati i 2450 m. del rifugio Locatelli davanti alle Tre Cime di Lavaredo, ovviamente con temperatura alle quattro del pomeriggio del 28 agosto di appena 6 gradi...
ta 3 - YouTube
posto qui il video (giusto un montaggio di spezzoni, non certo un documentario) del mio viaggio in bici di fine agosto da Salisburgo a Vittorio Veneto attraverso le Dolomiti per complessivi 500 km.
Invece il resoconto inzia così:
Prologo. Il presagio
In Sardegna cè Gege e io lo avevo incontrato allescursione di Dolianova Is mitzas in bike del 28 luglio 2013. Non capii che era un presagio per ciò che sarebbe successo meno di un mese dopo.
Amato e temuto allo stesso tempo, Gege è considerato politicamente un cattivo maestro, uno che con la sua autorevolezza influenza negativamente innocenti pedalatori portandoli sulla via della cicloarrampicata, dove i confini tra il ciclismo, il trekking, larrampicata e il sollevamento pesi si fanno labili e pericolosi.
In questa situazione di devianza Gege ha comunque il pregio di essere sardo e, tra i sardi, di essere meridionale. Questo limita gli effetti della sua azione criminosa, nel senso che in tutta la Sardegna non può salire oltre i 1833 m. di Perdas Crapias (la cima che gli italiani chiamano Punta La Marmora) e che nella Sardegna meridionale non può salire oltre i 1236 m. di Punta Perda de sa Mesa, la cima del massiccio del Linas.
Se in Sardegna cè Gege, in Veneto cè Mauro e, quel che è peggio, Mauro non ha limiti imposti dal territorio, dato che nelle Alpi cè terreno da salire bici in spalla fino ai 4810 m. della cima del Monte Bianco. In realtà, la quota più alta raggiunta dopo ore di telaio in spalla e, contemporaneamente, di bagagli a tracolla e di ruote in mano, sono stati i 2450 m. del rifugio Locatelli davanti alle Tre Cime di Lavaredo, ovviamente con temperatura alle quattro del pomeriggio del 28 agosto di appena 6 gradi...
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