Tesi di laurea, tutto sui manubri :)

nicol_serio

Biker novus
19/4/13
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MILANO
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ciao ragazzi mi chiamo Nicol Serio ho 25 anni e sono una studentessa di design.
Un mio amico mi ha consigliato questo forum ed io incuriosita mi sono iscritta per porvi qualche domanda ... :)
Parto col dire che l'anno prossimo dovrò laureami e vorrei sviluppare, come argomento, l'evoluzione dei manubri delle biciclette per poi progettarne e costruirne uno io... con l'ausilio di un ragazzo molto competente che mi sta aiutando molto! :)))
Ho fatto tantissima ricerca però vorrei saperne molto di più per rimpolpare il mio "sapere".
Scrivo a voi tutti per chiedervi informazioni consigli su tutto ciò che riguarda il mondo dei manubri, i materiali utilizzati per costruirli le forme e qualsiasi altra cosa voi sappiate :)

so che magari potrei esser sfacciata nel chiedervi tutto ciò però io ci tento :)
perché e anche se non sono del campo ho voglia d'imparare!

Ringraziandovi in anticipo,

Nicol
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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troppo generico...circoscrivi meglio l'ambito di ciò che ti interessa, altrimenti ti rispondono in pochi e magari con argomentazioni che già conosci.
 

Oniriko77

Biker augustus
5/2/04
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Alba
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si perchè l'evoluzione di un manubrio da MTB è una cosa, quello da strada un'altro.

sulla MTB si parte inevitabilmente dalle cruiser modificate per fare fuoristrada con curve molto larghe, e rialzate, poi si sono accorciate, abbassate, diversificate per i vari utilizzi della MTB, riallungate, alzate, il carbonio... insomma ci sarebbe molto da dire.

http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?p=4832853

che fortunella fare una tesi sulla bicicletta...
 

nicol_serio

Biker novus
19/4/13
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(grazie mille! motobimbo)

vorrei sapere qualcosa di più su:
TIPOLOGIA di MANUBRI
DIFFERENZE tra di loro
MATERIALE utilizzato per la produzione
VIBRAZIONI che subisce il manubrio
gli STRESS DA SFORZO
PUNTI di maggiore ROTTURA
PUNTI CRITICI
GRADI DI RESISTENZA AGLI SFORZI
e magari siti il più tecnici possibile.

forse son troppe le troppe le richieste ... perdonatemi in anticipo!

Nicol
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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le forme dei manubri sono ovviamente finalizzate al tipo di disciplina alla quale sono destinati, quindi magari io partirei da un'analisi di questo tipo per associare una dimensione ed uno shape alle caratteristiche del mezzo e del terreno sul quale viene impiegato.

per quanto riguarda i materiali ci sarebbe da scrivere solo su di essi una decina di tesi....cominciando dalle peculiarità delle varie leghe di alluminio per continuare con il massiccio avvento del composito e delle sue varie lavorazioni e tecniche industriali...

a mio modo di vedere poi, non è neanche trascurabile l'analisi dell'accoppiata piega/stem poichè lavorano insieme ed è assolutamente evidente che la finalizzazione sinergica nei confronti di un certo risultato funzionale passa anche attraverso l'implementazione di uno con l'altro.

etc.etc.etc.etc. :celopiùg:
 

ilcentaurorosso

Biker dantescus
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Paperopoli
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_
...l'anno prossimo dovrò laureami e vorrei sviluppare, come argomento, l'evoluzione dei manubri delle biciclette per poi progettarne e costruirne uno io... con l'ausilio di un ragazzo molto competente... per rimpolpare il mio "sapere"......chiedervi informazioni consigli su tutto ciò che riguarda il mondo dei manubri, i materiali utilizzati per costruirli le forme e qualsiasi altra cosa ...sappiate..
...vorrei saperne molto di più per rimpolpare il mio "sapere"...
TIPOLOGIA di MANUBRI
DIFFERENZE tra di loro
MATERIALE utilizzato per la produzione
VIBRAZIONI che subisce il manubrio
gli STRESS DA SFORZO
PUNTI di maggiore ROTTURA
PUNTI CRITICI
GRADI DI RESISTENZA AGLI SFORZI
e magari siti il più tecnici possibile.
Conoscete una qualche azienda disponibile a rispondere alle mie domande?
ho inviato molte email ad alcune aziende ma non son molto disponibili ...

In attesa che ti rispondano (MAI, di questi tempi poi!) leggiti questo:
[URL]http://www.mtb-forum.it/manubrio-meglio-largo-o-stretto/[/URL]
Ti serve a poco ma inganna l'attesa.:smile:

:il-saggi:Ecco perchè NON ti rispondono come vorresti:
1) vuoi sapere qualsiasi cosa, di carattere tecnico, per rimpolpare il TUO "sapere"...
2) per fare la TUA tesi e progettare e costruire TU un prototipo di manubrio, con l'ausilio del (TUO?) ragazzo (molto competente...)

Non so che hai scritto o hai detto (si, perchè oltre a scrivere devi cercare anche un contatto diretto, si tratta di aziende spesso a carattere artigianale e non è escluso che tu possa parlare con qualcuno che conta da subito) ma la cosa andrebbe impostata in questo modo:

- ti proponi di collaborare con l'azienda pingopallo per progettare e realizzare nei loro laboratori un prototipo di manubrio innovativo, in base alle loro esigenze di ricerca e sviluppo
- automaticamente acquisisci un pò di storia del manubrio, che sia da corsa o MTB, dei materiali, etc. etc. cosa di cui (dici) hai bisogno non solo per la tua tesi ma perchè è ovviamente necessario acquisire il pregresso per fare di più / di meglio / di diverso.
- vedi in questa collaborazione di mettere sui piatti il dare e l'avere; non vedo perchè ti dovrebbero aiutare (solo per il prestigio? un pò poco al giorno d'oggi)

Se sei ineteressata a manubrio anche del settore MTB credo sia meglio rivolgerti ad azienda estera. Se vuoi restare in Italia proverei con Cinelli, Pinarello, etc. magari facendoti indirizzare da loro ai fornitori di manubri (vale anche per le aziende estere: basta che fai una ricerca su un negozio on line di accesori per bici e le marche note le trovi da te), che sono nel mondo della bdc ma sconfinano un pochino nella MTB. Così da avere un panorama più completo.
 

francesco636

Biker infernalis
22/9/12
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Maranello
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(grazie mille! motobimbo)

vorrei sapere qualcosa di più su:
TIPOLOGIA di MANUBRI
DIFFERENZE tra di loro
MATERIALE utilizzato per la produzione
VIBRAZIONI che subisce il manubrio
gli STRESS DA SFORZO
PUNTI di maggiore ROTTURA
PUNTI CRITICI
GRADI DI RESISTENZA AGLI SFORZI
e magari siti il più tecnici possibile.

forse son troppe le troppe le richieste ... perdonatemi in anticipo!

Nicol

cosa vuol dire?
 

nicol_serio

Biker novus
19/4/13
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cosa vuol dire?

Gradi di resistenza agli sforzi.
Significa:
quanto il manubrio resiste allo sforzo che applichiamo su di esso
:)

COMUNQUE CHIEDEVO, CON GRANDE EDUCAZIONE, SOLO UN PO' DI CONSIGLI.
NATURALMENTE NON MI ASPETTAVO CHE VOI TUTTI MI RISOLVESSE LA TESI ...
HO TROVATO MOLTE INFORMAZIONI E DATI PERO' PREFERIVO CONFRONTARLI CON QUELLI DI ESPERTI, QUALI SIETE VOI.
 

Boda

Biker grossissimus
21/2/10
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Nel mondo.
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Ciao Nicol,


per bici da montagna ci sono tutta una serie di tipologie di manubri, alcune più nuove e altre più vecchie. Partiamo dall'inizio.

La MTB nasce come modifica della bici da utilizzo stradale per l'uso fuoristradistico. Molti componenti sono stati inizialmente mutuati dalle bici stradali e dai cruiser e spesso questo fardello si è trascinato per oltre 20 anni per il semplice motivo che nessuno ha pensato le cose con una ottica diversa (è il caso della guarnitura a tre corone ma la cosa non ci riguarda adesso).

Ad ogni modo i primi manubri erano strettamente "legati" alle prime forcelle, rigide, con il cannotto da 1 pollice filettato di chiara derivazione stradale/cruiser.

Spesso i primi manubri erano un corpo unico con il piantone manubrio (detto anche attacco o in inglese Stem) il quale era un triangolo (quando andava bene) fatto da due tubi saldati direttamente sulla barra orizzontale del manubrio e con un ulteriore tubo verticale che si infilava nel cannotto forcella. Questo tubo orizzontale era tagliato "a fetta di salame", a spanne 45/55 gradi. Una lunga vite scendeva dall'alto e si avvitava ad un cilindro posto sotto il tubo tagliato in maniera speculare. Stringendo la vite il cilindro scorreva lungo il taglio del tubo fissando il tutto per interferenza all'interno del cannotto forcella.

Altro attacco manubrio era un semplice oggetto dotato di questo tubo verticale a cui era saldato un singolo tubo che puntava in avanti, il quale aveva un morsetto all'interno del quale si infilava il manubrio.

Una ulteriore variante era un attacco manubrio formato dal tubo verticale "affogato" in una fusione di alluminio o leghe simili che faceva funzione di attacco dove si montava il manubrio.

Il diametro del manubrio era al centro (dove si fissava lo stem) di 25.4mm (1 pollice) e si rastremava ai lati fino a 22 mm dove si fissavano leve freno e comandi cambio.

Il materiale di questi primi arnesi era ferraccio per quelli economici e acciaio al Cromo Molibdeno per quelli belli. La finitura era verniciatura o cromatura.

Col tempo sono arrivate le leghe leggere 6061 e 7075 per il manubrio e alluminio/acciaio per lo stem.

La forma del manubrio era sostanzialmente una barra quasi dritta (era leggermente piegata all'indietro nelle estremità per venire incontro ai polsi, circa 8° o 9°), larga circa 580 mm.

Le cose rimasero così finchè le forcelle furono rigide. Poi arrivarono le forcelle ammortizzate ma le prime avevano una corsa di 30/40 mm. Il problema era che l'escursione aumentava la lunghezza della forcella stessa ma finchè l'escursione era piccola la cosa era ininfluente.
Presto l'escursione passò a 80, poi 100, poi 130, 160, 180 e 200 e oltre mm a seconda delle discipline e il problema della lunghezza forcella si fece sentire.
Cambiarono gli angoli di sterzo dei telai per controbilanciare le maggiori lunghezza ma per l'altezza della forcella c'era poco da fare, bisognava abbassare il manubrio. Nel frattempo era necessaria una maggiore robustezza della zona sterzo dovuta al maggior braccio di leva della forcella lunga.

Quindi il cannotto passò da 1 pollice filettato ad 1 pollice e 1/8 senza filettatura. L'attacco manubrio cambiò radicalmente diventando da maschio a femmina. Quindi non era più l'attacco che si infilava nel cannotto ma il cannotto della forcella che proseguiva verso l'alto oltre la serie sterzo e si infilava attraverso lo stem che poi lo chiudeva con un morsetto a due viti (a volte tre). Il cannotto forcella avanzante veniva segato via e lo stem regolava la chiusura della serie sterzo tramite un expander o un "ragnetto" in acciaio infilati nel cannotto.
La particolarità di questo nuovo stem è che oltre alla lunghezza variabile a seconda delle scelte, ha una inclinazione di alcuni gradi verso l'alto. Se montato sottosopra l'inclinazione diventa negativa aumentando le possibilità di personalizzazione della posizione manubrio.
Per le discipline velocistiche lo stem è più lungo (fino a 120 mm) mentre per le discesistiche è più corto (fino a 35mm).
Il manubrio continuava ad avere il diametro di 1 pollice al centro e la sua altezza si regolava anche con degli anelli (spesori) da mettere a scelta fra la serie sterzo e l'attacco manubrio.

Nel frattempo le bici si specializzavano sempre di più e si differenziavano a seconda delle discipline. Grande spinta al cambiamento arrivò grazie alle bici da discesa (downhill) che necessitavano di manubri più alti per minimizzare il rischio di ribaltamenti in avanti in discesa.
Apparvero quindi i primi manubri rialzati che avevano una ulteriore barra orizontale morsettata ai lati per irrobustire il tutto. Il manubrio era sostanzialmente una curca che partendo dal centro piegava verso l'alto a 30/40 gradi, quindi tornava orizzontale e si rastremava a 22 mm per i comandi e le leve freno. La barra orizzontale si fissava sulla sommità delle curve alte e il rialzo del manubrio (rise) poteva variare (30mm? 40 mm?).
I materiali ormai erano tutte leghe di alluminio.

Lo step successivo fu il manubrio oversize. Ovvero la parte centrale passava da 25,4 mm a 32 mm rastremati a 22 ai lati. Spariva quindi la barra di rinforzo, non più necessaria e le tipologie di manubrio diventavano due, entrambe oversize: Flat, piatto, per usi più da crosscountry (velocità), con 580 canonici di larghezza e Rise per usi più gravity (discesa), rialzato con 640 di larghezza. Il rise può variare da 20 a 50 mm.

Con il tempo si è capito che il manubrio largo era meno maneggevole ma forniva più braccio di leva in condizioni di terreno sconnesso, difficile e pesante, per cui la larghezza è passata da 640 a 680, poi 720 e oltre fino a 800 o più a seconda delle necessità.
Il flat rimane nei canonici 580 mm.

Arriva quindi la fibra di carbonio, il che comporta nuove dinamiche, anzi dinamometriche. I primi erano falsi, ovvero avevano come anima un tubo di alluminio e un rivestimento di carbonio. Poi sono arrivati quelli in fibra di carbonio completi il che ha visto la necessità dell'utilizzo di chiavi dinamometriche per il serraggio, onde evitare cricche da sovraserraggio.
I primi in fibra di carbonio furono per le pratiche velocistiche dove serviva leggerezza, poi piano piano sono arrivati anche per le discesistiche.
Il vantaggio del carbonio, oltre alla fichetteria, è un minor peso e una maggiore flessibilità che aumenta il comfort.
Spesso i manubri da crosscountry hanno una anima in alluminio alle estremità, dove vanno morsettate delle appendici (dette genericamente "corna") che aiutano lo sforzo in salita.
L'utilizzo del carbonio in mtb è spesso controverso e molte persone non sono favorevoli (tra cui me) al suo utilizzo per il problema delle rotture improvvise senza preavviso che creano situazioni di pericolo molto gravi. Infatti continua senza flessioni anche la produzione di manubri in leghe di alluminio.

L'avvento di un nuovo tipo di bici ha nuovamente cambiato le cose. La mtb con la ruota da 29 pollici al posto della tradizionale da 26 pollici è tutt'ora molto controversa per vari motivi.
Uno dei quali è la riproposizione, nuovamente, del problema dell'altezza forcella. Il manubrio quindi in posizione troppo alta doveva avere nuove soluzioni. Si tornò ovviamente al flat anche sulle discipline cross country (dove il rise, più comodo aveva ormai fatto capolino da tempo), e togliendo gli spessori forcella si riusciva ad abbassare di 30/40 mm. Ma spesso non è bastato per cui sono arrivati degli stem con molti gradi di inclinazione, anche 15 contro i tradizionali 6, 7, 8 gradi, montati ovviamente sottosopra per abbassare ulteriormente il tutto.

Con la ruota grossa però si sono accorti che il manubrio flat da 580 mm era troppo stretto per gestire adeguatamente la sterzata per cui anche il flat abbandona dopo 25 anni la sua tradizionale larghezza e arriva anche a 720 mm. Il che comporta anche un aumento dell'inclinazione all'indietro delle estremità per non spaccare i polsi.

Attualmente le situazioni sono queste più o meno.

Gli sforzi che un manubrio deve sostenere sono la flessione delle estremità verso il basso e in avanti quando il peso del ciclista è caricato sul manubrio (in discesa ad esempio) e le flessioni verso l'altro e indietro quando il ciclista tira in salita. Inoltre va considerata anche la flessione in avanti e dietro nel momento della sterzata. Ci sono poi dei picchi di carico quando il ciclista cade e va a sbattere. la prima cosa che tocca il suolo, dopo le ginocchia, sono quindi le estremità del manubrio, che spesso si ficcano nel terreno e devono subire le leva dell'intero telaio sul quale il corpaccione morto del ciclista si abbatte.
Spero di esserti stato di aiuto.


Boda
 

Boda

Biker grossissimus
21/2/10
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Nel mondo.
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Ti consigliodi dare un'accurata occhiata al sito della ditta tedesca Syntace, roba bella, roba molto leggera, roba molto molto cara.
Ho uno Stem Syntace, l'F-109, pesa nulla ed è sottilissimo, quando l'ho montato avevo quasi timore ad usarlo, invece è rigidissimo e da un grande senso di sicurezza.
Sul loro sito troverai varie tipologie di manubri e attacchi manubri.
Inoltre troverai la Red Monster, la macchina per il controllo della robustezza e della rottura componenti per affaticamento.

http://www.syntace.com/index.cfm?pid=4&pk=676

C'è anche un bel video esplicativo e tabelle con i N/m applicati nelle varie situazioni di utilizzo.

http://www.syntace.com/fileserver/syntace/FILES/syntace_vr_3_testmachine_gekuerzt_131.wmv

Spero la cosa possa ulteriormente aiutarti.

Homepage Syntace:

http://www.syntace.com/index.cfm?pid=3

Boda


WUAO QUANTE INFORMAZIONI :)
GRAZIE MILLE DICO SUL SERIO :)))

Ora mi tocca unire, organizzare ed ordinare tutte queste informazioni ed è la parte che più mi spaventa xD
 
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giorgibe

Biker infernalis
22/8/05
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HO TROVATO MOLTE INFORMAZIONI E DATI PERO' PREFERIVO CONFRONTARLI CON QUELLI DI ESPERTI, QUALI SIETE VOI.

eventualmente grazie, ma un conto è esperti da forum, un conto esperti veri ( anche se qui dentro ci sono fior di tecnici che scrivono ).
comunque, se mastichi bene l' inglese prova a vedere a fondo su siti esteri, tipo mtbr anche e soprattutto in area vintage, ed a approfondire concetti tipo curve integrate con l'attacco, specie in carbonio ( se fai design non ti possono non piacere ). poi magari per solidarietà femminile, scrivi a jacquie phelan , moglie di charlie cunningham, se entrambi ti danno qualche dritta hai le fonti direttamente dalla storia della mtb anche per soluzioni innovative e non in linea con i normali canoni.
 

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