Qui i consigli, gli aiuti e le esperienze....dei CUBISTI

IddoCop

Biker grossissimus
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poi anche se ce la avessi
un 203 ed un 180 non pesano poi cosi tanto in piu
e poi la sicurezza viene prima di tutto:smile::hahaha::smile::celopiùg:

:smile::smile::smile:....per il tuo peso la sicurezza te la dava tranquillamente un 180 come ti avevo già detto. Poi la questione di mettere un 203 su di una Front al posto di un 180 non è fattore di sicurezza....è solo una questione che il disco non si scalda come con uno di minore misura, ma la frenata c'è sempre....e il 203 viene montato da chi come me e Skin superano il peso dei 90 kg che sommati ai vari pesi aggiuntivi si avvicinano al quintale. Altro motivo per un disco più che grande oltre che al peso del Biker è l'uso che se ne fa e se tu fossi uno che la biga la usa in discese da scavezzacollo con dislivelli di discesa oltre i 1000 - 1500 metri per sentieri e single track tecnici dove hai sempre la pinza sui dischi allora sarei d'accordo.
Io nella mia Front ho montato due dischi da 165 mm e non ho mai avuto problemi, unico neo è nelle lunghe discese tecniche dove il disco si scaldava molto...però qui stiamo parlando di me che con tutto l'armamentario arrivo al quintale, gli itinerari di cui parlo sono con molto dislivello e tecnici che portano a scaldare eccessivamente i dischi. E quest'inverno quando cambierò il disco davanti, metterò un 180 mm perchè questo mi basterà a evitare questo inconveniente. :medita:
Moris prendila come una mia opinione che può essere giusta o sbagliata e non come una critica, questo è solo un mio pensiero, però ti dico solo che quando ho fatto questa domanda a Christian, la prima cosa che mi ha chiesto è "quanto pesa il Biker??....se arriva a pesare sui 95 - 100 kg allora potrebbe anche starci....anche se un 203 su di una Front....è un pochino strano da montare". :nunsacci:

Ciauz
 

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Sella Mai troppo in alto

Prima di affrontare una discesa, ma una discesa vera con la D maiuscola, non dimenticate di abbassare un po' la sella. A parte il fatto che - comunque in discesa - dovrete sedervi il meno possibile, questo espediente diminuira' l'intralcio della sella ai vostri movimenti.
 

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Non esagerate

Il canotto sella e l'attacco manubrio (pipa) riportano una zigrinatura o un segno (frequentemente accompagnato dalla scritta "MAX") che indica la posizione di massima estensione. Andare oltre questo segno puo' facilmente procurare seri guai.
 

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Tutto sulle coperture e camere d'aria

Acquistate e usate leve per copertoni solo in materiale plastico: limiterete il rischio di pizzicare. Di solito, poi, il rimontaggio della copertura non richiede l'uso di attrezzi, ma solo la forza delle mani. Della pompa accertate che abbia l'attacco idoneo alle valvole delle vostre camere d'aria, altrimenti ...ciccia.
 

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Il pignolo: controllare, controllare, controllare ....

Bisognerebbe farlo sempre, ma almeno ogni due o tre uscite controllate i serraggi di viti e bulloni, senza necessariamente stringere. Un mio amico, proprio ieri, ha rischiato di perdere uno stelo della forcella ammortizzata per l'allentamento del relativo dado di fissaggio (1 solo sigh!). La fortuna ha voluto che ce ne accorgessimo durante una sosta. Una grande fortuna, altro che pignoleria.
 

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Quando due occhi non bastano

Se smontate qualcosa, guardate sempre con molta attenzione la sequenza di pezzi che state scomponendo. Se il tutto e' complicato prendete nota, perche' poi, finisce che non vi ricordate. Trovare dei pezzi avanzati alla fine, ...non e' bello e puo' essere molto pericoloso
 

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Proteggersi dai raggi

Se la vostra bici e' nuova fiammante o se avete acquistato nuovi cerchi sappiate che dovrete tornare dal ciclista nel giro di pochissimi chilometri (per non dire metri). I raggi di una ruota devono assestarsi un poco prima di essere regolati come si deve.
Attenzione, l'allentarsi di un raggio, oltre a compromettere la centratura del cerchio, piu' causare inattese forature. Vedete voi se crederci o meno.
 

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Bloccaggi rapidi

Quando li stringete (specialmente quelli della sella e della ruota posteriore), orientateli all'indietro, nel senso di marcia.
Se vi troverete a percorrere un sentiero con arbusti e rametti vari eviterete di agganciarli con la leva e non rischierete di perdere la ruota o la sella.
 

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Fine stagione

Quando riponete la bici, specialmente se ritenete di non utilizzarla per un lungo periodo, oltre a pulire e lubrificare cio' che serve (in pratica tutto) ricordate di posizionare il deragliatore ant. e post. sulla guarnitura e sul pignone piu' piccoli. In questo modo la tensione dei rispettivi cavi di comando sara' minima e non sollecitera' inutilmente la tiranteria di comando a tutto vantaggio della conseguente precisione di cambiata.[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]
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Un glossario tutto da pedalare.
SEZIONE A-L - M-Z

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Informazioni per principianti ma non solo.[/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Nelle mie pagine, tra le righe, troverete qualche termine che potrebbe apparirvi "inusuale". I componenti che costituiscono la mtb (ma piu' in generale una bicicletta) hanno nomi particolari. Di seguito trovate un elenco dei piu' comuni con la relativa spiegazione (per quanto a mia conoscenza). Ho recentemente aggiunto qualche immagine e ho diviso in due sezioni A-L, M-Z il tutto per agevolare i tempi di caricamento delle pagine.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Certo, non c'e' tutto ma quando vi serve cercate qui, puo' darsi che qualcosa troviate.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Se conoscete altri termini, non esitate a inviarmeli via e-mail, verranno inseriti quanto prima.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]N.B. ho limitato i vari link da e per le altre pagine perche' sarebbe stato estenuante e forse poco utile. Semmai vi aprite la pagina in una "nuova finestra" e il gioco e' fatto; se in una descrizione appaiono componenti con nomi "strani", questi, li trovate a loro volta uno per uno con la rispettiva spiegazione. [/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Buona lettura.[/FONT]


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]acciaio al cromo[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]"CrO2" materiale impiegato per la costruzione di telai. Viene usato da anni ma e' ancora sulla breccia. Della serie "gallina vecchia fa buon brodo"[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]AirB[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]marca di un particolare tipo di camere d'aria "anti-foratura". Non e' uno scherzo esistono davvero, peccato che costino una fortuna ...ne so qualcosa![/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]alluminio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]lega metallica molto utilizzata in vari componenti delle mtb. Tipici i telai oversize[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]aria-olio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]un sistema di ammortizzazione per forcelle idrauliche[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]attacco manubrio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]vedi pipa[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]batticatena[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]listello in materiale plastico da fissare sul fodero posteriore destro: evita che la catena cada tra i foderi e la copertura con immaginabili conseguenze[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]BioPace[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]guarnitura ovale studiata al computer e realizzata da Shimano per sfruttare al meglio il gesto della pedalata. L'andamento ovale doveva consentire un minor sforzo nel punto meno favorevole ovvero con le pedivelle quasi in verticale. Sono durate poco[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]bloccaggi rapidi[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]sono i fermi dei mozzi delle ruote e del cannotto sella. Quelle levette per che permettono di alzare/abbassare la sella o togliere le ruote. Sul cannotto sella c'e' quasi di sicuro[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]brasatura[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]metodo impiegato per saldare i telai[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]brugola[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]chiave a L a sezione esagonale[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]camera d'aria[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]la parte "gonfiabile" della copertura. Esistono anche dei tipi antiforatura costruiti con particolari materiali molto leggeri ma estremamente elastici e resistenti alle pizzicature o forature da spine e affini. Contro eventuali tagli non si puo' ancora far niente[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]can[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]notto forcella[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]il "tubo" che collega la sella alla pipa passando per la serie sterzo. A differenza del "canotto", non galleggia[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]can[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]notto sella[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]il "tubo" sulla cui sommita' sta la sella. Pesa mediamente circa 250 grammi; comportamento in acqua ...vedi sopra[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]cantilever[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]gli archetti dei freni tipici delle mtb[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]carbonio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]materiale utilizzato per la costruzione di telai e altri componenti (anche raggi sigh!). Il fatto che sia molto costoso e tecnologico non ne assicura l'idoneita' sulle mtb. Alla Colnago ne sanno qualcosa[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]caschetto[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]anche se avete la testa dura o se siete dei "craponi" infilatevelo. Non c'e' scusa che tiene. Non guardate i professionisti del "Giro" che non lo mettono ma quelli della mtb che lo devono indossare obbligatoriamente e basta. Il discorso e' chiuso[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]cassetta pignoni[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]quella che si chiamava "ruota libera" che c'e' ancora e che sta dentro a detta "cassetta" che porta i pignoni tic tic tic tic... presente? L'innovazione consiste nel fatto che con la cassetta vi e' un ridotto disassamento del mozzo (mozzo libero)[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]catena[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]evidente...: e' comunque costituita da maglie e perni[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]cerchi[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]i cerchioni delle ruote. Se sono stretti diminuiscono le possibilita' di pizzicare la camera d'aria. Le mtb con la M maiuscola usano cerchi intorno ai 21 mm. I cerchi "stretti" sono (guarda caso) mediamente piu' costosi[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]chiave dinamometrica[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]utensile abbastanza costoso che serve per serrare dadi, bulloni, e brugole con una forza precisa detta "coppia". Questa si misura in Nm (Newton metro) o Kgm (Chilogrammi metro) che, contrariamente alla credenza popolare di molti, non sono uguali tra loro[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Columbus[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]famosa marca di tubi per telaio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]cuscinetto[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]si trova sull'asse di rotazione di un organo meccanico[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]cuscinetto a rulli[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]lo trovate sull'asse di rotazione del mozzo. Ogni mozzo ne ha solitamente due: quelli a rulli sono destinati a componenti per mtb da gara molto costose (e per super-appassionati di componenti "esoterici")[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]cuscinetto a sfere[/FONT]​

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]idem come sopra: il tipo "a sfere" e' destinato alle mtb "normali" benche' si possa comunque trovare anche su bici di alto livello[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]cuscinetto ceramico[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]si trova sulla puleggia superiore della gabbia del deragliatore posteriore. Una vera chicca per amatori[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]copertura[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]piu' nota come pneumatico ma si chiama anche cosi'. Puo' avere il bordo in acciaio o in kevlar: nel secondo caso si ottiene un risparmio di peso di circa 100 g per ogni ruota[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]dente[/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]
denti.gif
[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]pignoni e guarnitura ne hanno da meno di 12 a piu' di 40. Si possono pulire con uno spazzolino "da denti": pero' abbiate il buon gusto di non riutilizzarlo -dopo- per i vostri denti. Al limite tentate di usare lo spazzolino di qualcun altro...[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Deore[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]modello di gruppo del noto produttore giapponese Shimano che identifica una serie diversificata per sigle (DeoreLX - DeoreDX - DeoreXT - XTR ....) e che comprende gran parte delle parti meccaniche della bici (freni, cambio, mozzi, pedivelle, pignoni...)[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]deragliatore[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]l'organo meccanico del cambio che guida e sposta fisicamente la catena di trasmissione. Sono due: uno anteriore uno posteriore[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Dextron ATF[/FONT]​

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]olio per trasmissioni idrauliche utilizzato frequentemente nelle forcelle ammortizzate di tipo, appunto, "idraulico"[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]disassamento[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]
disass.gif
[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]spostamento da un lato del mozzo per far posto alla cassetta pignoni[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]distanziale[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]particolare spessore in materiale plastico o metallico che separa i singoli ingranaggi nel pacco pignoni[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]elastomero[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]materiale gommoso, elastico utilizzato come componente attivo in molte forcelle ammortizzate[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]esoterico[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]qualcuno sbagliando insiste e confonde "esoterico" con "esotico" come la frutta ...eviterei.[/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Identifica componenti o intere mtb realizzate con materiali super costosi (titanio, kevlar, carbonio...) ed esclusivi: piu' indicati per una mtb da esposizione che per una da usare (pensate se vi cade ... Aaaaggghh!!!)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]espander o expander[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fissaggio meccanico (avete presente i tasselli a espansione per fissare le mensole al muro? ecco ...gli assomiglia)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]estrattore[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]utensile, che per la bici, serve per allontanare le pedivelle dal movimento centrale. I modelli di pedivella piu' recenti hanno l'estrattore incorporato nel bullone di fissaggio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fazzoletto[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]oltre a quello per soffiare il naso identifica rinforzi + o - triangolari usati nei telai in lega, in prossimita' delle saldature tra i tubi[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fermapiedi[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]gabbia utile per trattenere il pede (vedi gabbia)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]filetto, filettatura[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]lavorazione meccanica a spirale che permette ad una vite o a un bullone di essere ...avvitabile[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fine corsa[/FONT]​

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fermo a vite che limita la "corsa" (escursione) di un organo meccanico. Sulle mtb si trovano, ad esempio, sul deragliatore anteriore e su quello posteriore[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]flangia[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]
flangia.gif
[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]parte del mozzo con fori da cui partono i raggi[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fodero posteriore[/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]parte posteriore del telaio della bici. Per intenderci quello dove "batte" la catena di trasmissione[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]forcella[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]parte anteriore della bici di supporto alla ruota. Sulle mtb e' frequentemente "ammortizzata". Oltre che per la geometria, le ammortizzate si distinguono a loro volta dal tipo di congegno impiegato: elastomeri, aria-olio, molle... sistemi misti e invenzioni dell'ultima ora[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]forcellini[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]detti anche punte forcella: la sede dell'asse del mozzo[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]gabbia[/FONT]​

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]costituisce il supporto delle "pulegge" guida catena del deragliatore posteriore. Puo' essere "corta" o "media" sui cambi da competizione piu' precisi, e "lunga" su componenti meno impegnativi. La lunghezza della gabbia condiziona la precisione e velocita' di cambiata ma limita la gamma di incroci utilizzabile e il numero di rapporti possibili. Detta anche "compasso" (?).[/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Anche i pedali hanno una gabbia utile per trattenere il pede. Un consiglio: non toglietele ma abituatevi, poi passerete agli SPD[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]geometria[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]forma tipica del telaio o della forcella di una bici. Se ne distinguono di diverso tipo con caratteristiche proprie specifiche[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]giranipple[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]piccolo utensile necessario per centrare le ruote. Se, non avete esperienza, lasciate pur perdere che e' meglio. Affidatevi a un bravo meccanico ciclista che in 2 minuti fara' quello che un inesperto non farebbe in 2 settimane[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]GripShift[/FONT]​


[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]tipo di comando del cambio per mtb caratterizzato dal fatto che la cambiata avviene ruotando (a scatti) le manopole di impugnatura sulla piega o parte di esse. Molto in voga, altrettanto efficiente e rapido. Un solo difetto: vista la posizione bisogna "farci il callo" nel vero senso della parola !![/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]gruppo[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]insieme dei componenti che servono, con il telaio, per montare e realizzare una bici (movimento centrale, serie sterzo, deragliatore, pedivelle...). Ultimamente e soprattutto per ragioni economiche, le bici vengono spesso assemblate con parti provenienti da gruppi di tipo e "classe" diversa (mozzi STX, deragliatore XT...); e' vero anche il contrario: alcuni selezionano il meglio del meglio di ogni componente (un po' come si fa con l'Hi-Fi) e costruiscono bici da ...esposizione :-)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]guaina[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]la parte non scoperta (a vista) dei cavi di comando di freni e cambio. Deve essere di qualita' altrimenti si comporta come una molla e tende ad "assorbire" l'energia impressa sul cavo (speriamo si capisca, nel dubbio scrivetemi) vanificando lo sforzo. Ingrassare (internamente) a inizio e fine stagione[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]guarnitura[/FONT]​

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]ingranaggio/i anteriore/i della trasmissione. Sulle mtb sono solitamente tre. Viene spesso chiamata "corona","stella" o "moltiplica": ...non esiste.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Tempo fa erano in voga quelle ovali tipo BioPace quasi subito abbandonate[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Hyperglide[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]particolare sagomatura e profilo dei denti di guarniture e pignoni atta ad agevolare e permettere la cambiata sotto sforzo.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Grande invenzione.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Identifica anche le catene di trasmissione adatte per questi ingranaggi (HG) I termini UltraGlide (UG) e SuperGlide (SG) identificano diverse versioni[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]incrocio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]possibilita' di utilizzare differenti guarniture con differenti pignoni. In un cambio costituito da 3 guarniture e 7 pignoni non e' vero che sono utilizzabili 7x3=21 rapporti. Gli incroci estremi possono danneggiare seriamente la trasmissione.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Esiste anche l'incrocio dei raggi: si dice in 2^, in 3^ in 4^. Indica quante volte, ogni raggio nel suo percorso dalla flangia del mozzo al nipple, incrocia gli altri. Comune quello in 3^; su bici "esoteriche" si possono vedere sulla ruota anteriore raggi senza incrocio: ...un po' delicati (radiali)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]indicizzato[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]si dice di un comando cambio che associa uno scatto e un click per ogni posizione su pignoni e guarniture. Ormai comune anche sui modelli meno costosi e sulle bici da passeggio.[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]kevlar[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]materiale sintetico utilizzato prevalentemente per la costruzione del bordino delle coperture. 5 volte piu' resistente dell'acciaio e anche piu' leggero (circa -100g per ruota), per la sua flessibilita' permette anche di piegare la copertura per poterla riporre e portare al seguito. Costa un'esagerazione[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]leve a due dita[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]leve freno molto corte adatte per essere afferrate con due sole dita: sono montate sulle mtb "top"[/FONT]



[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]maglia
maglie.gif
[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]generalmente si indossa; nello specifico si dice di ogni singolo elemento che compone la catena, fatta appunto, di "maglie".
Se entrate in un negozio e chiedete una maglia, e' improbabile che vi propongano quelle catena.
[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Manitu[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Noto costruttore di forcelle ammortizzate. Ha conquistato il mercato delle forcelle a elastomeri; oggi utilizza anche componenti idraulici nei suoi prodotti di alta gamma[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Marzocchi[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]un'alternativa italiana a Rock Shox. Piace molto agli americani che la chiamano "Zokes"[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]MetalMatrix[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]lega metallica per telai utlizzata da Specialized. Ne parlano gran bene in molti. Ned Overend lo utilizzo' tra i primi ma lui aveva anche ...le gambe[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]movimento centrale[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]supporto munito di cuscinetti a sfere o rulli funzionale alla rotazione di pedivelle & C.[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]molle[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]ovvio... In alcuni tipi di forcelle ammorizzate costituiscono - accompagnate da altre diavolerie - "l'ammortizzatore" vero e proprio[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]mozzo[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]l'asse di rotazione delle ruote. E' costituito dai cuscinetti, dall'asse e ha 2 flange per i raggi[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]mozzo libero
mozzo_libero.gif
[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]non si tratta di un marinaio in libera uscita ma dell'abbinata mozzo posteriore integrato dalla ruota libera
[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]mtb[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]MounTain Bike[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]nipple[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]dado terminale dei raggi delle ruote lato cerchio. I nipple, che possono essere in ottone o alluminio, sono muniti di filetto per consentire la centratura dei cerchi. Guai a chi ci "smanazza"[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]oversize[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]si dice dei tubi per telaio con sezione superiore al normale. Caratteristico dei telai in lega d'alluminio che per via delle inferiori caratteristiche di resistenza dei metalli impiegati, costringono i costruttori a scegliere sezioni maggiori per assicurare la robustezza[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]pattini[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]la parte di attrito dei freni (come le "pastiglie" dei freni dell'auto). Solitamente due per ruota, ve ne sono di diverse tipologie. Spesso abbinati a un preciso tipo di freno non sono sempre sostituibili con modelli diversi da quelli previsti[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]pedivella[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]il supporto dei pedali e, sul lato destro, anche delle guarniture[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]perno[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]tanti perni, insieme alle maglie, costituiscono la catena; li trovate anche nei meccanismi del deragliatore (ma non sono gli stessi della catena). Si tolgono con l'utensile tagliacatena[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]piega[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]la parte del manubrio che si impugna[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]pignoni[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]ingranaggi costituenti la parte posteriore del cambio. Sono raggruppati sulla cassetta[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]pipa[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]detta anche attacco manubrio: tubo a forma di "L" che collega la piega al canotto della forcella. Si puo' regolare in altezza allentando la serie sterzo o un'apposita vite; assieme alla piega costituisce il manubrio vero e proprio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]pizzicare[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]se siete dispettosi pizzicate qualcuno: nel mondo della bici si "pizzica" una camera d'aria quando la pressione di gonfiaggio e' bassa e viene urtato un ostacolo. La camera viene schiacciata tra il cerchio e l'ostacolo ...pizzicandosi. Equivale a una foratura, in qualche caso ...due[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]portaborraccia[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]...non aggiungerei altro; spesso possono essere due[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]prolunghe[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]alcuni le chiamano impropriamente "corna". Mah ...de gustibus. Trattasi di appendici da sistemare sulla piega (c'e' una pagina in proposito) molto utili. Del tutto sconsigliate quelle dritte (piu' di uno in seguito a cadute se le e' infilate nel fegato) molto indicate quelle leggermente ricurve[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]puleggia[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]piccola rotellina guida-catena. Il deragliatore posteriore ne ha due[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]radiale[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]speciale incrocio "non incrociato" dei raggi di una ruota. Piu' leggero per via della ridotta lunghezza dei raggi e molto rigido, implica una maggiore delicatezza intrinseca della ruota. Solo per chi vuole stupire[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]raggi[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]a parte quelli solari, sulla bici costiruicono "l'ossatura" delle ruote e vanno dalla flangia al nipple. Si sono viste anche ruote a "razze" ma pare che per la mtb (costo a parte) siano eccessivamente rigide. Al posteriore i raggi destri sono piu' corti di quelli sinistri per la presenza della cassetta pignoni che comporta il disassamento del mozzo[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]raggi a doppio spessore[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]raggi a sezione variabile (piu' spessa alle estremita' e fine per gran parte della lunghezza). Pesano meno dei fratelli "normali" e sono molto resistenti. Detti anche "sfinati". Solo per libidinosi[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Rapidfire[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]comando del cambio per mtb caratterizzato da due levette per ogni lato: una per salire una per scendere. Nati per semplificare le cose, talvolta (se mal regolati) le complicano[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]rapporto[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]qualsiasi combinazione di ingranaggi tra guarnitura e pignone[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]razze[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]ruote con bracci in lega leggera (3 o 4) al posto dei classici raggi. Poco utilizzate sulle mtb[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Rock Shox[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]famossissimo costruttore delle prime mitiche forcelle ammortizzate[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]sella[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]quella della bici puo' avere il telaio in titanio. Quella per il cavallo non credo[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]serie sterzo[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fissaggio regolabile munito di cuscinetti funzionale alla rotazione dello sterzo. Prima o poi si allenta[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]serracavo[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]morsetto a vite che assicura il terminale dei vari cavi di comando (freni, cambio...). attenti a non "strizzare" il cavo che a lungo andare si spezza[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]servo-wave[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]leva freno con meccanismo a camma e nottolino per la riduzione dello sforzo[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Shimano[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]nota casa giapponese costruttrice di mulinelli per la pesca. Costruisce anche eccellenti e innovativi gruppi per bici: e' molto ma molto difficile che sulla vostra mtb non vi sia almeno un componente di questo produttore[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]SIS[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]nome commerciale della Shimano per identificare i comandi deragliatore di tipo indicizzato (Shimano Index System)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]sistema misto[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]nelle forcelle ammortizzate si dice dell'ammortizzatore composto da piu' componenti molle-olio, molle-elastomeri[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]smagliacatena[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]vedi tagliacatena[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]slooping[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]geometria tipica adottata sui telai mtb. E' caratterizzata dall'andamento in diagonale del tubo orizzontale che concorre ad aumentare la rigidita' del telaio. Adottato, in qualche caso, anche su modelli da corsa su strada (i primi si sono visti al Tour 98).[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]smanazzare[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]termine del sottoscritto atto ad identificare manovre fatte a capocchia tipo "cosa sara' questa vite?? mah...proviamo a girarla... azz.. !! e adesso che faccio? ". Tipici gli smanazzamenti sulle viti di registrazione del deragliatore posteriore[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]SPD[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]nome commerciale di pedale Shimano a scatto rapido. Il PD M737 del '91 è il famosissimo precursore degli odierni tipi prodotti da molte case;il termine SPD identifica ormai la categoria dei pedali a scatto. (e' un po' come e' successo con la Jeep che identifica "la categoria dei veicoli fuoristrada" piu' che una marca).
Hanno due controindicazioni
- devono essere regolati con estrema perizia e attenzione
- quando vi sarete abituati non potrete piu' farne a meno
[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]SuperGlide[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]si dice del profilo HyperGlide applicato ai denti della guarnitura[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]tagliacatena[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]a dispetto delle apparenze non serve per rubare le bici ma per aprire (smagliare) la catena di trasmissione estraendo i perni. Si usa per sostituire la catena o parti di essa (maglie). Per le catene HG e' indispensabile un attrezzo speciale. Detto anche smagliacatena[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]Tange[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]famosa marca di tubi per telaio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]teflon[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]materiale plastico a basso coefficiente d'attrito: si trova nelle guaine cavo di lusso (e sulle pentole antiaderenti...)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]telaio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]l'ossatura della bici. Si distinguono diverse geometrie e materiali quali: acciaio al cromo, leghe d'alluminio varie ceramiche e non, carbonio, titanio...
A difesa dell'uno o dell'altro materiale sono state scritte intere enciclopedie. Rinvierei la trattazione in una pagina apposita
[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]tendicavo[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]vite funzionale alla regolazione micrometrica di parti meccaniche manovrate da cavi (freni, deragliatori...) [/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]tig[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]tipo di saldatura impiegato per i telai (mi pare una roba tipo Tungsten Inert Gas)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]titanio[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]lega metallica di derivazione aeronautica molto resistente e particolarmente leggera. Hanno provato a farci di tutto, dalle viti ai telai: ...non sempre con successo. E' particolarmente costoso[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]trasmissione[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica]il complesso degli organi meccanici quali pedivelle, catena, guarniture, pignoni, (gambe HAHAHA) ecc... [/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]UltraGlide[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]fratello povero di HyperGlide[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]U-Brake[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]tipo di freno ormai in disuso montato posteriormente sui primi esemplari di mtb caratterizzato da notevole capacita' di frenata (e peso)[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]V-Brake[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica]ultimo grido in ordine di freni. Sono molto modulabili e frenano che e' una bellezza. Chi ha gia' freni di alto livello (tipo XT) soffre un po' di meno se non li acquista.[/FONT]
 

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UN ASSUNTO FONDAMENTALE PER VIAGGIARE COMODI

"LA NATURA NON HA MODELLATO IL NOSTRO CORPO
PER ADEGUARLO ALLE ESIGENZE DELLA BICICLETTA,
QUINDI STA A NOI MODELLARE LA BICICLETTA
PER ADEGUARLA ALLE ESIGENZE DEL NOSTRO CORPO."


Il bello di questa affermazione è che praticamente tutti sarebbero disposti a sottoscriverla, salvo poi rendersi conto di non conoscere a sufficienza le esigenze del proprio corpo, soprattutto in rapporto all'uso della bicicletta.
D'altronde il concetto stesso di ergonomia è ancora relativamente giovane, e non si può certo pretendere che chiunque sia in grado di applicarlo...
A causa di questo si trovano ancora in commercio, accanto a biciclette di concezione moderna e razionale, "arnesi" a due ruote che sembrano usciti di peso da un romanzo d'appendice ottocentesco, sui quali i molti decenni di evoluzione del veicolo sembrano essere scivolati senza lasciar traccia.
Oltre a ciò, un'idea di "eleganza" ormai obsoleta cospira nel mantenere in vita, ed in commercio, micidiali "trappole" da venti chili di peso, prive di cambio e di un sistema frenante degno di questo nome, capaci di seppellire qualunque fantasia di escursione che vada al di là della passeggiata ai giardini pubblici (e già quella è un'impresa).
Queste biciclette "vecchio stile", nate per appagare l'occhio e l'immaginario dell'acquirente e non già le sue esigenze di spostamento, sono in genere destinate, dopo l’improvvido acquisto, all’oblio in polverosi scantinati, o buie soffitte.
L'unica scusante che si può riconoscere agli incauti acquirenti di tali "arnesi" è che la corretta posizione sulla bicicletta non è definibile per via intuitiva, ma va costruita a partire dall'analisi dell'anatomia umana in rapporto alla meccanica ed alle dinamiche imposte dal veicolo stesso.
Coloro i quali, orgogliosi possessori di tali "strumenti di tortura", dovessero ritenersi "mortalmente offesi" da queste ultime considerazioni, insistendo che mai e poi mai tradirebbero la loro adorata bicicletta a "collo di cigno" senza cambio per un mezzo più moderno e funzionale, possono anche risparmiarsi di continuare nella lettura.
 

IddoCop

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IL RELAZIONAMENTO CICLISTA/BICICLETTA

Il rapporto ciclista/bicicletta deve tener conto delle seguenti esigenze:
  • TRASMISSIONE DELLA SPINTA
  • DISTRIBUZIONE DEL PESO CORPOREO
  • COMODITÀ DI GUIDA
  • ACCESSO ED USO DEI COMANDI
Il principio fondamentale sul quale si basa la bicicletta consiste nella trasformazione della spinta che il piede del ciclista esercita sul pedale in un movimento orizzontale del mezzo.
Il lavoro migliore, in questo caso, viene effettuato quando il baricentro del corpo si trova sulla verticale del pedale sul quale avviene la spinta, cioè quello in posizione più avanzata.
In pratica la posizione di pedalata deve essere impostata in maniera tale che, nell'atto della spinta, il ciclista scarichi su tale pedale tutto il proprio peso.
Il ciclista non dovrà percepire sé stesso come una persona seduta che spinga coi piedi in una qualche non meglio precisata direzione, bensì il suo movimento dovrà essere del tutto equivalente a quello compiuto nel salire una rampa di scale, spingendo con tutto il proprio peso di volta in volta su un pedale, e quindi sull'altro (esattamente come se si stessero salendo dei gradini).
Se il vostro modo di pedalare non risponde a questa condizione vuol dire che la bicicletta che utilizzate non è stata correttamente dimensionata.
Questo primo requisito è strettamente connesso col secondo, ovvero la distribuzione del peso corporeo sui tre punti di contatto: manubrio, sellino e pedali.
Una posizione troppo arretrata comporterà che il peso del corpo si scarichi in prevalenza sul sellino, con indolenzimento del sedere, una troppo avanzata produrrà una eccessiva sollecitazione dei polsi.
Per comodità di guida si intende, invece, la facilità con la quale si riesce a controllare la direzione bicicletta.
Esistono biciclette che rispondono all'azione dello sterzo con estrema prontezza e docilità, ed altre sulle quali il solo affrontare una curva richiede doti acrobatiche.
Questo dipende da una quantità di fattori connessi alla geometria del telaio e alla forma del manubrio, la cui discussione esula dagli intenti di questa discussione.
La cosa che mi interessa puntualizzare è che, in presenza di un telaio troppo lungo, nel quale il manubrio risulti troppo distante dalla sella, ogni intervento volto ad "accorciare" la bicicletta, arretrando la posizione delle impugnature, produrrà un cambiamento (spesso in peggio) nella sua guidabilità.
Lo stesso si può affermare per certe vecchie bici da passeggio, con il manubrio molto incurvato all'indietro, e per le "Grazielle": sono modelli di biciclette che si guidano male, scarsamente controllabili nelle situazioni critiche, e questo è intrinseco alla geometria dei loro telai, e non si può migliorare..
Per completare il quadro va considerata la disposizione dei comandi, la cui comodità d'uso e di accesso non sempre è sfruttata al meglio.
 

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LA POSIZIONE DEL SELLINO
Il punto di partenza per questa nostra ricerca dell'efficienza e della comodità non può che essere il sellino.
É a tale componente che, in genere, si accreditano le maggiori colpe ed i maggiori fastidi.
Su di esso, l'operazione che tutti sanno compiere consiste nel sollevarlo ed abbassarlo per adattare la bicicletta a persone di diversa corporatura.
Pochi sanno che il sellino dispone anche della possibilità di regolare l'avanzamento, ovvero di uno scorrimento orizzontale che consente di avvicinarlo o allontanarlo dal manubrio, e della facoltà di variarne l'inclinazione verticale, per alzare o abbassare la punta.
In effetti molti dei fastidi all'inguine lamentati da ciclisti sprovveduti dipendono da un erroneo posizionamento del sellino, in genere dalla punta troppo alzata.
La posizione migliore, nella stragrande maggioranza dei casi, è quella che vede la sella orizzontale, o meglio ancora, con la punta appena inclinata verso il basso.
Altezza ed avanzamento andranno poi messi a punto di pari passo.
Come già detto, per ottenere il massimo rendimento occorre che nella fase di spinta, ovvero con la pedaliera orizzontale, il baricentro del corpo si scarichi verticalmente sul pedale anteriore.
Per ottenere questo risultato il busto deve assumere una posizione inclinata di circa 45° rispetto alla verticale.
Tale posizione inclinata consente una miglior distribuzione dei pesi e previene la colonna vertebrale dalle conseguenze di urti e vibrazioni.
Attenzione! Inclinata non vuol dire curva: se la schiena tende ad incurvarsi vuol dire che c'è qualcosa che non va o nell'inclinazione della sella, o nella distanza sella/manubrio.
Tipicamente se la punta della sella è troppo alta il bacino assume una posizione scorretta, basculata all'indietro, di conseguenza il ciclista ha problemi a raggiungere il manubrio e tende ad incurvare la schiena.
Inutile far presente la gravità dei danni che può comportare il mantenere a lungo una simile postura errata.
Altro fattore importante: per un'ottimale sfruttamento della muscolatura della parte inferiore della gamba (il polpaccio) la posizione del piede sul pedale deve far coincidere l'articolazione del metatarso (dove il piede si piega, o meglio dove si appoggia nell'atto della corsa) con l'asse del pedale.
Va aggiunto che la gamba, nel punto di massimo allungamento dovrebbe distendersi quasi completamente, al fine di facilitare lo smaltimento dell'acido lattico e la riduzione della sensazione di affaticamento.
Oltre a ciò la conformazione dell'articolazione del ginocchio richiede che il centro dello stesso, nella fase di massima spinta, gravi esattamente sulla verticale dell'asse del pedale anteriore.
Date queste condizioni, per approssimazioni successive, si ricava la corretta posizione della sella, in termini di altezza ed avanzamento, rispetto all'asse della pedaliera.
Questa è probabilmente la parte più complessa nella messa a punto della bicicletta, e può richiedere svariati tentativi e diverse uscite di prova.
Molti ciclisti sono poi abituati a fermarsi mettendo il piede a terra senza scendere dalla sella.
Purtroppo la posizione qui suggerita, ottimizzata per la fase di pedalata, richiede al ciclista la discesa di sella ad ogni sosta.
Il movimento connesso, assieme a quello necessario a partire, sono però di facile apprendimento.
D'altronde non si può certo pensare di sacrificare l'efficienza della fase di pedalata, che si protrae, nell'arco della giornata, anche per diverse ore, per privilegiare i pochi secondi occorrenti ogni volta per fermarsi e ripartire.
 

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IL MANUBRIO, QUESTO SCONOSCIUTO
Una volta messa a punto la posizione del sellino si può analizzare il resto della bicicletta, andando a valutare se le proporzioni del telaio rispondono alle nostre esigenze.
L'attenzione si sposta ora sul terzo "punto di contatto" tra ciclista e bicicletta: il manubrio.
Per quanto riguarda la forma dei manubri la fantasia dei fabbricanti si è veramente sbizzarrita.
Purtroppo questa varietà di fogge e dimensioni non corrisponde a reali esigenze di comodità e manovrabilità del mezzo, produce anzi situazioni di notevole disagio dovute ad un cattivo appoggio dei polsi sulle impugnature.
Il manubrio deve rispondere a due precise esigenze: consentire un buon controllo della bicicletta e prevenire l'affaticamento dei polsi (non dimentichiamo che su di esso si scarica buona parte del peso del ciclista).
Non sottovalutiamo, però, che entrambe dipendono non solo dalla forma del manubrio, ma anche dalla geometria complessiva della bicicletta.
Attenzione ad evitare manubri curvi e/o ripiegati all’indietro, diffusi soprattutto nei modelli da "passeggio" e in quelli "da signora", perché costringono i polsi in una posizione in genere scorretta, e alla lunga potenzialmente dannosa.
E qui consentitemi di aprire due parentesi.
Uno: che significa, bici da "passeggio"? La bicicletta è un veicolo che può portarci quasi ovunque, perché uno dovrebbe limitarsi al passeggio? È come dire: un'automobile "da parcheggio"!!
Due: peggio ancora, bici "da signora". Senza parole! Come se le donne non fossero in grado di guidare una bicicletta qualsiasi e ce ne volesse un tipo fatto apposta!
Questo, secondo me, è un perfetto pessimo esempio di come si possa perseguire a tutti i costi la vendita di un oggetto ad un acquirente ignorante, convincendolo che quello che sta acquistando è qualcosa fatto apposta per lui (o per lei), mentre è invece un arnese fatto peggio di altri (al momento, sicuramente peggio delle tanto vituperate mountain bike da supermercato).
Ma torniamo al manubrio.
Per quanto riguarda la forma prenderemo in esame solamente due tipologie: la "barra" dritta, da mountain bike e il manubrio da corsa.
Il manubrio "dritto" delle mountain bikes è quello, tra i due, che garantisce il miglior controllo della bicicletta in qualunque situazione, il suo limite principale consiste nell'avere una sola posizione di guida e non poter cambiare l'appoggio delle mani.
Tale limite è facilmente aggirabile montando alle estremità due impugnature supplementari, dette anche "corna", che consentono di cambiare presa, nel corso della pedalata, e ridurre l'affaticamento dei polsi.
Le appendici non vanno montate in una posizione qualsiasi, l'orientamento corretto è in avanti, appena inclinate verso l'alto (all'incirca 10° - 15°)
Il manubrio da corsa, dal canto suo, consente diverse impugnature ed è quindi adatto ad un uso prolungato nel tempo, tuttavia la sua forma risulta molto più giustificata nelle competizioni agonistiche, dove le alte velocità impongono una posizione raccolta per ridurre gli effetti del freno aerodinamico, di quanto non lo sia ai fini cicloturistici e cicloescursionistici.
 

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LA DISPOSIZIONE DEI COMANDI
A differenza dei manubri da corsa, sui quali le leve dei freni hanno una posizione ben definita e pressoché non suscettibile di variazioni, la posizione dei comandi di freni e cambio sulle mountain bike, a causa della sezione tonda della barra manubrio, si presta a significativi stravolgimenti.
Non è raro infatti incontrare ciclisti con le leve dei freni orientate in orizzontale o addirittura puntate verso l'alto.
Tale sistemazione è altamente deleteria, poiché obbliga il polso in una posizione scorretta (specialmente in situazioni critiche come le discese su sterrato), tale da esporre al rischio di lesioni anche gravi ai tendini ed all'articolazione della mano.
La miglior collocazione si ricava solo dopo aver effettuato tutte le messe a punto precedentemente elencate.
Una volta saliti in sella e afferrato saldamente il manubrio, i comandi devono trovarsi sul prolungamento della linea degli avambracci.
Questo al fine di consentire al polso un appoggio ottimale, condizione indispensabile nel caso di discese su fondo sconnesso in grado di produrre forti sollecitazioni (alle articolazioni in generale ed ai polsi in particolare) garantendo al tempo stesso un perfetto controllo sui comandi dei freni.
Al momento di allentare e riposizionare le leve vale la pena di verificare che le impugnature siano collocate ad una larghezza tale che le braccia si trovino parallele tra loro.
Questo si verifica raramente, poiché i fabbricanti tendono a montare manubri più larghi del necessario, dal momento che l'accorciamento di un manubrio largo (con un seghetto per metalli) è certo più semplice che non l'allungamento(!) di uno troppo risicato.
Per correggere l’eccessiva larghezza delle impugnature bisogna allentare le leve dei freni e del cambio (ove non facciano già corpo unico).
Provvederemo, come già detto, a ruotare le prime per collocarle su un piano che è la prolunga ideale dell'avambraccio, e le seconde (qualora si tratti di leve o pulsanti) in modo che effettuino il movimento su un piano ad esse parallelo.
Le impugnature possono essere a questo punto sostituite, con una spesa minima, con versioni più morbide e confortevoli, vivamente consigliate quelle in spugna.
Nella parte di manubrio che avanzerà (come già detto, i manubri sono sempre più larghi del necessario) provvederemo a collocare le impugnature supplementari, in posizione, ripetiamo, di poco sollevata dall'orizzontale.
L'eventuale ulteriore eccesso nella larghezza del manubrio (al massimo due o tre centimetri per lato) andrà eliminato senza rimpianti.
 

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GLI ACCESSORI
Quasi mai una bicicletta monta, di serie, tutto il necessario.
Le già menzionate impugnature supplementari, ad esempio, vanno acquistate a parte.
Esse offrono vari vantaggi: permettono di cambiare posizione alle mani quando i polsi si stancano, consentono una presa, e quindi una posizione del corpo più avanzata, nelle salite (con conseguente riequilibrio del baricentro sulla pedaliera) e garantiscono una presa ottimale quando si pedala in piedi (posizione detta della "ballerina", occasionalmente utile, a patto di non esagerare).
Sono inoltre estremamente utili quegli accessori che hanno la funzione di aumentare la coesione tra piede e pedale: puntapiedi, gabbiette, meccanismi di sgancio rapido.
Il motivo è presto detto, il pedale piatto può essere azionato solamente mediante una spinta verso il basso, quindi la gamba lavora soltanto per un piccolo arco dell'intera pedalata, impiegando solo parte della muscolatura (comunque la parte più potente: quadricipite e polpaccio).
Vincolando il piede al pedale la gamba può continuare a spingere (e tirare) lungo tutti i 360° della pedalata, utilizzando pienamente la muscolatura, con evidenti vantaggi.
Oltre tutto l'azione combinata, una gamba che spinge, l'altra che tira consente al quadricipite di esprimere maggiore potenza.
L'unico inconveniente si pone nel momento in cui ci si ferma, poiché a quel punto occorre che il piede si distacchi dal pedale con la massima velocità e naturalezza, ma è molto più un fatto di abitudine che un problema reale
Esistono diversi modi per ottenere questo tipo di risultato, sistemi di diverso costo ed efficienza, accomunati dall'ulteriore vantaggio di garantire un esatto posizionamento del piede sul pedale.
Sul gradino più basso, il semplice "puntapiedi" risulta efficiente solo per quanto riguarda la spinta in avanti (pedale in posizione alta) e il posizionamento del piede sul pedale (a patto che sia della lunghezza giusta), poco utile invece per quanto riguarda il ben più importante movimento di trazione verso l'alto.
Esso risulta consigliato solo per i principianti, in genere timorosi di non riuscire a sbloccare il piede in tempo al momento delle soste.
Le gabbiette migliorano decisamente l'efficienza nella fase di trazione, bisogna però evitare di stringerle troppo, come anche di impiegare scarpe con la suola molto artigliata, pena il non riuscire, in caso di necessità, a sfilare il piede in tempo per non cadere.
Il mio consiglio è di regolare la larghezza del cinghietto in modo che la scarpa possa infilarsi e sfilarsi comodamente (come fa il piede in una pantofola).
Si perde un po' di efficienza nella fase di trazione, ma si guadagna, e molto, in tranquillità.
Il sistema migliore è però il cosiddetto "sgancio rapido", consistente in un gruppo integrato pedale/scarpa.
Al momento tali pedali vengono proposti anche a prezzi, se non proprio bassi, tutto sommato accettabili in vista di un utilizzo prolungato.
Sulla scarpa (ovviamente già predisposta) viene applicata una staffa che, sotto pressione, va a bloccarsi in una apposita sede sul pedale.
A differenza dei modelli per bici da corsa (standard LOOK), che impediscono, una volta scesi dalla bici, di camminare comodamente, nella più recente versione per mountain bike (standard SPD) la scarpa dispone di una piccola placchetta metallica in posizione rientrata rispetto alla tassellatura della suola.
Questo sistema, una volta scesi dalla bicicletta, consente di camminare comodamente.
Il vantaggio principale consiste nel fatto che, durante la pedalata, il piede resta perfettamente trattenuto in tutte e quattro le fasi di spinta e trazione, mentre può essere sganciato facilmente con una leggerissima torsione verso l'esterno.
Attenzione solamente alla corretta regolazione della molla di sgancio: all'atto della vendita questi pedali sono quasi sempre regolati alla massima forza di bloccaggio, e vanno allentati, pena il non riuscire a sganciarsi in tempo e cadere (questo è il motivo per cui molti restano diffidenti).
Il sistema dà problemi solo nel caso ci si trovi a camminare nel fango, quest'ultimo interferisce sia nella fase di aggancio (ovviamente) che in quella di sgancio (ben più critica!).
Dotazione essenziale è il portapacchi, giacché: "quando la strada è tanta, è meglio far portare il peso alla bici!".
Gli zaini, oltre a scaricare il peso sulle reni, fanno sudare abbondantemente la schiena.
Nel caso di lunghi viaggi, che si affrontano con almeno 7-10 kg di bagagli, è impensabile di trasportarli in uno zaino: non si resiste mezz’ora!
Se intendete montare un portapacchi, verificate che il telaio della vostra bici disponga degli attacchi filettati predisposti, in caso contrario sarà molto difficile ottenere un fissaggio idoneo al trasporto di carichi pesanti (le fascette metalliche tendono a strapparsi, dopo un po’).
Il portapacchi ideale è in alluminio, con le giunzioni saldate e tre asticelle verticali per lato; è il modello che garantisce la massima stabilità alla bici, grazie all'assenza di flessioni laterali, anche montando borse molto pesanti.
Portapacchi più scadenti andranno soggetti a flessioni e torsioni, il che renderà problematico il controllo della bicicletta qualora dovessero sopportare pesi significativi (i già citati 7-10 Kg).
E poi guanti, occhiali, caschetti, pantaloncini imbottiti, specchietti retrovisori, forcelle ammortizzate... il mercato si è sbizzarrito in una quantità di accessori che variano dall’utile, in situazioni specifiche, al puramente decorativo, scegliete senza farvi incantare.
Ad ogni modo l’essenziale è stato detto, grazie per l'attenzione ...e buon viaggio.
 
colleghi dadi...vorrei sapere un paio di cose -se possibile-...
quanti cubisti stereomuniti hanno smontato il parafanghino?
e quanti usano stratagemmi vari per proteggere l'ammo dalla polvere?
con cose tipo grasso sulle leve dello sbloccaggio o una camera d'aria a proteggerlo, o una copertura in neoprene....
 

Classifica giornaliera dislivello positivo