Quante alluvioni ancora prima di convincere gli scettici sulla crisi climatica?

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boliviano

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Questa discussione è assurda. Ma è un esempio perfetto della discussione (assente) tra gli “early adopters “ e i “laggards “ che implica un cambiamento anche dei sistemi di comunicazione e coinvolgimento. Chi si occupa di teoria del cambiamento e comportamento sarà a suo agio con questi termini. Ecco, quelli che continuano a sostenere “ma c’è sempre stato “ si possono classificare come laggards. Io sono dall’altra parte della curva gaussiana, per cultura e attitudine personale.
Io rinuncio a convincere i recalcitranti perché siamo entrati in una discussione dogmatica. Credo che i fatti di questi giorni hanno convinto molte persone, che purtroppo sulla loro pelle e sulle loro case hanno sofferto gli effetti di questi monsoni. A questi va la mia solidarietà.

Ai laggards cosa dico? Niente. Cercate almeno di non nuocere al resto del mondo con le vostre teorie strampalate.

se volete sapere di più sulle teorie comportamentali sul cambiamento, due link interessanti:


 

Andrea7576

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Il nostro paese ha uno "sviluppo" ormai da tempo, solo fondato sull'edilizia e sul terziario. L'industria è in costante arretramento. Tutti hanno la loro casetta e appena possono escono da condomini e si fannonla villetta. Tra strade, aree commerciali e residenziali ci siamo mangiati un immensa porzione di territorio e continuiamo a buon ritmo e ci si è sempre fregati di dove sono i fiumi.
Se il clima diventa una copia in piccolo di quello della Florida saremo sotto ogni anno regolarmente. Un'alluvione ogni 50 anni è un conto, ogni anno un altro.
In Italia non mi pare che la popolazione cresca stando ai dati.
Semplicemente invece che sfruttare il patrimonio edilizio esistente, si cerca il nuovo. Inoltre c'è un evidente spostamento delle persone verso i grandi centri a sfavore delle piccole realtà. Al massimo aumentiamo di numero per l'immigrazione.
E non vedo tutta sta gente spostarsi dai condomini per farsi la casetta. Al massimo la ereditano dai genitori che si erano "sistemati" quando costruirsi una casa costava decisamente meno.
Una casa unifamiliare al giorno d'oggi non costa due bruscolini.
Non a caso oramai nei comuni di 4/5000 abitanti si vedono tanti cartelli "vendesi" nei centri storici (o nei casolari rurali sparsi nelle campagne oramai abbandonate). Mentre nei centri più grandi si continua a costruire.
 
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In Italia non mi pare che la popolazione cresca stando ai dati.
Semplicemente invece che sfruttare il patrimonio edilizio esistente, si cerca il nuovo. Inoltre c'è un evidente spostamento delle persone verso i grandi centri a sfavore delle piccole realtà. Al massimo aumentiamo di numero per l'immigrazione.
E non vedo tutta sta gente spostarsi dai condomini per farsi la casetta. Al massimo la ereditano dai genitori che si erano "sistemati" quando costruirsi una casa costava decisamente meno.
Una casa unifamiliare al giorno d'oggi non costa due bruscolini.
Non a caso oramai nei comuni di 4/5000 abitanti si vedono tanti cartelli "vendesi" nei centri storici (o nei casolari rurali sparsi nelle campagne oramai abbandonate). Mentre nei centri più grandi si continua a costruire.
Io conosco la mia realtà emiliana, quindi ignoro le medie nazionali. Ma qui da noi è vero l'opposto. I centri storici, dove una volta abitavano i ricchi, si sono svuotati, tutti sono scappati verso le prime colline, dove sono stati costruiti immensi lotti pollaio di villette tutte uguali. La campagna è sparita, le strade si sono ingolfate di auto. Per risolvere il problema hanno fatto tangenziali e con le tangenziali nuove lottizzazioni, in gran parte tutte in mano all'andrangheta.
Oggigiorno, così come avviene lungo la via Emila, se esci dalla città verso l'appennino è un continuo di paesi uno attaccato all'altro in costante allargamento.
E nei capoluoghi ci sono quartieri ghetto con palazzoni in degrado che una volta erano abitati da gente di classe media.
 
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Qualsiasi trasformazione di energia ha un rendimento inferiore al 100% e tutto quello che è la differenza viene dissipata in calore. Quindi non c'è machina elettrica o a carbone che tenga.
Siamo semplicemente in troppi: la Terra ha un equilibrio con 4-5 miliardi di persone, oltre l'equilibrio viene meno e le conseguenze sono inevitabili oltre che irreversibili.
La sopravvivenza del pianeta è legata all'eliminazione dell'uomo o al suo forte ridimensionamento in numeri:
Guerra termonucleare? pandemia? asteroide? ai posteri.
:prega:
 

Andrea7576

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Io conosco la mia realtà emiliana, quindi ignoro le medie nazionali. Ma qui da noi è vero l'opposto. I centri storici, dove una volta abitavano i ricchi, si sono svuotati, tutti sono scappati verso le prime colline, dove sono stati costruiti immensi lotti pollaio di villette tutte uguali. La campagna è sparita, le strade si sono ingolfate di auto. Per risolvere il problema hanno fatto tangenziali e con le tangenziali nuove lottizzazioni, in gran parte tutte in mano all'andrangheta.
Oggigiorno, così come avviene lungo la via Emila, se esci dalla città verso l'appennino è un continuo di paesi uno attaccato all'altro in costante allargamento.
E nei capoluoghi ci sono quartieri ghetto con palazzoni in degrado che una volta erano abitati da gente di classe media.

Nella mia zona (Marche provincia di Ancona) oramai è raro vedere lottizzazioni nuove nelle frazioni o nei piccoli comuni collinari. Nel mio paese l'ultima degna di nota risale agli anni 90. Qua la tendenza è di cercare di avvicinarsi al mare. Nell'edilizia si lavora in pratica solo con ristrutturazioni, bonus o incentivi. Il nuovo è raro. La campagna appartiene più a tedeschi, olandesi o inglesi, ecc... che hanno comprato, ristrutturato o ricostruito fabbricati rurali, usandoli come case vacanze a due passi dalla spiaggia.
 

lorenzom89

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Qualsiasi trasformazione di energia ha un rendimento inferiore al 100% e tutto quello che è la differenza viene dissipata in calore. Quindi non c'è machina elettrica o a carbone che tenga.
Siamo semplicemente in troppi: la Terra ha un equilibrio con 4-5 miliardi di persone, oltre l'equilibrio viene meno e le conseguenze sono inevitabili oltre che irreversibili.
La sopravvivenza del pianeta è legata all'eliminazione dell'uomo o al suo forte ridimensionamento in numeri:
Guerra termonucleare? pandemia? asteroide? ai posteri.
:prega:
Generalizzazione e semplificazione portano spesso a sbagliare, e anche in questo caso sbagli.

Quel che conta molto è lo stile di vita e le emissioni di Co2 pro capite.
https://grafici.altervista.org/emissioni-di-co2-pro-capite-e-totali-in-italia-e-altri-paesi/

per esempio un americano emette le 8 volte la co2 che emette un indiano o 4 volte quelle di un francese.

Sulla terra potremmo anche rimanere solo in 1 miliardo, ma se vivessimo tutti come i texani probabilmente saremmo messi ancora peggio di adesso.
 
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Sailman

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Generalizzazione e semplificazione portano spesso a sbagliare, e anche in questo caso sbagli.

Quel che conta molto è lo stile di vita e le emissioni di Co2 pro capite.
https://grafici.altervista.org/emissioni-di-co2-pro-capite-e-totali-in-italia-e-altri-paesi/

per esempio un americano emette le 8 volte la co2 che emette un indiano o 4 volte quelle di un francese.

Sulla terra potremmo anche rimanere solo in 1 miliardo, ma se vivessimo tutti come i texani probabilmente saremmo messi ancora peggio di adesso.
Premesso che non ho fatto distinzio
Generalizzazione per generalizzazione, un texano produce la co2 che serve a mantenere lo stile di vita di minimo altri 20 americani e non solo.
Generalizzazione e semplificazione portano spesso a sbagliare, e anche in questo caso sbagli.

Quel che conta molto è lo stile di vita e le emissioni di Co2 pro capite.
https://grafici.altervista.org/emissioni-di-co2-pro-capite-e-totali-in-italia-e-altri-paesi/

per esempio un americano emette le 8 volte la co2 che emette un indiano o 4 volte quelle di un francese.

Sulla terra potremmo anche rimanere solo in 1 miliardo, ma se vivessimo tutti come i texani probabilmente saremmo messi ancora peggio di adesso.
Semplificazione... tipo quella pensare che un singolo texano (che poi è un altro dato errato, più corretto sarebbe parlare di territorio) produca Co2 solo per se stesso e non per mantenere lo stile di vita di altre 50 persone?
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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Generalizzazione e semplificazione portano spesso a sbagliare, e anche in questo caso sbagli.

Quel che conta molto è lo stile di vita e le emissioni di Co2 pro capite.
https://grafici.altervista.org/emissioni-di-co2-pro-capite-e-totali-in-italia-e-altri-paesi/

per esempio un americano emette le 8 volte la co2 che emette un indiano o 4 volte quelle di un francese.

Sulla terra potremmo anche rimanere solo in 1 miliardo, ma se vivessimo tutti come i texani probabilmente saremmo messi ancora peggio di adesso.
ai fini del riscaldamento globale ciò che conta è la Co2 totale.
Chi la emette e in che quantità per abitante non conta nulla perchè l'inquinamento non rimane in casa di chi lo produce.
Se 4 miliardi inquinano metà pro capite di altri 2 miliardi l'inquinamento totale è lo stesso. e il danno è lo stesso.
Se fai una scoreggia in un angolo di una stanza se va nell'altro angolo dopo un po' te la annusi lo stesso :pirletto:
 

MauroPS

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Ma perché bisogna sempre polarizzare?

Scettici contro credenti? Siccità contro alluvione? Cambiamento climatico contro è sempre stato così?
Ma lo capite che di sto passo si fa solo una gran caciara e non si va da nessuna parte?

Vi metto un video di un ESPERTO che dice le cose come stanno..
Verso fine video risponde alle tue domande.
Pensi qualcuno l'abbia visto?

c'è questa allergia in una parte di italiani per i "professoroni".
che sono quegli scienziati o studiosi che fanno presente al politico di turno che sta sparando cazzate.

Salvini dice che a maggio fa freddo e che quindi il risaldamento globale è una bufala? arriva lo scienziato a smentirlo e quindi viene immediatamente indicato come "professorone" in senso dispregiativo, perché per italiano medio che si è laureato nella prestigiosa facoltà universitaria della strada è faticoso ammettere di non capirci una cippa e di dover "pendere" dalle labbra di chi ne sa di più.
 
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boliviano

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Chi ha l’abbonamento al Post.it si ascolti il podcast di oggi di Costa (Morning Post). Parla di quanto si discute qui. Molto interessante.
 

lorenzom89

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ai fini del riscaldamento globale ciò che conta è la Co2 totale.
Chi la emette e in che quantità per abitante non conta nulla perchè l'inquinamento non rimane in casa di chi lo produce.
Se 4 miliardi inquinano metà pro capite di altri 2 miliardi l'inquinamento totale è lo stesso. e il danno è lo stesso.
Se fai una scoreggia in un angolo di una stanza se va nell'altro angolo dopo un po' te la annusi lo stesso :pirletto:
non ho capito il tuo discorso.

il libero arbitrio e la coscienza è una cosa personale, ognuno è libero di decidere di come vivere, cosa mangiare, cosa comprare, quanto inquinare. ognuno è libero di decidere PER SE STESSO, non per gli altri.

altrimenti scusa secondo il tuo discorso io potrei dire "fanculo mangio bistecche ogni giorno, giro con un pick up 6000 V8, faccio 4 voli a settimana, tanto inquinerò sempre meno di 1 miliardo di indiani che girano in motorino e mangiano riso, loro tutti assieme producono molta più Co2 di me da solo"
 
B

boliviano

Ospite
ascoltando Costa sono arrivato a questo articolo. imbarazzante, il contenuto non l'articolo.
Grazie, non avevo cercato l’articolo.
Speriamo che più persone possibile aprano gli occhi. Poi ci saranno quelli che anche a occhi aperti vedono quello che vogliono, ma spero siano in minoranza.
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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articolo che rimarca quanto detto da alcuni anche qua. e cioè che manca la prevenzione.
[All’Italia, dunque, manca una struttura nazionale per mettere in sicurezza un paese bello e fragile, minato dal dissesto idrogeologico. Manca cioè, o è palesemente scarsa, la parte del “prima”.]
 
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Pietro.68

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non ho capito il tuo discorso.

il libero arbitrio e la coscienza è una cosa personale, ognuno è libero di decidere di come vivere, cosa mangiare, cosa comprare, quanto inquinare. ognuno è libero di decidere PER SE STESSO, non per gli altri.
altrimenti scusa secondo il tuo discorso io potrei dire "fanculo mangio bistecche ogni giorno, giro con un pick up 6000 V8, faccio 4 voli a settimana, tanto inquinerò sempre meno di 1 miliardo di indiani che girano in motorino e mangiano riso, loro tutti assieme producono molta più Co2 di me da solo"
beh. il libero arbitrio ci ha portato a come siamo oggi e cioè nella cacca.
E siccome il riscaldamento è un problema globale e cioè che interessa tutto il pianeta, indipendentemente da quale parte del pianeta ne sia la causa, è' meglio che tutti si mettano in testa di contribuire a ridurre il problema. altrimenti qualcuno "più virtuoso" rischia di veder annullati i proprio sforzi a causa di qualcun'altro che invece applica "il libero arbitrio"....
 

Fermo80

Biker scrausissimus
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magari i problemi idrici di una volta (pre crisi climatica) erano diversi.
I problemi idriaulici sono sempre gli stessi: troppa acqua = l'acqua esce.
Quello che cambia è il contesto, ed eventualmente le cause.

siamo troppi e già si sa. io sarei per la politica del figlio unico, come facevano quei cattivoni senza dio in Cina.
invece no, ora vogliono penalizzare i single e premiare le famiglie numerose, come se dovessimo fornire carne da cannone per la terza guerra mondiale.
Spero sia abbastanza chiara la differenza tra un paese in crescita (più o meno imponente), uno in stasi e uno in decrescita (ovvero dove annualmente muore più gente di quanta ne nasca e dove l'età media aumenta progressivamente).
Noi siamo uno dei paesi più "vecchi" esistenti su questo martoriato pianeta. Che senso ha imporre limiti a noi?
 
Stato
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