Piombino: il promontorio (foto e mappa sentieri)

I'CANGIA

Biker delirius tremens
30/10/06
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Mi diletto in campo fotografico e ti devo fare i miei complimenti, aggiungendo che in zona ci sono andato diverse volte ma ho fatto spesso i soliti percorsi, se eri solo e hai fatto tutte le foto con autoscatto sei veramente un fenomeno, comunque a parte la tecnica utilizzata, mi piacerebbe farmi un giro con te da quelle parti che conosco ma non così bene. Ciao Nencio


Che fenomeno, sono i posti che son belli.
Ho risposto al tuo mp, quindi contatta Orsetto e vai sul sicuro.
Okkio al Crocifissino che se l'hanno ripulito te lo fanno fare di sicuro. :mrgreen:

Ciao.
o-o
 

=Boga=

Biker novus
14/8/07
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Scandicci (FI)
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Anch'io d'estate vengo in vacanza a baratti!!! Bellissime foto Cangia...alcuni posti non li conoscevo. Mi sono sempre fermato al pozzino, Populonia e alla buca delle fate! Come si fa a vedere quella cartina che è stata postata qua sopra? non riesco a vederla....
 

I'CANGIA

Biker delirius tremens
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Anch'io d'estate vengo in vacanza a baratti!!! Bellissime foto Cangia...alcuni posti non li conoscevo. Mi sono sempre fermato al pozzino, Populonia e alla buca delle fate! Come si fa a vedere quella cartina che è stata postata qua sopra? non riesco a vederla....


Buca delle Fate piace tanto al mio amico Massi ma un breve tratto non è ciclabile almeno che tu non voglia provare a fare conoscenza con l'ortopedico del Villamarina di Piombino.
Molti files postati sui vari topicche con foto e cartine non sono più visibili.
Non so perchè ma purtroppo è così.
 

france

Biker urlandum
14/8/05
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Pistoia
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Buca delle Fate piace tanto al mio amico Massi ma un breve tratto non è ciclabile almeno che tu non voglia provare a fare conoscenza con l'ortopedico del Villamarina di Piombino.
Molti files postati sui vari topicche con foto e cartine non sono più visibili.
Non so perchè ma purtroppo è così.

questa? :-)

1591893180_07d81c36ef_b.jpg


http://www.flickr.com/photos/francepics/1591893180/
 

tomb

Biker spectacularis
Ciao Luca, come va, tutto ok ?
Sempre il benvenuto quando potrai capitare dalle mie parti !
Basta che non ti porti appresso quello dell'Aurora ...:mrgreen:
Me lo puppo tutta l'estate ...:zapalott:

o-o

se potessi anche ora,ma ci sta che una uscita la facciamo

ho comprato un sacchetto di cimici,cosi lo facciamo forare una decina di volte e sara costretto a girare il mezzo,lui ancora e' no-tubeless quindi........:)))::))): crede di avere le ruote come il treno...........:°°(::smile:.de fero...............
 

I'CANGIA

Biker delirius tremens
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se potessi anche ora,ma ci sta che una uscita la facciamo

ho comprato un sacchetto di cimici,cosi lo facciamo forare una decina di volte e sara costretto a girare il mezzo,lui ancora e' no-tubeless quindi........:)))::))): crede di avere le ruote come il treno...........:°°(::smile:.de fero...............


Porcaccia zozza porti iella era dalla Montagnola che non foravo le ultime 2 uscite ho forato 2 volte.
:-?
 

Orsetto

Biker grossissimus
15/12/03
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Dalla costa Tirrenica
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se potessi anche ora,ma ci sta che una uscita la facciamo

ho comprato un sacchetto di cimici,cosi lo facciamo forare una decina di volte e sara costretto a girare il mezzo,lui ancora e' no-tubeless quindi........:)))::))): crede di avere le ruote come il treno...........:°°(::smile:.de fero...............

:)))::)))::))):
Luca (Cangia), non foravi dalla Montagnola ????
Da quando s'è passato quella vigna e ti portasti skulo da solo ?
Bel risultato ! O cosadopri, le rote piene ?
 

I'CANGIA

Biker delirius tremens
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:)))::)))::))):
Luca (Cangia), non foravi dalla Montagnola ????
Da quando s'è passato quella vigna e ti portasti skulo da solo ?
Bel risultato ! O cosadopri, le rote piene ?


No, ora che ci ripenso ho forato anche con Leonets al mega giro del Tramazzo in Romagna, ma erano i primi di maggio mi sembra.
Da maggio ad ottobre non c'è male via considerando che quest'anno ho girato molto (sono a 4300 km dall'inizio dell'anno).
E' tutto merito della guida pulita :mrgreen: imparata sul Massoncello.
Comunque le tubeless (con il liquido però) sono una bella cosa.
Se Tomb raccoglie il tuo invito per venire sul promontorio fagli fare Aia del Prete e Fossone visto che c'ha il manubrino stretto al cancello color antiruggine.
:))):
 

Orsetto

Biker grossissimus
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Dalla costa Tirrenica
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Se Tomb raccoglie il tuo invito per venire sul promontorio fagli fare Aia del Prete e Fossone visto che c'ha il manubrino stretto al cancello color antiruggine.
:))):

Ma allora il merd@iolo sei te !
Sono sicuro che il Tomb se la caverebbe alla grande.
L'ho visto come viaggia ......
E poi dai, precisiamolo una volta per tutte: sul Promontorio di percorsi impossibili non ce ne sono.
Come da tutte le parti c'è qualche tratto un po' + impegnativo :cagozzo: ma nel complesso chiunque è in grado di girarselo da cima a fondo.
 

Lungoboy

Biker ciceronis
6/11/07
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Prato
www.larokka.it
Ok, che foto! Ci hai convinto! Domenica 20 andiamo a Baratti con il team bike LaRokka! Ci fosse qualche local per dei consigli o addirittura che ci faccia da Cicerone...
 

Lungoboy

Biker ciceronis
6/11/07
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www.larokka.it
Allora un possibile giro sarebbe questo:

che poi è quello pubblicato su cycling.it
La Costa degli Etruschi, ovvero quel tratto di mare che va da Livorno fino a Piombino, poco più di un’ottantina di kilometri in cui strada e mare viaggiano a breve distanza: il Romito, mitico tratto di scogliera reso famoso dal film “Il sorpasso”, a strapiombo sul mare blu dei livornesi, con le sue torri ristrutturate e i suoi ristorantini; la spiaggia bianca di Rosignano, un tratto di litorale dalle sabbie trasparenti, dovuto a vecchi innocui scarichi di soda, tanto da ricordare i lidi maldiviani; il Tombolo di Bolgheri, oasi faunistica di notevole importanza a ridosso del famoso viale “dei cipressi “ decantato dal Carducci; e tanto per finire il suggestivo Golfo di Baratti, meta del nostro itinerario. Arrivando da nord l’ultima località che si incontra è San Vincenzo, noto centro balneare della zona: da qui si prosegue sulla “Principessa”, un lungo tratto di strada che corre per oltre otto kilometri, immerso nella pineta di Rimigliano, fino a un punto inconfondibile, in cui sulla destra ci appare una duna sabbiosa del litorale, mentre sulla sinistra, in prossimità del parcheggio, svettano i resti di una vecchia torre d’avvistamento, il posto migliore per lasciare il mezzo motorizzato e dare il via al nostro tour su due ruote. Durante il periodo estivo, quando l’area di parcheggio è affollata di auto e camper, un venditore ambulante di bibite e di angurie fresche movimenta la zona, e ci ripromettiamo di passare a trovarlo al nostro ritorno.

Verso Piombino
Imboccata la strada in direzione sud, verso Piombino, la percorriamo per poche centinaia di metri prima di svoltare a destra, quando incontriamo una sterrata con l’indicazione casa-vacanze “Lo Stellino”, un’ottima soluzione per chi voglia fermarsi alcuni giorni da queste parti. Giunti a una recinzione, la varchiamo lateralmente, visto che gli intelligenti proprietari della vasta tenuta hanno lasciato un passaggio per i turisti che si recano al mare, e costeggiandola internamente ci dirigiamo in direzione mare, che appare all’orizzonte. Nel bel bosco che attraversiamo bisogna prestare attenzione ai rami più bassi, prima di giungere in cima alla scogliera: il panorama che ci appare è impagabile, con la piccola caletta color smeraldo, il promontorio di Baratti e il suo castello che si stagliano sullo sfondo dominato dall’isola d’Elba, poche miglia di mare più in là. Si entra e si esce fuori dal bosco per alcuni kilometri, con continui squarci tra la vegetazione, come fossero meravigliose finestre che si affacciano sulla desolata scogliera, e su di un mare chiazzato qua e là da qualche barca. Dopo la natura riappaiono la civiltà e la storia: ecco il piazzale della spiaggia di Baratti, che tralasciamo per proseguire a ridosso della spiaggia, imboccando la ciclabile sterrata.

La necropoli etrusca
La necropoli etrusca, segnalata da diversi cartelli, sorge sulla sinistra della strada principale: una zona recintata di 80 ettari ospita importanti resti della civiltà etrusca e diverse visite guidate durante l’arco della giornata conducono lungo la Via dei Principi, dove sorge la necropoli monumentale di San Cerbone, la Via del Ferro, con i suoi edifici adibiti alla lavorazione dei metalli, e la Via delle Cave, famosa per le sue cave utilizzate a partire dal VII secolo a. C. e per le sue tombe. Il porticciolo, che ospita poche barche, fa da coreografia alla passeggiata del lungomare. Per vedere qualcosa d’interessante bisogna salire fino a Populonia, un paio di centinaia di metri più in alto, dislivello che bisogna percorrere tramite la strada asfaltata dalla pendenza non trascurabile. Man mano che si sale, la vista spazia sul golfo fino alla Cappelletta e poi il piazzale del parcheggio a ridosso delle mura del castello, che in pratica costituiscono il perimetro del paese. Populonia fu l’unica città etrusca che si affacciava sul mare e anche il più importante centro per la fusione del ferro, proveniente dalla vicina Elba. Una visita al piccolo borgo, con i suoi negozietti di souvenir e il ristorante, e poi alla Rocca, con la torre da cui si domina l’Arcipelago Toscano, spaziando nelle giornate più chiare fino alla Corsica. Per non parlare dei tramonti infuocati…

Fino al Reciso
Ma siamo qui per pedalare e divertirci, quindi ridiscendiamo lungo la strada principale per 500 metri, fino al Reciso, punto da cui prende il via la strada forestale, chiusa da una sbarra, che percorreremo in parte all’andata. Solitamente qui s’incontrano turisti che si recano alla Buca delle Fate, percorrendo un sentiero (pedonale) immerso nella vegetazione spontanea e in un bosco di lecci prima, e in una macchia bassa in prossimità della scogliera. La parte finale è sulla scogliera, caratterizzata dalle strane forme disegnate dalla forza del mare. Noi proseguiamo in leggera salita fino ad incontrare, sulla sinistra, i resti di una vecchia chiesetta: ancora due curve e un centinaio di metri prima d’imboccare un sentiero poco visibile sulla destra, che ci condurrà fino a Piombino. Pedaleremo immersi in un tunnel di vegetazione tra continui e impegnativi strappetti su di un fondo sconnesso da piccoli smottamenti e dalle piogge, rare da queste parti ma devastanti. Un rumore di foglie smosse e di qualcosa che si allontana per il nostro arrivo preannunciano l’incontro, quasi certo, con un cinghiale: troviamo solo i segni del suo “lavoro”, terreno smosso alla ricerca di bacche e vermi sono la conferma. Nessuno penserebbe mai di trovare un percorso così vario, impegnativo e al tempo stesso divertente a ridosso del mare, percorribile per dodici mesi all’anno senza incontrare, se non sporadicamente, qualche turista o gli odiati tafani. La presenza dei cinghiali ci viene confermata dall’incontro di alcuni cacciatori che stanno sistemando alcuni capanni all’interno della boscaglia: vere e proprie torrette di avvistamento svettano dalla vegetazione "per avvistare gli uccelli di passo", afferma un giovane armato di un lungo machete, utilizzato per sfoltire la vegetazione. La caccia al cinghiale è regolamentata all’interno del promontorio di Piombino, zona in cui stiamo pedalando.

Un velocissimo toboga
Un velocissimo toboga, che probabilmente qualche biker esuberante affronta ad alta velocità, viste le impronte delle gomme nella parte più alta, porta al tratto che si affaccia sul mare: d’ora in poi pedaleremo sempre con il mare in vista, con l’isola d’Elba che controlla i nostri movimenti, fino a giungere a Cala Moresca, la spiaggia dei piombinesi. Dal bordo della strada si domina la cala dall’acqua smeraldina. Alle spalle del promontorio sorge la frazione di Salivoli, con la sua piccola marina, mentre il porto commerciale, molto più grande e trafficato, si trova nella zona opposta. Aspetto che in pochi conoscono, è la presenza dell’Osservatorio Astronomico di Punta Falcone, una zona in cui sorgono vecchie strutture militari, dalle quali si possono osservare “oggetti celesti” grazie ad un telescopio di oltre 2 metri di focale, a pochi passi da Cala Moresca. Alcuni anni fa il percorso proseguiva sul versante verde della collina, ma purtroppo alcuni recenti cantieri ci costringono a percorrere un tratto d’asfalto tra enormi palazzoni che crescono come funghi. Solo poche centinaia di metri di bitume prima di riprendere la strada forestale, quella che abbiamo imboccato a Populonia, e tra continui saliscendi, lungo una striscia sterrata, ritorniamo al bivio del Reciso, per ripercorrere a ritroso il percorso dell’andata, andare a goderci un meritato bagno in qualche caletta tutta per noi, e sollazzarci con un’enorme e fresca fetta di anguria dell’ambulante di Rimigliano.

Ora,
1 - quella che ho scritto possibile discesa è sicuramente fattibile, avete altre proposte per qualche discesa divertente (S:Quirico?)
2 - c'è verso salire al Reciso senza fare l'Asfalto?
3 - Considerando che siamo sullo scarso, quanto ci vorra per fare questo giro?
4 - Se poi avete consigli (Cambi di percorso, anche tutto) sono bene accetti, considerate che nessuno di noi, a parte a piedi con la donna alle Buche delle fate, non è mai stato lì.
 

Classifica giornaliera dislivello positivo