News Non è solo un ciclista, è una persona

marpa

Biker dantescus
29/12/08
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Poirino (TO) Piemonte
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TYEE CF 29
Di regole c’è ne sono tante , troppe ed il problema è’ che una percentuale troppo grande di utenti della strada e’ assolutamente ”allergico” a rispettarle incuranti del pericolo a cui espongono altri utenti siano essi automobilisti , ciclisti o pedoni. Spesso percorro la tangenziale di Torino e ci sono sempre parecchi utenti che usano telefono , chattano ,etch, la scorsa settimana nella corsia accanto uno aveva il cellulare sul volante in video chiamata con la “girl” .
Le stesse cose accadono su strade extraurbane dove incontrare ciclisti e’ normale , basta una distrazione ed il ciclista , se fortunato si ritrova nel fosso con varie contusioni, ma sappiamo che talvolta le conseguenze sono peggiori.
Risolvere il problema non è certo facile ma certamente questi comportamenti sono dettati da scarso senso civico con un bel po‘ di arroganza e con questi signori le regole non sono sufficienti .
 

lorenzom89

Biker grossissimus
23/10/10
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emilia romagna
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Chiedo scusa, ma perché puntiamo il dito su una generazione? Vorrei far presente che non erano giovani chi ha ammazzato scarponi, chi ha ammazzato Rebellin e nemmeno chi ha ammazzato la Piffer.
Non è questione di generazione.
Quoto. Che poi la nuova generazione sembra proprio che sia molto meno interessata al possedere un auto e usarla. Molti si muovono poco dalle zone cittadine e quando lo fanno usano mezzi pubblici.

C'è da lavorare più sull'utenza over 40-50 che ha imparato a guidare quando c'era meno traffico, auto più piccole e meno prestazionali.
 

tostarello

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Non è questione di generazioni ma di educazione, bisogna lavorare sull'educazione indipendentemente dalle età.
Le responsabilità sono dei singoli, le generalizzazioni sono sempre scorrette.
 
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Laconico

Biker superis
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E indovina un pò chi NON gliel'ha insegnata l'EDUCAZIONE CIVICA a questi giovani di oggi?
La Iervolino?

Rosa_Russo_Jervolino_1994.jpg
 
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sembola

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una nera e l'altra pure
Che come una grossa fetta di italiani NON ha minimamente idea di come funzioni per davvero una rotonda.
Come funzioni una rotonda è estremamente chiaro, a patto di vedere la segnaletica presente e sapere cosa significa. E non essere ubriachi o stonati, ovviamente.

Il problema di base è che l'italiano medio ha come unico e solo riferimento il proprio interesse personale ed immediato. Per cui qualsiasi norma o regola che vada contro questo suo interesse viene ignorata più o meno deliberatamente, salvo ovviamente invocare sanzioni draconiane (per gli altri...) quando non ha più il coltello dalla parte del manico. Limiti in città no, perlamordiddiio che c'ho da lavorare, controlli sull'alcol e sulla droga sono da "stato di polizia": ma quando gli sfiorano il figlio sulle strisce o leggono di persone ammazzate dell' ubriaco o drogato di turni allora si strappano i capelli sull'aria di "cheffàlostato?"...
 

sembola

Moderatur cartesiano
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una nera e l'altra pure
Non è questione di generazioni ma di educazione, bisogna lavorare sull'educazione indipendentemente dalle età.
Le responsabilità sono dei singoli, le generalizzazioni sono sempre scorrette.
Ok, ci vuole l'educazione. Cominciassimo oggi ci vorrebbero quindici anni per vedere risultati.

E nel frattempo continuiamo a contare i morti.
 
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Blackmouse78

Geronto-biker Albionicus
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Amo l'Italia e da espatriato sono sempre felice di tornare a casa, ma certi atteggiamenti nel traffico sono innegabilmente diffusi e fastidiosi.

E' una specie di mix di egocentrismo e fretta tossica, che ci trasforma in mine vaganti al volante.

In nord Europa è normale e quasi un atto dovuto cedere il passo ad esempio a chi si immette da un passaggio privato o strada senza precedenza su una via intasata di traffico, o fermarsi per lasciar svoltare a sinistra chi ha una colonna di auto lente o ferme sulla corsia opposta.

Se lo fai qui da noi, bene che vada ti becchi una strombazzata, male che ti vada ti tamponano, e chi è oggetto della cortesia non si fida/non ci crede ed esita a farsi avanti.

Quelli sopra sono due esempi della guida "col coltello fra i denti" che porta anche a fare il pelo ai ciclisti e/o smadonnare se per superarne uno o un gruppo si debba rallentare per meno di un minuto a 20km/h o giù di li, dove magari il limite è già 50km/h....

Se si guarda la cosa razionalmente è solo questione di perdere una manciata di secondi, ma il guadagno in sicurezza e serenità sarebbe incalcolabile, solo che siamo sempre "in ritardo" o "abbiamo da lavorare".
 
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impeto72

Nel dubbio, non mollare!
26/4/04
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Sinceramente e ancor più cinicamente, non vedo soluzioni...purtroppo le strade sono state create e realizzate in un'epoca in cui transitavano cavalli e, millenni dopo, ciclisti.
Ad azzerare tutto, sono arrivate le auto e tanti saluti alla sicurezza stradale!
Sono 2 utenze che non potranno mai convivere, è inutile girarci intorno.
L'unica è creare percorsi separati e annullare il concetto di promiscuità.
Amen
 
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Dani1000

Biker urlandum
24/11/11
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Sono un giovane ma " vecchio " e anche ciclista, ormai penso che non ci sono misure per contrastare questi problemi, non serve solo l' educazione stradale ma l' EDUCAZIONE CIVICA ormai con le nuove generazioni è andata a fasi fottere !!!

Hai ragione a dire che qui non serve solo l' educazione stradale, ma soprattutto l' educazione civica. Ma il resto della tua frase purtroppo è il solito discorso trito e ritrito da vecchi bacucchi del: "si stava meglio quando si stava peggio..., i giovani d' oggi..., ai miei tempi..." . Sicuramente in giro è pieno di "giovani" che sono delle "mele marce" che si fanno notare ampiamente, ma è altrettanto vero che ci sono un sacco di giovani molto più preparati ed educati anche dei loro genitori su temi di civiltà e rispetto dell' ambiente e del prossimo. Ma soprattutto i giovani vanno educati nella maniera corretta e se questi non lo sono, la maggior parte delle colpe non è loro ma di chi avrebbe dovuto insegnarglielo
 
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Blackmouse78

Geronto-biker Albionicus
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Comunque bel video ... peccato solo che immaginare quei candidi pensieri di famiglia e quell'atteggiamento di attenzione/timore verso le macchine su di uno stradista in gruppo si faccia veramente fatica.
E quindi? Meritano di morire schiacciati come un rospo sull'asfalto, visto che non sono sufficientemente timorati? Lo so che probabilmente non intendevi dire questo, ma è esattamente il messaggio dello spot...

In auto hai in mano l'equivalente di un'arma carica puntata sugli utenti più deboli della strada, ciclisti e pedoni in particolare.

Non importa se stanno infrangendo una qualche norma o arrecando fastidio, sarebbe giusto cercare di evitare di creare le condizioni di uccidere o fare seriamente male al prossimo, a prescindere da ogni considerazione.
 

5cento27

Biker cesareus
25/3/15
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irpinia
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Chiedo scusa, ma perché puntiamo il dito su una generazione? Vorrei far presente che non erano giovani chi ha ammazzato scarponi, chi ha ammazzato Rebellin e nemmeno chi ha ammazzato la Piffer.
Non è questione di generazione.
Appunto !!!! si tratta solo di mancanza del rispetto delle regole da parte della maggior parte dei cittadini vecchi e giovani automobilisti e ciclisti.
 

Laconico

Biker superis
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E quindi? Meritano di morire schiacciati come un rospo sull'asfalto, visto che non sono sufficientemente timorati? Lo so che probabilmente non intendevi dire questo, ma è esattamente il messaggio dello spot...

In auto hai in mano l'equivalente di un'arma carica puntata sugli utenti più deboli della strada, ciclisti e pedoni in particolare.

Non importa se stanno infrangendo una qualche norma o arrecando fastidio, sarebbe giusto cercare di evitare di creare le condizioni di uccidere o fare seriamente male al prossimo, a prescindere da ogni considerazione.
Messaggio chiappa like?
E togli pure il probabilmente perché è ovvio che non intendessi quel che hai scritto.
Il mio intento era quello di far notare che quel video forse andrà bene per altre realtà nordiche, dove il classico ciclista italiano in gruppo che se ne sbatte di tutto e tutti non si vede neanche col binocolo. Da qui il mio dubbio che un video del genere, qui da noi avrà poca presa.
E non provare a dipingermi come uno di quelli che se ne sbatte dello stradista mettendolo in pericolo.... perché sono il primo a sostenere la logica della sicurezza per tutti
 

Blackmouse78

Geronto-biker Albionicus
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Messaggio chiappa like?
E togli pure il probabilmente perché è ovvio che non intendessi quel che hai scritto.
Il mio intento era quello di far notare che quel video forse andrà bene per altre realtà nordiche, dove il classico ciclista italiano in gruppo che se ne sbatte di tutto e tutti non si vede neanche col binocolo. Da qui il mio dubbio che un video del genere, qui da noi avrà poca presa.
E non provare a dipingermi come uno di quelli che se ne sbatte dello stradista mettendolo in pericolo.... perché sono il primo a sostenere la logica della sicurezza per tutti

Forse volevi dire che in Italia i ciclisti sono talmente rompicoglioni e la gente è talmente incazzata che tanto continueranno tutti a vederci come birilli da stendere e uno spot così è inutile?

Sulla prima parte mi trovi d'accordo, ma non è che sia una gran bella situazione di cui andare fieri, almeno provare a cambiare mentalità sarebbe già qualcosa.

Di sicuro da ciclisti potremmo comportarci meglio, ma anche chi guida non dovrebbe essere del tutto impermeabile al cambiamento secondo me.
 

Laconico

Biker superis
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Mtb
Forse volevi dire che in Italia i ciclisti sono talmente rompicoglioni e la gente è talmente incazzata che tanto continueranno tutti a vederci come birilli da stendere e uno spot così è inutile?
No, che uno spot così è utilissimo se fosse affiancato ad un altro che prova a sensibilizzare lo stradista incive e prepotente .... allora sì che si avrebbe un qualcosa che rispecchiando la nostra realtà tenta di migliorare la follia che si vive costantemente in strada.
 
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Blackmouse78

Geronto-biker Albionicus
21/6/04
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No, che uno spot così è utilissimo se fosse affiancato ad un altro che prova a sensibilizzare lo stradista incive e prepotente .... allora sì che si avrebbe un qualcosa che rispecchiando la nostra realtà tenta di migliorare la follia che si vive costantemente in strada.
Concordo, ma solo in parte.

Non è che il fatto che alcuni ciclisti siano prepotenti e incivili invalidi in qualche modo il messaggio dello spot, quello resta valido a prescindere.

Poi mi puoi dire che anche i ciclisti dovrebbero fare un bel ripasso di educazione civica e stradale, e sono perfettamente d'accordo su questo, ma la parte debole tra ciclisti e auto/mezzi pesanti rimane la stessa a prescindere da chi ha torto o ragione.
 
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Gianz

Biker marathonensis
28/6/07
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Valdagno (VI)
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Non è questione di generazioni ma di educazione, bisogna lavorare sull'educazione indipendentemente dalle età.
Non è solo questione di educazione, ma di empatia. Uno può esser educato, ma fregarsene di chi ha davanti. Fargli vedere il video non produrrà nessun moto nella sua anima morta, perchè della vita degli altri non gli importerà nulla, niente, nada de nada.
Amos Oz, nel suo "Contro il fanatismo" individua in 3 punti le cause del fanatismo:
1. ignoranza
2. mancanza di empatia
3. mancanza di immaginazione
La prima è nota: se uno non desidera conoscere, capire, imparare, hai voglia spiegargli dei concetti. Sarà tempo perso.
La seconda, appunto, è la mancanza della capacità di mettersi negli altrui panni, che fa saltare persino il cristiano "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te", visto che per il non empatico vi è un'interruzione tra il mondo, chi lo vive, e lui stesso.
La terza è la mancanza di capire le possibili conseguenze del tuo modo di essere. Se pensi che tutto si fermi fuori dal tuo corpo, e non ti rendi conto che quello che stai facendo potrebbe avere delle conseguenze, persino funeste, non c'è video che tenga: avrai a che fare con una persona che ste cose non arriva a comprenderle.
L'educazione, alla fine, è la naturale conclusione di quel processo che fa si che una persona non sia quel coacervo di egoismo che invece ultimamente sta imperando come modello di vita.
D'altra parte, ultimamente si parla di "educazione all'affettività" per tentare di risolvere il problema dei femminicidi: se una persona non viene "addestrata" a capire che nel mondo ci sono anche gli altri, che non è tutto dovuto, che non hai il controllo dell'universo, e che niente gira attorno a te, poi avrai un pessimo cittadino, un pessimo ciclista, un altrettanto pessimo automobilista.

Pensare, come fa certa politica, di risolvere la cosa appioppando multe, comminate da chi se non ci sono agenti, è ignorare il problema, perchè altrimenti si dovrebbe andare a dire a certa gente che per cercare il colpevole di tanti malfunzionamenti di questo paese non c'è che da guardarsi allo specchio. Troppo evoluto, troppa responsabilità, troppo difficile.
 
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tostarello

Moderatur ologrammaticus
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Non è solo questione di educazione, ma di empatia. Uno può esser educato, ma fregarsene di chi ha davanti. Fargli vedere il video non produrrà nessun moto nella sua anima morta, perchè della vita degli altri non gli importerà nulla, niente, nada de nada.
Amos Oz, nel suo "Contro il fanatismo" individua in 3 punti le cause del fanatismo:
1. ignoranza
2. mancanza di empatia
3. mancanza di immaginazione
La prima è nota: se uno non desidera conoscere, capire, imparare, hai voglia spiegargli dei concetti. Sarà tempo perso.
La seconda, appunto, è la mancanza della capacità di mettersi negli altrui panni, che fa saltare persino il cristiano "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te", visto che per il non empatico vi è un'interruzione tra il mondo, chi lo vive, e lui stesso.
La terza è la mancanza di capire le possibili conseguenze del tuo modo di essere. Se pensi che tutto si fermi fuori dal tuo corpo, e non ti rendi conto che quello che stai facendo potrebbe avere delle conseguenze, persino funeste, non c'è video che tenga: avrai a che fare con una persona che ste cose non arriva a comprenderle.
L'educazione, alla fine, è la naturale conclusione di quel processo che fa si che una persona non sia quel coacervo di egoismo che invece ultimamente sta imperando come modello di vita.
D'altra parte, ultimamente si parla di "educazione all'affettività" per tentare di risolvere il problema dei femminicidi: se una persona non viene "addestrata" a capire che nel mondo ci sono anche gli altri, che non è tutto dovuto, che non hai il controllo dell'universo, e che niente gira attorno a te, poi avrai un pessimo cittadino, un pessimo ciclista, un altrettanto pessimo automobilista.

Pensare, come fa certa politica, di risolvere la cosa appioppando multe, comminate da chi se non ci sono agenti, è ignorare il problema, perchè altrimenti si dovrebbe andare a dire a certa gente che per cercare il colpevole di tanti malfunzionamenti di questo paese non c'è che da guardarsi allo specchio. Troppo evoluto, troppa responsabilità, troppo difficile.
Bene, ma il senso del mio messaggio, alla luce dei messaggi postati in precedenza, è che trovo sbagliato fare generalizzazioni generazionali: qualcuno diceva che è mancanza di educazione delle nuove generazioni, qualcuno dei vecchi e altri dei 40-50enni.
Anche in questo si dà la colpa ad altri, con età diversa dalla propria, e sì ciò è anche mancanza di empatia e immaginazione.
 
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