Ciao a tutti,
quando si parla di telepatia..
l'altro giorno eravamo a Montevecchio, in giro per miniere, con Monte Arcuentu davanti agli occhi per metà percorso.
Va da sè che ho iniziato a pensare "ci fosse qualche bel percorso tra quelle montagne.. sarà mica il caso di esplorare?"
Detto e fatto, dopo aver passato qualche ora a studiare Igm ed ortofoto abbozzo un possibile anello che gira intorno a tutta la
catena nel senso Montevecchio-Pardu Atzei-Genna Arritzola.
Era una zona a me completamente sconosciuta, non avevo enormi aspettative, troppo pochi reports da quell'area significava che probabilmente la zona non doveva essere molto ciclabile.
Insomma, il giorno dopo parto da Montevecchio, in discesa, verso Guspini. Prendo la stradina asfaltata che dopo la zona mineraria a sinistra va verso Monte Maiori.
Dopo qualche km la strada diventa sterrata, e scorre in una vallata selvaggia e arida, mano a mano incomincia a salire ed aumenta la vegetazione, il fondo un pò più pietroso.
Tralascio il bivio per Monte Maiori, e proseguo su una mulattiera sconnessa sino ad una fattoria, qui la traccia che avevo pianificato prevede di tagliare per sentieri per evitare di dover scendere in pianura, e fare asfalto per raggiungere Pardu Atzei.
Seguo la traccia elaborata su Compe, mai l'avessi fatto!
Taglio tra campi incolti, muretti a secco, perastri aguzzi e sentierini abbandonati e invasi dalla vegetazione sino quasi perdere speranza e pazienza, diversi km senza incontrare uno straccio di mulattiera!
Quando, miracolo! mentre inizio a bestemmiare trovo due strisce calcate da
ruote, che hanno la parvenza di una strada... sono sempre in traccia, e dopo breve incrocio il primo ovile!
Al secondo ovile incontro anche il pastore. Sono a Pardu Atzei!
Ma sono anche le sette di sera ed ho a disposizione solo due ore di luce.
Il pastore è un simpaticone e ha la soluzione ai miei problemi di tempo:
"Chi sighisi su mori (strada) "canabi-canabi" arribasa a Monti Arcosu, tottu in cresta en ci cabas ass'attra parti, bisi una domu e de ingunisi pigasa sa strada po Montibecciu e in mesora arribasa a Montibecciu!" .
Ma si può fare in bicicletta? chiedo io. E lui "ci seu azziau deu cun sa campagnolla, ci porisi azziai tui puru a bricichetta,
olio di gomme ci oliri!" (forse voleva dire olio di gomito)
Mi faccio due conti sul tempo a disposizione, seguo il suo consiglio e prendo la mulattiera per monte arcuentu. All'inizio non è male, poi peggiora marcatamente costringendomi spesso a spingere la bicicletta. Dopo un chilometro lascio perdere e decido di continuare per la strada più lunga ma "sicura" (?).
Prendo la sterrata che da Pardu Atzei sale interminabile sino a Genna Arritzola.
Giunto in cima trovo un ovile abbandonato ed un panorama stupendo...si vede il mare... un ora di luce ancora.
La discesa non delude, tecnica su una sterrata sconnessa e piena di canaloni, poi una serie di saliscendi interminabili sino ad incrociare la strada asfaltata per Montevecchio.
L'asfalto qualche volta può essere gradito, soprattutto quando la gamba incomincia ad illegnosirsi ed il sole è al tramonto.
La vista su Monte Arcuentu e la Costa Verde fa dimenticare le peripezie della giornata e i km scorrono veloci.
Giusto il tempo di avvistare due cervi e arrivo alla macchina.
45,5 km (15 asfalto) 1200 mt di dislivello.
Conclusione finale.
L'anello vale sicuramente la pena anche se si fa un pò di asfalto, la zona è molto affascinante e alcune varianti potrebbero arricchire il potenziale dell'itinerario.
Resta infatti da valutare la fattibilità di salire a Monte Arcuentu in mtb.
La pista che parte dall'ovile di Pardu Atzei (scarsamente pedalabile per il km fatto da me, ma sicuramente godibile in discesa) merita una seconda chance.
Magari con più tempo e luce a disposizione si può esplorare anche la discesa sull'altro versante, Possibilità che dovrebbe essere stata già testata da Sputnik.
Ciao e buona pedalata a tutti