ma come si fa? che schifo

drmale

Biker perfektus
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Non condivido nulla di quanto hai scritto. La tua è una visione drammaticamente cinica che, purtroppo, non migliora la situazione, anzi.

Io, da intenditore di miserie umane, conosco anche persone che hanno abbandotano la possibilità di una carriera ciclistica proprio per non dover far uso di sostanze dopanti. Nessuna altra scusa.

E' fatto dimostrato che l'effetto dopante delle sostanze dipende dal metabolismo di ciascun atleta. Se l'atleta X prende tot di EPO (giusto per nominarne una) e ottiene un certo incremento di prestazioni, non è assolutamente detto che l'atleta Y che prende il doppio di X riesca ad avere lo stesso incremento di prestazioni dell'atleta X, anzi potrebbe avere un incremento inferiore. E questo vale per ciascuna sostanza dopante. Ogni corpo umano reagisce in modo differente.

Quindi, quando tu dici che l'atleta X batte l'atleta Y a pari condizioni, non è affatto vero: se supponiamo che a tali livelli bisogna avere l'aiutino, vince l'atleta che ha il medico migliore, o meglio, vince la squadra che ha il programma dopante migliore (Armstrong docet). Non è per nulla semplice dopare una persona come si deve: il medico dovrebbe conoscere dettagliatamente le risposte fisiologiche dell'atleta. Credi forse che il medico che vende le sostanze dopanti all'atleta juniores o dilettante di turno si prenda la briga di seguire attentamente gli sviluppi fisiologici? Non penso proprio...

Quindi, anche nel caso di una legalizzazione di alcune sostanze, comunque non vincerà l'atleta migliore, ma vincerà chi potrà permettersi il medico migliore. Quando sento discorsi sulla legalizzazione di sostanze dopanti mi chiedo se tali persone conoscano la differenza tra il significato del termine sport ed il significato del termine medicina.

Riguardo alle modalità di doping, credo fortemente che le squadre World Tour siano direttamente coinvolte in programmi dopanti di squadra, semplicemente perché al giorno d'oggi è molto semplice tenere traccia degli spostamenti degli atleti, quindi è meglio fare tutto in loco con i propri medici. In ambito delle squadre Continental, credo la situazione sia mista: squadre che possono permettersi un programma lo fanno, gli altri atleti si arrangiano con i medici di "fiducia".

Purtroppo tutto il sistema è marcio: secondo me, gli organizzatori di gare non dovrebbero neanche convocare squadre in cui la presenza di doping è fatto noto e normale. Prendo come esempio il Giro d'Italia 2018, che come wildcard ha selezionato Bardiani CFS (scelta assai discutibile dato che nel 2017 ben 3 suoi atleti sono stati trovati positivi).

Ragionamento corretto e competente, il ciclismo, e lo sport pro in genere è una marceria, quindi smettiamola di seguirlo, e lo showbiz avrà fine. Non sono io il cinico, constato, ma non giudico. Mi pare più cinico prendere posizione intellettuale contro, e poi sostenere il professionismo anche solo guardandolo alla tv, con la scusa che tanto il comportamento di un singolo sia ininfluente, e non cambi la sostanza delle cose.
Sul tema della risposta individuale al doping vale uguale per l'allenamento. Binda poteva permettersi di allenarsi da pro in un epoca dove correvano postini e panettieri, ovviamente vinceva tutto. Se il doping ha più effetto su te piuttosto che su di me, vuol dire che ti arriverò dietro, punto. Mi darò allo studio del violino.
Per converso proprio col doping proibito chi è più ricco può permettersi sostanze non rintracciabili e più evolute. Ma non solo, pensa all'universo di ricatto che cuce le bocche, che rovina le persone, che se sbagli una volta non ne esci più. Tu lo chiamerai cinismo, e forse nella polisemia di questa parola rientra la mia posizione. Io invece ci vedo solo il fantasma della nostra società, non cerco un etica aldilà della sostanza dei fatti, mi interrogo sulla sola libertà: oggi, con tutta la massa inerziale della cultura sportiva, il divieto di doparsi rende l'atleta più libero e lo sport più puro, o stiamo solo parlando di spettacolo? La seconda cinica risposta, è quella giusta.
 
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consonni leonardo

Biker popularis
29/5/08
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Non giustifico nessuno che si dopa, sopratutto un pro " che lo fa x soldi" , le persone che vedono questi "professionisti" pensano che possono anche loro un giorno arrivare lì se aiutati.
È ora di finirla con l'ipocrisia e parlare di tutto il movimento, sono le famiglie di questi ragazzi che devono sputtanare le squadre che incentivano l'uso di queste sostanze, non basta andarsene ma bisogna denunciare chi all'interno della squadra mi propone Una certa pratica.
La scusa del " tanto non cambia niente" è un modo x lavarsene le mani, noi guardiamo solo al nostro orticello,
Alla fine ricordatevi che potrebbe capitare anche a un nostro figlio ed allora potrebbe essere troppo tardi.

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Milaus

Biker serius
27/8/08
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Chiedo scusa ma, sarò molto brusco.
Io penso che un genitore che mette in corpo del proprio figlio, roba che lo può uccidere, non sia così diverso da quello che li picchia tutte le sere o che addirittura li abusa.
Voi pensate che questi genitori dopo che il proprio figlio è morto possa vivere con il rimorso?
La brutta gente esiste ed esisterà per sempre.
Detto questo io non smetterò mai di parlare con mio figlio ogni volta che vince o perde una gara ( lui fa scherma). Quante sere a consolarlo per fargli capire che da tutte quelle sconfitte nasce un uomo.
Per me la bici è sempre lo sport e la compagnia migliore del mondo.
Io non smetterò mai di fare le gare arrivando sempre esimo ma anche se i primi fossero pieni di roba, a me non interessa.
Io vinco solo perché riesco ad andare in bici.



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ciclista411

Biker grossissimus
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Olympia 26
Hai ragione,che il fenomeno sia da estirpare come la gramigna perché rovina sia lo sport che le persone.
Il problema comunque risiede anche nella ricerca disperata di fare spettacolo e nelle richieste sempre più estreme degli organizzatori delle gare che per riscuotere successo spingono sempre oltre gli atleti.
Questo fa si che avvenga una selezione naturale, perché non tutti hanno la genetica di Nino e quindi alla fine si ricorre anche per disperazione a mezzucci. Questo non giustifica ovviamente l'utilizzo, però è da considerare comunque anche l'intero sistema.

Poi sempre sul doping va detto che spesso viene utilizzato perché è la strada più facile; non so quanti di voi seguono una preparazione atletica, ma chi lo fa sa bene che richiede molto sacrificio e spesso tutto il sudore e i dolori che ne derivano non vengono ripagati... quindi alla fine chi non ha la tempra cede alla tentazione e si aggrappa agli espedienti più disparati per cercare di stare al passo. Alla fine da tutto ciò ne segue sempre la stessa conclusione l'essere umano è debole e spesso si preferisce prendere la via più "facile".

Leggevo poi di altre risposte in cui si parlava degli integratori, proteine etc.... beh quelli non danno effetti placebo anzi, se assunti nel modo giusto ed unitamente ad una dieta bilanciata danno ottimi risultati, perché consentono di integrare quello che normalmente non riusciresti a fare.
Io ad esempio quando ero 18enne mangiavo come un disperato, ero una sorta di idrovora, ma oltre un tot non riuscivo ad arrivare in termini di peso ( al tempo facevo palestra ) integrando con proteine in polvere sono riuscito a superare quel limite ed accrescere il volume dei miei muscoli.

Ora qui si aprirebbe un sipario enorme sul, ha senso ma a pro di cosa etc.... ma lasciamo stare, era solo per dire che gli integratori vanno visti per ciò che sono, ossia alimenti che aiutano ad integrare determinate sostanze nella nostra dieta, quando non si riesce con il tradizionale pasto.
Concordo in toto il discorso.
E aggiungo anche, avendo dell3 specifiche competenze in quanto operatore del settore
Sarò antiquato , ma rimango fedele al mio doping naturale : na' bella chiavata la sera prima e il mattino dopo la mente è talmente rilassata che vai come un treno...

:i-want-t:
Sono d'accordissimo che, "dopo" la mente é rilassata. Ma che "dopo" si va come un treno c'ho qualche dubbio...
 

buitrekk

Biker novus
14/1/15
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tutte riflessioni giuste.peccato che come sempre di cosa parliamo?sempre di due ,3,4 sport dove un italiano ha primeggiato.in Italia abbiamo dei campioni che stanno crescendo ma in tanti altri sport. In. Atletica ,nuoto,surf,arrampicata e potrei citarne altri. Noi siamo sportivi perché conosciamo lo sport "malato " quello dei diritti televisivi delle interviste e dei giornalisti di parte.questo è il limite.io sono.passato dall atletica alla bici e ho fatto altri sport. E quello che vedo è solo malato deformato. In gare amatoriali vedi gel ,boccette nere e altra robaccia dalla provenienza dubbia. Poi a parere mio molti genitori"investono" sui figli (il doping costa. .)perché si illudono di diventare manager e per soldi.
La cosa grave è che lo fanno con cooscenza
.

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Dani1000

Biker ultra
24/11/11
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Genova
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Purtroppo credo che il dopping sia sistematico nelle attività di sport proffesionistico a diversi tipi di livelli. Partiamo dal pressupposto che il dopping esiste solo se scoperto, ma soprattutto è dopping solo se la "sostanza" o la "pratica" è inserita nel libro delle cose vietate. A quanto mi è dato capire (intervista ad un medico del centro di controlli di roma) la lotta al dopping è indietro di almeno 10 anni ripstto all'assunzione di farmaci. Quindi un atleta di adesso si può fare tranquillamente di qualcosa che non è ancora considerato dopping.
La lotta al dopping cmq è manipolata da questioni economiche/sociali/interessi personali-generali diversi.
Prendiamo il caso Amstrong, lui ha vinto 7 anni di tour drogandosi come un pazzo perchè sapeva che l'avrebbe fatta franca perchè il presidente dell' UCI gli copriva le spalle perchè volevano promuovere il ciclismo negli USA.
In 7 anni quante denunce dai suoi compagni rivali ci sono state? credo solo 3 . Un po' perchè anche gli altri hanno la coscienza sporca e un po' perchè chi ha spifferato tutto è sparito dal mondo del ciclismo proffesionistico in un baleno. Un anno se non sbaglio il tour de france non ha avuto un vero podio di atleti vincenti perchè dal primo al terzo classificato furono tutti squalificati per dopping in maniera "postuma". A memoria tutti i più grandi atleti del ciclismo almeno una volta sono caduti nella trappola del dopping, poi danno la colpa alla carne che hanno mangiato che aveva l' ormone della crescita, oppure ad uno sbaglio del medico che ha esagerato con la dose.....
Poi prendiamo ad esempio il laboratorio di roma, se non sbaglio 10 anni fo è stato commissariato perchè i controlli li dentro venivano fatti un po' alla membro canino.
Ora prendiamo per esempio il caso del dopping di stato della Russia, ma in passato ce ne sono state cose molto peggiori. pensiamo a qualle atlete della DDR che hanno preso tanti di quegli ormoni che adesso non sono più donne, ma uomini.
Torniamo ancora indietro nel tempo e pensiamo a quante anfetamine si prendevano i soldati tedeschi nella seconda guerra mondiale, oppure a quelli americani in Vietnamm.
Purtroppo l' uomo è autolesionistico per volontà propria o per imposizione. Sa che una cosa gli può far male, ma tantè la fa lo stesso perchè molte volte, forse troppe, il fine giustifica i mezzi. che sia qualche secondo di rilassamento per una sigaretta o che sia una autotrasfusione con del sangue tenuto in frigo.
Se quelli che devono educarci a trovare la via corretta come i genitori o i direttori sportivi sono i primi a legittimare ed a incentivare queste pratiche "truffaldine" perchè tanto lo fanno tutti non abbiamo speranze per risolvere veramente il problema.
Anche io nel mio piccolo mi dopo. Io soffro di sinusite cronica. spesso e volentieri ho il naso e i vari seni nasali tappati con difficoltà a respirare e mal di testa. Come soluzione uso il deltarinolo, il principio attivo è l' efedrina, sostanza dopante. Ne uso pochissimo e solo in rari casi perchè da dipendenza sia psicologica che fisica. Fondamentalmente è un broncodilatatore. Pur usandola con il contagocce mi è capitato di usarla anche prima di una partita di calcio (quando gicavo nei tornei AICS o Uisp) e pure prima e durante qualche uscita con gli amici in MTB. Non so quanto beneficio reale ho avuto da queste pratiche per la mia prestazione sportiva, ma per la legge reale e morale dello sport sarei condannabile. Ma io non mi sento affatto colpevole e credo che anche il 90% degli atleti che si dopa non si senta colpevole, ma vittima del sistema che lo obbliga
 

Tc70

Entomobiker
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Picola ma carattarastica...
Purtroppo credo che il dopping sia sistematico nelle attività di sport proffesionistico a diversi tipi di livelli. Partiamo dal pressupposto che il dopping esiste solo se scoperto, ma soprattutto è dopping solo se la "sostanza" o la "pratica" è inserita nel libro delle cose vietate. A quanto mi è dato capire (intervista ad un medico del centro di controlli di roma) la lotta al dopping è indietro di almeno 10 anni ripstto all'assunzione di farmaci. Quindi un atleta di adesso si può fare tranquillamente di qualcosa che non è ancora considerato dopping.
La lotta al dopping cmq è manipolata da questioni economiche/sociali/interessi personali-generali diversi.
Prendiamo il caso Amstrong, lui ha vinto 7 anni di tour drogandosi come un pazzo perchè sapeva che l'avrebbe fatta franca perchè il presidente dell' UCI gli copriva le spalle perchè volevano promuovere il ciclismo negli USA.
In 7 anni quante denunce dai suoi compagni rivali ci sono state? credo solo 3 . Un po' perchè anche gli altri hanno la coscienza sporca e un po' perchè chi ha spifferato tutto è sparito dal mondo del ciclismo proffesionistico in un baleno. Un anno se non sbaglio il tour de france non ha avuto un vero podio di atleti vincenti perchè dal primo al terzo classificato furono tutti squalificati per dopping in maniera "postuma". A memoria tutti i più grandi atleti del ciclismo almeno una volta sono caduti nella trappola del dopping, poi danno la colpa alla carne che hanno mangiato che aveva l' ormone della crescita, oppure ad uno sbaglio del medico che ha esagerato con la dose.....
Poi prendiamo ad esempio il laboratorio di roma, se non sbaglio 10 anni fo è stato commissariato perchè i controlli li dentro venivano fatti un po' alla membro canino.
Ora prendiamo per esempio il caso del dopping di stato della Russia, ma in passato ce ne sono state cose molto peggiori. pensiamo a qualle atlete della DDR che hanno preso tanti di quegli ormoni che adesso non sono più donne, ma uomini.
Torniamo ancora indietro nel tempo e pensiamo a quante anfetamine si prendevano i soldati tedeschi nella seconda guerra mondiale, oppure a quelli americani in Vietnamm.
Purtroppo l' uomo è autolesionistico per volontà propria o per imposizione. Sa che una cosa gli può far male, ma tantè la fa lo stesso perchè molte volte, forse troppe, il fine giustifica i mezzi. che sia qualche secondo di rilassamento per una sigaretta o che sia una autotrasfusione con del sangue tenuto in frigo.
Se quelli che devono educarci a trovare la via corretta come i genitori o i direttori sportivi sono i primi a legittimare ed a incentivare queste pratiche "truffaldine" perchè tanto lo fanno tutti non abbiamo speranze per risolvere veramente il problema.
Anche io nel mio piccolo mi dopo. Io soffro di sinusite cronica. spesso e volentieri ho il naso e i vari seni nasali tappati con difficoltà a respirare e mal di testa. Come soluzione uso il deltarinolo, il principio attivo è l' efedrina, sostanza dopante. Ne uso pochissimo e solo in rari casi perchè da dipendenza sia psicologica che fisica. Fondamentalmente è un broncodilatatore. Pur usandola con il contagocce mi è capitato di usarla anche prima di una partita di calcio (quando gicavo nei tornei AICS o Uisp) e pure prima e durante qualche uscita con gli amici in MTB. Non so quanto beneficio reale ho avuto da queste pratiche per la mia prestazione sportiva, ma per la legge reale e morale dello sport sarei condannabile. Ma io non mi sento affatto colpevole e credo che anche il 90% degli atleti che si dopa non si senta colpevole, ma vittima del sistema che lo obbliga

Ma sopratutto doping con una P...che ci 'doppiamo' anche la parola?...:loll:
 

maxalghi92

Biker superioris
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Chiedo scusa ma, sarò molto brusco.
Io penso che un genitore che mette in corpo del proprio figlio, roba che lo può uccidere, non sia così diverso da quello che li picchia tutte le sere o che addirittura li abusa.
Voi pensate che questi genitori dopo che il proprio figlio è morto possa vivere con il rimorso?
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Detto questo io non smetterò mai di parlare con mio figlio ogni volta che vince o perde una gara ( lui fa scherma). Quante sere a consolarlo per fargli capire che da tutte quelle sconfitte nasce un uomo.
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Io non smetterò mai di fare le gare arrivando sempre esimo ma anche se i primi fossero pieni di roba, a me non interessa.
Io vinco solo perché riesco ad andare in bici.



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jk_biker

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boh
Ragionamento corretto e competente, il ciclismo, e lo sport pro in genere è una marceria, quindi smettiamola di seguirlo, e lo showbiz avrà fine. Non sono io il cinico, constato, ma non giudico. Mi pare più cinico prendere posizione intellettuale contro, e poi sostenere il professionismo anche solo guardandolo alla tv, con la scusa che tanto il comportamento di un singolo sia ininfluente, e non cambi la sostanza delle cose.
Sul tema della risposta individuale al doping vale uguale per l'allenamento. Binda poteva permettersi di allenarsi da pro in un epoca dove correvano postini e panettieri, ovviamente vinceva tutto. Se il doping ha più effetto su te piuttosto che su di me, vuol dire che ti arriverò dietro, punto. Mi darò allo studio del violino.
Per converso proprio col doping proibito chi è più ricco può permettersi sostanze non rintracciabili e più evolute. Ma non solo, pensa all'universo di ricatto che cuce le bocche, che rovina le persone, che se sbagli una volta non ne esci più. Tu lo chiamerai cinismo, e forse nella polisemia di questa parola rientra la mia posizione. Io invece ci vedo solo il fantasma della nostra società, non cerco un etica aldilà della sostanza dei fatti, mi interrogo sulla sola libertà: oggi, con tutta la massa inerziale della cultura sportiva, il divieto di doparsi rende l'atleta più libero e lo sport più puro, o stiamo solo parlando di spettacolo? La seconda cinica risposta, è quella giusta.

Quindi visto che nel 99% degli sport è possibile barare allora non dovremmo più seguirne nessuno perchè evidentemente è tutto marcio? Mi pare che tu stia facendo "di tutte erbe un fascio".

La liberalizzazione del doping non cambierebbe una beata fava, perchè non potrebbe essere un "libera tutti" altrimenti che facciamo ci mettiamo anche la cocaina??? Si avrebbe dunque solo un allungamento della lista delle sostanze consentite al di fuori delle quali chi è più ricco potrà permettersi nuove sostanze ancora più evolute con il miglior ricercatore etc...
 

drmale

Biker perfektus
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Quindi visto che nel 99% degli sport è possibile barare allora non dovremmo più seguirne nessuno perchè evidentemente è tutto marcio? Mi pare che tu stia facendo "di tutte erbe un fascio".

La liberalizzazione del doping non cambierebbe una beata fava, perchè non potrebbe essere un "libera tutti" altrimenti che facciamo ci mettiamo anche la cocaina??? Si avrebbe dunque solo un allungamento della lista delle sostanze consentite al di fuori delle quali chi è più ricco potrà permettersi nuove sostanze ancora più evolute con il miglior ricercatore etc...
In questo contesto non si dice che è possibile barare, ma qui non si tratta di baro, nel 99% degli sport. La mia riflessione parte dal fatto che il 100% degli atleti son dopati, che il d. ti viene imposto sennò 'a casa'. Se le cose stanno così allora o si legalizza l'uso o si smette di sostenere lo sport pro. Se devo dirla tutta io non so se sono tutti dopati, credo di no. So però il che d. è largamente usato, a pagare sono gli individui, ma l'esigenza del d. nasce da un esigenza di showbiz in primis, altrimenti sarebbero gli stessi team a sorvegliare e punire, mentre mi pare che incentivino e sostengano l'uso. Poi legalizzare non significa nessuna regola, anzi. Qui si giudicano genitori deboli accecati dall'orgoglio per i figli, ma i medici che danno ai bambini 'ste cose e li monitorano, a me fan più schifo loro, che va bene o va male guadagno uguale!

Volevo fare però una positiva notazione sui partecipanti di questo topic: è molto piacevole che la discussione, che poteva essere invece sguaiata, sia rimasta nei limiti del ragionamento e dello scambio 'libero' di opinioni. A conferma che la libertà è il vero valore da perseguire, nello sport e nella vita.
 

Dani1000

Biker ultra
24/11/11
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innanzi tutto chiedo scusa per l' ortografaia, sono disgrafico e faccio molta fatica a scrivere correttamente, se non rileggo almeno 2/3 volte sbaglio le doppie e mischio le parole.
Per quanto riguarda il senso del discorso volevo dire che il doping è così difuso e radicato nella mentalità della gente che prima bisogna cambiare la testa delle persone e il loro modo di vivere e poi si può effettivamente lottare per il doping. per certi versi mi sembra che si possa assimilare tranquillamente alla lotta alle mafia.

Ma sopratutto doping con una P...che ci 'doppiamo' anche la parola?...:loll:

altrimenti come farebbero i proFfessionisti? :-)
@Dani1000 si scherza.
anche Armstrong prendeva medicinali per via del cancro...

@Dani1000 ho letto tutto ma non ho capito il senso del tuo discorso.

Sì. Anche io mi sono perso.

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