La schiavitù del lavoro... non sarebbe meglio non lavorare e andare solo in giro in bici?

ant

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Tra i due laghi e il Moncuni
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utenti tanto indinniati che la gente non ha voglia di lavorare e che poi scrivono tranquillamente in orario lavorativo. boh, come si spiega??
Si spiega che - grazie al cielo almeno nel lavoro terziario - la gente viene valutata per obbiettivi e non per "orario lavorativo"

e le nuove generazioni non ti fanno nemmeno finire il colloquio, ti chiedono subito "posso lavorare da casa e/o senza vincoli di orario vero?"
poi a volte lavoriamo alle 11 di sera è vero. però nessuno si scandalizza se cazzeggi alle 10 del mattino.

è un altro degli aspetti della liquidità della società: in alcuni posti "orario lavorativo" ormai è una parola che non significa nulla.
Il mio capo mi manda email alle tre di notte, poi però magari alle tre del pomeriggio si fa le commissioni sue.
Passo almeno tre ore al giorno in auto, durante le quali spesso sono al telefono.
Ho appena fatto una riunione in Teams mentre andavo a comprare la sabbietta per i gatti e prendere il caffè al bar.
conosco molti che oggi passano il doppio del tempo con la famiglia, semplicemente perchè in ufficio ci vanno lo stretto indispensabile e per il resto si ammazzano di call e lavoro autonomo.
Ho personalmente sperimentato anche le riunioni olografiche. Proprio con gli ologrammi come Spoke. :mrgreen:

ovviamente non è possibile per tutti i lavori, ma per alcuni si.
 

ant

Biker poeticus
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Orcocan, questa è la nuova schiavitù
punti di vista.
Io p.e. odio alzarmi presto e non vedo perchè il mio orario lavorativo lo debba decidere qualcuno che ha deciso che le 8 del mattino sono un orario giusto per lavorare.
Per me le 8 del mattino sono sì e no l'orario giusto per girare il cucchiaino nel caffè.
Ma non ho nessun problema a lavorare a mezzanotte, quando la famiglia dorme già e tanto sarebbe tempo inutile in cui guarderei un'inutile serie tv.
 

MauroPS

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Si spiega che - grazie al cielo almeno nel lavoro terziario - la gente viene valutata per obbiettivi e non per "orario lavorativo"

e le nuove generazioni non ti fanno nemmeno finire il colloquio, ti chiedono subito "posso lavorare da casa e/o senza vincoli di orario vero?"
poi a volte lavoriamo alle 11 di sera è vero. però nessuno si scandalizza se cazzeggi alle 10 del mattino.

è un altro degli aspetti della liquidità della società: in alcuni posti "orario lavorativo" ormai è una parola che non significa nulla.
Il mio capo mi manda email alle tre di notte, poi però magari alle tre del pomeriggio si fa le commissioni sue.
Passo almeno tre ore al giorno in auto, durante le quali spesso sono al telefono.
Ho appena fatto una riunione in Teams mentre andavo a comprare la sabbietta per i gatti e prendere il caffè al bar.
conosco molti che oggi passano il doppio del tempo con la famiglia, semplicemente perchè in ufficio ci vanno lo stretto indispensabile e per il resto si ammazzano di call e lavoro autonomo.
Ho personalmente sperimentato anche le riunioni olografiche. Proprio con gli ologrammi come Spoke. :mrgreen:

ovviamente non è possibile per tutti i lavori, ma per alcuni si.
sì non era rivolto in generale il mio appunto, ma a quelli che protestano perché sto a scrivere qua invece di lavorare... ;-)
insomma il mio era sarcasmo.

ho lavorato vent'anni per una ditta che proprio mi valutava per obiettivi, così in vent'anni oltre a lavorare e consegnare tutte le commesse in anticipo, gestivo anche un paio di siti personali, poi un blog e sempre attivo nei forum degli interessi del momento.
sono facilitato dal fatto che ormai scrivo senza guardare la tastiera, posso avere un rate post all'ora elevatissimo, con buona pace delle pettegole del forum. :spetteguless:
 

tostarello

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Io p.e. odio alzarmi presto e non vedo perchè il mio orario lavorativo lo debba decidere qualcuno che ha deciso che le 8 del mattino sono un orario giusto per lavorare.
Per me le 8 del mattino sono sì e no l'orario giusto per girare il cucchiaino nel caffè.
Ma non ho nessun problema a lavorare a mezzanotte, quando la famiglia dorme già e tanto sarebbe tempo inutile in cui guarderei un'inutile serie tv.
Mah, anche io quando lavoravo ero praticamente sempre connesso, ma occorrerebbe riflettere su questo modo di lavorare che magari si ritiene comodo ed invece è stressante più di quanto si immagini.
Non per niente già da un po' si parla del diritto alla disconnessione, con ad esempio inibizione di invio di mail di lavoro durante gli orari notturni.
 
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il progresso comunque non è finito con gli anni 80, anzi... quello che è finito è lo sviluppo economico, quello che dava una casa e una vita dignitosa a tutti.
invece secondo me sì, progresso inteso come ha scritto @fafnir cioè "Per me il progresso è altro, cioè migliorare le condizioni di vita, morali e intellettuali dell'individuo.".

dopo che l'umanità si è scannata con guerre, razzie, atrocità, schiavitù per 5000 anni ecc.. finalmente dal dopoguerra è accaduto un "miglioramento" relativo fino circa agli anni 70-80 dove poi sono finite la maggior parte delle dittature, ci sono stati i movimenti di welfare e di miglioramento delle condizioni dei lavoratori e creazione di governi più o meno democratici, di miglioramento della salute e della qualità della vita.. poi però da allora il miglioramento si è fermato siam messi sempre uguali, disuguaglianze uguali, orari lavorativi uguali, istruzione uguale, quantità di guerre uguali.. anzi a volte pure peggio sembra..

basta fare un paragone con la settimana tipo di un italiano medio negli anni 20, negli anni 60, negli anni 80, negli anni 2020.
anni 20: vita contadina, mortalità infantile altissima, scarsa istruzione, scarsi diritti
anni 60: inizio del miglioramento, meccanizzazione del lavoro, istruzione sufficiente, miglioramento della salute e della medicina, inizio di battaglie sociali per aver più diritti
anni 80: ancora miglioramento, maggioranza dei lavoratori nel settore secondiario e terziario, istruzione buona, ancora miglioramento salute, welfare ai massimi con esempi di gente che va in pensione a 40-50 anni, e gente che con il proprio stipendio si compra la casa e mantiene una famiglia intera
anni 2020: quasi uguale agli anni 80.. anzi per molti aspetti si vedono peggioramenti.

questo intendo.

poi prima di ricevere le solite critiche SPECIFICO che la mia è un analisi riassuntiva e GENERICA, solo per far capire il senso del mio pensiero, non c'è bisogno che mi mettete i puntini sulle "i" di quel che ho scritto del tipo "non è vero! il cuggino di mio cuggino negli anni 20 era un conte di lombardia e stava molto meglio di suo nipote negli anni 80 che faceva il commesso al supermercato!"
 

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Io p.e. odio alzarmi presto e non vedo perchè il mio orario lavorativo lo debba decidere qualcuno che ha deciso che le 8 del mattino sono un orario giusto per lavorare.
Per me le 8 del mattino sono sì e no l'orario giusto per girare il cucchiaino nel caffè.
Ma non ho nessun problema a lavorare a mezzanotte, quando la famiglia dorme già e tanto sarebbe tempo inutile in cui guarderei un'inutile serie tv.
Mi sa che davvero sono messo peggio io allora...
Mi capitano i giorni in cui alla mattina alle 8.00 ho una riunione in Teams con il mio capo (che vive a Brisbane, in Australia) e la sera magari ne ho una con il miei colleghi in Brasile...
Ma per fortuna giornate così non capitano spesso e ho grande discrezione a gestire i miei tempi, quando non ho impegni che coinvolgono altre persone
 
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Mah, anche io quando lavoravo ero praticamente sempre connesso, ma occorrerebbe riflettere su questo modo di lavorare che magari si ritiene comodo ed invece è stressante più di quanto si immagini.
Non per niente già da un po' si parla del diritto alla disconnessione, con ad esempio inibizione di invio di mail di lavoro durante gli orari notturni.
sì è vero è stressante. lo è, inutile negarlo.
Però consente degli incastri altrimenti impossibili.

p.e. mercoledì pomeriggio mio figlio faceva una gara al velodromo, in pista (bdc)

L'ho accompagnato io, prendendomi un paio d'ore in cui non ho fatto nulla (in "orario lavorativo" per dirla come prima) per spostamento, scarico bici, chiaccherata con il figlio ecc.
Poi durante le prove mi sono messo sugli spalti del velodromo a lavorare con il portatile, ho smesso durante la sua gara (durata 10 min) e poi ho lavorato un'altra oretta durante tempi morti premiazioni ecc.
Riportato a casa e fatto un'altra oretta dopo cena.

In un lavoro più rigido semplicemente io non ci sarei stato, lui sarebbe andato col pulmino della squadra e quando sarà più grande si sarebbe ricordato di una gara importante in cui suo papà non c'era, invece di essere lì sugli spalti.

Non sempre ciò che è stressante è il demonio, ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro.
 

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invece secondo me sì, progresso inteso come ha scritto @fafnir cioè "Per me il progresso è altro, cioè migliorare le condizioni di vita, morali e intellettuali dell'individuo.".

dopo che l'umanità si è scannata con guerre, razzie, atrocità, schiavitù per 5000 anni ecc.. finalmente dal dopoguerra è accaduto un "miglioramento" relativo fino circa agli anni 70-80 dove poi sono finite la maggior parte delle dittature, ci sono stati i movimenti di welfare e di miglioramento delle condizioni dei lavoratori e creazione di governi più o meno democratici, di miglioramento della salute e della qualità della vita.. poi però da allora il miglioramento si è fermato siam messi sempre uguali, disuguaglianze uguali, orari lavorativi uguali, istruzione uguale, quantità di guerre uguali.. anzi a volte pure peggio sembra..

basta fare un paragone con la settimana tipo di un italiano medio negli anni 20, negli anni 60, negli anni 80, negli anni 2020.
anni 20: vita contadina, mortalità infantile altissima, scarsa istruzione, scarsi diritti
anni 60: inizio del miglioramento, meccanizzazione del lavoro, istruzione sufficiente, miglioramento della salute e della medicina, inizio di battaglie sociali per aver più diritti
anni 80: ancora miglioramento, maggioranza dei lavoratori nel settore secondiario e terziario, istruzione buona, ancora miglioramento salute, welfare ai massimi con esempi di gente che va in pensione a 40-50 anni, e gente che con il proprio stipendio si compra la casa e mantiene una famiglia intera
anni 2020: quasi uguale agli anni 80.. anzi per molti aspetti si vedono peggioramenti.

questo intendo.

poi prima di ricevere le solite critiche SPECIFICO che la mia è un analisi riassuntiva e GENERICA, solo per far capire il senso del mio pensiero, non c'è bisogno che mi mettete i puntini sulle "i" di quel che ho scritto del tipo "non è vero! il cuggino di mio cuggino negli anni 20 era un conte di lombardia e stava molto meglio di suo nipote negli anni 80 che faceva il commesso al supermercato!"
può essere limitatamente ad una parte dell'occidente, in realtà le guerre non sono mai finite, non serve faccia l'elenco perché lo conosci già.

ma il progresso è quello che hai scritto, ma come arrivarci se non affrancandoci dalla schiavitù del lavoro? almeno per chi non riesce a trasformare il suo hobby in lavoro...
l'automazione non può davvero darci una vita migliore, lasciandoci più spazio per migliorare le nostre condizioni intellettuali se non anche morali?
le condizioni di vita dell'essere umano sono migliorate con la rivoluzione industriale, quando le macchine hanno sostituito l'uomo, perché non farlo succedere di nuovo?
 

Maiella

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sì è vero è stressante. lo è, inutile negarlo.
Però consente degli incastri altrimenti impossibili.

p.e. mercoledì pomeriggio mio figlio faceva una gara al velodromo, in pista (bdc)

L'ho accompagnato io, prendendomi un paio d'ore in cui non ho fatto nulla (in "orario lavorativo" per dirla come prima) per spostamento, scarico bici, chiaccherata con il figlio ecc.
Poi durante le prove mi sono messo sugli spalti del velodromo a lavorare con il portatile, ho smesso durante la sua gara (durata 10 min) e poi ho lavorato un'altra oretta durante tempi morti premiazioni ecc.
Riportato a casa e fatto un'altra oretta dopo cena.

In un lavoro più rigido semplicemente io non ci sarei stato, lui sarebbe andato col pulmino della squadra e quando sarà più grande si sarebbe ricordato di una gara importante in cui suo papà non c'era, invece di essere lì sugli spalti.

Non sempre ciò che è stressante è il demonio, ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro.
Diciamo anche che si é più produttivi, giusto per smentire alcune voci faziose e poco obiettive al riguardo.
 
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drmale

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17/7/09
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Il concetto espresso é giusto, ma il termine "arbitrario" non é propriamente corretto.
L'anomalia risiede maggiormente nella fase procedurale nella quale dovrebbe intervenire quella parte del codice penale (Art 358) a garanzia dell'inquisito. Purtroppo ciò accade molto raramente.
Di recente sono stato direttore di un ente pubblico per due anni: mi sono dimesso in parte per ciò che hai scritto. Non basta fare tutto per bene per evitare gli ostacoli.
Corretta osservazione, ma in realtà, ho usato quel termine perché non per correttezza lessicale, quanto volevo esprimere qualcosa di più pungente. Il 358 del codice di procedura penale, da un punto di vista cronologico, e trattandosi di procedura la cronologia è un elemento fondamentale, non dovrebbe intervenire dopo. Dovrebbe essere un processo parallelo: si paventa la possibilità di un reato, e prima ancora di voler dimostrare il comportamento criminoso, raccolgo elementi a favore dell'indagato. Purtroppo non so se per motivi culturali o narcisistici, gli elementi a favore non vengono nemmeno ricercati, in questo senso c'è arbitraria omissione di quella fondamentale componente procedurale, che poi determina l'elevato numero di assoluzioni. In ogni caso il nostro codice penale è talmente ricco e le nostre leggi sono talmente tante, che la sacrosanta eliminazione di quel art. del CP non altera affatto la possibilità di colpire chi delinque. Forse sarebbe tutto più facile se invece di inventarci contini meccanismi normativi e folli e inefficaci burocrazie chi vede, sa o subisce, denunciasse, invece di girarsi dall'altra parte. Perché noi siamo tutti giustizialisti, ma quando si tratta di denunciare un vero abuso di cui veniamo a conoscenza, ecco che diventiamo tutti figli di Maria.
 
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lorenzom89

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può essere limitatamente ad una parte dell'occidente, in realtà le guerre non sono mai finite, non serve faccia l'elenco perché lo conosci già.

ma il progresso è quello che hai scritto, ma come arrivarci se non affrancandoci dalla schiavitù del lavoro? almeno per chi non riesce a trasformare il suo hobby in lavoro...
l'automazione non può davvero darci una vita migliore, lasciandoci più spazio per migliorare le nostre condizioni intellettuali se non anche morali?
le condizioni di vita dell'essere umano sono migliorate con la rivoluzione industriale, quando le macchine hanno sostituito l'uomo, perché non farlo succedere di nuovo?
l'automazione e la tecnologia non c'entrano nulla col miglioramento delle condizioni intellettuali e morali. come anche la rivoluzione industriale in realtà c'entra solo in parte.

Gli usa ne sono l'esempio lampante, sono al top per quanto riguarda tecnologia, ricchezza e automazione poi però hanno tantissimi homeless, gente che cura il covid col bicarbonato, bambini di 5 anni che per sbaglio uccidono il fratellino con armi da fuoco, gente pazza che va nelle scuole con l'M16 a fare stragi, gente che per lavorare e tenere il passo in un ambiente ultracompetitivo è super stressata e depressa..

l'africa anche è un altro esempio. in tanti stati 30 anni fa si moriva letteralmente di fame e si viveva nelle capanne, oggi quasi non più, il cibo c'è, alcune abitazioni ci sono, come anche alcuni farmaci di base MA ci sono problemi sociali enormi, guerre, criminalità, sfruttamento, tossicodipendenza, estremismo religioso ecc..

Quindi puoi avere tutto il miglioramento "materiale" che vuoi ma se non lo accompagni a un miglioramento intellettuale, morale, di senso civico, si fratellanza, di fiducia ecc.. non vai da nessuna parte.
 

Maiella

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Corretta osservazione, ma in realtà, ho usato quel termine perché non per correttezza lessicale, quanto volevo esprimere qualcosa di più pungente. Il 358 del codice di procedura penale, da un punto di vista cronologico, e trattandosi di procedura la cronologia è un elemento fondamentale, non dovrebbe intervenire dopo. Dovrebbe essere un processo parallelo: si paventa la possibilità di un reato, e prima ancora di voler dimostrare il comportamento criminoso, raccolgo elementi a favore dell'indagato. Purtroppo non so se per motivi culturali o narcisistici, gli elementi a favore non vengono nemmeno ricercati, in questo senso c'è arbitraria omissione di quella fondamentale componente procedurale, che poi determina l'elevato numero di assoluzioni. In ogni caso il nostro codice penale è talmente ricco e le nostre leggi sono talmente tante, che la sacrosanta eliminazione di quel art. del CP non altera affatto la possibilità di colpire chi delinque. Forse sarebbe tutto più facile se invece di inventarci contini meccanismi normativi e folli e inefficaci burocrazie chi vede, sa o subisce, denunciasse, invece di girarsi dall'altra parte. Perché noi siamo tutti giustizialisti, ma quando si tratta di denunciare un vero abuso di cui veniamo a conoscenza, ecco che diventiamo tutti figli di Maria.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, sia nel merito che nell'opinione.
Per inciso: non sono avvocato, ma ho dovuto imparare alla svelta.
 

orso2020

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una front e una gravel
cavolo allora mi è andata bene che ci sei andato piano.. scusa scusa scherzavo, non lo faccio più:mrgreen:
Ci mancherebbe, di cosa devi scusarti?? So che di agricoltura non capisci una sega, se ne vuoi sapere di più ti posso dire che in zona cercano operatori nel settore con varie mansioni. La stagione degli asparagi va ancora, è iniziata quella delle zucche e dei meloni, verso il mare anche quella dei pomodori e dei cocomeri, pagano bene, naturalmente parlando di stipendio da "BRACCIANTE AGRICOLO" comunque vai da un minimo di 50 a un massimo di 80 euro al giorno netti con contratti stagionali e regolari,Non sto scherzando... naturalmente starai a 90 gradi per 8 ore sotto il sole, oh, fidati, in Maremma scotta.. però ti concedono una mezz'ora di pausa pranzo :balla-co: e nessuno ti darà un trattore col gps, poi se tu trovi il modo di vedere un film su netflix buon per te-
 
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MauroPS

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l'automazione e la tecnologia non c'entrano nulla col miglioramento delle condizioni intellettuali e morali. come anche la rivoluzione industriale in realtà c'entra solo in parte.

Gli usa ne sono l'esempio lampante, sono al top per quanto riguarda tecnologia, ricchezza e automazione poi però hanno tantissimi homeless, gente che cura il covid col bicarbonato, bambini di 5 anni che per sbaglio uccidono il fratellino con armi da fuoco, gente pazza che va nelle scuole con l'M16 a fare stragi, gente che per lavorare e tenere il passo in un ambiente ultracompetitivo è super stressata e depressa..

l'africa anche è un altro esempio. in tanti stati 30 anni fa si moriva letteralmente di fame e si viveva nelle capanne, oggi quasi non più, il cibo c'è, alcune abitazioni ci sono, come anche alcuni farmaci di base MA ci sono problemi sociali enormi, guerre, criminalità, sfruttamento, tossicodipendenza, estremismo religioso ecc..

Quindi puoi avere tutto il miglioramento "materiale" che vuoi ma se non lo accompagni a un miglioramento intellettuale, morale, di senso civico, si fratellanza, di fiducia ecc.. non vai da nessuna parte.
l'automazione c'entra poco, lì il problema è l'iperliberismo, per cui o produci o non sei considerato una persona degna di vivere.
in Africa e nel mondo si continua a morire di fame, anzi da quanto leggo la situazione è pure peggiorata. ci sono 828 milioni di persone malnutrite e la previsione è di 45 milioni di morti di fame nel 2023.

Quindi come pensi di migliorare le condizioni intellettuali e morali delle persone se sono obbligate a stare a lavoare 8 o più ore, più il tempo per recarsi sul luogo di lavoro?
 

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