E come tutte le attività umane è un mix di rischio calcolato e calcolo delle probabilità di evento.
Ovvero rischio di caduta con probabilità zero solo se non utilizzi la bicicletta...e magari vieni investito sulle strisce pedonali come pedone.
Il casco da XC od anche da bicicletta da strada (quasi identici...anzi quelli da mtb hanno molto spesso in più le visiere) è un compromesso..
...per quanto un rischio rimarrà sempre è bene fare il possibile per ridurlo al minimo.
Ad intuito (per l'assenza di dati come suddetto) credo che la differenza tra il casco da xc e l'integrale comporti una diminuzione della gravità NON marginale.
IMHO
Concordo, ma non vorrei si andasse quasi OT, per cui preciso. Sarebbe bello vedere tutti quelli in bici (ovunque) con, almeno, un integrale tipo
Met.. ..ma già mi accontenterei, realisticamente, di non vedere più
nessuno senza casco.
Premesso che:
> ovvio, l’integrale è meglio.
D’altronde giustamente uno fa compromessi in base alla stagione, ai propri percorsi, a quale casco chiuso ha, e ..al punto successivo.
> il primo dispositivo di sicurezza è
tra le nostre orecchie, non
sopra (soprattutto in mtb! Ma anche in strada, anche se però qui, oltretutto e per lo più, siamo esposti alle gravi conseguenze di – sempre più frequenti - distrazioni di altri, che ci possono toccare con mezzi grossi ..e duri).
> io per il motorino prima, e lo scooter poi, ho, ed ho avuto, solo caschi integrali. Per la mtb ho preso il modulare, cosicchè alla fine gli altri due aperti che ho non li ho più usati.
Ma il discorso è:
> tra integrale e non integrale c’è una differenza di rischio x.
> Tra casco e non casco ….il paragone non si fa neanche!! La questione non è discutibile! La seconda, statistiche alla mano* è una scelta molto molto giudicabile (anche per senso civico, come ho detto, per i costi a carico del Sist. San.io, PER ME evitabili e causati con imperizia grave).
E questo è così per il sommarsi di due fattori:
> la probabilità dell’evento (fattore variabile in base, se vogliamo.. ..anche alla fortuna :) ..ma molto meno di quello che pensiamo!),
> e la delicatezza (=vitalità) delle parti protette (fattore fisso e democraticamente uguale per tutti).Mi spiego: l’integrale spesso salva da dolorose, noiose e costose conseguenze. Il casco anche solo aperto va a proteggere la parte posteriore della “capa” laddove (ma qui ci dovrebbe aiutare chi ne sa di più, forse già lo scrissi più su) anche un colpo non fortissimo può avere conseguenze letali.
L’ho già scritto (credo), un mio ex compagno di classe (“da grande”, sul lavoro) è semplicemente caduto (ma all’indietro) da una scala. Si è alzato, è andato a casa etc etc.. ..poi
dopo purtroppo l’emorragia ha fatto quello che ha fatto.
*Parlando di sola strada, wiky dice
“..2 milioni di incidenti stradali annuali, circa il 65% avviene in città e villaggi, dove pedoni e ciclisti sono particolarmente esposti.”
… Nel Regno Unito, i pedoni ed i ciclisti a pedale sono circa il 45% dei KSI nelle aree urbane (Killed or Seriously Injured - KSI)”…
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Per fortuna ho letto su questo thread tante persone intelligenti. Che quindi, di stò thread.. ..non ne hanno bisogno!
Segnalamolo più che altro agli scettici, ..ad amici stradisti (laddove il viziaccio è oggettivamente più diffuso), ..che ragionino con le statistiche ed i fatti (come le testimonianze dirette ed indirette qui riportate), non le chiacchiere!
Il rapporto costo-beneficio è evidente. La perdita di confort è nulla se uno ci fa l’abitudine.