Guadagnare qualche soldino con la MTB!!

antobike

Biker grossissimus
5/9/05
5.582
2
0
Ovunque IO voglia.
Visita sito
Se la prestazione è occasionale non è professionale: l'attività professionale è per definizione continuativa ed abituale. In linea di teoria quindi l'ipotetica "guida" che vi scarrozza a pagamento se lo fa una volta ogni tanto in Toscana sarebbe a posto. In questo caso però a mio parere sarebbe molto meglio che la "guida" si organizzasse con la formula dell'associazione sportiva, in quanto a fronte di qualche bega burocratica si ha regolarità amministrativa (e fiscale) e soprattutto una copertura assicurativa: da una parte infatti non ci si deve preoccupare della linea di demarcazione tra prestazione occasionale e professionale, dall'altra nell'ambito di una associazione sportiva i compensi, fino ad un certo tetto, sono esenti da qualsiasi tassazione.

La linea, secondo me, non è tanto teorica... :-)
Se uno lo fa ogni tanto e entro i limiti economici e i vincoli enunciati, per quello che ne so può rientrare in pieno nella prestazione occasionale ed è assolutamente regolarizzato dal punto di vista fiscale/amministrativo(questo lo so per certo).
Riguardo al discorso associazione sportiva, tu prima scrivevi che in caso di associazione sportiva i proventi andrebbero ad essa, quindi tra le due se fossi io sceglierei la prestazione occasionale, il che mi farebbe stare nella legalità dal punto di vista amministrativo/fiscale e nel contempo mi terrei il dinero per me.
Altro discorso poi si pone per la questione delle assicurazioni... ma se sul discorso precedente ero incompetente, su questo ultimo aspetto sono decisamente stra-ignorante.
 

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
51.065
9.880
0
58
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
La linea, secondo me, non è tanto teorica... :-)
Se uno lo fa ogni tanto e entro i limiti economici e i vincoli enunciati, per quello che ne so può rientrare in pieno nella prestazione occasionale ed è assolutamente regolarizzato dal punto di vista fiscale/amministrativo(questo lo so per certo).
Riguardo al discorso associazione sportiva, tu prima scrivevi che in caso di associazione sportiva i proventi andrebbero ad essa, quindi tra le due se fossi io sceglierei la prestazione occasionale, il che mi farebbe stare nella legalità dal punto di vista amministrativo/fiscale e nel contempo mi terrei il dinero per me.
Operando nell'ambito di un'associazione nulla vieta di essere pagato, ed appunto fino a 7500 euro sono redditi non tassabili: 0 contributi, 0 IRPEF.

Altro discorso poi si pone per la questione delle assicurazioni... ma se sul discorso precedente ero incompetente, su questo ultimo aspetto sono decisamente stra-ignorante.
Appunto, qui casca l'asino. Dovresti fare una polizza R.C. che ad andar bene ti costa 7-800 euro (chiesto ad un amico assicuratore), ma che varrebbe solo per te. Nel caso dell'associazione invece l'assicurazione R.C. per te è compresa nella tessera, ma tesserando i "clienti" ottieni la copertura anche per loro e tra loro.
 

tottero

Biker dantescus
Operando nell'ambito di un'associazione nulla vieta di essere pagato, ed appunto fino a 7500 euro sono redditi non tassabili: 0 contributi, 0 IRPEF.


Appunto, qui casca l'asino. Dovresti fare una polizza R.C. che ad andar bene ti costa 7-800 euro (chiesto ad un amico assicuratore), ma che varrebbe solo per te. Nel caso dell'associazione invece l'assicurazione R.C. per te è compresa nella tessera, ma tesserando i "clienti" ottieni la copertura anche per loro e tra loro.

L'associazione NON può tesserare turisti, e per di più chiedergli soldi che alla fine andranno nelle tasche di un associato stesso...

Un accompagnatore qualificato da un'associazione UISP, SIMB, FIE, CAI, etc... è e rimane sempre un ACCOMPAGNATORE di CATEGORIA VOLONTARIO, è come se gli operatori volontari della croce rossa andassero a chiedere soldi, ve lo immaginate???

Quando mi sono scornato con la Regione e la Provincia poi, mi hanno ribadito la distinzione tra VOLONTARIATO propria dell'associazione e PROFESSIONISMO propria delle guide, cioè coloro che accompagnano per PROFESSIONE (dietro compenso quindi) essendo qualificati....

poi è logico che se fondavo un'associazione e facevo come dite, mica glielo andavo a dire in Regione...oneri e onori miei!!!

P.S. non parliamo delle assicurazioni delle varie associazioni...per cosa vista sulla pelle di gente di quà...non vedo, non sento!!! :omertà:
 

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
51.065
9.880
0
58
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
L'associazione NON può tesserare turisti, e per di più chiedergli soldi che alla fine andranno nelle tasche di un associato stesso...
L'associazione può tesserare chiunque, e la stessa associazione può benissimo destinare i proventi delle proprie attività a quello che preferisce. Può dare un rimborso spese a chi ha collaborato a realizzare le attività, può dargli un compenso, può comperare un furgone per farglielo usare... naturalmente il tutto deve avvenire in maniera conforme alla natura societaria ed alle regole fiscali ed amministrative, ma in linea di teoria non ci sono ostacoli.

Il discrimine dell' attività professionale sta in tre parametri: il titolo oneroso (cioè ti fai pagare per svolgere un'attività dal committente), la continuità e l'abitualità dell' attività. E se operi nell'ambito di un'associazione in via occasionale questi elementi non ci sono. Ovviamente i proventi devono essere contabilizzati dall' associazione, ed nella parte extra-attività sociali sottoposti all'IVA forfettaria. E' altrettanto ovvio, ma spesso "dimenticato" da parte dei "docenti" ai corsi di "guida" che la forma societaria dev'essere reale e non fittizia: se un'associazione sportiva fa SOLO escursioni a pagamento o non convoca assemblee dei soci, non ha elenco dei suddetti... beh, sperate che la Finanza non si presenti perchè sono guai. Nei dintorni di Siena qualche anno fa furono stangati diversi maneggi che sotto le mentite spoglie di associazione sportiva e culturale invece svolgevano l'attività di maneggio vero e proprio.
 

matadero

Biker popularis
24/9/07
67
0
0
Lucca
Visita sito
Io però, volendo esser serio come questo rispettabile uditorio richiede, faccio delle riflessioni mettendo per un attimo da parte un'ampia fetta della mia irrefrenabile vena ironica...

Il servizio di "guida turistica" è stato ampiamente ed accuratamente definito da Sembola ed altri, e certe norme sono state ampiamente ed accuratamente documentate dall'ottimo Barney e da altri che non sto qui a ricordare perchè di fatto non me li ricordo.

Ma se io ed il mio gruppo di escursionisti, ragazzotti in cerca solo di un po' di sballo in mezzo ai boschi, non sentiamo alcuna necessità di una guida che ci illustri la storia, le tradizioni... insomma non di una guida turistica come da precedenti definizioni, ma semplicemente di uno che conosca i posti e mi eviti il rischio di perdermi in boschi che non conosco (cosa per cui basta anche solo Vcienz' (Vincenzo), un mio amico pastore lucano con la 1 elementare...) non è che per caso possiamo assoldarlo trattando il tutto come una semplice prestazione occasionale?
Lo chiedo chiaramente con tutta la "incompentenza" che mi contraddistingue quando parlo di contratti di lavoro e cose del genere...; io con le prestazioni occasionali ho risolto diversi lavori in passato, dalla grafica all'arte, dalla costruzione di siti alla scrittura di articoli per un portale, quindi mi baso semplicemente su esperienze personali.
...Per cui se dovete infamarmi sappiate che faccio "specchio" e quindi sono cavoli vostri se mi dite cosacce... :-)

Di seguito un estratto a proposito(delle prestazioni occasionali, non dello "specchio"...)....

Prestazioni Occasionali

La definizione e la norma

L'art. 61 del D. Lgs. 276/2003 e l'art. 4 della legge n. 30 hanno, per la prima volta, dato una definizione legale delle prestazioni occasionali di lavoro autonomo. Si debbono intendere quali prestazioni occasionali i rapporti di durata complessiva non superiore, nell'anno solare, a trenta giorni con lo stesso committente; il compenso complessivo annuo che il prestatore percepisce dallo stesso committente non deve superare i 5.000 Euro. La definizione del lavoratore occasionale viene ribadita anche nella Circolare 6 luglio 2004, n. 103.

Caratteristiche

I vincoli

La prestazione occasionale è un tipo di collaborazione non subordinata per lavori meramente saltuari. Proprio per la sua "limitata portata", la prestazione occasionale si distingue da quella di tipo accessorio, resa da particolari categorie di soggetti, e dall'attività di lavoro autonomo vero e proprio, mancando un coordinamento ed una continuità nelle prestazioni. Per questo motivo, la collaborazione occasionale non è soggetta all'obbligo contributivo presso la gestione separata INPS.
Nell'ipotesi in cui la collaborazione occasionale perda i suoi requisiti (svolgimento dell'attività per periodi non superiori a 30 giorni per anno solare e compenso non superiore a € 5.000 per anno solare per ciascun committente), troveranno applicazione o il lavoro a progetto (se c'è l'elemento della coordinazione) oppure il lavoro autonomo (per più prestazioni abituali). In questi casi ci sarà l'obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS e il pagamento dei relativi contributi.

Soggetti esclusi

L'art. 61 del D. Lgs. esclude da questo tipo di rapporto di lavoro i seguenti soggetti:
  • i professionisti intellettuali, con iscrizione ad apposito albo;
  • coloro che hanno rapporti di collaborazione coordinata e continuativa con associazioni o società sportive associate a federazioni nazionali o ad enti di promozione sportiva riconosciute dal CONI;
  • i dipendenti di pubbliche amministrazioni;
  • i componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società;
  • i partecipanti a collegi e commissioni.
Applicazione

Al contrario di quanto previsto per i contratti di lavoro occasionale di tipo accessorio, i contratti di lavoro occasionale possono essere applicati a qualsiasi tipologia di attività lavorativa.


(Aggiungo che se si vanno a vedere i contratti di tipo accessorio, si scopre che c'è "un'apertura" nei confronti della attività di tipo turistico, ma sarebbe troppo lungo da postare)

Ringrazio il cortese uditorio per l'attenzione. :-)



E' MOLTO SEMPLICE IN REALTA'....(e non provare a farmi "specchio" :rosik:)

Come collaborazione occasionale è vero che puoi esercitare qualsiasi mansione.....ma che non richieda particolari licenze, soprattutto quando queste sono gestite da comune, provincia e regione.

Pensa ad una guida come ad un taxi.....pensi che come prestazione occasionale tu possa fatturare un servizio di taxi? Dovresti avere la licenza del comune (in questo caso anche a numero chiuso) e delle assicurazioni specifiche.
Ebbene, il turismo regola le figure professionali allo stesso modo...c'è una lista di tutti i tipi di guide con nomi ecc.. anche sul sito della provincia.
Questo per regolamentare il mercato e soprattutto "garantire" i consumatori (turisti).
Andando per eccesso....secondo te tu potresti improvvisarti avvocato, agente immobiliare, autista di pulman come collaboratore occasionale?
No, perchè ognuna di queste professioni prevede un certo background di studi o licenze o albi o esami da superare.
Così è per le figure turistiche.

Io ho un adv o tour organizer, o come lo volete chiamare, ma non posso accompagare turisti con un veicolo mio o preso a noleggio perchè c'è una figura professionale con una certa licenza e assicurazione che deve farlo.

Penso che sia chiaro il concetto....

:il-saggi: :smile:



Rieditando....
Per fare grafica non mi risulta che tu debba avere licenze particolari....lo stesso per gli arredatori di interni....sono sempre incazzati perchè non esiste nessun albo, licenza o esame che ne riconosca la figura e quindi chiunque può improvvisarsi tale....

Per il turismo invece c'è tutta una legislazione a posta.

E' quindi più facile che il tuo amico pastore possa proporsi come designer di interni che come accompagnatore... :):)

Ciauz
 

antobike

Biker grossissimus
5/9/05
5.582
2
0
Ovunque IO voglia.
Visita sito
E' MOLTO SEMPLICE IN REALTA'....(e non provare a farmi "specchio" :rosik:)
Come collaborazione occasionale è vero che puoi esercitare qualsiasi mansione.....ma che non richieda particolari licenze, soprattutto quando queste sono gestite da comune, provincia e regione.
Pensa ad una guida come ad un taxi.....pensi che come prestazione occasionale tu possa fatturare un servizio di taxi? Dovresti avere la licenza del comune (in questo caso anche a numero chiuso) e delle assicurazioni specifiche.
Ebbene, il turismo regola le figure professionali allo stesso modo...c'è una lista di tutti i tipi di guide con nomi ecc.. anche sul sito della provincia.
Questo per regolamentare il mercato e soprattutto "garantire" i consumatori (turisti).
Andando per eccesso....secondo te tu potresti improvvisarti avvocato, agente immobiliare, autista di pulman come collaboratore occasionale?
No, perchè ognuna di queste professioni prevede un certo background di studi o licenze o albi o esami da superare.
Così è per le figure turistiche.
Io ho un adv o tour organizer, o come lo volete chiamare, ma non posso accompagare turisti con un veicolo mio o preso a noleggio perchè c'è una figura professionale con una certa licenza e assicurazione che deve farlo.

Penso che sia chiaro il concetto....

Rieditando....
Per fare grafica non mi risulta che tu debba avere licenze particolari....lo stesso per gli arredatori di interni....sono sempre incazzati perchè non esiste nessun albo, licenza o esame che ne riconosca la figura e quindi chiunque può improvvisarsi tale....
Per il turismo invece c'è tutta una legislazione a posta.
E' quindi più facile che il tuo amico pastore possa proporsi come designer di interni che come accompagnatore... :):)
Ciauz

Hai ragione quasi su tutto ma partiamo da premesse differenti... io faccio distinzione tra una "guida turistica" (come da vostre descrizioni quella che "illustra i luoghi, le tradizioni" e tutte le menate varie) e uno che mi fa semplicemente da scout.
La normativa parla di una vera e propria guida turistica con una certa chiarezza non escludendo campi di applicazione ma descrivendo con una certa chiarezza(semplificata un po' troppo) certi servizi chevengono offerti da questa figura; ma non fa cenno di uno che si limita semplicemtne a non farmi perdere in un bosco; magari sono piccole differenze, ma nella legge, si sa, basta una parola diversa e si aprono mondi interi.
Io potrei benissimo rispondere ad uno che mi accusa di fare la guida turistica che non sto affatto offrendo un servizio di quel genere perchè non sto illustrando, descrivendo o parlando di storia, luoghi, tradizioni e pippe varie ma solo accompagnando della gente che non sa la strada; se questa è una guida turistica allora certi corsi di laurea li hanno fondati sul nulla!!!
Una vera guida turistica deve conoscere (e applicare) la storia dell'arte, le discipline dello spettacolo, la sociologia del turismo, alcuni cenni di psicologia, materie economico/aziendali applicate al turismo, materie giuridiche e altre varie ed eventuali (ne parlo con competenza visto che lavoro nel campo) dipendenti dalla facoltà che ha attivato il corso; e chi offre questo servizio probabilmente (ma ho anche qualche dubbio a proposito)non può rientrare nella collaborazione occasionale; ma uno che in sostanza si offre di non farmi perdere la traccia di un sentiero in cambio di soldi è un soggetto ben diverso da questa figura.

Il vero problema è che siamo di fronte ad una lacuna legislativa che semplificando troppo dei servizi estremamente diversi tra di loro, crea sicuramente delle difficoltà di interpretazione. Chi si occupa di legislazione del turismo applicata al lavoro nella mia sede Universitaria, mi conferma proprio questo concetto e mi racconta di cause concluse con risultati piuttosto inattesi quanto sorprendenti proprio per la mancanza di chiarezza nelle leggi; in situazioni, oltretutto, molto più importanti e gravi di un pischello :smile: che accompagna quattro scalmanati in giro per i boschi!
Il turismo è materia piuttosto nuova a livello di normative soprattutto dopo la nascita di nuovi contesti, nuove attività e nuovi mercati e questo crea molta confusione e molti vuoti.
E mi fermo qui, visto che forse stiamo andando troppo off-topic... :nunsacci:

BUON NATALE A TUTTIIII!:}}}:
 

matadero

Biker popularis
24/9/07
67
0
0
Lucca
Visita sito
Hai ragione quasi su tutto ma partiamo da premesse differenti... io faccio distinzione tra una "guida turistica" (come da vostre descrizioni quella che "illustra i luoghi, le tradizioni" e tutte le menate varie) e uno che mi fa semplicemente da scout.
La normativa parla di una vera e propria guida turistica con una certa chiarezza non escludendo campi di applicazione ma descrivendo con una certa chiarezza(semplificata un po' troppo) certi servizi chevengono offerti da questa figura; ma non fa cenno di uno che si limita semplicemtne a non farmi perdere in un bosco; magari sono piccole differenze, ma nella legge, si sa, basta una parola diversa e si aprono mondi interi.
Io potrei benissimo rispondere ad uno che mi accusa di fare la guida turistica che non sto affatto offrendo un servizio di quel genere perchè non sto illustrando, descrivendo o parlando di storia, luoghi, tradizioni e pippe varie ma solo accompagnando della gente che non sa la strada; se questa è una guida turistica allora certi corsi di laurea li hanno fondati sul nulla!!!
Una vera guida turistica deve conoscere (e applicare) la storia dell'arte, le discipline dello spettacolo, la sociologia del turismo, alcuni cenni di psicologia, materie economico/aziendali applicate al turismo, materie giuridiche e altre varie ed eventuali (ne parlo con competenza visto che lavoro nel campo) dipendenti dalla facoltà che ha attivato il corso; e chi offre questo servizio probabilmente (ma ho anche qualche dubbio a proposito)non può rientrare nella collaborazione occasionale; ma uno che in sostanza si offre di non farmi perdere la traccia di un sentiero in cambio di soldi è un soggetto ben diverso da questa figura.

Il vero problema è che siamo di fronte ad una lacuna legislativa che semplificando troppo dei servizi estremamente diversi tra di loro, crea sicuramente delle difficoltà di interpretazione. Chi si occupa di legislazione del turismo applicata al lavoro nella mia sede Universitaria, mi conferma proprio questo concetto e mi racconta di cause concluse con risultati piuttosto inattesi quanto sorprendenti proprio per la mancanza di chiarezza nelle leggi; in situazioni, oltretutto, molto più importanti e gravi di un pischello :smile: che accompagna quattro scalmanati in giro per i boschi!
Il turismo è materia piuttosto nuova a livello di normative soprattutto dopo la nascita di nuovi contesti, nuove attività e nuovi mercati e questo crea molta confusione e molti vuoti.
E mi fermo qui, visto che forse stiamo andando troppo off-topic... :nunsacci:

BUON NATALE A TUTTIIII!:}}}:

Ciao Antò..

-sono d'accordo che la legislazione non fà molta chiarezza.
-dubito che una semplice guida abbia una buona preparazione giuridica e di marketing.

Comunque con guida intendevo qualsiasi tipo di persona che accompagna...non solo le guide turistiche, per le quali tra l'altro c'è un elenco di monumenti/musei/aree nelle quali sono le uniche figure autorizzate a dare informazioni. Però informazioni generiche le può dare un semplice accompagnatore.

Ritornando al punto, penso che la differenza sia e nella promozione(se io mi propongo come accompagnatore in siti, brochures, ecc...sono nel torto) o se comunque lo faccio a pagamento.
Vedi, teoricamente, il tuo amico pastore :))): dovrebbe emettere una ricevuto o notula descrivendo il servizio. E in questo caso non potrebbe scrivere servizio di accompagnamento, altrimenti potrebbe essere "accusato".
D'altra parte come si fà a sapere se non lo faccia tutti i giorni?
Ne consegue che non lo può fare, perchè anche il semplice accompagnatore è regolato da regole e licenza.

Poi, se lo trovano nel bosco che accompagna persone, naturalmente non lo controllano nemmeno.

Il problema nasce se "vendi" il servizio, e al di là dei controlli, qualcosa và storto.

La mia assicurazione mi consiglia di non svolgere quei tipi di servizi per cui non ho licenza personale neanche a titolo gratuito, perchè al di là di chi dovrebbe controllare e non lo fà mai, i problemi sono in realtà nel caso che qualcuno ti denunci.
E se un turista ti denuncia dall'america (fanno sempre così) lo saprai che il tuo avvocato (se non sei assicurato) deve difenderti là....

Il problema quindi è più di nostra sicurezza e copertura che per il controllo della provincia.....è meglio per noi.


Detto questo....


AUGURONI A TUTTI!!!!
 

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
51.065
9.880
0
58
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
Sono d'accordo con Matadero, in particolare su questo punto:
Ritornando al punto, penso che la differenza sia nella promozione
...
Il problema nasce se "vendi" il servizio, e al di là dei controlli, qualcosa và storto

Qui invece non ti seguo:
E se un turista ti denuncia dall'america (fanno sempre così) lo saprai che il tuo avvocato (se non sei assicurato) deve difenderti là...
Eeehh??? che c'entra una causa civile in USA con un'irregolarità amministrativa avvenuta in Italia??? Forse il tuo assicuratore ha bisogno di un ripassino di diritto internazionale...;-)
 

matadero

Biker popularis
24/9/07
67
0
0
Lucca
Visita sito
Qui invece non ti seguo:

Eeehh??? che c'entra una causa civile in USA con un'irregolarità amministrativa avvenuta in Italia??? Forse il tuo assicuratore ha bisogno di un ripassino di diritto internazionale...;-)


Ammetto che il diritto non è il mio campo....

...però io intendevo nel caso che qualcosa vada storto...nel senso, al di là dei controlli amministrativi che spettano agli italiani e un turista non ti denuncerà mai perchè non sei guida regolare (che ne sanno loro)....nel caso che nell'organizzazione vada qualcosa storto o qualcuno si faccia male, l'americano solitamente ti denuncia dal suo paese d'origine.

Per essere + chiaro cambio tema...se, secondo loro l'albergo promosso come un 5 stelle era una betola e i tour di bassa qualità rispetto la pubblicità di un pacchetto venduto direttamente da te all'americano, lui farà denuncia in america secondo le loro leggi...e la tua assicurazione deve andare a "sentire" là....

...è per questo (vendendo direttamente agli stranieri) che io avevo allargato la mia assicurazione agli USA e Canada, che di solito non sono coperti perchè hanno leggi totalmente differenti.

Non sò se mi sono spiegato bene....non centa niente in questo caso la questione di licenze ecc... ma sono casi che si possono verificare....non sai mai che tipi hai di fronte... :medita:
 

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
51.065
9.880
0
58
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
Ammetto che il diritto non è il mio campo....

...però io intendevo nel caso che qualcosa vada storto...nel senso, al di là dei controlli amministrativi che spettano agli italiani e un turista non ti denuncerà mai perchè non sei guida regolare (che ne sanno loro)....nel caso che nell'organizzazione vada qualcosa storto o qualcuno si faccia male, l'americano solitamente ti denuncia dal suo paese d'origine.

Per essere + chiaro cambio tema...se, secondo loro l'albergo promosso come un 5 stelle era una betola e i tour di bassa qualità rispetto la pubblicità di un pacchetto venduto direttamente da te all'americano, lui farà denuncia in america secondo le loro leggi...e la tua assicurazione deve andare a "sentire" là....

...è per questo (vendendo direttamente agli stranieri) che io avevo allargato la mia assicurazione agli USA e Canada, che di solito non sono coperti perchè hanno leggi totalmente differenti.

Non sò se mi sono spiegato bene....non centa niente in questo caso la questione di licenze ecc... ma sono casi che si possono verificare....non sai mai che tipi hai di fronte... :medita:

Il discorso si allarga e rischia di diventare offtopic. Il discorso che fai regge nel caso che l'agenzia abbia una sede in USA e quindi il contratto di vendita avvenga in quel paese: in questo caso una controversia viene regolata dalle leggi di quel paese e c'è la possibilità materiale di una rivalsa su qualcuno. Mi spiego meglio con un esempio: l'agenzia XYZ vende un pacchetto ad un cliente americano, il quale chiede poi i danni perchè i servizi erano di livello inferiore a quanto pubblicizzato. Se l'agenzia ha sede in Italia e la vendita è avvenuta tecnicamente in Italia (esempio vendita online) è solo in Italia che il turista potrebbe ottenere un risarcimento: sia per un basilare principio di terriorialità, sia per l'impossibilità pratica da parte delle autorità estere di costringere qualcuno in Italia a pagare dei danni (non teorica, ma è difficile che per una cosa del genere si muova il Dipartimento della Giustizia...). Per esempio, a seguito del crack Parmalat è stata intentata una causa di risarcimento danni contro la nuova società negli USA, perchè la Parmalat aveva una sede là ed era quotata a Wall Street: se fosse stata solo italiana l'unica via giudiziaria possibile sarebbe stata di intentare una causa in Italia seguendo le leggi italiane.

Ovviamente se l'agenzia italiana vende non direttamente al cliente ma ad un'agenzia oltreoceano, oltre alla reputazione si rischia di perdere o vedersi congelati eventuali crediti.
 

giorgioperozzi

Biker tremendus
2/4/05
1.125
0
0
55
Firenze
coridefe.splinder.com
Oh ragazzi, m'avete spaventato il Mister, non s'è più rifatto vivo in questo topic... :mrgreen:
Cmq, seriamente, l'iniziativa di Mistercarnia è lodevole, cmq viste le norme in materia e la burocrazia, penso sia un'impresa, senza contare che, avere tempo a disposizione è difficile, beh, cmq in bocca al lupo, io potrò offrirmi come accompagnatore mooolto occasionale... :fantasm:
 

Classifica giornaliera dislivello positivo