Di solito non mi piace partecipare a simili topic, ma visto che più in su l'ho fatto e poteva sembrare un intervento abbastanza cinico da parte mia, voglio dire la mia.
Secondo me parecchi in questo topic stanno dicendo la stessa cosa ma con una lingua diversa, altri invece non hanno ben chiaro il discorso.
Io penso che ognuno di noi è libero di svolgere l'attività che desidera, che sia essa giudicata pericolosa oppure no, questo si chiama libero arbitrio.
Ovvio che le attività più pericolose hanno i loro rischi e sicuramente chi le svolge lo fa perchè gli piace farlo, per soldi, per altri motivi, non sta a nessuno giudicare, ma se lo fa mette in conto i rischi che ne possono conseguire.
Se si fa male è ridicolo dire "se l'è cercata", perchè il solo fatto che le persone muoiono potrebbe far giungere alla stessa conclusione: è nato, quindi se l'è cercata la morte. Suvvia, siamo un pò seri. In qualsiasi momento della nostra vita ognuno di noi compie delle scelte, chi le soppesa di più, chi di meno, è fin troppo facile giudicare uno che sbaglia dicendo che non ha soppesato abbastanza i pro e i contro. Giudicare è facilissimo, ma chi non ha mai sbagliato nella propria vita? Certo più l'effetto è pericoloso e più l'errore è fatale, ma secondo voi uno che corre in F.1 o che fa acrobazie con le bici o con gli sci, lo fa senza alcuna determinazione? Senza immaginare quali possano essere gli effetti di un errore?
Quando correvo nei kart, molti anni fa, una volta ho assistito ad un incidente in cui il pilota sbalzato dal suo kart rotolava per diversi metri sulla pista mentre il suo kart gli volava sopra. Se ne vedono tanti di incidenti, bene quella scena non mi ha fatto capire la pericolosità di quello sport, come di altri, ma mi ha confermato quello che già sapevo, per cui ho continuato a correre come prima e più di prima, e questo non vuol dire che sono un incosciente, i rischi ci sono anche se non capita mai di assistere ad un incidente.
Per concludere dico che mi dispiace che ci sono persone che, quando vedono un episodio drammatico in cui la vittima è colui che ha fatto una cosa molto rischiosa, se ne escono dicendo che se l'è andata a cercare, e non mi riferisco solo a quelli che hanno scritto in questo topic, ma molto più in generale. Non è così. Se vogliamo usare lo stesso ragionamento diciamo che tutti noi, quando nasciamo, ce l'andiamo a cercare, tutto il resto è la nostra vita, come ognuno decide di viverla. Sentenziare certe cose denota un'enorme mancanza di rispetto per la vita della persona vittima dell'incidente, al di là del fatto che esso sia un acrobata famosissimo degli sci, un pilota di F.1, o un qualsiasi pinco pallino che non conta nulla e che un giorno decide di fare da solo un percorso in bici diverso da quelli che conosce e ci resta secco.
Fine del mio intervento.