Comunque... secondo me... 2 anni di squalifica sono pochi...

Specialmente in casi del genere:
Maccanti positivo al Nesp, cancellata la vittoria alla Sportful
Anche le controanalisi hanno confermato la positività di Michele Maccanti, il ciclista del team Phonix racing team che ha tagliato per primo il traguardo della 16esima Sportful Dolomiti race dello scorso giugno a Feltre. Sotto accusa il Nesp, sostanza già ribattezzata nuova “superepo”, una proteina sintetica che stimola la produzione di globuli rossi che migliora la capacità di trasportare ossigeno ai muscoli e quindi avere migliori prestazioni aerobiche e un recupero migliore e più veloce.
La Procura antidoping del Coni, con una comunicazione ufficiale, ha disposto il deferimento di Maccanti al Tribunale antidoping per la positività riscontrata in occasione del controllo effettuato dalla Commissione ministeriale alla fine del Campionato mondiale crono individuale che si è svolto a Occhiobello il 15 maggio 2010. La Procura ha chiesto a carico di Maccanti 2 anni di inibizione a tesserarsi e/o a rivestire in futuro cariche o incarichi in seno al Coni , alle federazioni ovvero a frequentare in Italia gli impianti sportivi, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto ovvero a prendere parte alle manifestazioni od eventi sportivi che si tengono sul territorio nazionale o sono organizzati dai predetti enti sportivi. Una positività confermata anche dalle controanalisi. Infine la Procura ha chiesto l’invalidazione automatica del risultato ottenuto ai Mondiali, ma anche quelli successivi al prelievo del 15 maggio 2010. L'udienza davanti al Tribunale nazionale antidoping è fissata per il 17 dicembre alle ore 10. Alla luce delle controanalisi positive e della nota ufficiale del Coni, il comitato organizzatore della Sportful Dolomiti Race ha deciso di depennare Maccanti dall’albo d’oro dellla manifestazione e di annullarne la vittoria della granfondo, assegnandola di fatto al ciclista che il 20 giugno scorso tagliò il traguardo subito dopo Maccanti, Dainius Kairelis del Team Giordana Cipollini Tuttosport.com.
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Una decisione doverosa – spiega Ivan Piol, presidente del Comitato organizzatore –
ma anche molto dolorosa per il fatto che ci sentiamo presi in giro. La cosa che più mi rammarica, infatti, è che lui era consapevole di correre pur sapendo che gli era stata riscontrata la positività al doping. A lui era stato comunicato l’esito delle analisi, ma ha corso lo stesso e non solo, ha vinto, è salito sul palco e sul podio, ha fatto le interviste, le foto e ha ritirato i premi. Ammetto che uno possa sbagliare, ma non giustifico che, sapendo come stavano le cose veramente, abbia partecipato ad una gara amatoriale, l’abbia vinta e si sia comportato in questo modo».