La sfiga che mi perseguita ultimamente,ha colpito ancora.
partito con tanto entusiasmo per il lungo,al 10° KM,un legno mi và sotto il cambio,in salita quindi sforzando sui pedali,si è sentito un rumoraccio,mi fermo tolgo il legno e il cambio è tutto piegato,provo a ripartire ma non cambia,nella foga provo ha raddrizzarlo e praticamente mi è rimasto in mano il cambio.
una bella sequenza di paroline da non ripetere,si ferma il mio amico guardiamo la bici e mi veniva da piangere,gli dico di ripartire tranquillamente che io mi arrangio e mi avvio a piedi(se avete visto uno con la maglietta blu che spingeva la bici tra il 10° KM e il 14°).
Alla deviazione c'era un meccanico e gli chiedo di togliere il cambio e accorciare la
catena,l'abbiamo messa circa a metà dietro e in mezzo davanti,quindi sono ripartito,provando almeno a fare il corto.
Il problema era che appena prendevi una buca o un sasso, la catena scendeva nei rapporti più piccoli e quindi diventava troppo lunga e dovevo fermarmi a metterla sul rapporto giusto.
Da Dobbiaco fino alla salita x prato piazza,un calvario perchè il rapporto era troppo morbido e continuavo a pedalare ed ero sempre li,senza contare tutte le volte che è scesa la catena,la salita di prato piazza,il rapporto era un pò duro,nei tratti asfaltati in piedi riuscivo a salire e sopratutto non scendeva la catena,nei tratti sterrati facevo quello che potevo.
quindi conclusa la corta in 4,42 al 1382 posto con la bici senza cambio e la mani nere.