Io capisco quello che dice @Veleno30 ed anche @Teo 81 , ed in una qualche misura (certi toni a parte) lo condivido pure.
Mi permetto però di fare qualche osservazione che trovo necessaria di fronte a certi argomenti.
La prima riguarda la questione globalizzazione/multinazionali, che se viene utilizzato VA utilizzato a tutto tondo e non a fasi alterne. No Deca ? Ok, quindi anche No Specialized, Giant, Bianchi etc, visto che il modello di produzione è esattamente identico e cambia solo il segmento di mercato su cui sono posizionate. No Deca? Ok, poi però via lo smartphone che è fatto in Cina con lo stesso meccanismo e che magari avete comprato online (spero non su Amazon), via il PC, via qualsiasi attrezzo elettronico, via l'abbigliamento.
Lo dico in generale, quindi non prendetelo come un attacco personale, ma giocare a fare i puri è pericoloso, come disse Nenni "c'è sempre qualcuno più puro che ti epura".
La seconda è invece più complessa e riguarda la dicotomia artigianale/industriale e la retorica che vi sottende.
Parlare di "cantine" e di "marchi gloriosi" contrapponendole a catene di montaggio asettiche e va da sè "cattive", significa cadere vittime di una mistificazione abbastanza diffusa. L'artigianato come valore ce lo siamo inventato oggi, a posteriori, in un'ottica nostalgica dei "bei tempi andati", in quei tempi non esisteva.
La bici costruita da Martino Rossi, corridore locale negli anni'40 e poi negoziante a Siena era sostanzialmente identica a quella che producevano Legnano o Bianchi in catena di montaggio, la procedura e la tecnica era la stessa per chi faceva una bici su ordinazione e per chi ne produceva migliaia al mese. In epoca Eroica insomma l' "artigiano" non esisteva nel senso che la bici "industriale" era identica, quello che faceva la differenza erano i numeri di produzione. Ma anche dopo fino ad arrivare ai giorni nostri la parola "artigiano" è stata distribuita a casaccio nel nostro settore. L'unica differenza che rimane tra i presunti "artigiani" (in realtà piccoli industriali) ed un prodotto "industriale" è la possibilità di personalizzazione.
Poi si potrebbe ragionare sull'incapacità di molti di questi meravigliosi "artigiani" (ma anche agli "industriali") di adeguarsi ai tempi, tipo quelli (la quasi totalità, Campagnolo in testa) che "la mtb è un'americanata che passerà di moda alla svelta". Che di quella non si può dare colpa ai cinesi.
Sembola te l'ho appena scritto sopra combinazione, una cosa è prendere atto di un meccanismo negativo, ma potente a cui è quasi impossibile sottrarsi, un altro e volerlo elogiare come una gran bella cosa.
E un pò come parlare di un dittatore, c'è una bella differenza tra il dire che è un bastardo, ma alzare la testa e ribellarsi è quasi impossibile ed andare in piazza a fare parate ed esultare quando passa.
Mi sembra chiaro e lineare.