...proseguiamo con la descrizione sommaria, in attesa dei dettagli.
Il sabato mattina, dopo un'abbondante colazione, abbiamo affrontato l'alpe di Monghidoro fino al confine con la Toscana; la salita imprevista della sera prima ci ha paradossalmente facilitato il compito, accorciando il tratto di ascesa e risparmiandoci le gambine per quello che avremmo affrontato poi.
Dal passo della Raticosa è iniziata la lunga planata, purtroppo con molto asfalto, verso Firenzuola, dove le guardie granducali hanno assaltato un alimentari per rifocillarsi. Qui abbiamo anche ascoltato con sufficienza le avvertenze del pizzicagnolo, che ci suggeriva una diversa direttrice per scollinare verso il Mugello. Ma i prodi viandanti hanno rifiutato l'idea, seguendo l'impeccabile argomento "
sà 'na sega lui!".
Le sue parole di ammonimento ci sono però risuonate in testa mentre affrontavamo a spinta la selva, fortunatamente non tanto oscura, verso il passo dell'Osteria Bruciata...
Ma dopo l'anda, c'è la rianda: nel nostro caso la mulattiera che dall'Osteria Bruciata conduce a Sant'Agata, dove a parte i danni fatti dai motociclisti (gli venissero du' emorroidi come palle da tennis

) ci siamo avvicinati al nirvana...