Mah... ammetto che non mi piace la folla, che evito da sempre, più che altro perchè tanta gente = più probabilità di farti del male, magari sbattendosi contro.
Anche qui in zona (alto vicentino) c'è stato il boom delle ebike, ma continuo tranquillamente a girare su sentieri dove non incontro un'anima. Come diceva Barons, ci sono percorsi abbastanza difficili, ripidi, ignorati dalla gran parte dei nuovi, che spesso vanno a fare i giri classici: che so... salita al Papa sul Pasubio da Pian delle Fugazze oppure il classico sentiero dei Grandi Alberi. C'è un percorso da 130 km per 5000 di dislivello... non credo l'abbiamo percorso in 20, in tutti quelli che qui in zona gironzolano in bici... tanto che diverse amministrazioni comunali hanno abbandonato il progetto.
E' anche vero che sono aumentati, e di molto, quelli che vanno a camminare, ma anche qui le mete son sempre le solite 4, classiche, dove vanno tutti. Esempio col Pasubio di prima: se sali per andare al Papa troverai la folla, ma basta uscire da quelle 2 strade e non troverai quasi nessuno.
Il problema, semmai, sarà la convivenza tra bikers e amanti delle camminate, visto che già prima eravamo visti male (e, se guardi come scende qualcuno, a ragione, direi), adesso andrà peggio. Già si parla di chiudere la Strada degli Eroi alle bici, vietandone il transito... un brutto colpo, credetemi.
A me piacerebbe che tutto questo boom si risolvesse in un aumento si di ciclisti e di frequentatori di sentieri, ma allo stesso tempo ci si rendesse conto di quante strade vicinali, sentieri, percorsi, stanno comunque andando perduti mangiati dai boschi e dai rovi: ci sarebbe spazio per tutti, con strade per tutti, con la possibilità di assorbire vagonate di ciclisti. Eppure qui in zona il progetto per trasformare in bike park una delle più famose discese per gli sci è fermo da anni, soprattutto mal visto dai nostalgici del passato. Eppure vorrebbe dire riaprire la seggiovia, far affluire gente, riaprire chioschi, agriturismi, bar e soprattutto alberghi (vero, cittadini di Recoaro?). E invece nada de nada... ogni anno si legge l'articolo sul Giornale di Vicenza di chi piange la chiusura degli impianti per mancanza di neve (tranne quest'anno, che sembra aver fatto apposta a mollarne giù un vagone).
A difesa di chi ce l'ha con noi devo ammettere che spesso sporchiamo, lasciamo rifiuti, roviniamo il sentiero guidando all'ACDC inchiodando come non ci fosse un domani. O spaventiamo la gente.
Per cui: no, non ce l'ho con i nuovi, se i nuovi saranno educati e rispettosi quel tanto che basta perchè non vengano chiusi i sentieri al nostro transito. E forse, se diverremo in molti, le amministrazioni si renderanno conto che non sono solo le piste ciclabili, anzi, pedonal/ciclabili, l'unica via per esser ciclisti, ma esiste un mondo di opportunità da cogliere e sfruttare. Ma probabilmente il mio è solo un sogno ad occhi aperti.