Vi racconto come funziona il sistema cinese per le industrie che vogliano
vendere lì...
Non produrre, vendere.
Mettiamo siate la più importante azienda italiana che produce giostre e roller coaster.
Per vendere e installare in Cina dovete passare per le forche caudine del CSEI che si occupa della certificazione e ispezione.
In pratica un ente certificatore governativo che si occupa di validare che il progetto e la costruzione siano sicuri.
Pretendono di ricevere tutti i disegni tecnici, le relazioni di calcolo strutturali, i manuali per poter fare questa loro certificazione.
Peccato che fino a 10 anni fa ti trovavi a parlare con gente che nemmeno sapeva cosa fosse un calcolo a fatica e che differenza ci fosse tra un acciaio bonificato e uno da costruzione.
Per cui davi a degli emeriti ignoranti delle informazioni che nemmeno erano in grado di leggere.
E se non accettavi di fornire tutto il tuo know-how, da loro non vendevi. Ed erano il primo mercato per le giostre, dato che, in ottica "pane et circensis", stavano costruendo a spron battuto parchi di divertimento in ognuna delle loro pessime città alveare, per alleviare l'ambiente demmerda in cui vivevano e vivono i loro lavoratori.
Cosa ci facevano con tutto questo bel pacchetto di documentazione tecnica, i baldi ispettori governativi?
Li passavano tal quali ai loro produttori interni di giostre.
E beninteso, per essere qualificati come produttori cinesi, era sufficiente essere una carpenteria, anche solo di cancelli e inferriate.
Mentre agli europei chiedevano le più rigorose certificazioni EUROPEE.
L'azienda di cui sopra vinse una causa contro 3 aziende produttrici.
Queste, dato che non trovavano fornitori cinesi per gli assali dei coaster (dei pezzi un po' particolari, che richiedono trattamenti termici di ri-bonifica in mezzo alle lavorazioni meccaniche), pensarono bene di contattare aziende europee. Solo che inviarono loro i disegni con ancora il cartiglio e il nome dell'azienda derubata.
Conseguenze della causa?
Nessuna, of course, it's China System.