...
la mia domanda era siete a piedi è questo vale perla maggior parte dei rettili cosa fate se vi attaccano per che sentiti minacciati correte verso valle ho a monte ???
Se un serpente "attacca", lo fa perché (lui!) si sente minacciato e non ha alternative alla fuga. Questa eventualità può accadere se ci si trova a distanza ravvicinata in brevissimo tempo, creando una situazione di sorpresa/spavento. Situazione "esemplare" è il rivoltare pietre o rovistare nell'erba a mani nude che può portare ad imbattersi in un serpente, il quale, trovandosi un essere decine di volte più grosso non sta troppo a sottilizzare se è un cercatore di funghi, un escursionista maldestro, o un possibile predatore: quella mano (o caviglia, o altro) a pochi cm di distanza può essere una minaccia e un pericolo, perciò morde. Se è una vipera, inietta veleno, con tutte le conseguenze del caso che non sto qui a descrivere... Se è una "biscia" (intendendo tutti i serpenti "non vipere", per semplicità), lascerà dei segni o dei graffi più o meno evidenti, ma l'unico danno che può provocare è un grosso spavento. Certo, se si è cardiopatici...

Ma se il serpente lo incontriamo a distanza di sicurezza, diciamo alcuni metri, per quanto possa essere grosso e veloce, non gli verrà mai in mente di "attaccare": sentendosi minacciato, avrà un comportamento a sua volta di minaccia, assumendo posizioni cosiddette "terrifiche", proprio con l'intenzione di "terrificare" il (per lui!) potenziale pericolo (che in questo caso saremmo noi che ce ne andiamo a spasso per i boschi).
E ci riescono benissimo!
Confidando sul fatto che esistono serpenti velenosi e che a nessuno farebbe piacere il morso di un aspide (a parte Cleopatra, ma quelli erano altri tempi...), anche il serpente non velenoso avrà come effetto quello di far fermare chiunque si trovi ad essere testimone di un simile spettacolo (perché altro non è che uno spettacolo della natura!), a farlo indietreggiare e, magari, a farlo fuggire a gambe levate. Insomma, il serpente (qualunque serpente), spaventato a morte, fa il grosso per spaventare chi è più grosso di lui e che potrebbe (anche solo ipoteticamente) fargli del male, in modo da avere spazio e tempo per svignarsela.
Concludendo, se incontri un serpente a distanza di qualche metro che se ne sta nel bel mezzo di un sentiero o nel sottobosco, che sembra che stia sul punto di sferrare un attacco micidiale contro di te, è sufficiente fermarsi e, se proprio non si vuol stare lì a guardarlo o fotografarlo, battere un ramo o un bastone al suolo per indurlo a più miti consigli e farlo decidere che è il caso di levarsi di torno.
Per quanto riguarda le vipere, è il caso di precisare che il veleno che hanno a disposizione non è una arma per difendersi dai possibili predatori, bensì un'arma per immobilizzare le prede e procacciarsi un buon pasto senza correre il rischio di subire morsi e graffi da una arvicola che non ha nessuna intenzione di farsi mangiare. Per questo tendenzialmente le vipere sono molto restie a mordere un possibile "nemico": ripristinare le scorte di veleno costa tempo e "fatica" metabolica, e prima di poterlo riutilizzare rischiano di passare un bel po' di tempo senza mangiare. E non è piacevole... Per questo, tranne che nei casi di incontri ravvicinati di cui scrivevo sopra, si premurano di avvisarci della loro presenza soffiando e sibilando, come a dire "Ehi, occhio! Qui ci sono io e sono velenosa! Stammi alla larga altrimenti sono guai per te!". Pensa, tutti, o quasi, i serpenti più velenosi hanno sistemi dei più diversi per "avvisare": i crotali hanno i sonagli, i cobra si tirano su ed estendono le nervature del collo, i serpenti corallo sono più colorati che non si può, il mamba nero spalanca la bocca (appunto nera nerissima) e la esibisce più che può, ecc... Noi in Italia dobbiamo accontentarci dell'aspide, del marasso, della vipera dal corno o della vipera dell'Orsini... a meno che non ci sia in giro qualche esemplare "strano" scappato da terrari mal custoditi o mal costruiti!
P.S. Il pasturavacche (N.d.A.: nome vernacolare che sta ad indicare il cervone, il saettone o -erroneamente- il biacco) non si nutre di latte dalle mammelle delle vacche o delle pecore!