90 pedalate al minuto

  • Mahle, azienda tedesca nota per i suoi motori per E-roads e bici da commuting, presenta il nuovo sistema M40: si tratta di un motore full power con 105 Nm di coppia e 850 Watt di potenza massima, batterie da 500 e 800 Wh ed un peso del solo motore, dichiarato da Mahle, di 2,5 kg.
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cervogia

Biker tremendus
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salve a tutti!!!

essendo un principiante del mondo della mtb, un mio amico mi ha consigliato di allenarmi molto su asfalto "flat" e di tenere le 90 pedalate al minuto come frequenza di pedalata.. sapete qualcos al riguardo??

mi sono calcolato le velocità x ogni rapporto e sono un qualcosa di spaziale rispetto a quello che riesco a fare tuttora...
 

Fuocoz

Biker augustus
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salve a tutti!!!

essendo un principiante del mondo della mtb, un mio amico mi ha consigliato di allenarmi molto su asfalto "flat" e di tenere le 90 pedalate al minuto come frequenza di pedalata.. sapete qualcos al riguardo??

mi sono calcolato le velocità x ogni rapporto e sono un qualcosa di spaziale rispetto a quello che riesco a fare tuttora...

Il tuo amico ha ragione, voleva dirti di pedalare agile.

Non capisco il senso della tua seconda frase, se un rapporto è duro usa quello più corto.
 

cervogia

Biker tremendus
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si ma se non hai un minimo di gambe quel rapporto non lo tieni.. :)

sicuramente, come mio solito, i sono spiegato di cacca..

praticamente io vado "a rapporti", nel senso che in base al terreno o fatica so su x giu che rapporto uso... e una volta calcolati mi sono reso conto che sono abbastanza lontano da quella frequenza di pedalata!!!!

quindi, resettiamo tutti i riferimenti ai rapporti e basiamoci solo sulla tabella che mi sono fatto..:)
 

ParkWayDrive

Biker extra
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infatti , le pedalate al minuto (o rpm) non sono in funzione del rapporto, ma è il rapporto in funzione delle pedalate che devi tenere. con l'allenamento e l'aumento della forza e dell'agilità sarà naturale che il rapporto che userai sarà più duro e la velocità sarà superiore.

per adesso, in carenza di un ciclocomputer con il contapedalate puoi ovviare così: trova un rapporto che riesci a tenere agevolmente. conta aiutandoti con un orologio/cronometro/quello che è nell'arco di 15 secondi quante pedalate fai. quando conterai in questo lasso di tempo circa 22/23 pedalate , cerca di mantenere quel ritmo. moltiplicando infatti x 4 vedrai che in 60 secondi farai circa 90 pedalate.
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Il tuo amico è stato superficiale o tu non ci hai detto tutto. Ok le 90 rpm, che è un ritmo convenzionale di spartiacque oltre il quale si dice che si sta pedalando in agilità ma è evidente che se tu parli di rapporti, manca un parametro importante, ossia l'intensità misurata dalla frequenza cardiaca. Comunemente per allenare l'agilità, bisogna ripetere il gesto della pedalata molto a lungo, pertanto l'intensità dello sforzo deve essere forzatamente bassa, tale da consentirti di andare avanti a lungo.
Il mio consiglio è di arrivarci per gradi nel senso che se non sei abituato non troverai mai il rapporto giusto: troppo duro farai troppa fatica troppo agile salterai col culo sulla sella come un canguro, anche perchè sovente, chi non è abituato a pedalare in agilità, non ha neanche una buona rotondità di pedalata, che migliora la resa equidistribuendo al meglio lo sforzo tra i vari distretti muscolari. Arrivaci pian piano. Il secondo passo, sarà poi quello di allenare forza, potenza e fiato (detto in termii terra terra) affinchè manterrai quelle rpm con rapporti più duri aumentando la velocità di percorrenza e salvando la gamba come si dice in gergo e stressandola meno.
 

cervogia

Biker tremendus
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Nicolai ION 16, Marin Pine Singlespeed, BdC vintage by Pelizzoli e altro
si può fare anche così!!!

io praticamente sono risalito ale veloocità dal diametro (misurato) della ruota e ponendo le 90 pedalate al min...

x curiosità missa che mi faccio un programmino veloce x avere di una idea delle velocità in funzione delle pedalate..


;)
 

Fuocoz

Biker augustus
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si ma se non hai un minimo di gambe quel rapporto non lo tieni.. :)

sicuramente, come mio solito, i sono spiegato di cacca..

praticamente io vado "a rapporti", nel senso che in base al terreno o fatica so su x giu che rapporto uso... e una volta calcolati mi sono reso conto che sono abbastanza lontano da quella frequenza di pedalata!!!!

quindi, resettiamo tutti i riferimenti ai rapporti e basiamoci solo sulla tabella che mi sono fatto..:)


Allora evidentemente la tabella che ti sei fatto non rispecchia le tue capacità (attuali, fra sei mesi magari si!).

Pedalare in agilità è importante e paga sempre, se sei all'inizio è bene partire col piede giusto e prefissarsi l'obiettivo delle 90 pedalate che come dice samuel è una sorta di convenzione, se sono 95 va bene lostesso.

90 pedalate al minuto non sono nulla di straordinario, le possono tenere tutti con un minimo di allenamento. Diverso ovviamente è se parliamo di 120 pedalate al minuto o di 90 pedalate al minuto col 48x11...

Tu devi scegliere un rapporto con il quale tieni le 90 pedalate al minuto, se con il rapporto X sei a 80 usa il rapporto X-1.

Impuntarsi e dire "su quel tipo di terreno uso questo rapporto" non ha senso
 

yayayaya

Biker incredibilis
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roma lido
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quando non avevo il contapedalate mi ero fatto una tabellina con i rapporti e velocitaà a 100rpm, messo sulla pipa non sbagliavo mai.
se non sei abbastanza allenato, lavorare in agilità oltre che saltellare ti farà alzare il battito.
visto che sei all'inizio fai un bel ciclo di fondo lento-lungo , 2 ore al 75% della fc di soglia con 90-100rpm.
 

lele 71

Biker poeticus
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lele71.blogspot.com
Come gia' detto da altri ti consiglio cardio e contapedalate, tutto dovrebbe diventare piu' facile da tenere sotto controllo e da "capire".
Pedalare agile e' quello che serve per iniziare a chi non ha mai pedalato ma anche a chi inizia a prepararsi per una nuova stagione.

Un'altra cosa, se la tua pedalata non e' ancora sufficientemente tonda e regolare all'inizio gli SPD fanno piu' male che bene, so che molti storceranno il naso per questa mia affermazione, ma una cosa che noto nei principianti che iniziano subito a pedalare agganciati e' che tutti imparano a "tirare" e nella maggior parte dei casi si trovano a tirare con la gamba piu' forte per aiutare a spingere quella meno forte. Per imparare a spingere bene e con una certa rotondita' sui pedali IMHO i pedali flat sono ancora i piu' adatti, sui vantaggi che poi danno anche nell'imparare a gestire la bici col corpo e non "tirandosela dietro" nella guida off-road se ne e' gia' discusso abbondantemente.
Una volta acquisite queste capacita' ovviamente sara' il momento di passare agli SPD, traendone gli innumerevoli vantaggi che offrono (dei quali si e' gia' discusso un milione di volte...).
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Come gia' detto da altri ti consiglio cardio e contapedalate, tutto dovrebbe diventare piu' facile da tenere sotto controllo e da "capire".
Pedalare agile e' quello che serve per iniziare a chi non ha mai pedalato ma anche a chi inizia a prepararsi per una nuova stagione.

Un'altra cosa, se la tua pedalata non e' ancora sufficientemente tonda e regolare all'inizio gli SPD fanno piu' male che bene, so che molti storceranno il naso per questa mia affermazione, ma una cosa che noto nei principianti che iniziano subito a pedalare agganciati e' che tutti imparano a "tirare" e nella maggior parte dei casi si trovano a tirare con la gamba piu' forte per aiutare a spingere quella meno forte. Per imparare a spingere bene e con una certa rotondita' sui pedali IMHO i pedali flat sono ancora i piu' adatti, sui vantaggi che poi danno anche nell'imparare a gestire la bici col corpo e non "tirandosela dietro" nella guida off-road se ne e' gia' discusso abbondantemente.
Una volta acquisite queste capacita' ovviamente sara' il momento di passare agli SPD, traendone gli innumerevoli vantaggi che offrono (dei quali si e' gia' discusso un milione di volte...).

Non sono per nulla d'accordo con questa affermazione. La pedalata rotonda si ottiene alternativamente tirando e spingendo, per tutti i 360° della circonferenza tracciata dalla pedivella. Se il piede non è agganciato, puoi spingere e basta (è intuitivo, no?) e quindi la rotondità di pedalata non c'è e non può esserci. Come fa ad essere rotonda? :nunsacci:
 
si la tabella della velocità correlata al rapporto e agli rpm può essere utile,però secondo me se sei all'inizio non ti conviene intestardirti ad andare con i pedali come un frullatore ed automaticamente saltare sulla sella...vedrai che con l'allenamento le 90 le terrai in un niente.
secondo me potresti trovare una strada che ti permetta di tenere il ritmo senza interruzioni,mettere un rapporto non lungo che ti consente di respirare con il naso e pedalare pedalare pedalare.:celopiùg:
 

Fuocoz

Biker augustus
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Non sono per nulla d'accordo con questa affermazione. La pedalata rotonda si ottiene alternativamente tirando e spingendo, per tutti i 360° della circonferenza tracciata dalla pedivella. Se il piede non è agganciato, puoi spingere e basta (è intuitivo, no?) e quindi la rotondità di pedalata non c'è e non può esserci. Come fa ad essere rotonda? :nunsacci:

Quoto, io ho incominciato con i flat e tutt'ora ho grosse difficoltà a pedalare rotondo. Mi riesce solo in salita e i muscoli antagonisti sono molto più deboli quindi si stancano subito.

Quest'inverno col fondo lento cercherò di curare questa cosa
 

Fuocoz

Biker augustus
8/12/08
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si la tabella della velocità correlata al rapporto e agli rpm può essere utile,però secondo me se sei all'inizio non ti conviene intestardirti ad andare con i pedali come un frullatore ed automaticamente saltare sulla sella...vedrai che con l'allenamento le 90 le terrai in un niente.
secondo me potresti trovare una strada che ti permetta di tenere il ritmo senza interruzioni,mettere un rapporto non lungo che ti consente di respirare con il naso e pedalare pedalare pedalare.:celopiùg:

Si ma 90 pedalate non sono un frullatore :)
 

darkfrank

Biker superis
16/8/09
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desio
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Buongiorno Cervogia,

come ti hanno detto il rapporto rpm/ fc è fondamentale. In linea di massima 90 rpm seno poche se intendi fare "agilità". In questo periodo dell'anno l'agilità costituisce, per me, la base del mio programma, io uso la bici da corsa sui rulli liberi (parabolici) mi scaldo per 3 minuti a 90 rpm con il 39 23 e poi non scendo mai sotto le 105/110, se faccio l'intervallato 1 minuto- 1 minuto di recupero, non scendo mai sotto 135 rpm, con il 21.

Quello che cerco di dire e che è necessario che trovi il "rapporto giusto" e che ci lavori per almeno 30 minuti in modo "mirato".
 

Fuocoz

Biker augustus
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Buongiorno Cervogia,

come ti hanno detto il rapporto rpm/ fc è fondamentale. In linea di massima 90 rpm seno poche se intendi fare "agilità". In questo periodo dell'anno l'agilità costituisce, per me, la base del mio programma, io uso la bici da corsa sui rulli liberi (parabolici) mi scaldo per 3 minuti a 90 rpm con il 39 23 e poi non scendo mai sotto le 105/110, se faccio l'intervallato 1 minuto- 1 minuto di recupero, non scendo mai sotto 135 rpm, con il 21.

Quello che cerco di dire e che è necessario che trovi il "rapporto giusto" e che ci lavori per almeno 30 minuti in modo "mirato".

Ecco, questo si che è essere un frullatore :mrgreen:

Ma per curiosità allenare l'agilizzazione cosa serve? Per il sistema cardio vascolare/allenamento aerobico puro?
 

lele 71

Biker poeticus
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Non sono per nulla d'accordo con questa affermazione. La pedalata rotonda si ottiene alternativamente tirando e spingendo, per tutti i 360° della circonferenza tracciata dalla pedivella. Se il piede non è agganciato, puoi spingere e basta (è intuitivo, no?) e quindi la rotondità di pedalata non c'è e non può esserci. Come fa ad essere rotonda? :nunsacci:

La pedalata rotonda si ottiene in 2 fasi ben distinte:
1. imparare a spingere UNIFORMEMENTE sui 2 piedi senza stantuffare e dosando il peso a seconda della posizione del pedale nei vari momenti.
2. imparare a tirare con la gamba.

Per quello che e' la mia esperienza e per quello che vedo sui nuovi bikers solo pochissimi riescono a spingere i pedali in maniera "corretta", senza questo prerequisito fondamentale la gamba che spinge meno finisce inevitabilmente per essere aiutata da quella opposta che tira, andando a creare una pedalata poco omogenea ed alla lunga anche andare ad accentuare degli squilibri muscolari tra i 2 arti inferiori difficili da sistemare.

Hai mai provato a pedalare coi powercranks? Probabilmente col tuo chilometraggio ed esperienza non avresti problemi, ma prova a metterci qualcuno che pedala da poco e vedi che numeri, provare per credere.

So bene che non e' la stessa cosa, pero' senza andare a montare i powercranks trovo che i flat siano un'ottima scuola per imparare ad equilibrare la spinta sui pedali.

Ultima nota riguardo al punto 2.
Ci sono comunque diverse "filosofie" a riguardo del "tirare" con la gamba che non e' in fase di spinta, secondo alcuni e' corretto, secondo altri assolutamente no.
Il movimento circolare della pedalata puoi farlo tranquillamente anche senza bisogno di tirare, la cosa dovrebbe giovare alle articolazioni e dare "respiro" ai muscoli ad ogni pedalata quindi, alla lunga, impiegare meno watt, cosa che potrebbe tornare utile nelle GF/marathon, magari nell'XC no.
Su questo pero' non mi pronuncio piu' di tanto, anzi mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano gli altri.
 

Fuocoz

Biker augustus
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Sta di fatto che se usi i flat ti vengono i muscoli che spingono enormi mentre quelli che tirano rimangono "atrofizzati", quando poi passi agli SPD e vuoi pedalare rotondo fai una fatica boia perchè alcuni muscoli hanno 4000km e altri ne hanno 0.

Quindi lo squilibrio muscolare che tu vuoi limitare tra dx e sx lo andresti invece ad accentuare tra davanti e dietro (per capirci).

Parli di spingere uniformemente e imparare a dosare i pesi, se devi tirare di conseguenza impari anche a dosare il peso sul pedale che sale (anzi, tirando questo problema non ti si pone proprio, impari di riflesso) inoltre la forza che si fa tirando non sarà mai paragonabile a quella che si fa spingendo quindi anche se ci si aiuta comunque la gamba più debole deve sempre lavorare, inoltre tu la vedi come cosa negativa ma non è detto che lo sia.
Nel senso, avere una potenza perfettamente simmetrica sarebbe l'ideale ma con la pedalata rotonda la gamba forte aiuta quella debole permettendo cosi di esprimere una potenza maggiore anche a chi ha una forte differenza (cosi come ci sono gli ambidestri ci sono anche coloro con una fortissima differenza genetica su cui è difficile lavorare e poi ci sono le varie sfumature intermedie)

Pedalare rotondo bene non è facile, prima si comincia meglio è...
 

lele 71

Biker poeticus
23/6/05
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Sta di fatto che se usi i flat ti vengono i muscoli che spingono enormi mentre quelli che tirano rimangono "atrofizzati", quando poi passi agli SPD e vuoi pedalare rotondo fai una fatica boia perchè alcuni muscoli hanno 4000km e altri ne hanno 0.

Beh, parlare di atrofizzato mi pare eccessivo, sono muscoli che comunque utilizzi sempre, anche se in altro modo e con meno intensita'.

Quindi lo squilibrio muscolare che tu vuoi limitare tra dx e sx lo andresti invece ad accentuare tra davanti e dietro (per capirci).

Lo squilibrio lo hai tra 2 arti se lo stesso muscolo e' sviluppato in maniera molto diversa, se la muscolatura e' equilbrata davanti-dietro SX uguale o quasi a davanti dietro DX e' un'altra cosa sicuramente piu' "fisiologica", considera che comunque non parliamo di uno squilibrio che puo' diventare molto grande.

Parli di spingere uniformemente e imparare a dosare i pesi, se devi tirare di conseguenza impari anche a dosare il peso sul pedale che sale (anzi, tirando questo problema non ti si pone proprio, impari di riflesso) inoltre la forza che si fa tirando non sarà mai paragonabile a quella che si fa spingendo quindi anche se ci si aiuta comunque la gamba più debole deve sempre lavorare, inoltre tu la vedi come cosa negativa ma non è detto che lo sia.

Purtroppo non e' cosi', diventa come lavorare in palestra con 2 pesi diversi, uno per braccio, alla lunga quello piu' forte diventa sempre piu' forte perche' lo carichi maggiormente, non parlo di resa sui pedali e di potenza erogata, siamo ancora molto lontani dall'aspetto puramente ciclistico, sto parlando di un aspetto fisiologico IMHO non trascurabile.

Nel senso, avere una potenza perfettamente simmetrica sarebbe l'ideale ma con la pedalata rotonda la gamba forte aiuta quella debole permettendo cosi di esprimere una potenza maggiore anche a chi ha una forte differenza (cosi come ci sono gli ambidestri ci sono anche coloro con una fortissima differenza genetica su cui è difficile lavorare e poi ci sono le varie sfumature intermedie)

Guarda che quando queste differenze diventano troppo accentuate, le conseguenze iniziano a ripercuotersi anche altrove nel nostro corpo, in questo specifico caso parliamo di anche e schiena. Vale la pena di farsi male (anche se alla lunga) quando possiamo evitarlo o quantomeno cercare di limitare le possibili conseguenze?

Pedalare rotondo bene non è facile, prima si comincia meglio è...

Fuocoz, ho 2 figli, una di 4 anni ed uno di 20 mesi, ti assicuro che prima di correre hanno imparato a camminare. ;-)
Guarda che non e' un luogo comune, come in ogni sport, alcune cose richiedono tempo per essere apprese, in questo caso specifico l'approccio alla pedalata suddiviso in 2 fasi permette un buon condizionamento muscolare per arrivare ad eseguire il gesto in maniera corretta in periodi relativamente brevi.
Ho avuto la fortuna di essere seguito da un tecnico federale FCI la scorsa stagione (il preparatore di ciclismo della squadra della quale facevo parte) e ti assicuro che su molte cose mi sono dovuto ricredere, quella dei pedali automatici come primi pedali e' stata una di queste.

Poi se uno si puo' permettere una BDC coi powercranks per allenarsi o si fa una mezz'oretta al giorno di rulli LIBERI, vabbe'... il discorso cambia radicalmente, magari e' sufficiente anche la palestra, pero' bisognorebbe chiedere a DOGO, non saprei.
 

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