eh si, proprio una bella compagnia di una 30ina di bikers, per il test di oggi,
direi...giornata d'orata.....
per me 95 km e 2500 scalati ad in ritmo sempre costante.......
Gran fermento di bikers oggi in Valconca.
Incontrati i farmacisti, incontrati i 3.000 metristi, poi incontrati di nuovo i farmascisti , e poi un'altra volta, e poi i 3.000 metristi al ritornno. e tanti altri.....
Per quel che ci riguarda.... eravamo in tre.
Fin ai limiti della Valconca e forse anche nei "dintorni".
Maremmani che ci inseguono,
salite con l'erba "che lega",
e dolci valli,
ed aspre erte,
e filanti discese.
Arrivi a casa dopo una giornata di lavoro, leggi di gente che si fionda in discese filanti, attraversa guadi, scala millemilametri di dislivello, pedala verso orizzonti sconosciuti con una giornata supermega splendida, un po' le scatole ti girano

.
Però hai anche la fortuna che quando tutti gli altri incrementano il PIL tu sei a casa a sollazzarti e prepari la tua vendetta

.
La giornata inizia presto ma non per andare a pedalare, destinazione Urbino prima il dovere, un po' di ansia, ma la pratica e bella e sbrigata e il morale è alto.
Dopo pranzo ha inizio la mia rivincita.......comincio a pedalare all'insù senza una meta precisa, poi dentro di me sento un richiamo, che è sempre più forte, la "montagna" mi chiama, come dirgli di no!!!
Così mi dirigo sul monte pedalo agile, niente macchine salgo l'erta di Monte Boaggine poi sempre più su fino alle micidiali rampe del Palazzolo, fatico tanto ma riesco ad arrivare in cima, prendo l'imbocco del ST che mi porterà alla celletta, ma prima di scendere mi guardo attorno, è uno spettacolo unico: un silenzio tombale, questi sono momenti che rigenerano da ogni stress.
Bene riparto, all' ingiù, la discesa è abbastanza ostica ma divertente, alla celletta comincio a risalire: obbiettivo Gavina,......è si non si può venire sul Carpegna e non farla.
Pedalo tranquillo senza orari e guardandomi in giro. fino all'eremo poi ancora su ai pratoni, ogni tanto qualche goccia cade dal cielo, ma niente di che.
Arrivato alla croce, inizia il divertimento, scendo moderatamente, senza prendere rischi, noto subito i segni lasciati dalla nevicata di qualche mese fa, "cadaveri" di alberi ovunque, ma il sentiero è completamente libero.
In breve sono in fondo l'adrenalina è tanta il tempo pure: SECONDO GIRO!!!
Risalgo il bitume del cippo: qui si notano ancora di più i segni lasciati dalla grande nevicata, alberi tagliati a bordo strada, una frana; salgo in silenzio, lasciando che sia la natura con i suoi rumori ad accompagnarmi fino in cima.
Raggiungo la Gavina per la seconda volta, e poi le Pigne, tutto in fiato e senza troppi complimenti; in raptus di follia esce anche qualche yuppiiiiiiiii!!!!!!......arrivo in fondo con il male a braccia e gambe e il sorriso a 32 denti.
Contento come una pasqua me ne ritorno a casa felice di aver preso la mia "rivincita".