Allora a grande richiesta (in realtà la richiesta proviene solo da Dolomia ... appunto un "grande" ...

) posto qualche info sul giro di oggi :
Giro 44 : Camerata Nuova - Monte Autore
Lunghezza : 30 km ; Dislivello : 970 m. ; Asfalto : quasi nullo
Partecipanti : 2 : Ricky.ebasta e Il Teorico
Dopo varie indecisioni dovute al tempo e alle indicazioni di Gianky che dava grosse pioggie il giorno precedente in Abbruzzo, si decideva di provarci comunque ... al massimo diventeremo come maiali ....
Appuntamento per le 9.15 sul raccordo per andare a Camerata Nuova .
La giornata inizia subito bene : raccordo completamente bloccato per andare a prendere la Roma - L'Aquila a causa di un grave incidente. Consultazioni telefoniche frenetiche, vari cambiamenti di luoghi e orari di appuntamento e alla fine ci vediamo sull'Appia che sono quasi le 10

!!!
Carichiamo la seconda bici in macchina e con un giro assurdo (per evitare il raccordo) arriviamo a prendere la RM-NA e poi con la bretella la RM-AQ. Sono quasi le 10.30 e io sto guidando da quasi 2 ore solo per uscire da questa città di m...a e sono in preda a una crisi mista di sconforto e epilessia ...
Comincio a pensare che il giro sui Simbruini, già un pò azzardato visto il periodo e il tempo , sia abbastanza assurdo oramai visto l'orario ... intanto però la macchina va e dopo Carsoli arriviamo rapidamente a Camerata Nuova.
E' decisamente nuvoloso, parcheggiamo e scendiamo : fa un freddo fottuto e non è che ispira granchè; ma oramai siamo lì , facciamo almeno una sgambatina ...
Prepariamo le bici , ci vestiamo con le cose più pesanti che avevamo e poco dopo le 11.30 partiamo sotto lo sguardo attento dei vecchietti del posto che da quando siamo arrivati guardano scetticamente le nostre operazioni .
Il giro parte subito con una decisa salita e dopo neanche 100 mt. stiamo con la corona piccola (non la toglieremo più per le prossime 3 ore) . La salita è decisamente dura specie perchè affrontata a freddo e col freddo !!!
Proviamo a fare le personcine ragionevoli e sapendo benissimo che non potremo completare tutto il giro visto l'orario assurdo e la stagione decidiamo saggiamente che saliremo fino alle ore 14.00 , poi ci riposeremo un quarto d'ora e comincieremo a scendere indipendentemente da dove saremo arrivati visto che non è il caso di rimanere sui Simbruini di notte ...
La salita è proprio dura e bardati come siamo cominciamo a sentire caldo ; ci togliamo qualche strato e poco dopo incomincia a pioviccicare ;
"ma do' annamo che piove pure e il cielo è tutto scuro ? Va beh famo un pezzetto e poi si vedrà ..."
Dopo quasi un'ora la salita si fa più tranquilla , no piove più ma il freddo è decisamente aumentato ; arriviamo fino alla piana con il classico bel panorama dei Simbruini. E' l'una passata sappiamo che non finiremo mai il giro ma andiamo avanti un pezzetto come programmato e poi giriamo ...
Il percorso devia dalla strada bianca e si prosegue su un bel prato e poi ci si infila in un bosco con la traccia completamente nascosta da un fitto tappeto di foglie. Il percorso è stupendo anche se ogni tanto si deve mettere un piede a terra; ci diciamo " facciamoci questa salita nel bosco e poi giriamo e ce ne torniamo indietro"
Il bosco finisce , c'è un prato e poi un bello sterrato sempre in salita ; sono le 2 e quindi come programmato dovremmo girare per rientrare. Mentre pedaliamo il cugino fà "Ma proprio non ce la facciamo a finire il giro ?" . "No" rispondo " mancano ancora circa 7 km. di salita e alla nostra velocità ci metteremo un'ora e passa , è troppo ... però se vuoi continuiamo un altro pezzetto ... "
Lui in quel momento non lo sapeva ma si era rovinato con le sue mani !!!
Proseguiamo con io non molto convinto; poi mano a mano una sorta di trance escursionistica si impadronisce di me ; cavolo io il giro lo voglio finire . Cerco di alzare il più possibile il ritmo con il cugino che solo allora si rende conto che prima aveva sciupato una chance unica di girare e tornare indietro ... oramai non ce più niente da fare : si va avanti ad oltranza e rapidamente visto l'orario. Ancora parecchia salita un pò di curve che danno l'illusione di essere arrivati, ma a cui fanno seguito visioni di altrettanti lunghissimi rettilinei.
Il cugino arranca un pò ripensando forse all'occasione persa .
Dai e dai arriviamo alla fine della salita, ci mangiamo un panino al volo, abbiamo tutti e due i piedi bloccati dal freddo , sembra di sentire degli spilli dal dolore . Piccolo riposo, indossiamo il k-way e cominciamo una discesa che non si preannuncia per niente veloce : tutta sotto al bosco senza traccia evidente, con vari rami e sassi e con un tappeto incredibile di foglie bagnate. Sono le 15.45, circa 100 mt sopra a noi c'è la nebbia che avanza .
Iniziamo la discesa dopo poco mi giro , il cug. è caduto; strano, penso, in discesa solitamente è una spada ; mi dice che non sente più le mani dal freddo e non riesce a avere sensibilità sui
freni; l'errore di essersi tolti i guanti e averli fatti freddare durante il panino è stato fatale.
Proseguiamo in una discesa tecnica ma bellissima , peccato per il freddo intenso e per la fretta con cui siamo costretti a farla; ogni tanto scivoliamo sugli stessi punti a distanza di pochi secondi uno dall'altro. Il cug. si mette dei manicotti sugli avambracci che piano piano migliorano la situazione delle mani e così proseguiamo in realtà abbastanza lentamente per via del fondo molto tecnico: in alcuni punti sembrava veramente di sciare su questo tappeto di foglie come mi aveva descritto X-Raiders che aveva fatto questo giro qualche giorno prima . Alla fine terminiamo il tratto nel bosco e ci ritroviamo su una strada sterrata tranquilla in mezzo ad una radura dove il tempo si è rischiarato e le nuvole sono bloccate dalle cime delle montagne lasciando il cielo incredibilemente azzurro intenso della sera; uscire dal bosco scuro e vedere questo squarcio sopra di noi è stato uno spettacolo veramente bello !
La parte difficile è finita e non rimane che farci la lunga discesa finale sulla strada bianca fatta nella prima parte del giro; l'unico nemico è il freddo che con le velocità maggiori è quasi insopportabile . GIù, giù, giù e arriviamo alla macchina sono circa le 16.30 . Dopo un quarto d'ora sarà buio ...
Chiediamo al baretto lì accanto se ci può fare un panino caldo o qualcosa di simile; ci dice solo panini freddi ... che sconforto ... quelli non li vogliamo ... ma poi con fare timido il ragazzo del bar aggiunge : al limite un piatto di pasta ...
Prego ? In che senso ? Beh, possiamo fare spaghetti aglio e oglio aspettate che lo dico a mia madre ...
Scopriamo così che dietro al bar aveva una saletta con qualche tavolo . Nel frattempo che preparano, ci cambiamo comodamente al bagno e ci mettiamo vicino al caminetto da poco acceso. Che fico !!!
La pasta è pure decisamente buona e ce la spazzoliamo con immenso piacere ripensando alla intensa giornata trascorsa, poi bella cioccolata calda e siamo pronti per tornare a Roma.
In conclusione : il giro è un pò faticoso nella parte iniziale ma le parti in mezzo al bosco sia in salita che l'altra in discesa sono eccezionali. Va fatto con più calma e in stagione migliore.
IMPORTANTE : prima di andare via mi sono fatto dare il numero di questo posto e ho parlato con questo ragazzo molto gentile : mi ha detto che se vogliamo organizzare di fare una uscita in bici , basta avvertirlo e lui ci può fare da mangiare a qualsiasi ora (sia primi che secondi) chiedendogli prima quello che vogliamo che lui ce lo fa preparare. Tra l'altro avremmo di fatto questa saletta tutta per noi. Buono a sapersi per la prossima primavera , no ?