trahuma ha scritto:ma da cos'è?
non è una XC....
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Ma, un'escursione di 190 / 190 (la versione 2006) non mi sembrerebbe da XC!

E' una bella belva da freeride!

trahuma ha scritto:ma da cos'è?
non è una XC....
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mmmmmmmmm.....poi magari funonzia eh.., però rimango perplesso..trahuma ha scritto:poi.... 190 monopiastra??
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trahuma ha scritto:ma io dioco questaaaaa!!!!!!!
http://img315.imageshack.us/img315/6810/scott14sf.jpg
Black Biker ha scritto:La Scott di Braccobaldo è una Scott G Zero, una full da XC prodotta nel 1998 e credo poi sostituita dalla Genius (2003).
Ho fatto una ricerca ed ho trovato il seguente commento su sta bici:
Il progetto G-Zero fa parte della nutrita schiera di mountain bike dual suspension prodotte dalla Scott. Si tratta di una bicicletta espressamente dedicata alluso cross country, anche agonistico: lo testimonia il fatto del suo utilizzo da parte del Team Internazionale Scott (anche se questanno probabilmente useranno il modello in carbonio). Il telaio è realizzato in tubazioni di alluminio in lega 7005, a doppio spessore, con trattamenti termici T4 e T6, unite da saldature a TIG. Il triangolo principale ha forma tradizionale, fatta eccezione per il seat tube, variato per far posto allancoraggio dellammortizzatore. Il tubo superiore e lobliquo hanno sezione tonda; il top tube ha andamento sloping ed è, pertanto, inclinato nella parte posteriore in prossimità della connessione con il seat tube. Nella zona sterzo sono presenti numerosi gussett, che hanno il compito di irrobustire questa zona. Il seat tube, invece, ha una sezione a goccia, con la punta rivolta verso la parte posteriore. Si tratta in pratica di due pezzi di tubo saldati ad angolo pronunciato verso il centro del triangolo principale. Della G-Zero sono disponibili quattro misure, che vanno dalla S alla XL. Il prezzo si aggira sui 4,8 milioni e il solo telaio è disponibile per poco più di 2. Anche il carro posteriore è in alluminio ed è realizzato con una serie numerosa di elementi tubolari sagomati e talvolta curvati, che formano la classica figura a banana propria di molti sistemi monoshock (per capire come funziona questo tipo di sospensione, basti pensare al movimento di un normale freno di bicicletta). La caratteristica principale di questo carro posteriore è la notevole altezza del fodero destro sopra la linea di catena che rimane, pertanto, libera di oscillare in seguito alle asperità del terreno, senza entrare in contatto dannoso con il carro. La mtb è ottima sui fondi sconnessi ed esalta in discesa, grazie anche allattacco e alla piega manubrio molto alti (più adatti ad una bicicletta da downhill però). La posizione in sella non è da vera puro sangue, ma si comporta comunque bene in ogni situazione. Con una piccola spesa (intorno alle 200 mila) è possibile sostituire lattacco e la piega manubrio, rendendo la G-Zero pronta per le competizioni. Non ho niente in contrario sui pezzi montati dalla casa, ma effettuando questa piccola modifica si potrebbe avere un assetto più equilibrato e adatto alle salite più impegnative. Il comportamento di questa Scott mi ha ricordato molto quello della Santa Cruz Heckler. Le due mtb hanno in comune il fatto di poter essere utilizzate a tutto tondo, esaltando la bontà dei telai e delle scelte effettuate in sede di progettazione. Tutto questo conferma la mia tesi che non esistono solo mtb create per un uso specifico, ma ci sono anche delle piacevoli eccezioni che vanno contro ogni moda e tendenza. Brava Scott, ottimo lavoro.
lele3010 ha scritto:Ecco la mia,
prima full che prendo, mi trovo molto bene.
ciao lele