Spunti, idee e riflessioni per far riaccendere la passione per la MTB pedalata

5cento27

Biker cesareus
25/3/15
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irpinia
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Torno sul tema comunicazione, che ritengo importante.
Immaginate di non far parte di questo forum, non seguire il magazine, non essere iscritti a canali youtube, televisivi, gruppi fb, siti dedicati.
Quante volte vedrete o sentirete citare la MTB in un giorno? Probabilmente nessuna. Non vedrete un annuncio su fb, una pubblicità in un banner, un accenno alla tv o alla radio e forse neanche una bici in strada o un volantino al bar. La MTB è tornata all'invisibilità di quando in Italia ancora doveva arrivare. Personalmente ho saputo che esisteva solo perché ero iscritto al CAI e ho visto l'annuncio del Rampichino, e dire che ero uno che già andava in bici da corsa.
O meglio, è visibile solo a chi già la conosce bene, gli altri la vedono solo attaccata dietro i SUV.
Nella via di casa mia c'è una scuola, ci passo tutti i giorni, sull'inferriata c'è attaccato ogni genere di annuncio, tranne qualcosa che riguardi la bicicletta. In un'altra scuola un mio amico professore di educazione fisica aveva convinto la preside a organizzare un corso pomeridiano di iniziazione, poi è andato in pensione e il corso non si è più fatto. A circa 15 km da casa mia c'è da qualche anno un campo scuola, lo so solo perché ci sono passato davanti in bici. Da anni non vedo più in giro le magliette del negozio di bici vicino a casa eppure il negozio è sempre lì.
Sono solo piccoli esempi, ma è proprio su questi che un singolo o un piccolo gruppo possono tentare di fare qualcosa.
Non mi dilungo oltre, penso che il tema sia chiaro.
La passione nasce per qualcosa che all' improvviso suscita interesse, la maggior parte delle volte frequentando una persona che ha quella determinata passione. Negli anni '90 cominciai ada uscire in bici con una vecchia Atala mi piaceva andare in bici ma non mi appassionai. Dopo alcuni anni tramite un amico mi appassionai agli orologi vintage, la passione mi spinse a seguire un forum di cui divenni anche moderatore di una sezione. Da 10 anni per seguire un ragazzino in bici è nata la passione per la bici, la voglia di aggiornarmi mi fece iscrivere a questo forum.
Poi nel 2010 mi adottai un cucciolo di cane e mi sono appassionato alla montagna, non frequento forum non sono iscritto a nessun gruppo e tutto quello che ho scoperto è stato esplorando i sentieri in compagnia del mio cane.
Oggi c'è troppa informazione, non guidico se fatta bene o fatta male, dal mio punto di vista si è arrivato esageramente all' esasperazione. Tutto è diventato una moda, le mode passano le PASSIONI invece non passano mai. Ho ancora la passione per gli orologi vintage, anche se non li seguo, spesso mi contattano per consulenze.
La bici mi piace molto di più, fin quando posso non la abbandonerò mai.
Il trekking non lo faccio più, ma quando capita i 5/6 km immerso nella natura in solitaria me li faccio.
 

Jimmy88

Biker serius
30/10/07
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GENOVA
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Giant trance adv pro 29
Ciao a tutti, sono Massimo, della zona Sanremo–Imperia.

Negli ultimi anni il movimento della MTB muscolare (XC, trail pedalato) è praticamente sparito da queste parti.
I Motivi sono sicuramente molteplici, ma lasciamo da parte i luoghi comuni. Sono consapevole che le difficoltà di oggi per pedalare sono molte (mancanza di tempo, fascia 30/40 che vive tra lavoro e famiglia e non può pensare ad altro, costi aumentati, etc). Allo stesso tempo però trovo strano che sia scomparso quasi del tutto. Devono esserci quindi delle problematiche che probabilmente possono essere risolte o migliorate. Oggi il movimento si regge quasi solo su over 50, (e meno male se no sarebbe finito tutto) e lì è ovvio che l’e‑MTB diventa la scelta prevalente.

La domanda è: come riportiamo in vita la Mtb tradizionale? Come possiamo fare per avvicinare di nuovo i più giovani a questo sport? (Tralasciamo gli under 14, li si entra nel movimento giovanile ed è un altra questione ancora)
A me piacerebbe far ripartire qualcosa, anche in piccolo, far ripartire la passione nei confronti di questo sport che amo.

Ma per farlo servono idee realistiche e adatte ai tempi di oggi: costi, lavoro, famiglia, social, motivazioni diverse da 10 anni fa.
Avete visto esperienze simili funzionare altrove?
Avete idee da proporre?
Oppure vi siete trovati nello stesso problema nella vostra zona?

Qualsiasi spunto è ben accetto. L’obiettivo è raccogliere idee utili per costruire qualcosa che abbia senso, senza nostalgia ma con voglia di rimettere in moto un movimento che ha ancora tanto da dare.

Grazie in anticipo a chi contribuirà!

Massimo
PS: sì, lavoro anche nel settore, ma questa è prima di tutto una riflessione da rider appassionato.
Ciao Massi

Hai dato spunto ad una bella discussione. Io ti dico la mia.

Io penso che la cosa che effettivamente uno possa fare per invogliare l'utenza della mtb sia dedicarsi ai percorsi (come accennato nelle prime risposte al tuo post). Intendo ripristinare vecchi sentieri o crearne dei nuovi. Lo puoi fare da solo (per esperienza pochissime persone hanno voglia di farlo). Occorre tempo e serve appassionarsi a questa attività che sottrarrà inevitabilmente ore ai giri in bicicletta. Un percorso curato, con pendenze idonee, le curvette rotonde, ecc.. attira, sia chi va già in mtb (e rimane motivato a continuare) che chi ancora non lo fa.

Sempre a mio parere, come detto da altri nei post sopra, c'è stata una grande specializzazione dei modelli mtb. Purtroppo però non trovo la stessa specializzazione nei percorsi. Le bici da enduro (che alla fine hanno sostituito le dh e le FR) godono di percorsi dedicati (dove prima giravamo appunto con le dh o le FR). Ma ad esempio si fatica a trovare percorsi dedicati alle bici XC/trail bike. Cioè un qualcosa di misto, che renda la salita divertente, non il classico stradone sterrato o, ancor peggio, una strada asfaltata. Sentieri ben progettati per questa tipologia di bici, fornirebbero divertimento in tutto il giro. La bici elettrica giustamente è una delle risposte per togliersi di impiccio da risalite monotone e, per alcuni, troppo faticose. E' anche un'alternativa molto più divertente rispetto alla risalita con lo shuttle.

L'emtb ha il grosso vantaggio di ampliare i sentieri affrontabili in salita (si possono fare quelli che un tempo erano dedicati solo alla discesa ad esempio). Quindi la mia idea è che il contributo principale possa essere dato dai trailbuilder e da un modo nuovo di tracciare e pensare i sentieri.
 

savutdame

Biker novus
17/9/19
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Valsamoggia
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Giant anthem
Mai sentito queste frasi? "ho usato meno batteria", "la mia è più leggera" ecc.
La percentuale di bici sbloccate qual'è?
Questo fa capire la cultura del non accontentarsi ma volere sempre di più, e al momento il di più lo da l'ebike.

La mia esperienza è questa:
Bici principale bdc
2⁰bici mtb
3⁰bici e-mtb
La emtb l'ho presa perchè andando a fare giri con altri che si allenano poco, mi sono ritrovato a essere sempre a tutta con la mtb. Perchè hanno il motore ma mica lo usano con criterio, sembra che abbiano orsi che gli corrano dietro anche in salita. Certo l'emtb aiuta quando si fa anche cicloturismo di più giorni con borse ecc, perchè non si hanno sorprese con le salite o il vento.

Ma quando so che i giri sono tranquilli, io vado di mtb.
Il piacere del silenzio e della manegevolezza di una bici tradizionale è impagabile.
 

Fra1993to

Biker tremendus
26/12/15
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Torino
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Torque & Moxie
Le bici da enduro (che alla fine hanno sostituito le dh e le FR) godono di percorsi dedicati (dove prima giravamo appunto con le dh o le FR).
Credo tu ti sia perso qualche pezzo
Le bici da DH esistevano e continuano ad esistere, non sono state soppiantate: apri un sito di un qualsiasi produttore e vedrai che le trovi a listino.
Anzi, si vendono pure più di prima perché chi furgona ormai si compra la DH perché tanto non deve pedalare.

Le enduro hanno soppiantato le vecchie freeride. Che poi anche lì ci sarebbe da dire...alcuni marchi hanno a catalogo bici che sono le equivalenti delle vecchie freeride come escursione, ma più pedalabili nonostante il peso (ovvero endurone con 170-180 mm).
 

Max.Massi

Mtb Guide Sanremo
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Ciao Massi

Hai dato spunto ad una bella discussione. Io ti dico la mia.

Io penso che la cosa che effettivamente uno possa fare per invogliare l'utenza della mtb sia dedicarsi ai percorsi (come accennato nelle prime risposte al tuo post). Intendo ripristinare vecchi sentieri o crearne dei nuovi. Lo puoi fare da solo (per esperienza pochissime persone hanno voglia di farlo). Occorre tempo e serve appassionarsi a questa attività che sottrarrà inevitabilmente ore ai giri in bicicletta. Un percorso curato, con pendenze idonee, le curvette rotonde, ecc.. attira, sia chi va già in mtb (e rimane motivato a continuare) che chi ancora non lo fa.

Sempre a mio parere, come detto da altri nei post sopra, c'è stata una grande specializzazione dei modelli mtb. Purtroppo però non trovo la stessa specializzazione nei percorsi. Le bici da enduro (che alla fine hanno sostituito le dh e le FR) godono di percorsi dedicati (dove prima giravamo appunto con le dh o le FR). Ma ad esempio si fatica a trovare percorsi dedicati alle bici XC/trail bike. Cioè un qualcosa di misto, che renda la salita divertente, non il classico stradone sterrato o, ancor peggio, una strada asfaltata. Sentieri ben progettati per questa tipologia di bici, fornirebbero divertimento in tutto il giro. La bici elettrica giustamente è una delle risposte per togliersi di impiccio da risalite monotone e, per alcuni, troppo faticose. E' anche un'alternativa molto più divertente rispetto alla risalita con lo shuttle.

L'emtb ha il grosso vantaggio di ampliare i sentieri affrontabili in salita (si possono fare quelli che un tempo erano dedicati solo alla discesa ad esempio). Quindi la mia idea è che il contributo principale possa essere dato dai trailbuilder e da un modo nuovo di tracciare e pensare i sentieri.
Grazie mille
Sicuramente la questione percorsi è uno dei nodi su cui lavorare. Però da soli si va poco lontano. Il volontariato sparirà sempre più, perché rimaranno sempre meno persone che possono permettersi di farlo. La via a mio parere è rendere l’attività del trail building un’attività retribuita (come è già in alcune bike area) anche per dare continuità ai progetti. Vedo ogni giorno uno spreco in merito assurdo. Comuni che si lanciano in progetti, perché qualcuno magari dice “ma sì poi ci pensiamo noi” e quel noi dopo un anno spariscono e il progetto affonda. Facendo terra bruciata nelle amministrazioni.
 

ant

Biker poeticus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Due commenti al volo di prima mano, riflessioni avute giusto ieri.

1 - sono passato per caso in un evento "anni '90/2000" riesumato recentemente: una gara/raduno goliardica non competitiva (titolo Bike'n beer). Partecipazione discreta, clima da festa di paese montana, tutti tendenzialmente "nostalgici" con la mtb di 20 anni fa o elettrificati, anche per fare un percorso che non era poi così impegnativo.
Per come l'ho visto io, successo a metà (onore al merito a chi si sbatte, ma non credo che questi eventi riportino indietro la lancetta del tempo);
2 - mio figlio 14enne (agonista XC) non riusciva invece a trovare alcun interesse nella cosa, gli sembrava una roba da sfigati vecchi (e a lui piace pedalare, anche come esplorazione fuori dalle gare)...
In sostanza la presenza prevalente di 30-40-50-60 enni ed il livello sportivo basso a lui hanno fatto percepire la cosa come "da sfigati". Ok si può anche andare all'esplorazione, ma con brio... se hai bisogno dell'assistita per fare 500+ o giri a passo bradipo dal suo punto di vista sei sfigato.

La maggior parte dei coetanei di mio figlio considerano sfigato pure lui che si danna l'anima per pedalare, anzi forse ancora di più.

Quindi? Secondo me non se ne esce. La mtb di 20/30 anni fa era figlia di quei tempi, oggi è morta e dove rimane è una roba di nicchia, inutile girarci intorno.
 

Max.Massi

Mtb Guide Sanremo
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Non mi illudo di riportare la Mtb ai fasti degli anni 90, ma almeno quella nicchia di cui parli farla pedalare si :mrgreen:
Parlando di quello che dicevi di tuo figlio, non so se quel modo di vedere le cose potrebbe essere derivato dal vedere la Mtb come fosse un “professionista” . (Prendo come riferimento quello che hai scritto ma senza nessun giudizio eh, anzi sono molto contento che a tuo figlio piaccia la competizione e l’XC:-)) nei giovani che corrono c’è un eccessiva spinta ad essere il migliore in assoluto (vuoi per i super campioni che vediamo, vuoi per un sistema di allenatori che hanno una visuale un po’ limitata, etc) questo però difficilmente porta ad appassionarsi allo sport e continuarlo anche quando magari “il sogno” potrebbe non andare come ci si immaginava. Io anche ero agonista e mi ammazzavo di allenamenti e sacrifici per sperare di fare il risultato. Ma se ogni tanto si organizzava la garetta goliardica, o l’uscita per stare insieme agli altri, a me non dispiaceva, anzi era un modo per divertirsi e non pensare sempre solo alla prestazione. Non è molto bella questa categorizzazione tra “fighi” e “sfigati”. Ripeto parlo in generale eh non prenderla male e soprattutto non è riferita al tuo caso anche perché non vi conosco ;-)
 
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Matteo_Harlock

Biker serius
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2 - mio figlio 14enne (agonista XC) non riusciva invece a trovare alcun interesse nella cosa, gli sembrava una roba da sfigati vecchi (e a lui piace pedalare, anche come esplorazione fuori dalle gare)...
In sostanza la presenza prevalente di 30-40-50-60 enni ed il livello sportivo basso a lui hanno fatto percepire la cosa come "da sfigati". Ok si può anche andare all'esplorazione, ma con brio... se hai bisogno dell'assistita per fare 500+ o giri a passo bradipo dal suo punto di vista sei sfigato.

La maggior parte dei coetanei di mio figlio considerano sfigato pure lui che si danna l'anima per pedalare, anzi forse ancora di più.
E' una tendenza trasversale a tutti gli sport.
I giovani o li fanno a livelli maniacali, o se ne disinteressano.

Quelli che fanno nuoto agonistico fanno 3-4 km di nuoto al giorno, 6/7, mentre i loro coetanei non ne fanno per nulla e non sanno nuotare.
Chi fa piano, lo fa a livello simil conservatorio, gli altri non sanno leggere uno spartito.

Ma anche su altre attività collaterali non prettamente sportive. Chi si dedica al gaming, lo fa quasi in modo professionistico, gli altri non sanno tenere in mano un controller e già Candy Crush è una sfida impossibile.
 
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ant

Biker poeticus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Non mi illudo di riportare la Mtb ai fasti degli anni 90, ma almeno quella nicchia di cui parli farla pedalare si :mrgreen:
Parlando di quello che dicevi di tuo figlio, non so se quel modo di vedere le cose potrebbe essere derivato dal vedere la Mtb come fosse un “professionista” . (Prendo come riferimento quello che hai scritto ma senza nessun giudizio eh, anzi sono molto contento che a tuo figlio piaccia la competizione e l’XC:-)) nei giovani che corrono c’è un eccessiva spinta ad essere il migliore in assoluto (vuoi per i super campioni che vediamo, vuoi per un sistema di allenatori che hanno una visuale un po’ limitata, etc) questo però difficilmente porta ad appassionarsi allo sport e continuarlo anche quando magari “il sogno” potrebbe non andare come ci si immaginava. Io anche ero agonista e mi ammazzavo di allenamenti e sacrifici per sperare di fare il risultato. Ma se ogni tanto si organizzava la garetta goliardica, o l’uscita per stare insieme agli altri, a me non dispiaceva, anzi era un modo per divertirsi e non pensare sempre solo alla prestazione. Non è molto bella questa categorizzazione tra “fighi” e “sfigati”. Ripeto parlo in generale eh non prenderla male e soprattutto non è riferita al tuo caso anche perché non vi conosco ;-)
no no. non me la prendo. hai centrato il punto.
sia tu che @Matteo_Harlock ...

Anche mio figlio è un po' così (più che le robe goliardiche gli piacciono le avventure. continua a chiedermi di andare a Venezia in bici con un amico... ma a 14 anni è ancora presto, sto temporeggiando) e non ha usato l'espressione sfigati... ma lo conosco e gliel'ho letta negli occhi.
Ecco, magari non lo dice apertamente perchè sa che è brutto, ma so che lo pensa.

Sono certo che il suo sogno si infrangerà (se la cava ma non è il nuovo Braidot) e sono altrettanto certo che potrebbe prenderla male.
Ma l'alternativa sono i suoi amici che vivono fra il divano e il dehor di McDonald's... almeno lui fa sport.

Sottoscrivo tutto quello che dice @Matteo_Harlock : mio figlio studiava musica (altra mia grande passione che ho cercato di trasmettere) ma non c'è verso: ha cambiato due scuole diverse ma sono tutte orientate alla "performance"... non c'è verso di studiare musica senza impegno.
Esami, certificazioni di lettura e solfeggio già a 9 anni, cose così. Risultato? lui che era meno appassionato di me si è stufato e non suona più.

Il mondo in cui viviamo non aiuta: una volta non c'era Strava e non c'era il registro elettronico e tutti gli altri database che mettono un numerino a fianco di ogni cosa che fai.
Ma questi sono i tempi in cui vivono i ragazzi oggi e in fondo ci viviamo anche noi (strava lo uso anche io)
 

Matteo_Harlock

Biker serius
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Non è facile essere adolescenti in un mondo in cui si è virtualmente in competizione ... con tutto il mondo!

Pensiamo al body shaming. Una volta in ogni classe c'era il figo/figa, quello/quella che avevano la sfortuna di essere un po' bruttini, e poi in mezzo tutti gli altri che in qualche modo trovavano un equilibrio, un'autostima legata al fatto di sentirsi "nella media".

Adesso il confronto tra coetanei non è solo interclasse, è inter-città, inter-continentale, in una realtà social in cui tutti (fingendo) sono al top in tutto. Per cui sembrano tutti strafighi e strafighe, e c'è la percezione distorta che l'eccellenza sia la norma.

Tutte le generazioni di solito hanno il bias che in fondo quelli che arrivano "dopo" hanno la vita più facile.
Ecco, io ho la netta sensazione che per i nati dopo il 2000 non sia affatto così.

Nello sport, come nella vita.
 
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BRS1978

Biker superis
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Prato
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Non capisco quale sia il problema se la MTB è praticata da pochi, anzi secondo me pedalare e non trovare la ressa è un plus non da poco.
Qualcuno potrebbe obbiettare che se la base dei praticanti è piccola c'è poco sviluppo ed innovazione.
Sarà anche vero, ma le bici attuali sono più che sufficienti per la maggior parte dei biker, non penso che nei prossimi anni ci possa essere un miglioramento delle capacità tecniche generalizzato dei biker tanto da richiedere uno sviluppo ingegneristico importante per rispondere a questa nuova generazione di super-biker.
Con i grandi volumi ci sono economie di scala, francamente non mi pare che nel ciclismo i costi siano diminuiti con l'aumentare dei praticanti, anzi direi che il fenomeno è stato opposto.
D'altra parte il ciclismo è soprattutto una attività individuale, anche quando si esce in gruppo è difficile pedalare e chiacchierare, lo si può fare nelle pause o nei tratti più semplice ma su una rampa al 20% sfido chiunque, anche il più allenato, discutere di birra o di pressione ottimale dei pneumatici.
La montagna o comunque la "natura" è sempre un luogo solitario, se cerco traffico e ressa non vado in montagna ma nel centro di Milano.
Quindi francamente se ci siano 10, 1000 o 1 milione di biker a me interessa poco, non toglie niente e non aggiunge niente alla mia attività che faccio per me e non perchè è di moda.
Per anni la MTB è stata una attività di nicchia, negli anni '80 i biker erano visti come tipi strambi che andavano in montagna con la bici; cosa mai vista prima!
Se in un giro incontravi un altro biker era un evento straordinario e questo non ha impedito di pedalare in pace con se stessi.
Purtroppo per me cambia
Meno siamo, meno percorsi, meno persone che fanno manutenzione su
Meno sivende, costi ancora più alti e più moto che ne approfittano subito

Sicuramente è passata la moda
Sicuramente molte (come ho già scritto) gambe medievale basse passano a ebike
Sicuramente i costi alti non aiutano
Sicuramente molti giovani preferiscono altre attività
Ma c'è anche chi ha provato nel boom e non ci è riuscito ( prima chi scendeva al primo mezzo ostacolo era impossibile non trovarlo)

Poi mettete la scarsità di utenze femminili, anche questo incide
 

ant

Biker poeticus
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Ma c'è anche chi ha provato nel boom e non ci è riuscito ( prima chi scendeva al primo mezzo ostacolo era impossibile non trovarlo)
il livello medio del riding si è alzato, tanto. rispetto a 30 anni fa dico.
ma questa è anche un'arma a doppio taglio. se 30 anni fa farsi il giro per forestali e un mezzo trail pettinato, magari scendendo di fronte all'unico ostacolo vero, era socialmente accettato oggi non lo è più.
A cominciare da questo sito, dove ti dicono subito "eh vabbè ma fai argini!"

quindi chi non ha tempo, voglia e predisposizione di imparare a guidare o smette o si compra una gravel, con buona pace della mtb "vera" come la chiamiamo noi puristi.
 
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Biker poeticus
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Qui ho trovato una riflessione bella, vera che abbraccia almeno 6/7 editoriali e qualche dozzina di thread in questo magazine.
Ma il punto è quello: internet ha cambiato le carte in tavola per tutto e la bici non poteva fare eccezione. Indietro non si torna

 

Max.Massi

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il livello medio del riding si è alzato, tanto. rispetto a 30 anni fa dico.
ma questa è anche un'arma a doppio taglio. se 30 anni fa farsi il giro per forestali e un mezzo trail pettinato, magari scendendo di fronte all'unico ostacolo vero, era socialmente accettato oggi non lo è più.
A cominciare da questo sito, dove ti dicono subito "eh vabbè ma fai argini!"

quindi chi non ha tempo, voglia e predisposizione di imparare a guidare o smette o si compra una gravel, con buona pace della mtb "vera" come la chiamiamo noi puristi.
Però ora esistono anche i corsi di MTB che 20 anni fa non esistevano. Si usava il
Metodo “vivi o muori” :mrgreen: Inoltre i mezzi di oggi permettono molto di più. Tanti principianti che comunque qualche giro lo fanno grazie alle bici di oggi possono anche farlo se non ti vai a cercare roba difficile.

Secondo me a volte è chi è già capace a fare “ghetto” con chi non lo è… :roll:

io so che quando esco con principianti mi devo sacrificare, ma anche noi ci siamo passati all’epoca e qualcuno ha avuto pazienza con noi
 

Max.Massi

Mtb Guide Sanremo
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Qui ho trovato una riflessione bella, vera che abbraccia almeno 6/7 editoriali e qualche dozzina di thread in questo magazine.
Ma il punto è quello: internet ha cambiato le carte in tavola per tutto e la bici non poteva fare eccezione. Indietro non si torna

Ovvio che non si può tornare indietro ma si può andare avanti in un altro modo :mrgreen:

comunque l’articolo l’ho letto e manca un po’ di chiarezza. Alla fine con “passione condivisa” non è chiaro cosa volesse intendere:roll:
 

ant

Biker poeticus
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Alla fine con “passione condivisa” non è chiaro cosa volesse intendere:roll:
quello spirito pionieristico che c'era allora, figlio di un mondo diverso (senza strava e IG) e di uno sport acerbo in cui giocare e sperimentare faceva ancora parte dello spirito.
Sui corsi e sui materiali non mi esprimo, però faccio un parallelismo: scio da quando ho 5 anni (quindi quasi 50 anni) e le piste oggi sono molto più affollate di un tempo (aggiungerei tendenzialmente pure più facili, le piste con le gobbe sono quasi sparite). Materiali moderni più facili e istruttori in ogni angolo (che parlano tre lingue e hanno i soft skills, mentre i maestri di 40 anni fa erano degli orsi che ti urlavano dietro in dialetto)... piste piene ma mediamente la gente scia peggio di 30 anni fa.
Perchè?

Perchè abbiamo reso accessibile a tutti un livello basico (per farci il business, come lo fa questo sito e come lo fai anche tu che fai la guida) e lo abbiamo chiamato "allargamento della platea".

Ma a questo allargamento (guidato dal business) non corrisponde un allargamento della passione, che infatti non è più condivisa.
E' diventato tutto semplicemente un'altra cosa.
 

fear_factory84

Biker dantescus
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A cominciare da questo sito, dove ti dicono subito "eh vabbè ma fai argini!"
se ti basi solo a quello che leggi nel forum e nei social.. si.

Fortunatamente nella vita reale c'e' tanta gente che se ne fotte di che si dice qui o sui social, gente che non ha bisogno di fare video e pubblicarli e cosi' via.

Non e' assolutamente necessario essere tutti piloti pro per divertirsi.

Quando vado per parchi urbani e vedo i peggio cancelli di bici e gente sopra che ci si diverte ugualmente, sono felice, perche' questo dimostra che quel che leggiamo e vediamo su internet, e' solo la punta dell'iceberg.
 
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Biker poeticus
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se ti basi solo a quello che leggi nel forum e nei social.. si.

Fortunatamente nella vita reale c'e' tanta gente che se ne fotte di che si dice qui o sui social, gente che non ha bisogno di fare video e pubblicarli e cosi' via.

Non e' assolutamente necessario essere tutti piloti pro per divertirsi.

Quando vado per parchi urbani e vedo i peggio cancelli di bici e gente sopra che ci si diverte ugualmente, sono felice, perche' questo dimostra che quel che leggiamo e vediamo su internet, e' solo la punta dell'iceberg.
probabilmente dipende dove vivi e dove giri. qui da me i pedalatori occasionali con la 26 sono rari. almeno nell'atteggiamento, tutti pro.
 

fear_factory84

Biker dantescus
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probabilmente dipende dove vivi e dove giri. qui da me i pedalatori occasionali con la 26 sono rari. almeno nell'atteggiamento, tutti pro.
sara' che qui a roma siamo piu' poveri... ho sentito di piu' di una cicloturistica (mtb) dove gli si e' presentata gente con cancelli di tutti i tipi, persino con le grazielle. :D :D :D :D

Io stesso ho un amico che ha una triban 100 e ci si va ad infilare ovunque (masochismo? poverta'?), specialmente su terreni non adatti per quella bici!
 
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