Simoni

xtrncpb

Biker imperialis
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stamattina sulla gazzetta c'era un articolo su Simoni:
il trentino si sta' appassionando con la mtb e pere che l'anno prox voglia partecipare a qualche prova di coppa del mondo xc per fare un po' di esperienza...infatti non ha nascosto il suo interesse per la prova olimpica di pechino
Inoltre ha affermato (mi pare durante un assemblea federale) che bisognerebbe investire meno risorse nella pista e nel ciclocross-specialita' anacronistiche -ed investire di piu' nella mtb che -a suo giudizio- rappresenta il futuro del ciclismo
Che dire se non un FORZA GIBO!!!!
Questo è l'articolo iniziale di tutto il topic.
Il riferimento è alle dichiarazioni di Simoni, non certo alle sue prestazioni in mtb (straordinarie, da fuoriclasse) nè al suo comportamento in gara (ineccepibile e correttissimo).
Poi la discussione è scivolata sulla figura di Simoni "a tutto tondo", cioè su ogni aspetto di questo grande campione.
Coe ho scritto in un mio precedente post, Simoni pecca un pochino di "politically correct".
Cercando di dare valore aggiunto alla disciplina Mtb, con la sua dichiarazione ha involontariamente denigrato pistard e ciclocrossisti.
Sono sicuro della sua buona fede, ci mancherebbe altro. Però ha destato più di una perplessità... :nunsacci:
 

backtiom

Biker tremendus
2/11/05
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caponago
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Questo è l'articolo iniziale di tutto il topic.
Il riferimento è alle dichiarazioni di Simoni, non certo alle sue prestazioni in mtb (straordinarie, da fuoriclasse) nè al suo comportamento in gara (ineccepibile e correttissimo).
Poi la discussione è scivolata sulla figura di Simoni "a tutto tondo", cioè su ogni aspetto di questo grande campione.
Coe ho scritto in un mio precedente post, Simoni pecca un pochino di "politically correct".
Cercando di dare valore aggiunto alla disciplina Mtb, con la sua dichiarazione ha involontariamente denigrato pistard e ciclocrossisti.
Sono sicuro della sua buona fede, ci mancherebbe altro. Però ha destato più di una perplessità... :nunsacci:
COSA ti posso dire .......... probabilmente lui la pensa cosi, solo che lui l'ha detto. Quoto quello che hai scritto o-o
 

laveladileo

Biker dantescus
12/4/06
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Io non capisco tutto questo astio nei confronti di Simoni, un grande campione.
La maggior parte degli interventi sembrano fatti da persone che non conoscono lo sport praticato, sembrano fatti da quei giornalisti frustrati (badate bene, non dico che tutti i giornalisti siano frustrati) che non hanno mai praticato sport o che lo abbiano fatto con scarsissimi risultati (e di conseguenza siano invidiosi degli atleti).
Io trovo che Gibo sia un grande e lo ammiro anche perché ha avuto il coraggio di mettersi in discussione con una disciplina diversa, che poteva dargli più dolori che piaceri.
Gli interventi più esaustivi ed interessati sono stati quelli di Alberati e di Minni, forse perché sono degli atleti che sanno cosa sia la sofferenza la caparbietà e la fatica che si prova ad allenarsi (mentre gli alti vanno in discoteca o a fare altro), la fatica dell’allenamento è tripla rispetto a quella per la gara (almeno per me lo è stato) perché li fatichi e basta senza l’adrenalina della gara.
Mi chiedo, che c’è di male a pensare che una disciplina sia obsoleta (è un opinione non un dogma) e poi prendersela per un’intervista dopo una gara non ha senso (ma vi rendete conto di cosa voglia dire di rilasciare un’intervista subito dopo l’arrivo di una gara, magari andata male????? Adrenalina a mille passare dalla propria intimità della fatica, all’intromissione nell’intimo fatta dai giornalisti???)


P.s. comunque sarà più utile Gibo alla MTB che il contrario (anche se lo farà per se e non per altruismo).



o-o
 

laveladileo

Biker dantescus
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Tratto dal sito di Gilberto Simoni

http://www.simonigilberto.it


FANTASTICO SUCCESSO DEL CONVEGNO “FUORISTRADA: PRESENTE E…..FUTURO?”

Cavriana (Mantova) - 20 dicembre – Tutto esaurito e posti in piedi
nella Sala Civica Comunale di Cavriana, grazioso centro delle Colline
Moreniche del Garda, in provincia di Mantova, in occasione del convegno
“Fuoristrada: presente e…..futuro?”, organizzato dall’Amministrazione
Comunale, svoltosi nella serata del 18 dicembre, a cui hanno preso
parte l’olimpionica veronese Paola Pezzo, il campione trentino
Gilberto Simoni, l’ex iridato ed attuale c. t. azzurro Hubert
Pallhuber, gli ex professionisti Paolo Rosola e Roberto Bressan, l’ex
tricolore marathon Marzio Deho, il vice campione del mondo Under 23
Tony Longo, Luca Gialanella, responsabile della redazione “ciclismo”
del quotidiano “La Gazzetta dello Sport”, Kurt Ploner, organizzatore
della competizione marathon internazionale “Dolomiti Superbike”, il
team manager e dirigente organizzativo Alex Obojes.
Indiscusso mattatore della serata è stato il popolare “Gibo” Simoni,
vincitore del campionato italiano marathon 2006 di mountain bike, che,
fra l’altro, ha evidenziato la propria passione per il fuoristrada,
precisando: “Il fuoristrada rappresenta il futuro del ciclismo. Senza
nulla togliere al fascino agonistico dei grandi giri e delle classiche
su strada, a causa del traffico sempre più caotico e delle strade
sempre più intasate ritengo inevitabile – ha precisato Gilberto
Simoni - un’esclation di successo per la mountain bike. Inoltre,
essendo anche un padre, pur amando il ciclismo, non manderei mai i miei
figli a pedalare su strada, bensì su un prato o su un viottolo di
campagna, onde tutelare al massimo la loro sicurezza. Non solo, ma
ritengo che sarebbe opportuno concentrare gli investimenti stanziati
per la pista ed il ciclocross, due specialità ormai estinte, almeno
per quanto riguarda il nostro Paese, a favore del fuoristrada”.
Naturalmente, le dichiarazioni di Simoni hanno contribuito a
vivacizzare il convegno.
Infatti, l’ex professionista e pistard azzurro Roberto Bressan ha
evidenziato la positività dell’attività su pista per affinare e
completare il bagaglio tecnico-agonistico di un corridore, suggerendo
proprio di prendere esempio dalla pista per il reclutamento e la
specializzazione dei giovani, varando nelle varie province dei centri
di avviamento al fuoristrada. E proprio una delle priorità settoriali
individuate dai partecipanti al convegno è stata propria quella di
varare al più presto un preciso e meticoloso programma giovanile,
attraverso il coinvolgimento delle società di base, dei Comitati
Provinciali e Regionali della Federazione Ciclistica Italiana, grazie
anche e, soprattutto, ad un’ottimizzazione degli stanziamenti
finanziari, diminuendo, per esempio, quelli a favore dei maestri di
mountain bike. Inoltre, grazie al prezioso contribuito del noto
giornalista Luca Gialanella, responsabile della redazione “Ciclismo”
del quotidiano “ La Gazzetta dello Sport”, è emerso evidente che per
poter acquisire spazi giornalisti e televisivi a favore della mountain
bike è indispensabile avere campioni in grado di suscitare l’interesse
mediatico, come ha fatto per lunghi anni l’olimpionica veronese Paola
Pezzo. Non solo, ma il dibattito ha evidenziato la necessità d’
incrementare le competizioni cross country, puntando alla
valorizzazione delle manifestazioni off road, come avviene in Svizzera.
Infatti, i partecipanti al convegno si sono trovati tutti perfettamente
d’accordo nel puntare sulla qualità degli avvenimenti off road, anziché
sulla quantità numerica delle manifestazioni attualmente programmate in
Italia, molte delle quali, fra l’altro, hanno evidenziato gravi carenze
organizzative e di pronto intervento e soccorso. Quindi, oltre alla
valorizzazione delle manifestazioni, attraverso il contingentamento
delle stesse, è indispensabile garantire la massima sicurezza ai
partecipanti, annullando quelle competizioni che hanno palesato vistose
carenze organizzative. Un convegno rivelatosi veramente costruttivo, e
che, proprio per questo, ha monopolizzato l’interesse del folto
pubblico presente, contribuendo ad analizzare la situazione attuale del
nostro settore fuoristrada, ma anche e, soprattutto, ad individuare una
strategia operativa finalizzata al rilancio del movimento, grazie alla
ricerca ed alla valorizzazione dei giovani, nonché alla riconquista di
un ruolo di primaria importanza sulla scena agonistica internazionale,
grazie anche ad una saggia ed oculata ripartizione delle risorse e
degli investimenti.
 

achille

Biker grossissimus
“Il fuoristrada rappresenta il futuro del ciclismo. Senza
nulla togliere al fascino agonistico dei grandi giri e delle classiche
su strada, a causa del traffico sempre più caotico e delle strade
sempre più intasate ritengo inevitabile – ha precisato Gilberto
Simoni - un’esclation di successo per la mountain bike. Inoltre,
essendo anche un padre, pur amando il ciclismo, non manderei mai i miei
figli a pedalare su strada, bensì su un prato o su un viottolo di
campagna, onde tutelare al massimo la loro sicurezza. Non solo, ma
ritengo che sarebbe opportuno concentrare gli investimenti stanziati
per la pista ed il ciclocross, due specialità ormai estinte, almeno
per quanto riguarda il nostro Paese, a favore del fuoristrada”


Grazie a laveladileo per aver riportato il famoso articolo.
Che il fuoristrada sia il futuro del ciclismo...LO SPERO... ma non credo che lo vedrò questo futuro.....
Che dire del traffico....pazzesco, con gli automobilisti sempre più inferociti verso i ciclisti e viceversa...
Ciclocross? si fa due mesi all'anno in zone ristrette (veneto..) e certe volte sembrano gare di mtb con bici leggere sempre più leggere e fragili tanto che è facile vederle rompere....
Pista? Cos'è? La si sente nominare in occasione delle olimpiadi....qualche volta serve come vetrina ai campionissimi per arrotondare....
 

sembola

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Io non capisco tutto questo astio nei confronti di Simoni, un grande campione....
La maggior parte degli interventi sembrano fatti da persone che non conoscono lo sport praticato, sembrano fatti da quei giornalisti frustrati (badate bene, non dico che tutti i giornalisti siano frustrati) che non hanno mai praticato sport o che lo abbiano fatto con scarsissimi risultati (e di conseguenza siano invidiosi degli atleti)....

Mi chiedo, che c’è di male a pensare che una disciplina sia obsoleta (è un opinione non un dogma) e poi prendersela per un’intervista dopo una gara non ha senso (ma vi rendete conto di cosa voglia dire di rilasciare un’intervista subito dopo l’arrivo di una gara, magari andata male????? Adrenalina a mille passare dalla propria intimità della fatica, all’intromissione nell’intimo fatta dai giornalisti???)

Forse non ci siamo capiti bene. Credo che nessuno possa mettere in dubbio il valore agonistico di un campione come Simoni: le vittorie ed i piazzamenti in carriera sono lì a dimostrarlo. Sugli atteggiamenti della persona però permettimi di avere più di un dubbio: i professionisti debbono esserlo in ogni momento, con le gambe e con le parole. Anche dando per scontata la buona fede, per me è stata una mancanza di rispetto nei confronti di chi, in pista o sui prati, si fa il mazzo esattamente come lui. Se si accetta che un pro "parli male" di una disciplina che non pratica non veniamo poi a lamentarci quando arrivano altri a dire che la mtb non è nemmeno una bicicletta e non merita le olimpiadi, vale a dire l'opinione comune nel mondo professionistico...
Detto senza spirito di polemica, sia chiaro...o-o
 

xtrncpb

Biker imperialis
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Forse non ci siamo capiti bene. Credo che nessuno possa mettere in dubbio il valore agonistico di un campione come Simoni: le vittorie ed i piazzamenti in carriera sono lì a dimostrarlo. Sugli atteggiamenti della persona però permettimi di avere più di un dubbio: i professionisti debbono esserlo in ogni momento, con le gambe e con le parole. Anche dando per scontata la buona fede, per me è stata una mancanza di rispetto nei confronti di chi, in pista o sui prati, si fa il mazzo esattamente come lui. Se si accetta che un pro "parli male" di una disciplina che non pratica non veniamo poi a lamentarci quando arrivano altri a dire che la mtb non è nemmeno una bicicletta e non merita le olimpiadi, vale a dire l'opinione comune nel mondo professionistico...
Detto senza spirito di polemica, sia chiaro...o-o
Doverosa puntualizzazione che condivido pienamente.
 

zeromeno

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Forse non ci siamo capiti bene. Credo che nessuno possa mettere in dubbio il valore agonistico di un campione come Simoni: le vittorie ed i piazzamenti in carriera sono lì a dimostrarlo. Sugli atteggiamenti della persona però permettimi di avere più di un dubbio: i professionisti debbono esserlo in ogni momento, con le gambe e con le parole. Anche dando per scontata la buona fede, per me è stata una mancanza di rispetto nei confronti di chi, in pista o sui prati, si fa il mazzo esattamente come lui. Se si accetta che un pro "parli male" di una disciplina che non pratica non veniamo poi a lamentarci quando arrivano altri a dire che la mtb non è nemmeno una bicicletta e non merita le olimpiadi, vale a dire l'opinione comune nel mondo professionistico...
Detto senza spirito di polemica, sia chiaro...o-o
a me non sembra che abbia ''parlato male''
ha detto la verita' o perlomeno un opinione condivisa dai piu'...che c'è di male?
perchè uno è un personaggio pubblico non puo' avere una visione personale?
Sul fatto che la mtb ''non è una bicicletta...''non è con le parlole che il movimentio mtb è diventatio quello che è ma con l'appoggio e l'entusiasmo di migliaia di appassionati...e coi loro soldi che hanno tenuto in vita anche molti '' cugini'':mrgreen:
 

nonnocarb

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Se si accetta che un pro "parli male" di una disciplina che non pratica non veniamo poi a lamentarci quando arrivano altri a dire che la mtb non è nemmeno una bicicletta e non merita le olimpiadi, vale a dire l'opinione comune nel mondo professionistico...
o-o
Su questo non sono d'accordo, Simoni non pratica ciclocross e pista ma conosce benissimo l'ambiente, e ha fatto bene a puntare l'attenzione su questi due sport. Il primo è praticato da pochi iscritti in zone ristrette in Italia e anche secondo me è, con la crescita della mtb, anacronistico e superato, mentre la pista è molto spettacolare e seguita, ma solo all'estero, in Italia mancano completamente le strutture e allora o si decide di investire pesantemente o scompare e si dedicano i fondi ad altre discipline molto più praticate.
 

666 le demon

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Forse non ci siamo capiti bene. Credo che nessuno possa mettere in dubbio il valore agonistico di un campione come Simoni: le vittorie ed i piazzamenti in carriera sono lì a dimostrarlo. Sugli atteggiamenti della persona però permettimi di avere più di un dubbio: i professionisti debbono esserlo in ogni momento, con le gambe e con le parole. Anche dando per scontata la buona fede, per me è stata una mancanza di rispetto nei confronti di chi, in pista o sui prati, si fa il mazzo esattamente come lui. Se si accetta che un pro "parli male" di una disciplina che non pratica non veniamo poi a lamentarci quando arrivano altri a dire che la mtb non è nemmeno una bicicletta e non merita le olimpiadi, vale a dire l'opinione comune nel mondo professionistico...
Detto senza spirito di polemica, sia chiaro...o-o

:-? MI ASSOCIO :-?
e
QUOTO
o-o
666 le demon
 

laveladileo

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Su questo non sono d'accordo, Simoni non pratica ciclocross e pista ma conosce benissimo l'ambiente, e ha fatto bene a puntare l'attenzione su questi due sport. Il primo è praticato da pochi iscritti in zone ristrette in Italia e anche secondo me è, con la crescita della mtb, anacronistico e superato, mentre la pista è molto spettacolare e seguita, ma solo all'estero, in Italia mancano completamente le strutture e allora o si decide di investire pesantemente o scompare e si dedicano i fondi ad altre discipline molto più praticate.

Un ottica per evitare il dispendio di energie economiche
 

sembola

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Un ottica per evitare il dispendio di energie economiche

Più o meno la stessa ottica della federazione che considera il XC una disciplina che da anni non esprime nessun agonista di livello mondiale. Molto meglio allora investire nel ciclismo giovanile su strada, che invece periodicamente produce risultati.

Il più forte mangia il più debole :cagozzo:
 

zeromeno

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Più o meno la stessa ottica della federazione che considera il XC una disciplina che da anni non esprime nessun agonista di livello mondiale. Molto meglio allora investire nel ciclismo giovanile su strada, che invece periodicamente produce risultati.

Il più forte mangia il più debole :cagozzo:
si perchè la federazione funziona con criteri da ex DDR,valuta i risultati non su basi economiche ma su obbiettivi raggiunti,è vero che il settore giovanile da' buoni risultati(non entriamo nel merito dei ''COMPROMESSI''necessari per raggiungerli:-(( ),ma dal punto di vista economici l'unico settore che porta il bilancio della FCI in + è quello degli amatori ed in particolare della MTB.
Ora si è liberi di pensare quello che si vuole,ma questo atteggiamento sta -DI FATTO- allontanando moltissime squadre di amatori dall' orbita FCI verso altri lidi...:mrgreen:
 

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si perchè la federazione funziona con criteri da ex DDR,valuta i risultati non su basi economiche ma su obbiettivi raggiunti,è vero che il settore giovanile da' buoni risultati(non entriamo nel merito dei ''COMPROMESSI''necessari per raggiungerli:-(( )
Ti quoto, ah quanto ti quoto... va detto però che la federazione ha organi democratici, eletti dalle società. Quindi se la FCI opera male non è colpa di qualche cattivone che manovra i fili, ma del movimento intero.

ma dal punto di vista economici l'unico settore che porta il bilancio della FCI in + è quello degli amatori ed in particolare della MTB.
Ora si è liberi di pensare quello che si vuole,ma questo atteggiamento sta -DI FATTO- allontanando moltissime squadre di amatori dall' orbita FCI verso altri lidi...:mrgreen:
La federazione campa a metà di tessere e a metà di trasferimenti del CONI, ma le società sportive campano solo di passione e di sponsor. Se fai MTB non hai sponsor (anche) perchè non hai visibilità, se fai strada ne hai molta di più. Ergo, le società si dedicano alla strada e la federazione le asseconda. L'esodo di molte società dalla FCI verso altri lidi è frutto sopratutto del disinteresse della FCI alle tematiche dello sport di base, su cui invece occorre lavorare a fondo se non altro per allargare la base di praticanti e gettare le premesse per gli agonisti del futuro.
 

l'etrusco

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Ti quoto, ah quanto ti quoto... va detto però che la federazione ha organi democratici, eletti dalle società. Quindi se la FCI opera male non è colpa di qualche cattivone che manovra i fili, ma del movimento intero.


La federazione campa a metà di tessere e a metà di trasferimenti del CONI, ma le società sportive campano solo di passione e di sponsor. Se fai MTB non hai sponsor (anche) perchè non hai visibilità, se fai strada ne hai molta di più. Ergo, le società si dedicano alla strada e la federazione le asseconda. L'esodo di molte società dalla FCI verso altri lidi è frutto sopratutto del disinteresse della FCI alle tematiche dello sport di base, su cui invece occorre lavorare a fondo se non altro per allargare la base di praticanti e gettare le premesse per gli agonisti del futuro.


sopratutto per la tua affermazione evidenziata in grassetto......TI BACEREI ..senza lingua:zapalott: , ma ti BACEREI :mrgreen: o-o
 

zeromeno

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Ti quoto, ah quanto ti quoto... va detto però che la federazione ha organi democratici, eletti dalle società. Quindi se la FCI opera male non è colpa di qualche cattivone che manovra i fili, ma del movimento intero.
il discorso è semplice....qaundo vai alle elezioni in federazione i voti vanno per societa' quaindi io che avevvo 80 amatori (che PAGAVANO tutto) avaevo lo stesso diritto di voto che avevano le societa' con 12 esordienti/elite (che non pagano niente)se vuoi è giusto cosi'...ma in un libero mercato ogniuno va dove ha il servizio migliore e donv eritiene che i suoi soldi non vengono spesi innmaniera consona alle sue aspettative...
POI ti trovi di fronte a un muro di persone di una certa eta' che rappresentano nmila squaderette appunto di juniores-esordienti ecc quindi
il tuo voto o la tua candidatura come rappresentante di un certo PENSIERO è impossibile:cry:
 

sembola

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il discorso è semplice....qaundo vai alle elezioni in federazione i voti vanno per societa' quaindi io che avevvo 80 amatori (che PAGAVANO tutto) avaevo lo stesso diritto di voto che avevano le societa' con 12 esordienti/elite (che non pagano niente)se vuoi è giusto cosi'...ma in un libero mercato ogniuno va dove ha il servizio migliore e donv eritiene che i suoi soldi non vengono spesi innmaniera consona alle sue aspettative...
POI ti trovi di fronte a un muro di persone di una certa eta' che rappresentano nmila squaderette appunto di juniores-esordienti ecc quindi
il tuo voto o la tua candidatura come rappresentante di un certo PENSIERO è impossibile:cry:
vedo che confermi la mia idea che chi vuole un certo andazzo è in nettissima maggioranza....d'altronde la democrazia non è perfetta, specie se non tutela le minoranze, ma è sempre meno peggio della dittatura...
 

l'etrusco

Biker grossissimus
il discorso è semplice....qaundo vai alle elezioni in federazione i voti vanno per societa' quaindi io che avevvo 80 amatori (che PAGAVANO tutto) avaevo lo stesso diritto di voto che avevano le societa' con 12 esordienti/elite (che non pagano niente)se vuoi è giusto cosi'...ma in un libero mercato ogniuno va dove ha il servizio migliore e donv eritiene che i suoi soldi non vengono spesi innmaniera consona alle sue aspettative...
POI ti trovi di fronte a un muro di persone di una certa eta' che rappresentano nmila squaderette appunto di juniores-esordienti ecc quindi
il tuo voto o la tua candidatura come rappresentante di un certo PENSIERO è impossibile:cry:

.....ma se poi,alla fine, la FCI gestisse come si deve l'agonismo con la A maiuscola , quello delle olimpiadi, quello dei vivai...io ne sarei felice.
Il discorso amatoriale è altra cosa ha altre regole, esigenze, aspettative...per questo forse andrebbe fatta una struttura apposita in federazione Diversamente, accade quello che accade.....e qualcuno si stanca di essere il finanziatore delle squadre
(IMHO)
 

sembola

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Su Velonews.com c'è la notizia che confermerebbe l'intenzione di Simoni di tentare la MTB olimpica:

http://www.velonews.com/race/int/articles/11503.0.html

Two-time Giro d'Italia winner Gilberto Simoni is hoping to earn a berth on the Italian Olympic team to compete for a gold medal in mountain biking in 2008.

Simoni, at this year's Saunier Duval training camp, may look for off-road gold in Beijing.

The veteran Italian has enjoyed recent success on fat tires, including the Italian national marathon championship last year.

"We are hoping to make a special program for Gilberto next year and give him some time to race more mountain bikes to gain selection to the national team for Beijing," Saunier Duval-Prodir general manager Mauro Gianetti told VeloNews. "We believe he can win another Giro and we hope he will race next year through the Giro and then focus the remainder of the (2008) season on the Olympics."

The 35-year-old Simoni - winner of the 2001 and 2003 editions of the Giro - said a shot at Olympic gold will keep him motivated through at least the 2008 season, when he hinted he'll likely retire.

For this season, Simoni hopes to keep his impressive Giro podium streak alive. He's been among the top three every year since 1999, except in 2002 when he was kicked out after traces of cocaine were found in his system, a charge of which he was later cleared.

"I hope to win a third Giro this year and I believe we will have a strong team to help me," Simoni said last week at the team's official presentation. "I am motivated and strong coming into the season."

Helping Simoni will be dedicated climber Leonardo Piepoli and Giro debutante Iban Mayo in what will be a strong Saunier Duval-Prodir squad.
 

Classifica giornaliera dislivello positivo