http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=4220283&postcount=198tutto sto "aneurisma" per dire che chi fa le relazioni dovrebbe minimamente essere cosciente di tutto quello che può avvenire a "valle" di una relazione e per approfondire la questione che più una scala si presta a poche interpretazioni e costantemente applicata con cognizione meno problemi si creano (dal semplice cazziatone della mamma alla sera alle ricerche del disperso)
Certo, quello che dici è più che giusto. Ma aggiungerei che chi va in montagna dovrebbe essere un minimo consapevole di quel che fa, compreso un minimo di conoscenza dell'ambiente e di come affrontarlo in sicurezza. Ho comprato ieri la bici al supermercato, non sono mai andato in montagna e pretendo di fare il tour del Queyras solo seguendo la relazione trovata su internet? se sopravvivo bene, altrimenti è giusto che rientri nei casi della selezione naturale che elimina gli idioti.
Se sono abbastanza navigato ho imparato a conoscere le caratteristiche di chi scrive. I percorsi di Giglio in VdA sono allucinanti, quelli del Regazzini sono tosti, quelli di Gallo sono abbordabili. Non è solo soggettività nell'attribuzione delle difficoltà (giusto per restare in tema), si tratta di gusti e preferenze. E ringrazio chi esplora nuovi itinerari e li condivide.
Mica dobbiamo ragionare con la logica che devi specificare tutto (compreso il fatto che il forno a microonde non serve per asciugare il gatto). Si tratta di una attività che si svolge in un ambiente particolare, con pericoli oggettivi intrinseci.