E' questo che intendo quando dico che sono troppo fuori controllo. Ma poi secondo me è poco interessante vedere quanto ci mette a fermarsi una ruota che gira liberamente, non ci dà nessuna informazione (o quasi)Motivo per cui userei mozzi uguali (seppur possono avere diversi attriti), e se in una stanza chiusa l'attrito dell'aria è pressochè uguale (ovviamente è facile che sia maggiore sulla 29er)...
Una dinamo per misurare l'energia... forse si potrebbe fare, ma mi sembra macchinoso.Pensandoci a posteriori si può collegare una specie di dinamo per vedere l'energia in spinta e in rallentamento, e un semplice contakm per vedere la velocità lineare...
Vero, ma i conti fatti bene sono predittivi di quello che poi si trova nell'esperienza. Altrimenti l'ingegneria non funzionerebbe (e neanche la fisica).Se vi avanza tempo vedete voi, ma in linea di massima direi sarà in accordo con i conti fatti, poi come detto, tutto questo quando viene contestualizzato nelle millemila variabili di una uscita, cambia faccia...![]()
Ci vorrebbero due (o tre se metti la 27,5) ruote identiche e nuove (giusto per avere la minor discrepanza tra i mozzi), sospese, per cui penso la ruota più grande avrà il maggior attrito aerodinamico e quindi dovrebbe fermarsi prima del "previsto" (cioè prima di quel teorico 40% in più dovuto alla maggior energia spesa per accelerarla alla stessa velocità)... da quello calcoleresti l'attrito aerodinamico della ruota più grande rispetto alla più piccola...
Purtroppo io sono davvero ignorante in materia, per di più non ho uno straccio di tempo nè i materiali idonei, e in quei pochi ritagli di tempo che ho, mi butto sul pedale...
Se a voi avanza tempo e voglia è un esperimento che "con poco" si può tentare..
Ribadendo, come ampiamente già detto, che sul campo, in sella, tutto diventa più ovattato...![]()
L'attrito aerodinamico credo sia poca roba a 20 km/h, le differenze tra le ruote ancora meno.
Il mio esperimento mentale è fatto così: per fare una quantità di energia sempre uguale basta prendere un peso che scende della stessa altezza (ad ottomilainsù verrà in mente joule), l'energia si calcola come imparato alle superiori con mgh

Se questo peso che scende è attaccato ad una cordicella che tira qualcosa che fa girare la ruota (la cordicella in principio potrebbe essere anche solo attaccata ad un tassello del copertone), l'energia appena calcolata va a finire nella ruota, non resta che misurare quanto veloce gira.
Adesso che ci penso gli attriti si potrebbero misurare proprio guardando come rallenta la ruota lasciata libera di girare, ma non esageriamo...
