Finalmente dopo avere proceduto al mio ordine online, spinto dalla buona reputazione della bici fornitami da questo forum e soddisfatto del mio acquisto sono qui a scrivervi una recensione, da principiante quale sono sia chiaro, ma che spero possa essere d'aiuto a coloro che intendono andare sul sicuro e sono aperti a raccogliere l'esperienza altrui. Nel mio caso utilizzerò la mia esperienza con la bici vissuta in prima persona ma senza le pretese tipiche di un mountain-biker agonista o molto esigente (il tipico appassionato).
La scelta di pubblicare qui la recensione e non su XC dipende anche al tipo e posizionamento di bicicletta, la stessa Decathlon (padrona del marchio b'Twin e ideatrice della serie Rockrider) posiziona la 5.3 come una bici "Sport", vale a dire che per componentistica e prezzo è una mountain bike che si differenzia dalle leasure MTB (tempo libero) ma che non raggiunge il livello di una bici da competizione (performance).
Nei giorni successivi inserirò anche i commenti relativi ai 18 prodotti che ho acquistato assieme alla MTB per fornire il quadro completo dell'attrezzatura da me acquistata, uno "starter kit" con il quale partire con la propria bici senza lasciarci un patrimonio ma volendo avere a disposizione il necessario per la manutenzione ordinaria e piccoli inconvenienti come le forature.
Ma veniamo alla recensione della bici, la Rockrider 5.3 eccola qui (è la mia) !
Uploaded with ImageShack.us
E' importante premettere che a saldo delle informazioni che vi fornirò va considerato il prezzo di vendita di questa bici che nel mio ordine online del 27/08/2010 è risultato essere di 349,90 Euro + spese di consegna (25 Euro per 2 colli nel mio caso, uno era uno scatolone con gli accessori). Altri ordini separati per lo stesso scopo li ho fatti su eBay (Sigma, barre per l'auto, occhiali) per un totale di Euro 97,24 comprensivi di consegna. In totale l'operazione RR 5.3 + 18 accessori mi è costata Euro 663,64.
Ho passato i primi 2 giorni in garage, a disimballare, preparare, apprendere, valutare, regolare, organizzare, pulire e debbo dire che ne è valsa pienamente la pena. La consegna è stata rapida in quanto i tempi sono stati rispettati anticipandoli di alcuni giorni, è avvenuta il 7 settembre quindi solo 11 giorni effettivi dopo l'ordine. Il corriere è passato nel primo pomeriggio lasciando due colli, quello della bici è uno scatolone enorme di 180 cm * 110 spesso circa 20. La bici è riposta all'interno senza ulteriori protezioni, senza pedali e con il manubrio girato.
Sebbene di fatto la bici venga fornita già adeguatamente configurata e pronta all'uso (sarebbe necessario solo montare i pedali e raddrizzare il manubrio), personalmente ho ricontrollato le coppie di serraggio di ogni componente importante, regolato il tutto per la mia statura e preferenza (anche se devo ancora alzare la sella a dovere) e preso confidenza coi comandi e il ciclo-computer. Debbo dire che salvo cavi e guaine un pò più lunghi del dovuto il montaggio è davvero buono e reputo sia replicato su larga scala visti volumi di vendita di Decathlon.
Ho avuto l'accortezza di montare i pedali usando del grasso nei fissaggi e attenendomi a delle coppie che avevo trovato online. Prima di procedere con le operazioni mi sono stampato il manuale della b'Twin: è fornito su CD-ROM ma non è un file standard e per trovarne una copia facilmente stampabile (in PDF) ho dovuto scaricarla online dal sito.
E' da sottolineare il fatto che la bici sia fornita completa di tutto il necessario per partire, perfino le viti per il portaborraccia sono già nel telaio, gli attacchi per i V-Brake con relativi cappucci, catarifrangenti alla ruote, campanellino nero (che non desta attenzione), una utile ed efficace luce posteriore rossa a led con batterie incluse e una luce anteriore pesante come un macigno. Notevole poi l'attenzione al dettaglio come i tubetti di gomma sulle guaine presso il tubo dello sterzo, i gommini sui cavi che passano sulla canna, la copertura morbida per il telaio nel braccio sotto alla catena, il proteggiraggi: tutti particolari che contribuiscono a consolidare l'immagine di qualità del prodotto.
Ora veniamo alle componenti, trattate a gruppi ai quali ho dato un giudizio complessivo, spiegando poi nei dettagli.
Telaio - Voto 8
In alluminio 6061 T4 T6; 1,90 kg la taglia L (questa!), ha la stessa geometria della serie 8. L'impressione che se ne ricava è di un buon telaio, saldature precise, predisposizione portapacchi (nel caso la destinazione mutasse a uso utilitario) e V-Brake, ottimamente verniciato con multistrato di smalto bianco e coating trasparente. Anche le decals non sono per niente pacchiane e contribuiscono a dare quell'impressione di qualità e compiutezza che la bicicletta esprime. La forma del tubo obliquo passa da appiattita ad allungata durante la sua corsa verso il tubo dello sterzo, i punti più critici sono rinforzati e al posteriore è presente il forcellino sostituibile per il gruppo cambio. Rispetto alla mia vecchia MTB da un'impressione di estrema leggerezza, il telaio al picchio con la nocca del dito risuona vuoto. Sono sicuro che offra tutta la resistenza necessaria ad un utilizzo cross country, ma parcheggiarla con il cavalletto di Decathlon che aggancia sul tubo inferiore è un rischio, un appoggio un pò più forzoso sulla bici rischia di segnarlo irrimediabilmente, e l'alluminio differentemente da altri materiali non tollera questo genere di abuso: semplicemente flette e non tornerà mai più come prima: attenzione a chi usa questo genere di cavalletti !
Forcella - Voto 9
Rockrider XCR 100mm Lockout by SR Suntour, trattasi di una mera XCR 100 mm Suntour con le decals della b'Twin, è in particolare uno dei pezzi che più ho apprezzato. Normalmente si leggono recensioni piuttosto ostiche riguardo alle forcelle Suntour, ma reputo stiano migliorando parecchio (con indici di ripresa anche nel mercato pro). La mia impressione riguardo a questa forca è totalmente positiva, su strada la prima sensazione è stata quella di avere la forcella anteriore di un Bravo (motorino Piaggio, per chi lo conosce) tanto è risultata fluida nell'assorbire e smorzare i balzi tipici della guida urbana (un marciapiede, le radici di un'albero, le buche nell'asfalto). Dietro a uno dei bracci è presente un etichetta che diffida da usare questa forca per DownHill o FreeRide, discipline per la quale non è concepita. Il precarico regolabile con l'attuatore sul duomo di sinistra si fa sentire soprattutto durante il viaggio, stabilire il SAG (affondamento) da fermo è un po difficile poiché dipende dalla posizione (peso gravante) sul manubrio e la regolazione porta a dei cambiamenti percepibili per lo più come resistenza all'affondamento piuttosto che come altezza da fermo. In particolare ho molto apprezzato la sicurezza che questa forca trasmette nelle discese su asfalto, qualche giorno fa ho toccato 60 Km/h in discesa dove sull'altra bici a questa velocità avrei rischiato di decollare, assorbendo e smorzando benissimo gli avvallementi della strada e permettendomi di concentrarmi sulle traiettorie e non sui saltelli della ruota anteriore. Nelle discese ciottolose è dove la regolazione del precarico è più utile, affondando davanti sotto il peso corporeo si percepisce un'enorme differenza di tenuta rispetto alla gomma posteriore anche se va detto che le accelerazioni veloci (sassi e pietraie) sono meno gestite di quelle lente (un gradino, un avvallamento). In queste condizioni davanti grazie al buon lavoro svolto dalla sospensione è facile mantenere stabilità e direzionalità dove dietro la coda rigida è già in crisi nel seguire l'anteriore. Sul profilo meccanico una volta bloccata è assolutamente rigida, e non si notano differenze rispetto ad una non-ammortizzata, il corpo è in magnesio (quindi leggero) e lo speed-lock regolabile, cosìcché possa fungere anche da ammortizzatore in modo da irrigidire la risposta. Non ho notato nessun fenomeno di rimbalzo (rebound) anomalo mentre il bobbing (affondamento e ritorno dovuto a compresione della pedalata) si fa sentire soltanto quando si va in piedi sui pedali: anche sulle salite in pieno asfalto si può sfruttare l'ammortizzazione della forca senza doverla bloccare. Vale la pena considerare che probilmente questo pezzo all'ingrosso costerà attorno ai 60 Euro, e sebbene possa capire le rimostranze di chi sostiene ci siano forche molto migliori in giro, conoscendo i principi di funzionamento di una sospensione non si può che reputarla una buona forcella in senso assoluto ed imbattibile nell'aspetto qualità-prezzo e nell'incidenza sul costo finale del prodotto.
Trasmissione - Voto 7
Movimento e corone sono anch'esse della SR Suntour, il modello è la XCT 302 in alluminio con ruote dentate di 22x32x42, i pedali in base a mie indagini sono risultati essere i Wellgo LU-946 con imbracatura (non sono i LU-C3 come riportato in alcune pagine di specifiche), anima in alluminio e gabbia esterna in acciaio verniciato nero. Va detto però che sebbene il gruppo corone sia riconoscibile come un SR Suntour anche se non porta alcun marchio (come invece notato su foto reali di prodotto venduto e attuali dal sito Suntour) le pedivelle non sembrano appartenere alla XCT Suntour in quanto hanno un disegno leggermente diverso. Nel mio caso la corona grande ha un leggero movimento ondulatorio (forse siamo entro il mm) in un punto. Questo fatto unito alla non chiara identificazione delle pedivelle (sono plastica o alluminio?) mi lascia un pò perplesso ma il voto che ho espresso non tiene conto di questa piccola imperfezione che probabilmente è presente solo sul mio esemplare. Vista l'estrema escursione del gruppo cambio inoltre quel millimetro di gioco che mi ritrovo mi ha portato a dover scegliere di ottenere a volte un leggero rumore di trascinamento (ma non sempre, a volte non lo fa per niente) quando la catena passa sulla corona più grande e il cambio è nella marcia più alta (tocca sul deragliatore). Tecnicamente questa combinazione di ingranaggi sebbene non raccomandabile può funzionare sulla corona più grande e qualsiasi rapporto e sulla corona più piccola e qualsiasi rapporto dal più grande al più piccolo senza emettere un rumore che non sia quello di scorrimento degli ingranaggi. I pedali meritano una nota positiva. Sono sicuro che gli SPD (quelli col blocco) li avrei già odiati e sarei già volato in terra. Questi consentono di migliorare la pedalata specie in salita e in discesa, scongiurano pericolosi salti del piede giù dal pedale e hanno i catarifrangenti: ottimi per fare sport. Nelle partenze possono essere usati capovolti con le imbracature sotto e funzionano come normali pedali piatti in quanto sono poco pratici da infilare in fretta, in compenso una volta messi non si percepiscono differenze rispetto ad un pedale normale, ma in più c'è la sicurezza della stabilità del piede e la possibilità di estrarlo d'istinto senza battere musate in terra prima di abiutarsi qualora le condizioni lo richiedano. Anche se a onor del vero, pur con questi a momenti finivo nei rovi...
Cambio - Voto 10
Il cambio di questa bici è un'armonia perfetta. Non avrei mai pensato di tesserne le lodi in questo modo, anche perché venendo da anni di cambi Shimano non avevo mai preso seriamente in considerazione SRAM. Ne ho lette di cotte e di crude in merito a questo X-5, dai i comandi che una volta smontati "esplodono" per non funzionare più, al fatto che è secco nelle cambiate, che le leve sono non-intuitive (vanno spinte entrambe).... e invece sebbene non abbia provato a smontarlo e conto di non farlo mai è stato questo il pezzo forte a convincermi in tutto e per tutto. Non posso parlare d'affidabilità o di semplicità di manutenzione, come vi ho ancitipato sono un principiate e questa è una recensione sulle impressioni di conduzione, ma lo SRAM è risultato sempre fluido e pronto, con cambi percettibili ma mai violenti. I comandi sebbene all'inizio per chi proviene da Shimano risultino meno intuitivi dopo poco diventano squisiti. Non solo perché il "tasto" per salire di rapporto è praticamente sotto il pollice, ma perché (meraviglia!) riesce a scalare 3-4 rapporti alla volta (a seconda della lunghezza del dito) e non sbaglia mai. Non c'è il rischio di lasciare un rapporto a metà, né sul cambio dietro né sul deragliatore anteriore. Inoltre è silenzioso, talmente silenzioso che in salita e in discesa conviene guardare gli indicatori sui comandi per capire se effettivamente ha cambiato rapporto, poiché generalmente uno rilascia pressione sui pedali e ho incontrato qualche difficoltà a capire altrimenti se il rapporto successivo è entrato essendoci ben 27 combinazioni disponibili, tutte a portata di dito, indicizzate e comandabili in fretta sequenzialmente: STUPENDO! Oltre ad essere buono è anche bello da vedere, con la sua cassetta SRAM e catena PC951: hanno una finitura superficiale brillante che da l'impressione di essere robusta e garantire ottima scorrevolezza, oltre a generare poco rumore sugli ingranaggi. Sarà forse per gli ottimi comandi SRAM che anche il deragliatore anteriore Shimano Tourney FD-C050 si è rivelato preciso e sempre pronto: davvero non vorrei spendere niente di più su un deragliatore.
Freni - Voto 6
Chiariamo subito: non intendo denigrare quelli che reputo dei validi freni considerato il prezzo, ma dato l'aspetto estetico mi aspettavo qualcosa di più. Intendiamoci non gli manca niente: non sono duri da azionare, non sono poco modulabili come ho letto (anzi!) ma hanno poco mordente. Effettuare una frenata d'emergenza su asfalto equivale a tirare veramente forte la leva, troppo forte (sul freno ant.) per le forze per cui è progettato un canapetto. Ed è proprio questo il punto. Il problema non risiede nel sistema in sé ma nell'accoppiamento scelto tra il molding (leghe di fusione) del disco e quelle di composizione della pastiglia frenante (lega metallo-ceramica). Sotto il profilo usura non potrei dire niente per lungo tempo ma mi aspetto una durata delle pastiglie quantomeno superiore a quella di un pattino V-Brake. Nell'uso sullo sterrato si riscattano, complice il fatto che il coefficiente d'attrito è ridotto garantiscono ottima modulabilità e una frenata non stancante. Anche sull'asfalto per la verità si comportano bene in condizioni normali, ed alla fine di discese in cui i V-Brake avrebbe manifestato una certa gommosità questi sono ancora belli efficienti.
Il rumore prodotto al momento della frenata è lo stesso dell'affettatrice del supermercato, che risulta buono a chi piacciono i salumi... anche se alla lunga può stancare. Dopo le prime discese hanno cominciato (il freno davanti) ad emettere un crepitio come quando i ragazzi mettono una carta nei raggi per far rumore, inoltre la frenata è diventata un pò sussultoria. Conviene inoltre stare attenti dopo le discese impegnative poiché toccare un disco deve essere un'esperienza che lascia il segno. Le leve sono dei comandi lineari Tektro TS360 che fanno il loro dovere e non hanno giochi anomali. Un prodotto onesto ma niente di più.
Manubrio - Voto 7
Il manubrio come riportano le specifiche è decisamente oversize con 600 mm di estensione, personalmente avrei preferito una barra leggermente più raccolta anche se questo non può certo inficiare il mio voto su di esso. Cosa non mi è piaciuto invece è la mancanza di parti con circonferenza non conica sulla barra (cioè parti perfettamente cilindriche) rivolte perfettamente trasversali al senso di marcia. Ciò rende una scelta quasi obbligata posizionare il ciclo-computer più indietro (meno pratico da vedere) sull'attacco del manubrio. Più difficile dover posizionare una luce per le uscite notturne: il fascio si orienta sempre da un lato. La fattura tuttavia è ottima per il prezzo a cui viene proposto, e non mi sento di biasimarlo se non per l'altezza, regolabile ma dotata di soli due anelli (l'attacco non è regolabile). Le manopole Rockrider sono in ottima gomma, molto morbida ma non appiccicosa.
Sella/canotto - Voto 7
La sella Viper di Selle Royal, altro componente che ho sentito definire "anti-ergonomico" direi che svolge bene il prorio lavoro. E' regolabile verticalmente, non è rifinita da risultare scomoda come quelle da controllo tecnico né troppo estesa da impedire il buon movimento della coscia, arretrando per bene si nota un certo appoggio sulle natiche ed è praticamente una sorta di finecorsa sul dove posizionarsi. Mi pare della giusta consistenza ed è dotata di un occhiello aggiuntivo per gli accessori (occluso da una paratia in plastica che ballava nella sede che ho provveduto a fissare). Dopo le mie uscite su questa sella con i pantaloncini Rockrider Short 5 (che hanno una protezione davvero marginale) ho ancora il sedere tutto d'un pezzo, e la bici è una hardtail.
Il canotto è dotato di sgangio rapido ed è il Alluminio 6061-T6.
Ruote - Voto 7
In base a specifiche i cerchioni sarebbero i RIGIDA SPHINX 32 fori doppia parete, in realtà si tratta dei Rockrider Sport 32 fori doppia parete (adatti anche per i V-Brake), mozzi Formula DC19/DC22 disk ready, e raggi Mach1 inox 2mm: mozzi con cuscinetti stagni. All'apprenza leggeri e solidi, hanno una buona fattura e supportano camere con valvola Shrader, così è possibile controllare la pressioni col manometro standard dell'auto. I copertoni non sono gli Scorpion Airlight 2.0 come indicato nelle specifiche ma dei Rubena Sport. Non so cosa abbia perso o guadagnato con questo tipo di coperture, ma proverò a riassumerne le attitudini per ogni tipologia d'uso in base al disegno del battistrada.
Copertoni Rubena Sport (stelle, massimo 5)
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
Strada **
Strada battuta ****
Terreno compatto ***
Terreno morbido **
Fango ****
La mia esperienza con questa copertura mi suggerisce che siano si buone anche in fuoristrada impegnativo dove ci sono pietraie e terreno sabbioso, tuttavia il tassello è piuttosto basso fin da nuova, questo dovrebbe peggiorare la performance notevolmente quando si consumeranno. La curvatura del battistrada indica discrete capacità di piega, la mescola è morbida e i fianchi vicino alla spalla appaiono leggermente gibbosi. La pressione massima di gonfiaggio è indicata in 60 PSI (cioè circa 4,13 Bar). Io penso di aver trovato un buon compromesso sui 2.8 davanti e 3.2 dietro, ma molto dipende dal peso individuale (nel mio caso molto contenuto). Il comportamento è buono anche su strada asfaltata dove manifestano una rumorosità piuttosto marcata.
Conclusioni - Voto finale 7,625 (media aritmetica)
Penso di avere analizzato ogni aspetto saliente della bici con sufficiente dettaglio e chiarezza, non mi dilungherò più a parlare dei componenti ma di come il tutto funzioni senza incertezze e sia un'ottimo mix di ingredienti per fare una buona mountain bike, la media matematica che sfiora l'8 (ottimo) testimonia della bontà complessiva del prodotto anche se a onor del vero (e qua ho cercato di non essere minimamente di parte) penso che non gli renda giustizia in pieno, poiché alla luce del prezzo a cui viene proposta (ssscch! che Decathlon non ci senta) non ha rivali ed è montata meglio di qualsiasi altra concorrente nella sua fascia di prezzo. Per questo un 8 pieno se lo sarebbe senz'altro meritata.
Detto questo penso venga sfatata in questo caso la mitologia secondo la quale "bici del grande magazzino uguale bici balorda". Non mi sogno di farne una controversione universale, anzi probabilmente solo Decathlon può vantare di aver contravvenuto alla regola, ma è un dato che vale sottolineare presso quel tipo di pubblico che acquista bici solo se hanno il marchio blasonato: non sapete cosa vi perdete!
Se volessimo rasentare il colmo trovandogli un difetto importante (più dettato da ragioni personali che oggettive) è forse proprio la rigidità al posteriore. Per come assorbe bene la sospensione anteriore è un peccato avere un carro rigido, e questo "montaggio" non è disponibile in nessun formato full suspendend nella line-up di Decathlon, ricordiamo che questa 5 sfrutta lo stesso telaio della serie 8, mentre la prima N.E.U.F. delle full suspendend è solo sulla serie 9 che sfiora i 1000 Euro.
*** Specifiche Tecniche *** (Corrette!)
Telaio
alluminio 6061 T4 T6; 1,90 kg taglia L. Sloping. Tubi rinforzati: telaio sportivo, leggero e reattivo. Sloping: tubo superiore inclinato per migliorare la manovrabilità e la rigidità. Stessa geometria della serie 8. Possibilità di montare un portapacchi. Montato: 13,7 Kg la taglia L.
Sospensione
Forcella SR Suntour SF10-XCR LO (Speed-Lockout idraulico regolabile) 100mm: struttura e guaine in magnesio.
Trasmissione
Movimento SR Suntour XCT 302 alluminio 22x32x42, pedivelle (XCR 302?), pedali piatti Wellgo LU-946 con imbracatura.
Cambio
Comandi cambio SRAM X-5 9 velocità, cambio anteriore Shimano FD-C050, cambio posteriore SRAM X-5. Catena SRAM PC951. Cassetta SRAM K7:
Freni
Freni a disco meccanici Tektro IO, leve dei freni Tektro TS360
Manubrio / Attacco manubrio
manubrio Rockrider oversize 600mm by JD; attacco manubrio oversize Rockrider 6° by JD. Sterzo Aheadset VP A71: manubrio rialzato e largo per mantenere il controllo in tutte le circostanze.
Sella/canotto
Canotto sella Rockrider by JD in ALU 6061-T6; sella Rockrider VIPER by Selle Royal.
Ruote
cerchioni Rockrider Sport 32 fori doppia parete, mozzi Formula DC19/DC22 disk ready, raggi Mach1 inox 2mm: mozzi con cuscinetti stagni e predisposti per V-Brake. Copertoni Rubena Sport.
Foto - Rockrider 5.3 Sport
Album completo (61 immagini) su Picasa Web Albums.
La scelta di pubblicare qui la recensione e non su XC dipende anche al tipo e posizionamento di bicicletta, la stessa Decathlon (padrona del marchio b'Twin e ideatrice della serie Rockrider) posiziona la 5.3 come una bici "Sport", vale a dire che per componentistica e prezzo è una mountain bike che si differenzia dalle leasure MTB (tempo libero) ma che non raggiunge il livello di una bici da competizione (performance).
Nei giorni successivi inserirò anche i commenti relativi ai 18 prodotti che ho acquistato assieme alla MTB per fornire il quadro completo dell'attrezzatura da me acquistata, uno "starter kit" con il quale partire con la propria bici senza lasciarci un patrimonio ma volendo avere a disposizione il necessario per la manutenzione ordinaria e piccoli inconvenienti come le forature.
Ma veniamo alla recensione della bici, la Rockrider 5.3 eccola qui (è la mia) !

Uploaded with ImageShack.us
E' importante premettere che a saldo delle informazioni che vi fornirò va considerato il prezzo di vendita di questa bici che nel mio ordine online del 27/08/2010 è risultato essere di 349,90 Euro + spese di consegna (25 Euro per 2 colli nel mio caso, uno era uno scatolone con gli accessori). Altri ordini separati per lo stesso scopo li ho fatti su eBay (Sigma, barre per l'auto, occhiali) per un totale di Euro 97,24 comprensivi di consegna. In totale l'operazione RR 5.3 + 18 accessori mi è costata Euro 663,64.
Ho passato i primi 2 giorni in garage, a disimballare, preparare, apprendere, valutare, regolare, organizzare, pulire e debbo dire che ne è valsa pienamente la pena. La consegna è stata rapida in quanto i tempi sono stati rispettati anticipandoli di alcuni giorni, è avvenuta il 7 settembre quindi solo 11 giorni effettivi dopo l'ordine. Il corriere è passato nel primo pomeriggio lasciando due colli, quello della bici è uno scatolone enorme di 180 cm * 110 spesso circa 20. La bici è riposta all'interno senza ulteriori protezioni, senza pedali e con il manubrio girato.
Sebbene di fatto la bici venga fornita già adeguatamente configurata e pronta all'uso (sarebbe necessario solo montare i pedali e raddrizzare il manubrio), personalmente ho ricontrollato le coppie di serraggio di ogni componente importante, regolato il tutto per la mia statura e preferenza (anche se devo ancora alzare la sella a dovere) e preso confidenza coi comandi e il ciclo-computer. Debbo dire che salvo cavi e guaine un pò più lunghi del dovuto il montaggio è davvero buono e reputo sia replicato su larga scala visti volumi di vendita di Decathlon.
Ho avuto l'accortezza di montare i pedali usando del grasso nei fissaggi e attenendomi a delle coppie che avevo trovato online. Prima di procedere con le operazioni mi sono stampato il manuale della b'Twin: è fornito su CD-ROM ma non è un file standard e per trovarne una copia facilmente stampabile (in PDF) ho dovuto scaricarla online dal sito.
E' da sottolineare il fatto che la bici sia fornita completa di tutto il necessario per partire, perfino le viti per il portaborraccia sono già nel telaio, gli attacchi per i V-Brake con relativi cappucci, catarifrangenti alla ruote, campanellino nero (che non desta attenzione), una utile ed efficace luce posteriore rossa a led con batterie incluse e una luce anteriore pesante come un macigno. Notevole poi l'attenzione al dettaglio come i tubetti di gomma sulle guaine presso il tubo dello sterzo, i gommini sui cavi che passano sulla canna, la copertura morbida per il telaio nel braccio sotto alla catena, il proteggiraggi: tutti particolari che contribuiscono a consolidare l'immagine di qualità del prodotto.
Ora veniamo alle componenti, trattate a gruppi ai quali ho dato un giudizio complessivo, spiegando poi nei dettagli.
Telaio - Voto 8
In alluminio 6061 T4 T6; 1,90 kg la taglia L (questa!), ha la stessa geometria della serie 8. L'impressione che se ne ricava è di un buon telaio, saldature precise, predisposizione portapacchi (nel caso la destinazione mutasse a uso utilitario) e V-Brake, ottimamente verniciato con multistrato di smalto bianco e coating trasparente. Anche le decals non sono per niente pacchiane e contribuiscono a dare quell'impressione di qualità e compiutezza che la bicicletta esprime. La forma del tubo obliquo passa da appiattita ad allungata durante la sua corsa verso il tubo dello sterzo, i punti più critici sono rinforzati e al posteriore è presente il forcellino sostituibile per il gruppo cambio. Rispetto alla mia vecchia MTB da un'impressione di estrema leggerezza, il telaio al picchio con la nocca del dito risuona vuoto. Sono sicuro che offra tutta la resistenza necessaria ad un utilizzo cross country, ma parcheggiarla con il cavalletto di Decathlon che aggancia sul tubo inferiore è un rischio, un appoggio un pò più forzoso sulla bici rischia di segnarlo irrimediabilmente, e l'alluminio differentemente da altri materiali non tollera questo genere di abuso: semplicemente flette e non tornerà mai più come prima: attenzione a chi usa questo genere di cavalletti !
Forcella - Voto 9
Rockrider XCR 100mm Lockout by SR Suntour, trattasi di una mera XCR 100 mm Suntour con le decals della b'Twin, è in particolare uno dei pezzi che più ho apprezzato. Normalmente si leggono recensioni piuttosto ostiche riguardo alle forcelle Suntour, ma reputo stiano migliorando parecchio (con indici di ripresa anche nel mercato pro). La mia impressione riguardo a questa forca è totalmente positiva, su strada la prima sensazione è stata quella di avere la forcella anteriore di un Bravo (motorino Piaggio, per chi lo conosce) tanto è risultata fluida nell'assorbire e smorzare i balzi tipici della guida urbana (un marciapiede, le radici di un'albero, le buche nell'asfalto). Dietro a uno dei bracci è presente un etichetta che diffida da usare questa forca per DownHill o FreeRide, discipline per la quale non è concepita. Il precarico regolabile con l'attuatore sul duomo di sinistra si fa sentire soprattutto durante il viaggio, stabilire il SAG (affondamento) da fermo è un po difficile poiché dipende dalla posizione (peso gravante) sul manubrio e la regolazione porta a dei cambiamenti percepibili per lo più come resistenza all'affondamento piuttosto che come altezza da fermo. In particolare ho molto apprezzato la sicurezza che questa forca trasmette nelle discese su asfalto, qualche giorno fa ho toccato 60 Km/h in discesa dove sull'altra bici a questa velocità avrei rischiato di decollare, assorbendo e smorzando benissimo gli avvallementi della strada e permettendomi di concentrarmi sulle traiettorie e non sui saltelli della ruota anteriore. Nelle discese ciottolose è dove la regolazione del precarico è più utile, affondando davanti sotto il peso corporeo si percepisce un'enorme differenza di tenuta rispetto alla gomma posteriore anche se va detto che le accelerazioni veloci (sassi e pietraie) sono meno gestite di quelle lente (un gradino, un avvallamento). In queste condizioni davanti grazie al buon lavoro svolto dalla sospensione è facile mantenere stabilità e direzionalità dove dietro la coda rigida è già in crisi nel seguire l'anteriore. Sul profilo meccanico una volta bloccata è assolutamente rigida, e non si notano differenze rispetto ad una non-ammortizzata, il corpo è in magnesio (quindi leggero) e lo speed-lock regolabile, cosìcché possa fungere anche da ammortizzatore in modo da irrigidire la risposta. Non ho notato nessun fenomeno di rimbalzo (rebound) anomalo mentre il bobbing (affondamento e ritorno dovuto a compresione della pedalata) si fa sentire soltanto quando si va in piedi sui pedali: anche sulle salite in pieno asfalto si può sfruttare l'ammortizzazione della forca senza doverla bloccare. Vale la pena considerare che probilmente questo pezzo all'ingrosso costerà attorno ai 60 Euro, e sebbene possa capire le rimostranze di chi sostiene ci siano forche molto migliori in giro, conoscendo i principi di funzionamento di una sospensione non si può che reputarla una buona forcella in senso assoluto ed imbattibile nell'aspetto qualità-prezzo e nell'incidenza sul costo finale del prodotto.
Trasmissione - Voto 7
Movimento e corone sono anch'esse della SR Suntour, il modello è la XCT 302 in alluminio con ruote dentate di 22x32x42, i pedali in base a mie indagini sono risultati essere i Wellgo LU-946 con imbracatura (non sono i LU-C3 come riportato in alcune pagine di specifiche), anima in alluminio e gabbia esterna in acciaio verniciato nero. Va detto però che sebbene il gruppo corone sia riconoscibile come un SR Suntour anche se non porta alcun marchio (come invece notato su foto reali di prodotto venduto e attuali dal sito Suntour) le pedivelle non sembrano appartenere alla XCT Suntour in quanto hanno un disegno leggermente diverso. Nel mio caso la corona grande ha un leggero movimento ondulatorio (forse siamo entro il mm) in un punto. Questo fatto unito alla non chiara identificazione delle pedivelle (sono plastica o alluminio?) mi lascia un pò perplesso ma il voto che ho espresso non tiene conto di questa piccola imperfezione che probabilmente è presente solo sul mio esemplare. Vista l'estrema escursione del gruppo cambio inoltre quel millimetro di gioco che mi ritrovo mi ha portato a dover scegliere di ottenere a volte un leggero rumore di trascinamento (ma non sempre, a volte non lo fa per niente) quando la catena passa sulla corona più grande e il cambio è nella marcia più alta (tocca sul deragliatore). Tecnicamente questa combinazione di ingranaggi sebbene non raccomandabile può funzionare sulla corona più grande e qualsiasi rapporto e sulla corona più piccola e qualsiasi rapporto dal più grande al più piccolo senza emettere un rumore che non sia quello di scorrimento degli ingranaggi. I pedali meritano una nota positiva. Sono sicuro che gli SPD (quelli col blocco) li avrei già odiati e sarei già volato in terra. Questi consentono di migliorare la pedalata specie in salita e in discesa, scongiurano pericolosi salti del piede giù dal pedale e hanno i catarifrangenti: ottimi per fare sport. Nelle partenze possono essere usati capovolti con le imbracature sotto e funzionano come normali pedali piatti in quanto sono poco pratici da infilare in fretta, in compenso una volta messi non si percepiscono differenze rispetto ad un pedale normale, ma in più c'è la sicurezza della stabilità del piede e la possibilità di estrarlo d'istinto senza battere musate in terra prima di abiutarsi qualora le condizioni lo richiedano. Anche se a onor del vero, pur con questi a momenti finivo nei rovi...
Cambio - Voto 10
Il cambio di questa bici è un'armonia perfetta. Non avrei mai pensato di tesserne le lodi in questo modo, anche perché venendo da anni di cambi Shimano non avevo mai preso seriamente in considerazione SRAM. Ne ho lette di cotte e di crude in merito a questo X-5, dai i comandi che una volta smontati "esplodono" per non funzionare più, al fatto che è secco nelle cambiate, che le leve sono non-intuitive (vanno spinte entrambe).... e invece sebbene non abbia provato a smontarlo e conto di non farlo mai è stato questo il pezzo forte a convincermi in tutto e per tutto. Non posso parlare d'affidabilità o di semplicità di manutenzione, come vi ho ancitipato sono un principiate e questa è una recensione sulle impressioni di conduzione, ma lo SRAM è risultato sempre fluido e pronto, con cambi percettibili ma mai violenti. I comandi sebbene all'inizio per chi proviene da Shimano risultino meno intuitivi dopo poco diventano squisiti. Non solo perché il "tasto" per salire di rapporto è praticamente sotto il pollice, ma perché (meraviglia!) riesce a scalare 3-4 rapporti alla volta (a seconda della lunghezza del dito) e non sbaglia mai. Non c'è il rischio di lasciare un rapporto a metà, né sul cambio dietro né sul deragliatore anteriore. Inoltre è silenzioso, talmente silenzioso che in salita e in discesa conviene guardare gli indicatori sui comandi per capire se effettivamente ha cambiato rapporto, poiché generalmente uno rilascia pressione sui pedali e ho incontrato qualche difficoltà a capire altrimenti se il rapporto successivo è entrato essendoci ben 27 combinazioni disponibili, tutte a portata di dito, indicizzate e comandabili in fretta sequenzialmente: STUPENDO! Oltre ad essere buono è anche bello da vedere, con la sua cassetta SRAM e catena PC951: hanno una finitura superficiale brillante che da l'impressione di essere robusta e garantire ottima scorrevolezza, oltre a generare poco rumore sugli ingranaggi. Sarà forse per gli ottimi comandi SRAM che anche il deragliatore anteriore Shimano Tourney FD-C050 si è rivelato preciso e sempre pronto: davvero non vorrei spendere niente di più su un deragliatore.
Freni - Voto 6
Chiariamo subito: non intendo denigrare quelli che reputo dei validi freni considerato il prezzo, ma dato l'aspetto estetico mi aspettavo qualcosa di più. Intendiamoci non gli manca niente: non sono duri da azionare, non sono poco modulabili come ho letto (anzi!) ma hanno poco mordente. Effettuare una frenata d'emergenza su asfalto equivale a tirare veramente forte la leva, troppo forte (sul freno ant.) per le forze per cui è progettato un canapetto. Ed è proprio questo il punto. Il problema non risiede nel sistema in sé ma nell'accoppiamento scelto tra il molding (leghe di fusione) del disco e quelle di composizione della pastiglia frenante (lega metallo-ceramica). Sotto il profilo usura non potrei dire niente per lungo tempo ma mi aspetto una durata delle pastiglie quantomeno superiore a quella di un pattino V-Brake. Nell'uso sullo sterrato si riscattano, complice il fatto che il coefficiente d'attrito è ridotto garantiscono ottima modulabilità e una frenata non stancante. Anche sull'asfalto per la verità si comportano bene in condizioni normali, ed alla fine di discese in cui i V-Brake avrebbe manifestato una certa gommosità questi sono ancora belli efficienti.
Il rumore prodotto al momento della frenata è lo stesso dell'affettatrice del supermercato, che risulta buono a chi piacciono i salumi... anche se alla lunga può stancare. Dopo le prime discese hanno cominciato (il freno davanti) ad emettere un crepitio come quando i ragazzi mettono una carta nei raggi per far rumore, inoltre la frenata è diventata un pò sussultoria. Conviene inoltre stare attenti dopo le discese impegnative poiché toccare un disco deve essere un'esperienza che lascia il segno. Le leve sono dei comandi lineari Tektro TS360 che fanno il loro dovere e non hanno giochi anomali. Un prodotto onesto ma niente di più.
Manubrio - Voto 7
Il manubrio come riportano le specifiche è decisamente oversize con 600 mm di estensione, personalmente avrei preferito una barra leggermente più raccolta anche se questo non può certo inficiare il mio voto su di esso. Cosa non mi è piaciuto invece è la mancanza di parti con circonferenza non conica sulla barra (cioè parti perfettamente cilindriche) rivolte perfettamente trasversali al senso di marcia. Ciò rende una scelta quasi obbligata posizionare il ciclo-computer più indietro (meno pratico da vedere) sull'attacco del manubrio. Più difficile dover posizionare una luce per le uscite notturne: il fascio si orienta sempre da un lato. La fattura tuttavia è ottima per il prezzo a cui viene proposto, e non mi sento di biasimarlo se non per l'altezza, regolabile ma dotata di soli due anelli (l'attacco non è regolabile). Le manopole Rockrider sono in ottima gomma, molto morbida ma non appiccicosa.
Sella/canotto - Voto 7
La sella Viper di Selle Royal, altro componente che ho sentito definire "anti-ergonomico" direi che svolge bene il prorio lavoro. E' regolabile verticalmente, non è rifinita da risultare scomoda come quelle da controllo tecnico né troppo estesa da impedire il buon movimento della coscia, arretrando per bene si nota un certo appoggio sulle natiche ed è praticamente una sorta di finecorsa sul dove posizionarsi. Mi pare della giusta consistenza ed è dotata di un occhiello aggiuntivo per gli accessori (occluso da una paratia in plastica che ballava nella sede che ho provveduto a fissare). Dopo le mie uscite su questa sella con i pantaloncini Rockrider Short 5 (che hanno una protezione davvero marginale) ho ancora il sedere tutto d'un pezzo, e la bici è una hardtail.
Il canotto è dotato di sgangio rapido ed è il Alluminio 6061-T6.
Ruote - Voto 7
In base a specifiche i cerchioni sarebbero i RIGIDA SPHINX 32 fori doppia parete, in realtà si tratta dei Rockrider Sport 32 fori doppia parete (adatti anche per i V-Brake), mozzi Formula DC19/DC22 disk ready, e raggi Mach1 inox 2mm: mozzi con cuscinetti stagni. All'apprenza leggeri e solidi, hanno una buona fattura e supportano camere con valvola Shrader, così è possibile controllare la pressioni col manometro standard dell'auto. I copertoni non sono gli Scorpion Airlight 2.0 come indicato nelle specifiche ma dei Rubena Sport. Non so cosa abbia perso o guadagnato con questo tipo di coperture, ma proverò a riassumerne le attitudini per ogni tipologia d'uso in base al disegno del battistrada.
Copertoni Rubena Sport (stelle, massimo 5)
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
Strada **
Strada battuta ****
Terreno compatto ***
Terreno morbido **
Fango ****
La mia esperienza con questa copertura mi suggerisce che siano si buone anche in fuoristrada impegnativo dove ci sono pietraie e terreno sabbioso, tuttavia il tassello è piuttosto basso fin da nuova, questo dovrebbe peggiorare la performance notevolmente quando si consumeranno. La curvatura del battistrada indica discrete capacità di piega, la mescola è morbida e i fianchi vicino alla spalla appaiono leggermente gibbosi. La pressione massima di gonfiaggio è indicata in 60 PSI (cioè circa 4,13 Bar). Io penso di aver trovato un buon compromesso sui 2.8 davanti e 3.2 dietro, ma molto dipende dal peso individuale (nel mio caso molto contenuto). Il comportamento è buono anche su strada asfaltata dove manifestano una rumorosità piuttosto marcata.
Conclusioni - Voto finale 7,625 (media aritmetica)
Penso di avere analizzato ogni aspetto saliente della bici con sufficiente dettaglio e chiarezza, non mi dilungherò più a parlare dei componenti ma di come il tutto funzioni senza incertezze e sia un'ottimo mix di ingredienti per fare una buona mountain bike, la media matematica che sfiora l'8 (ottimo) testimonia della bontà complessiva del prodotto anche se a onor del vero (e qua ho cercato di non essere minimamente di parte) penso che non gli renda giustizia in pieno, poiché alla luce del prezzo a cui viene proposta (ssscch! che Decathlon non ci senta) non ha rivali ed è montata meglio di qualsiasi altra concorrente nella sua fascia di prezzo. Per questo un 8 pieno se lo sarebbe senz'altro meritata.
Detto questo penso venga sfatata in questo caso la mitologia secondo la quale "bici del grande magazzino uguale bici balorda". Non mi sogno di farne una controversione universale, anzi probabilmente solo Decathlon può vantare di aver contravvenuto alla regola, ma è un dato che vale sottolineare presso quel tipo di pubblico che acquista bici solo se hanno il marchio blasonato: non sapete cosa vi perdete!
Se volessimo rasentare il colmo trovandogli un difetto importante (più dettato da ragioni personali che oggettive) è forse proprio la rigidità al posteriore. Per come assorbe bene la sospensione anteriore è un peccato avere un carro rigido, e questo "montaggio" non è disponibile in nessun formato full suspendend nella line-up di Decathlon, ricordiamo che questa 5 sfrutta lo stesso telaio della serie 8, mentre la prima N.E.U.F. delle full suspendend è solo sulla serie 9 che sfiora i 1000 Euro.
*** Specifiche Tecniche *** (Corrette!)
Telaio
alluminio 6061 T4 T6; 1,90 kg taglia L. Sloping. Tubi rinforzati: telaio sportivo, leggero e reattivo. Sloping: tubo superiore inclinato per migliorare la manovrabilità e la rigidità. Stessa geometria della serie 8. Possibilità di montare un portapacchi. Montato: 13,7 Kg la taglia L.
Sospensione
Forcella SR Suntour SF10-XCR LO (Speed-Lockout idraulico regolabile) 100mm: struttura e guaine in magnesio.
Trasmissione
Movimento SR Suntour XCT 302 alluminio 22x32x42, pedivelle (XCR 302?), pedali piatti Wellgo LU-946 con imbracatura.
Cambio
Comandi cambio SRAM X-5 9 velocità, cambio anteriore Shimano FD-C050, cambio posteriore SRAM X-5. Catena SRAM PC951. Cassetta SRAM K7:
Freni
Freni a disco meccanici Tektro IO, leve dei freni Tektro TS360
Manubrio / Attacco manubrio
manubrio Rockrider oversize 600mm by JD; attacco manubrio oversize Rockrider 6° by JD. Sterzo Aheadset VP A71: manubrio rialzato e largo per mantenere il controllo in tutte le circostanze.
Sella/canotto
Canotto sella Rockrider by JD in ALU 6061-T6; sella Rockrider VIPER by Selle Royal.
Ruote
cerchioni Rockrider Sport 32 fori doppia parete, mozzi Formula DC19/DC22 disk ready, raggi Mach1 inox 2mm: mozzi con cuscinetti stagni e predisposti per V-Brake. Copertoni Rubena Sport.
Foto - Rockrider 5.3 Sport
Album completo (61 immagini) su Picasa Web Albums.