Quante alluvioni ancora prima di convincere gli scettici sulla crisi climatica?

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henry_z4

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Adesso la situazione è cambiata (dal 2008 esiste un piano mai attuato). Adesso sappiamo tutti che ci sono le bombe d'acqua e sappiamo che quando le previsioni dicono che pioverà duro abbiamo una cluster di possibilità: dire 1) maledetta CO2, speriamo nelle auto elettriche e i loro benefici effetti sul clima, oppure ammettere che 2) Ok il clima è cambiato, la colpa è del drmale che rompe i coglioni agli dei e questi prima ci danno una bella siccità che nemmeno a sciare si può più andare, poi ci alluvionano quando si potrebbe andare invece in bici. Bene tutto ciò premesso e trovato il capro espiatorio abbiamo ancora 2 possibilità 1) rieducare il drmale che entro il 2050 cali del 55% il suo rompimento di coglioni divino, con nessuna certezza che poi gli dei riducano il loro divertimento; 2) gestire il territorio, i comportamenti, i sistemi di prevenzione e di protezione dei disastri e sfangarla così. Minchia i Giapponesi sono riusciti a convivere con terribili terremoti e gli olandesi vivono sott'acqua, Venezia è stata costruita sul mare 1000 anni fa, e la cupola del pantheon è ancora in piedi dopo 2000 anni. Ma se non siamo capaci di adattarci al cambiamento del clima, che tutto sommato è modesto, ma come pensiamo di adattarci alla transizione ecologica che è un casino tale da far sembrare l'ottobre russo il carnevale di Rio?
Ecco adattiamoci. E basta investire in santelle che mandino la pioggia e poi la revochino quando non ne abbiamo più bisogno. Investiamo in analisi e gestione del rischio, troviamo soluzioni. Altrimenti la storia della CO2 diventa l'alibi per lamentarci, non fare un mazza, e rimandare tra 25 anni il problema, così come il sangue di San Gennaro, che smetterà di sciogliersi e allora ci accorgeremo che c'abbiamo mezza Napoli costruita su un vulcano un tantinello cazzuto.
tra l'altro in questo caso specifico non credo si sia trattato neanche di bomba d'acqua ma di precipitazioni abbondanti nell'arco di 48 ore.
 

MauroPS

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scusa ma mi sembra evidente che nel 2016 la situazione fosse molto "trasandata". sia stato fatto un intervento importante nel 2019 e nel 2022 si sia ritornati ad una situazione di "affollamento" di alberi. non capisco cosa c'entri la prospettiva.. nel 2019 riuscivi a vedere l'altro ponte. nel 2016 e 2022 no
un pezzetto di ponte si vede anche nel 2022.
comunque, come già ti dicevo, gli esperti dicono di non levare gli alberi dai corsi d'acqua... ora non so se non bisogna levarli tutti, se vanno lasciati alcuni si e altri tagliati, ecc. non sono in grado di dirti se la situazione è peggiorata o no.
mi pare che la gestione degli alvei dei fiumi sia diversa da quello che il normale cittadino si aspetterebbe.
 

Fermo80

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Bomba d'acqua è un termine inventato da Sanò. E' evocativo, nel complesso potrebbe essere la lontana traduzione di wet downburst (i rovescioni associati ai temporali), ma fondamentalmente non vuol dire nulla.
In Romagna ha piovuto tanto, per un discreto periodo di tempo, su un'area discretamente grande già interessata in un periodo molto recente da un problema simile, e con intercalati tra i due eventi giorni di pioggia.
Infatti i monti in questo momento sono in equilibrio alquanto precario per il semplice fatto che il terreno è saturo d'acqua e dilavato da quella che gli cade sopra.
 

Andrea7576

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Pietro, in due giorni è piovuta metà della pioggia che cade in un anno da queste parti. Hai voglia a fare altre casse di espansione, ci vorrebbe mezza Emilia-Romagna.
Di fronte a fenomeni di questa portata, l'unica soluzione sarebbe di trasferire tutti gli edifici, le strade e le fabbriche su palafitte. La vedo poco praticabile però.

Ti capisco perchè ci sono passato ed immagino lo stato d'animo. Ma come detto da altri, non si può neanche rimanere immobili. Una gestione migliore del territorio, la manutenzione la realizzazione di determinate opere, possono servire non per evitare totalmente disastri del genere, ma almeno limitarli (doveva avvenire anche da me). Le alluvioni ci saranno sempre, con più o meno frequenza conta fino ad un certo punto. Purtroppo in Italia funziona sempre così. Ci si sveglia sempre a disastro avvenuto.
E non lo dico solo io che non sono nessuno.
 

MauroPS

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Ti capisco perchè ci sono passato ed immagino lo stato d'animo. Ma come detto da altri, non si può neanche rimanere immobili. Una gestione migliore del territorio, la manutenzione la realizzazione di determinate opere, possono servire non per evitare totalmente disastri del genere, ma almeno limitarli (doveva avvenire anche da me). Le alluvioni ci saranno sempre, con più o meno frequenza conta fino ad un certo punto. Purtroppo in Italia funziona sempre così. Ci si sveglia sempre a disastro avvenuto.
E non lo dico solo io che non sono nessuno.
ANTOLINI: “IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NON C’ENTRA NULLA”

e chiude con: n questa direzione occorrerà fare attente valutazioni successive – continua Antolini -. Qualcosa bisognerà fare; che cosa cercheremo di capirlo a mente fredda, alla luce dell’eccezionalità dell’evento. Occorre capire se andiamo verso una modifica del clima con eventi eccezionali”.

quindi il titolo viene smentito dal testo...
 
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Fermo80

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quindi il titolo viene smentito dal testo...
Perché il titolo è fuorviante, lui dice che senza manutenzione non si va da nessuna parte.

Detto questo, è sempre difficile decidere se un determinato e specifico evento è frutto o meno di un cambiamento climatico. Succedeva prima, succede ora, a volte (come in questo caso) la sfiga ci mette lo zampino, ora come allora.
Il cambiamento lo vedi osservando la distribuzione degli eventi nel loro complesso, non l'evento in sé.
 

Andrea7576

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ANTOLINI: “IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NON C’ENTRA NULLA”

e chiude con: n questa direzione occorrerà fare attente valutazioni successive – continua Antolini -. Qualcosa bisognerà fare; che cosa cercheremo di capirlo a mente fredda, alla luce dell’eccezionalità dell’evento. Occorre capire se andiamo verso una modifica del clima con eventi eccezionali”.

quindi il titolo viene smentito dal testo...
Visto che ti piaceva riportare altre parti dell'articolo, potevi aggiungere anche questo.
È un problema di manutenzione. Come le strutture, anche i terreni perdono le loro caratteristiche con il tempo. E se non li si osserva, non si può intervenire”. L’Emilia-Romagna è anche ai primi posti per consumo del suolo. “In questa direzione occorrerà fare attente valutazioni successive – continua Antolini

Giustamente invece di appoggiare questo mantra, dice che ancora non c'è certezza. Quindi mantiene la mente aperta a tutte le cause, come dovrebbe accadere sempre. Immagino sia difficile da accettare per chi ha sposato ad occhi chiusa la tesi della crisi climatica come causa di tutti i mali del mondo.
 

Moebius

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L’alluvione in Emilia-Romagna non è responsabilità del cambiamento climatico. A dirlo è Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna.

Secondo dati Irpi Cnr quello che stiamo vivendo è il maggio più piovoso degli ultimi 70 anni. In Emilia-Romagna forse il maggio più piovoso dell’ultimo secolo. “In alcune zone dell’Appennino Ravennate e Forlivese da inizio mese sono caduti tra i 400 e i 500 mm di pioggia – ha detto Pierluigi Randi, presidente AMPRO (Associazione meteo professionisti) -. Di solito in un intero anno qui la piovosità è meno di 900. Dunque, si tratta di pioggia, caduta in sole due settimane, che di norma vediamo in oltre metà anno”.

Nessuna correlazione dunque :mrgreen:
 

Moebius

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Fermi tutti! abbiamo un colpevole! è colpa delle nutrie!!! :))):

Da studi più recenti pare invece che la colpa sia degli orsi:
 

MauroPS

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Visto che ti piaceva riportare altre parti dell'articolo, potevi aggiungere anche questo.
È un problema di manutenzione. Come le strutture, anche i terreni perdono le loro caratteristiche con il tempo. E se non li si osserva, non si può intervenire”. L’Emilia-Romagna è anche ai primi posti per consumo del suolo. “In questa direzione occorrerà fare attente valutazioni successive – continua Antolini

Giustamente invece di appoggiare questo mantra, dice che ancora non c'è certezza. Quindi mantiene la mente aperta a tutte le cause, come dovrebbe accadere sempre. Immagino sia difficile da accettare per chi ha sposato ad occhi chiusa la tesi della crisi climatica come causa di tutti i mali del mondo.
stavo confutando il titolo da clickbait ... ;-)
non facendo la disamina delle dichiarazioni di Antolini.
 

MauroPS

Biker acciaccatus
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Perché il titolo è fuorviante, lui dice che senza manutenzione non si va da nessuna parte.

Detto questo, è sempre difficile decidere se un determinato e specifico evento è frutto o meno di un cambiamento climatico. Succedeva prima, succede ora, a volte (come in questo caso) la sfiga ci mette lo zampino, ora come allora.
Il cambiamento lo vedi osservando la distribuzione degli eventi nel loro complesso, non l'evento in sé.
appunto. mi pare evidente che ormai questi eventi sono troppo vicini tra di loro per non sospettare la correlazione con la crisi climatica.
 

ziozizzo

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Adesso la situazione è cambiata (dal 2008 esiste un piano mai attuato). Adesso sappiamo tutti che ci sono le bombe d'acqua e sappiamo che quando le previsioni dicono che pioverà duro abbiamo una cluster di possibilità: dire 1) maledetta CO2, speriamo nelle auto elettriche e i loro benefici effetti sul clima, oppure ammettere che 2) Ok il clima è cambiato, la colpa è del drmale che rompe i coglioni agli dei e questi prima ci danno una bella siccità che nemmeno a sciare si può più andare, poi ci alluvionano quando si potrebbe andare invece in bici. Bene tutto ciò premesso e trovato il capro espiatorio abbiamo ancora 2 possibilità 1) rieducare il drmale che entro il 2050 cali del 55% il suo rompimento di coglioni divino, con nessuna certezza che poi gli dei riducano il loro divertimento; 2) gestire il territorio, i comportamenti, i sistemi di prevenzione e di protezione dei disastri e sfangarla così. Minchia i Giapponesi sono riusciti a convivere con terribili terremoti e gli olandesi vivono sott'acqua, Venezia è stata costruita sul mare 1000 anni fa, e la cupola del pantheon è ancora in piedi dopo 2000 anni. Ma se non siamo capaci di adattarci al cambiamento del clima, che tutto sommato è modesto, ma come pensiamo di adattarci alla transizione ecologica che è un casino tale da far sembrare l'ottobre russo il carnevale di Rio?
Ecco adattiamoci. E basta investire in santelle che mandino la pioggia e poi la revochino quando non ne abbiamo più bisogno. Investiamo in analisi e gestione del rischio, troviamo soluzioni. Altrimenti la storia della CO2 diventa l'alibi per lamentarci, non fare un mazza, e rimandare tra 25 anni il problema, così come il sangue di San Gennaro, che smetterà di sciogliersi e allora ci accorgeremo che c'abbiamo mezza Napoli costruita su un vulcano un tantinello cazzuto.
Sei ottimista se pensi che il cambiamento climatico sia "tutto sommato modesto".
 

Andrea7576

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Fermi tutti! abbiamo un colpevole! è colpa delle nutrie!!! :))):


Che sia la causa di sicuro è un'esagerazione, ma l'ho sentito dire anche in un corso di formazione che l'azione invasiva degli animali che scavano tane, possano danneggiare o indebolire le sponde rialzate dei fiumi che scorrono ad un livello più alto del terreno limitrofo. Difatti quella tipologia di sponde necessita di maggiore manutenzione e se possibile viene evitata.

Edit.

Integro giusto per non passare per uno che s'inventa le cose.

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Biker meravigliosus
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Quello che voglio dire (poi mi taccio perché sono sempre contingentato!), e che dovrebbe essere chiaro, è che in questo caso non c'entra una cattiva gestione del territorio. Un territorio ipoteticamente gestito alla perfezione (e qui da noi non siamo messi così male) avrebbe prodotto un disastro solo poco minore di quanto è successo, nella migliore delle ipotesi.

Poi certo, è indispensabile curare il territorio, molto meglio e molto più di quanto stiamo facendo adesso. Ma la velocità con cui sta avvenendo il cambiamento climatico ci dice chiaramente che combattere lo stesso dev'essere la priorità uno. Tutto il resto dei "rimedi" sono poco più che palliativi.
Troppe case negli alvei e attaccate ai fiumi..guarda solo li a Faenza. Si è costruito senza criterio. E fiumi ridotti a canali senza spazi per uscire o argini di ultima istanza. Se qua mollasse un argine del Secchia va sotto tutta Modena e di brutto, è pieno fino all'orlo.
 
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Troppe case negli alvei e attaccate ai fiumi..guarda solo li a Faenza. Si è costruito senza criterio. E fiumi ridotti a canali senza spazi per uscire o argini di ultima istanza. Se qua mollasse un argine del Secchia va sotto tutta Modena e di brutto, è pieno fino all'orlo.
infatti è quello uno dei problemi principali, l'acqua ha memoria dicono gli antichi, e dov'è passata una volta, ci ripasserà, e infatti lo vediamo, ahimè. abito a 10 km dal Po e gli anziani raccontano sempre dell'alluvione degli anni 50, quando ha tracimato di brutto
 
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Boro

Biker meravigliosus
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infatti è quello uno dei problemi principali, l'acqua ha memoria dicono gli antichi, e dov'è passata una volta, ci ripasserà, e infatti lo vediamo, ahimè. abito a 10 km dal Po e gli anziani raccontano sempre dell'alluvione degli anni 50, quando ha tracimato di brutto
La pianura padana non era una palude per caso...
 

torakiki.gt

lupus in bicycla
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Spertan mullet - cube two - thok mig
"Errata gestione del territorio" in questo caso non c'entra una beneamata mazza, e può sostenerlo solo chi non vive qui.

Potevano esserci gli alvei pulitissimi, gli argini più alti di 2 m, ma questa è una vera emergenza meteorologica, mai successa qui finora.

E sottolineo finora, perché da qui in avanti ne vedremo altre, e non solo qui da noi.
Quindi se di colpo c'è stato un evento metereologico eccezionale e inaspettato vuol dire che da ora in poi c'è ne sarà uno all anno..?
Quest'anno ci si è lamentati del troppo caldo e della scarsità di precipitazioni annuali, ma solo 10 anni fa ci sono state delle nevicate abbondanti in tutto il nord Italia, e un inverno piovosissimo.
E il clima non cambia in 10 anni perché l'inquinamento c'era già allora, anzi forse più che ora
Come già detto non sto negando che ci sia un problema climatico dovuto anche all inquinamento, ma che certi eventi purtroppo possono succedere.
Questa volta è successo all Emilia, qualche anno fa alla Liguria, e anche all estero in passato ci sono Stati eventi catastrofici dovuti al maltempo.
La storia umana è piena di testimonianze di eventi simili.
Il problema è che dopo centinaia di anni, l'uomo non ha del tutto imparato a prevenire..
 

gabriele(76)

Biker tremendus
30/8/12
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LO
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Spectral
Fermi tutti! abbiamo un colpevole! è colpa delle nutrie!!! :))):

C'è un fondo di verità.

Diversi anni fa avevo trovato in rete una tesi svolta presso l'università di Pavia che documentava come nel corso degli anni la larghezza dei corsi d'acqua di irrigazione fosse in alcuni punti addirittura triplicata a causa dell'erosione e al cedimento delle rive dovuta alle nutrie. L'alterazione della larghezza dei corsi d'acqua altera la portata dei canali e la tesi dimostrava che il flusso di acqua piovana non era più correttamente gestito.
Tra il Ticino e l'Adda c'è una fitta rete di canali di irrigazione e se alteri la portata di uno solo è un problema.

Che questo c'entri con l'Emilia Romagna è un altro paio di maniche. Anche se, a mio parere, la causa sia una catena di variabili.
 
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