Adesso la situazione è cambiata (dal 2008 esiste un piano mai attuato). Adesso sappiamo tutti che ci sono le bombe d'acqua e sappiamo che quando le previsioni dicono che pioverà duro abbiamo una cluster di possibilità: dire 1) maledetta CO2, speriamo nelle auto elettriche e i loro benefici effetti sul clima, oppure ammettere che 2) Ok il clima è cambiato, la colpa è del drmale che rompe i coglioni agli dei e questi prima ci danno una bella siccità che nemmeno a sciare si può più andare, poi ci alluvionano quando si potrebbe andare invece in bici. Bene tutto ciò premesso e trovato il capro espiatorio abbiamo ancora 2 possibilità 1) rieducare il drmale che entro il 2050 cali del 55% il suo rompimento di coglioni divino, con nessuna certezza che poi gli dei riducano il loro divertimento; 2) gestire il territorio, i comportamenti, i sistemi di prevenzione e di protezione dei disastri e sfangarla così. Minchia i Giapponesi sono riusciti a convivere con terribili terremoti e gli olandesi vivono sott'acqua, Venezia è stata costruita sul mare 1000 anni fa, e la cupola del pantheon è ancora in piedi dopo 2000 anni. Ma se non siamo capaci di adattarci al cambiamento del clima, che tutto sommato è modesto, ma come pensiamo di adattarci alla transizione ecologica che è un casino tale da far sembrare l'ottobre russo il carnevale di Rio?
Ecco adattiamoci. E basta investire in santelle che mandino la pioggia e poi la revochino quando non ne abbiamo più bisogno. Investiamo in analisi e gestione del rischio, troviamo soluzioni. Altrimenti la storia della CO2 diventa l'alibi per lamentarci, non fare un mazza, e rimandare tra 25 anni il problema, così come il sangue di San Gennaro, che smetterà di sciogliersi e allora ci accorgeremo che c'abbiamo mezza Napoli costruita su un vulcano un tantinello cazzuto.