Da assoluto ignorante che vorrebbe capirne di più di geometrie, quali sono le attuali linee guida in relazione all'angolo di sterzo?
Esempio terra-terra: cerco una front da xc e mi intriga questa bici qua:
Merida Big Nine 4000 ha il telaio in carbonio con un ottimo angolo di inclinazione e di sterzata offrendo una grande agilità senza perdere nella rigidità
www.evolutionbikes.it
Dal sito Merida vedo che ha il telaio boost e perno passante, è montata circa come la
Rockrider xc100 ma ha freni migliori, è in carbonio e presumibilmente peserà qualcosa in meno. Ma leggo anche che l'angolo di sterzo è di 70 gradi e da quanto dicevi si tratta di geometrie piuttosto datate nel mondo mtb (seppur questo specifico modello sia di un anno fa). In sostanza, come valutare dalle geometrie quanto un telaio è attuale/innovativo rispetto ad un altro?
ciao,
@maurosalva ti ha già ottimamente risposto e condivido appieno quello che dice...
aggiungo qualche considerazione: negli ultimi anni (causa tecnicizzazione spinta dei percorsi Xc coppa del mondo ed "endurocentrismo" dell'intero comparto MTB) si è andati verso un aumento generalizzato delle prestazioni in discesa e sul tecnico, questo ha comportato una apertura dell'angolo di sterzo passato da 71.5 a 70, poi 69 ora a 68° in alcuni casi anche qualcosa meno, aumento delle corse ammortizzate (ormai si trovano Xc da 120mm), diffusione del reggisella
telescopico etc... e questo già a fronte di un aumento del diametro ruota, ormai lo standard è 29, che di suo aveva già migliorato le cose in quel senso (miglior assorbimento e scavallamento ostacoli).
L'angolo di sterzo influisce direttamente sulla reattività del mezzo (principalmente in sintonia con il rake e l'interasse), generalizzando più è chiuso più la bici è reattiva e pronta (in alcuni casi del passato persino "nervosa") mentre più è aperto più la bici è stabile (specie sul veloce) e meno propensa ad "impuntarsi".
Ovviamente poi il bilanciamento totale di un mezzo non è dato da un unico dato o fattore ma dall'insieme di scelte progettuali, realizzative e di montaggio che armonizzandosi ed influenzandosi reciprocamente finiscono col determinare il reale "carattere" di una bici e quindi il suo range d'impiego, le sue prestazioni globali e settoriali.
Fino a pochi anni fa si puntava tutto sulle prestazioni in salita (è li che generalmente si fa la differenza in gara) e ci si limitava a difendersi come si poteva in discesa, ovviamente un pro col manico se ne frega (o meglio se ne fregavano fino all'incattivimento dei percorsi) di "divertirsi" in discesa (tecnica) ma per l'utilizzatore medio (vista l'amplissima diffusione delle bici Xc sino all'ambito trail) che con una sola bici voglia fare tutto (e quindi anche percorsi in discesa abbastanza tecnici) la cosa riveste una importanza non secondaria.
Senza farsi troppe "pippe mentali" o pensare che un grado in più o in meno "cambi la vita" o addirittura che prima fosse merda e adesso invece sia tutto oro...
PS: alla fin fine i veri dati fondamentali e basilari da tenere in considerazione sono pochi:
- conoscenza precisa e rispetto delle quote antropometriche nella scelta del mezzo.
- sapere almeno a grandi linee cosa noi (noi, non Nino Schurter o Sam Hill) andremo realmente a farci con questa bici.
- avere una idea di quale sia il nostro livello (tecnico e atletico, le due cose sono intimamente legate) e fin dove vogliamo spingerci.