Recensione semi seria di un principiante allo sbaraglio - Spindrift CF 29 2021
Premessa: vengo da 3 anni su una front KTM Ultra Ride (decisamente entry level). Posso dire che questo 3 anni sono stai un’inferno, da oggi sono entrato in paradiso. Andiamo con ordine...
Dopo 3 lunghe settimane, oggi è stata la giornata di inaugurazione della Spindrift CF 29 2021.
Per lo shakedown ho deciso di fare un giro che conosco bene, sicuramente non enduristico ma con una bella salita, una bella discesa comoda e alcuni passaggi tecnici che con la front mi hanno sempre messo ansia. In totale 34 km per 760 mt di dislivello.
Posizione in sella_Appena salito in sella ero spaesato. La ruota anteriore è là, buttata avanti. Dopo l’iniziale strana sensazione ci ho preso confidenza e tutto ha avuto più senso.
Gli unici momenti in cui la bici mi ricorda che ha un angolo sterzo da 64,5 gradi sono quelli delle manovre molto lente. Sopratutto in salite tecniche, effettivamente si sente la differenza e la bici bisogna proprio farla voltare.
3 anni di front hanno lasciato il mio nobile e delicato deretano a pezzi. Rientravo dopo 3 ore di uscita con le chiappe in frantumi. Ogni singolo sassolino o buca si ripercuotevano sulla mia regal seduta. Per non parlare della schiena e spalle.
Oggi ho trovato il nirvana. Mi sembra di pedalare su un cuscino, la bici copia alla perfezione ogni singolo ostacolo e lo appiattisce.
Anche braccia, spalle e schiena ringraziano. Zero, ma dico zero dolori o indolenzimenti.
Sarà che la front non ha il
telescopico e ha geometrie più chiuse, sta di fatto che le discese le accusavo parecchio a causa della tensione che accumulavo e la sensazione di non essere padrone del mezzo. Oggi sono rientrato a casa fresco, certo le gambe affaticate ma per il resto “sano”. Direi quindi che queste famose “geometrie moderne” di cui ho tanto letto hanno avuto risvolti positivi su di me.
Indubbiamente c’è anche la sella da tenere in considerazione: su entrambe le bici c’è quella “di fabbrica”, le ho misurate ed hanno misure equiparabili per larghezza seduta e lunghezza.
Per ovviare al problema dolori avevo preso una Selle Italia dopo aver preso le doverose misure. Purtroppo non aveva sortito gli effetti sperati, dopodiché si è rotta in una caduta.
Ora sono in attesa di una Ergon SM Enduro Comp.
Salita_Per battezzare la bici ho deciso di portarla su una salita di circa 4km, 9% pendenza media. Strada forestale, nulla di esagerato.
Guardiamo i tempi: con la front il mio best è 26 minuti e 46 secondi, 178 bpm di frequenza cardiaca (a luglio 2020, quando ero al top della forma, prima di rompermi un braccio).
Oggi con la Spindrift 30 minuti e 52 secondi, 175 bpm.
Ho pagato 4 minuti a fronte di 2,5 kg di bici in più e terreno decisamente più pesante. Stesso tempo che ho fatto fino ad ora con la front dopo quel famoso best.
Ma la verità è un’altra: se guardo a COME sono arrivato in cima c’è un abisso, il giorno e la notte. Oggi sono arrivato in cima fresco (le temperature polari hanno aiutato

), le altre volte quella salita era una tortura.
Ero obbligato a cercare la linea più pulita possibile per evitare di prendere legnate sul culo e schiena. Oggi invece cercavo appositamente la linea più sporca perché non mi capacitavo di come potesse essere vero: la Spindrift appiattisce tutto, anche in salita.
Ovviamente con ammo aperto. Trazione incredibile, sempre.
Promossa a pieni voti.
Discesa_No vabbè, è uno scherzo? Cioè...si può andare così in discesa? Ma allora cosa cavolo ho fatto in questi ultimi 3 anni e mezzo?!
La discesa principale che ho scelto per prendere confidenza con la bici è una forestale comoda, un po’ segnata ma decisamente semplice. Ci sono alcuni tratti un po’ malmessi ma nulla di che.
Inoltre nel giro che ho fatto ci sono un altro paio di discesine scassate che con la front mi mettevano un’ansia e agitazione da non crederci. Un paio di volte le ho fatte a piedi.
Bene, detto questo...non sapevo di aver comprato un tappeto volante. Sono ancora sotto shock.
Nei tratti dove con la front frenavo e andavo con super cautela, con la Spindrift basta fare una cosa semplicissima: scegliere una linea, mollare i freni e godere da matti.
Ma davvero?!?!
Nei due tratti scassati (radici e rock garden) la bici è stata un mostro: prevedibile, aiuta tantissimo e perdona tutto. Sono ancora senza parole, mi si è aperto un mondo. Per non parlare del fatto che finalmente non ho più quella terribile sensazione di essere sempre lì lì per farmi catapultare nello spazio volando sopra al manubrio.
Aggiungo infine dei brevi pareri sulla componentistica.
Sospensioni_La Zeb Ultimate e il SuperDeluxe Coil Ultimate si sono rivelati una coppia stellare. Soprattutto per un principiante inesperto come me. Non ho parametri per paragonarli ad altri, sta di fatto che sono riuscito a farmi un iniziale setup da solo e la reputo non poca cosa (sicuramente migliorabile, ma da qualche parte bisogna pur sempre iniziare. Grazie
@fontafox per i consigli).
Trasmissione_SRAM GX Eagle 1x12. Vengo da una 2x11
SLX/XT, ero propio curioso di provare SRAM. Ottime sensazioni, sempre preciso e puntuale. Il pignone da 52 ti porta ovunque anche se non si ha “gamba”.
Unica nota relativa alla possibilità di cambiare con l’indice che avevo con Shimano: devo farci l’abitudine, ogni tanto lo cercavo.
Freni_Magura MT7. Una parola: pazzeschi. Fanno quello che dovrebbero fare dei freni: frenano. Ma lo fanno davvero bene.
Su fondo scivoloso (ghiaccio/neve/fango) sono sempre riuscito a fare quello che volevo senza accusare alcun scivolamento, sbandamento o altro. Chirurgici.
Reggisella telescopico_Bikeyoke Revive 2.0 185mm. Vabbè allora ditelo. Questo componente dovrebbe diventare come gli airbag nelle auto: di serie, sempre.
A parte il peso e il prezzo (ma anche lì, parliamone...) onestamente non capisco come mai non sia di serie su ogni mtb. È un elemento che aumenta esponenzialmente la sicurezza in discesa, è da folli non averlo.
Conclusione. Sono pazzamente innamorato della mia Spindrift, oggi sono rinato “ciclisticamente” (non credo esista ma vabbè, licenza poetica). Tanti auguri a me.
Ps. Se qualcuno potesse tornare indietro nel tempo, aprile 2018.
Fermatemi, datemi una bastonata nella schiena e fatemi rinsavire: no front, solo full (non me ne vogliano gli amici XCisti).
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