Opinione Perché è sempre più necessario annoiarsi pedalando in salita

Tc70

Entomobiker
20/4/11
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55
Provincia di Bs
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Picola ma carattarastica...
Partendo dal fatto che trascorro quasi metà della vita a lavorare, in mezzo a casino, ruffiani e leccaculo, mi resta poco più dell altra metà per dividerla tra famiglia e me...quindi di quella metà della metà che mi resta, voglio che sia una cosa non noiosa, mi deve dare vita, e la ritrovo in un concerto, in un disco, davanti ad una media, o pedalando su una salita...pedalo, soffro, arrivo, godo... senza musica, il silenzio di una cima è il rumore più assordante, poi per uno sordo come me a volte isolarsi in solitudine è decisamente rilassante...
 

marpa

Biker dantescus
29/12/08
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Poirino (TO) Piemonte
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TYEE CF 29
Io per lavoro e responsabilita’ il cellulare lo tengo accesso costantemente 7x24 e se da una parte trovo che sia uno strumento che ha cambiato il modo di fare parecchie cose dico anche che e’ il mezzo Più invasivo degli ultimi 10-15 anni e la cosa buffa (si fa per dire) e’ che siamo noi che abbiamo aperto no, spalancato le porte della nostra vita a questo intruso curioso peggio delle più agguerrite “Ciatelle“ ed ora non ne possiamo fare a meno e la maggior parte non si rende conto di quante informazioni abbiamo condiviso volontariamente ed involontariamente con una lista infinita di aziende e persone senza scrupoli.
Polemiche a parte quando pedalo il telefono, pardon smartphone deve stare rigorosamente nello zaino perché mi piace fare le mie riflessioni e staccare dalla frenesia del mondo moderno godendomi il paesaggio , se sono in compagnia fare quattro chiacchiere tra amici . Bello il video , quelli di Harvard sono bravi a farli , ne ho dovuti seguire una lista infinita lavorando per una multinazionale americana e comunque a parte qualche insegnamento che lo poteva dare un qualsiasi contadino dei nostri bei paesi dall’alto della sua esperienza di vita , spesso ho riconosciuto il valore di alcuni corsi fatti . A casa mia il cellulare a tavola non si usa , mio figlio ormai grande non lo ha mai portato e quando ci si trova tutti assieme si chiacchiera di ciò che si è fatto durante la giornata e di tante altre cose . Quando sono in tangenziale alle 7 di mattina vedo quasi tutti a telefonare e chattare e mi domando : ma che cavolo dovranno fare o dire , ma è lo stesso alla 21 , alle 22 etch .
 

Happykiller

Biker pazzescus
4/3/05
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Lac Leman
broadbandsports.com
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In spalla
Pedalare da soli, in silenzio è catartico.
Da un lato ci si libera fisicamente delle tossine, dall'altro si fa ordine e si fa spazio in testa.

Questo processo di pulizia permette alla mente e al corpo di essere più sensibile e in sintonia con se stessi e ciò che ci circonda.

Si ascoltano pensieri profondi, ci si immagina di continuare un discorso con qualcuno, ci si fa delle domande cruciali, che nel turbine quotidiano non si trova il tempo di elaborare.

Ma si è più aperti anche a captare ciò che ci circonda, un profumo di pino, di faggio, di terra umida, di fiori, di erba, di funghi... e il movimento delle luci e ombre diventa una danza ammaliante, quando si aprono gli occhi senza distrazioni.
I suoni del bosco con il canto di uccelli, fruscii di foglie, scampanii lontani, silenzi ricchissimi...

Io in tutto questo non trovo nulla di noioso: il cervello è impegnato a regolare il ritmo della pedalata, ascoltando il cuore e il respiro, perché l'efficienza sia massima, e al contempo la pulizia di tutti i pensieri nefasti, la formulazione di idee, lo studio di ipotesi, il restauro di ricordi, rende l'attività fisica un momento di grande fervore intellettuale.
E il ritorno all'attenzione primitiva per la Natura, risveglia l'istinto e la capacità di percepire la bellezza e i pericoli del contesto, preparandoci alla discesa, con la testa libera e le antenne alzate.

La fatica è un passaggio fondamentale nel processo di liberazione del superfluo.
 

gianpt

Biker serius
17/10/07
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pregnana milanese
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Io sono un ciclista solitario e mi piacciono le salite lunghe proprio perchè finalmente trovo il tempo di pensare, di riflettere su troppe cose,
Chiaramente la salita non deve essere tecnica altrimenti ho bisogno di essere concentrato, ma le salite in asfalto o sterrati semplici, pensando e riflettendo danno la sensazione di far passare più velocemente il tempo per raggiunger l'obbiettivo.
 

kanarino

Biker serius
25/5/17
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Pomezia
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Merida Theorema Carbon 907 (ex Lombardo Sestriere 350)
A parte il "silenzio delle cime" (di cui non posso godere, abitando al mare) per il resto hai riassunto in pieno quello che è il mio pensiero.
 

kanarino

Biker serius
25/5/17
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Pomezia
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Merida Theorema Carbon 907 (ex Lombardo Sestriere 350)
Io penso che soprattutto per chi vive o lavora nelle grandi città (Roma, Milano, Torino ecc ecc...) andare in bici sia una grande medicina per il fisico e, soprattutto, per la mente. Io ho passato, purtroppo, una marea di tempo in auto e nel traffico (giorni di vita buttati così, al "cesso") e da lavoratore/automobilista ho profondamente odiato Roma ma, la stessa città, vissuta in bici il sabato o la domenica (sia per strada, sia nei suoi bellissimi parchi) l'ho invece rivalutata ed amata perché ho potuto vedere e scoprire cose che magari, durante un giorno qualsiasi della settimana, mi erano sfuggite completamente (perché ero concentrato nella guida ed a tirare madonne contro gli automobilisti). E non credo sia un caso che anche moltissimi atleti che praticano discipline diverse dal ciclismo, all'interno dei loro programmi di allenamento, prevedano di andare in bici.
 

BikerFlavio

Biker superis
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Frascati
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SPECIALIZED Camber M5 29 - CUBE Nuroad C:62 PRO
Parole sante io abito a Frascati (fuori Roma) e da quando ci abito mi è cambiata la vita avendo i monti dei Castelli Romani, riesco ad uscire in bici 3 volte la settimana e pedalare da soli nei boschi è qualcosa di straordinario.
 

kanarino

Biker serius
25/5/17
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Pomezia
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Merida Theorema Carbon 907 (ex Lombardo Sestriere 350)
Parole sante io abito a Frascati (fuori Roma) e da quando ci abito mi è cambiata la vita avendo i monti dei Castelli Romani, riesco ad uscire in bici 3 volte la settimana e pedalare da soli nei boschi è qualcosa di straordinario.
Io ho abitato a Roma per quasi 12 anni, sono originario delle tue zone (Genzano di Roma) ed ora abito a Torvajanica...conosco la tua zona e per la mtb è bellissima...ricordo ancora il kulo galattico quando sono partito dall'eur e sono venuto al lago di Castel Gandolfo in mtb...quasi 77 km di percorso, sono tornato a casa distrutto e con le gambe di pietra ma penso sia stata una delle mie più grandi soddisfazioni.
 

BikerFlavio

Biker superis
15/3/13
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Frascati
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SPECIALIZED Camber M5 29 - CUBE Nuroad C:62 PRO
Bè qui ai Castelli è tutta salita ovviamenti ci sono i Monti come Cavo, Tuscolo, Artemisio, Salomone, Maschio delle Faete, ecc, ma ci sono anche bellissimi trail natural e anche bei percorsi per la Gravel. Io in 2 anni che sono qui ancora devo risucire a fare tutti i percorsi sono infiniti.
 
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greatkingrat

Biker urlandum
14/12/20
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Perugia
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Wilier 101x
Eccolooooo.
Partito dalla Caffarella con la ST540, giro del lago di Castel Gandolfo e salito su Monte Cavo e rientro, un giro spettacolare...
Fino O.T.
Personalmente credo che il momento migliore per girare Roma, in bici o a piedi, sia nelle notti di fine autunno, magari dopo un temporale, quando è deserta e puoi goderti la vista di Trinità de' Monti senza nessuno sulla scalinata, o Piazza Navona deserta...
Quanto mi manca!
Fine secondo O.T.

Se la pendenza è ostica non mi annoio, sono troppo impegnato a maledire il giorno in cui ho comprato una bici e a trovare il ritmo giusto tra respirazione e pedalata. Le riflessioni mi vengono più facili su pendenze più dolci, o in piano, in mezzo ai campi, e mi trovo anche io a fare pensieri, a farmi domande e a provare a darmi risposte, o a "parlare" con mio padre, e a chiedergli se avrebbe mai immaginato che avrei mollato il pallone per dedicarmi al ciclismo.
 
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maumtb

Biker serius
25/2/08
131
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genova
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santa
il telefono lo porto per eventuali emergenze , la salita pedalata da solo è motivo di riflessione , delle volte mi è servita per trovare delle spiegazioni o delle soluzioni ai problemi di tutti i giorni. W la bici senza sarei morto...
In bici da corsa è più facile certo.
 

Strelok

Biker infernalis
23/5/18
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Vicino Trento
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Ragley Big Al - Custom
La salita, per me, è il momento del "qui e ora" consapevole.
In discesa, invece, concentrati nella guida, siamo un po' tutti praticanti di tale disciplina, denominata anche "mindfulness" (consapevolezza focalizzata sul momento presente).

"Qui e ora" mindfulness è la pratica della consapevolezza focalizzata sul momento presente, un concetto che affonda le radici nell'espressione latina "Hic et nunc", e che significa vivere le proprie sensazioni ed esperienze istante per istante, senza farsi trascinare dai pensieri sul passato o dalle ansie per il futuro. Attraverso esercizi di meditazione e respirazione, la mindfulness aiuta a sviluppare una presenza attiva e non giudicante, migliorando la gestione delle emozioni e aumentando la capacità di affrontare le difficoltà quotidiane.

Cos'è il "Qui e Ora"?
  • Vivere nel presente:
    Significa concentrarsi su ciò che si prova, si sente e si fa in questo preciso istante, senza lasciarsi distrarre da pensieri sul passato o preoccupazioni sul futuro.

  • Radici latine:
    Il termine deriva dalla locuzione latina Hic et nunc, che indica l'urgenza e l'immediatezza, ma nel contesto della mindfulness si traduce nell'essere pienamente presenti nel qui e ora.

  • Autenticità e presenza:
    Essere "qui e ora" implica un contatto profondo con i propri sensi e il proprio corpo, permettendo un'esperienza autentica e piena del momento.
La Mindfulness e il "Qui e Ora"
  • La pratica della consapevolezza:
    La mindfulness è la pratica di coltivare l'attenzione focalizzata sul momento presente, per essere sempre più coscienti delle proprie sensazioni, pensieri ed emozioni.

  • L'allenamento all'attenzione:
    Invece di lasciarsi guidare dal "pilota automatico", la mindfulness attiva l'attenzione e aiuta a diventare "autori" dei propri pensieri, non "preda".

  • Approccio non giudicante:
    La mindfulness incoraggia ad osservare l'esperienza presente in modo aperto e senza giudizio, imparando ad accettare le emozioni difficili anziché lottare contro di esse.
Come praticare il "Qui e Ora" con la Mindfulness
  • Pratica informale:
    Si può integrare la mindfulness nella vita di tutti i giorni, prestando attenzione a ciò che si fa (mangiare, camminare, respirare) in modo più consapevole.

  • Pratica formale:
    Dedicare pochi minuti al giorno alla meditazione, concentrandosi sul respiro e sulle sensazioni corporee, è un ottimo modo per allenare la concentrazione sul presente.

  • Ascolto dei sensi:
    Porre attenzione ai suoni, agli odori, alle sensazioni fisiche (i vestiti, l'aria sulla pelle) aiuta a riconnettersi con il momento attuale.
Benefici del Vivere nel "Qui e Ora"
  • Maggiore efficacia:
    Essere consapevoli del presente permette di agire in modo più efficace e ponderato.

  • Minore sofferenza:
    Riduce l'impatto negativo di pensieri intrusivi e preoccupazioni per il futuro, che spesso sono fonte di ansia e depressione.

  • Apprezzamento della vita:
    Aiuta ad apprezzare di più le esperienze quotidiane, sia quelle piacevoli che quelle meno piacevoli, scoprendone nuove sfaccettature.
 
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