Dopo la prima presa di contatto con il territorio di Gavoi in occasione del giro di ottobre avevo in mente da un po di tornare in zona. Ci avevo già provato qualche tempo fa trovando sulla rotta scogli che neanche Schettino … ma questa volta, dopo aver sentito gli amici Gavoesi, ero determinato. La proposta fatta ai potenziali accompagnatori era semplice “… io vado, se volete venire chiamate!”.
Elkin dice che mi accompagna volentieri e alla fine anche Amb69 e Ginko si uniscono non senza azzardare le solite scontate domande da biker tipo “ma com’è il giro? - c’è molta salita? – esattamente quanti km sono?”. Vinco immediatamente le loro perplessità fornendo esaurienti risposte corroborate da approfonditi dati tecnici sul percorso (compresa traccia in gpxkmz e CIDDI’ audiovisivo sulla storia di Gavoi) che più o meno possono sintetizzarsi tipo “ E io cosa ne so? Penso sia facile … eppoi non rompere!”
Vinte queste, blande, resistenze carico Elkin e si parte. Mentre viaggiamo per Gavoi mangio avidamente un panino e, tra un morso e l’altro, approfitto per rivolgere calorosi saluti con il dito medio alzato ad amb69 e Ginko che abbiamo appena sorpassato. Ecco Gavoi. Arrivati!
Parcheggiamo, scarichiamo, due colpi di pedale e siamo al bar di Collo prima delle duemmezza. Arrivano i padroni di casa, saluti, presentazioni, caffè, caxxate … si parte! Ci scaldiamo nelle lievi pendenze gentilmente offerte dal (bellissimo) centro storico del paese diretti verso la vedetta della forestale. Ho ragione di temere che il panino, avidamente divorato in viaggio, stia organizzando una sommossa complici i miei organi … il fegato però resiste, la ribellione è domata e la vedetta della forestale raggiunta. Ora la strada spiana un po ed ecco un bel tratto di single tutto rilanci e saltini naturali. Il single si trasforma presto in una dura salita, a tratti tecnica, che ci porta su verso il pietrone chiamato “Chizu e’ Noli” a quota 1024. Più in alto non si va, infilo le protezioni e via, discesa … tratti scassati in single con pietraia, tratti più fluidi e aperti e un ultimo tratto velocissimo e adrenalinico da fare a cannone che, purtroppo, esige un sacrificio umano! Toccherà a Ginko abbandonarci!
La discesa, raccordata con brevi (ma stronze) salite, continua e ci porta verso la diga del Taloro. Eccoci al single che qui chiamano “s’iholliadorzu” … pendenza, allunghi e tornanti secchi, vegetazione bassa, terra smossa e pietre, appoggi, canali … i locals scendono veloci, li seguo, tiro anche un drittone senza conseguenze, c@zz finito … bellissimo e nome del single appropriato!
Ricompattamento, si prosegue verso la cava di granito aperta per costruire la diga. Risaliamo fino al lago e ancora fino al paese attraverso una bella variante in un bosco di alte querce da sughero. Finito.
C’è ancora il tempo per fare due chiacchiere di fronte ad una birra e poi lasciamo gli amici di Gavoi che domani andranno a Montevecchio.
Grazie ancora a tutti dell’accoglienza e del giro … e, belle o brutte, doppie o triple beccatevi anche un po di foto!
Sono le duemmezza ... siamo pronti
Il riscaldamento per le vie del centro è finito, si va verso la vedetta della forestale
La vedetta della forestale e Ciccioallegri che chiude il cancello
relativo panorama
dopo la salita il bel single tutto "rilanci&saltini"
subito interrotto da altre salite ... belle toste
I bros in avvicinamento al punto più alto del giro "il sopracciglio di Noli"
Chizu e' Noli 1024 mt ... da qui si inizia a scendere
fine del primo tratto di discesa
e del secondo tratto (con la zampetta sx di Ginko ferita)
ricompattamento dopo una salita di raccordo prima di affrontare la discesa chiamata "s'iholliadorzu" ... gaz Ciccioallegri bella quella bici blu!
tratto finale della discesa
la cava della diga
e come da manuale dopo ogni discesa ... con la cava sotto di noi
tiriamo un po il fiato sul lago prima dell'ultimo strappo
Il bosco di querce, siamo quasi arrivati a Gavoi
e dopo un paio di birre ce ne andiamo che è quasi buio
un paio di birre ma sufficienti per ridurre così il mio passeggero
alla prox.