Lo sai o spari a caso?120 gradi ma per quanto tempo? Ore ed ore a 80gradi possono danneggiare la vernice.
L'asciugatura delle vernici liquide avviene fra 40 e 60 gradi. A polveri addirittura fra 140 e 180 gradi.
Lo sai o spari a caso?120 gradi ma per quanto tempo? Ore ed ore a 80gradi possono danneggiare la vernice.
previa verifica dell'acidità dell'acqua???Io esco in bici solo se piove
HAHAHAHA !!!"Resina contenuta nella fibra di carbonio"
Cioè tipo bucatini?
Quelle a polveri non vengono "asciugate" vanno nei forni per fondere e polimerizzare.Lo sai o spari a caso?
L'asciugatura delle vernici liquide avviene fra 40 e 60 gradi. A polveri addirittura fra 140 e 180 gradi.
che mi sa, ma aspettiamo conferma dall'Ing. @marika.f , soffre molto di più la fatica!mi sa che mi tengo il mio cancello in alluminio verniciato opaco con le belle saldature colorate
si quello senz'altro... ma se ne vedono delle belle in entrambi i mondi... ma poi dipende dall'uso che se ne fache mi sa, ma aspettiamo conferma dall'Ing. @marika.f , soffre molto di più la fatica!
si ma, percentualmente, quanti sono i telai che cedono?si quello senz'altro... ma se ne vedono delle belle in entrambi i mondi... ma poi dipende dall'uso che se ne fa
su questo non si discute.si ma, percentualmente, quanti sono i telai che cedono?
cedono eh, non schiantati contro una roccia o in un drop sbagliato!!!
oksi ma, percentualmente, quanti sono i telai che cedono?
cedono eh, non schiantati contro una roccia o in un drop sbagliato!!!
Se lasci delle canne da pesca (che sono in carbonio) per qualche ora in auto sotto al sole in estate (che sia a Palermo o Brescia cambia poco), ti posso assicurare che te le ritrovi "a banana". Per cui a parte le pippe mentali che non c'entrano niente, meglio evitare di lasciare le bici in auto. Inoltre le radiazioni UV rovinano tutto, a meno che non si utilizzano dei prodotti specifici che fungano da schermatura. Per cui le varie vernici e trasparenti dopo un po' te li ritrovi ingialliti per normale utilizzo. E qui si entra nelle pippe mentali. Ma evitare di lasciare la bici in auto con questi caldi è soltanto questione di cervello.Non è un problema neanche quello.
Per i raggi uv diretti il telaio è appunto protetto dalla vernicie. Riguardo al calore invece i telai vecchi avevano resine che sopportavano fino a 80 gradi.. i nuovi sopportano fino a 120 gradi.
Sono temperature che dentro l'auto è difficile raggiungere, a meno che non la lasciate tutto il giorno ad agosto in sicilia sotto al sole, ma anche in quel caso basta semplicemente non usare la bici appena tolta dall'auto quando è ancora rovente ma aspettare qualche minuto che il telaio scenda sotto gli 80 gradi.
In sintesi quindi (come al solito) sono tutte seghe mentali.. usate le vostre bici e divertitevi.
Ciao,Il danneggiamento per carico ciclico c'è sia per i materiali metallici policristallini (ma anche qualche polimero pseudocristallino, come il PA6) sia per i compositi.
E' diversa la fenomenologia.
Per acciaio/alluminio c'è la nucleazione di una piccola cricca da una zona di concentrazione di tensione che poi sfocia rapidamente in una rottura, senza che vi siano apprezzabili riduzioni della rigidezza del componente, tranne che per l'ultima fase della propagazione della cricca.
Prendere "per i capelli" la rottura DI SOLITO è molto complicato. Bisogna seguire un regime di controlli periodici strettissimi.
Nel campo MTB, dove siamo sempre lì a lavarle e fare manutenzione, è più facile notare queste fessure.
Per il carbonio è diverso: il composito si danneggia un po' ad ogni ciclo di carico. Inizia a deteriorarsi fin dalla prima pedalata. Solo che il processo è graduale e distribuito. Si criccano le lamine a 90° rispetto alla applicazione del carico. A fessurarsi per prima è la matrice di queste lamine.
Man mano che procede la vita del componente, si assiste a un "popolarsi" di fratture. Ci sono bellissime tomografie di prove a fatica su provini in carbonio.
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Ref: https://www.researchgate.net/public...tes_Part_IV-_Experimental_and_numerical_tests
Ma questo affollarsi di microfesurazioni non compromette la stabilità e l'integrità del componente.
Inoltre abbiamo un'arma in più rispetto ai metalli: la misura della rigidezza di un telaio in composito è una buona misura dello stato di danneggiamento. E' possibile pianificare la sostituzione prima del cedimento catastrofico semplicemente monitorando la rigidezza.
EDIT: grave mancanza.
Progettare a fatica con i metalli = far lavorare le zone più sfigate a tensioni < di quelle di nucleazione e innesco della cricca
Progettare a fatica con i compositi = accettare un danneggiamento progressivo, verificare che la vita a fatica sia largamente superiore alla vita utile della bici. Progettando a rigidezza è un risultato che si ottiene a costo "zero"
Chissà cosa succederà mai ad una barca sportiva magari a vela con scafo in carbonio e alberi in carbonio esposta per giornate al sole sparato e alla salsedine….In realtà l'esposizione continua al sole/calore non fa bene alle resine di un telaio in carbonio
Ad onor del vero Trek non è proprio cinese, è prodotta a Taiwan, dove la qualità ha standard non certamente cinesi...Ciao, se ti può consolsre alla mia Trek Procaliber é saltato un pezzo di trasparente nella zona movimento pedali dopo pochi mesi di vita. Non ho usufruito della garanzia perche sarei rimasto diverso tempo senza bici proprio nella stagione migliore, ma ho dato una leggera telatina e un pochino di traspparente spray acrilico per far scomparire il difetto che tutt'ora tiene. La verità é una sola,ovvero che i produttori si fanno pagare migliaia di euro,telai che vengono prodotti nelle peggiori aziende cinesi, e te li spacciano come se fossero gioielli prodotti in Europa o in Usa.