Il clima torrido, le ferie in corso, le balere serali e le fratture multiple, ultimamente hanno sminuzzato il mitologico gruppo M&M, ma oggi, nonostante l'arrivo dell'anticiclone "Nerone", che si narra sia bello 'ncazzato e focoso, un bel terno secco di personaggi, si raduna di buon ora sulle sponde del lago di Castel Gandolfo, ancora segnate dal lavaggio dei piedi del Guidoski de noantri la settimana scorsa.
Incredibilmente puntuali alle ore 7.30, si presentano allo start nell'ordine:
direttamente dal girone dei bannati, er poro MarcoBrtn, pesantemente segnato nell'animo dall'oblio dell'esilio e nel fisico dalle ferie in corso;
di ritorno da un Rave party sulla Casilina, er poro Frabia, già in preda ai raptus rullatori nel tentativo estremo di creare la paglia perfetta;
il narratore, sul quale, siccome sono io che scrivo, non ce sta niente da di!!!
Scambiati i convenevoli e gli affettuosi insulti, estesi ovviamente anche agli assenti, nel tepore che arroventa di buon ora l'aria, i nostri 3 imboccano la via verso la cima di Monte Cavo, già nota per altre indelebili scorribande di questo impenetrabile gruppo. L'inizio di tale è sempre amichevole, dato che si parte con pendenza modello Zoncolan, atte a latticizzare immediatamente le gambe già molli dei nostri biker. Le fatiche della notte, le sofferenze degli inferi e 12 giorni consecutivi di Barbecue, si vedono e si sentono tutti, talmente tanto che l'andatura rasenta il coma irreversibile. E l'inizio del tratto sterrato non allevia le pene, ma regala un altro mortal fardello ai tre sgangherati biker.....il Ghibli, il vento del deserto, che inizia a spirare a mo' di phon in galleria del vento, sospinto da correnti anticicloniche che evocano il tristemente famoso "Niño". Dopo il passaggio nel tunnel dell'amore sotto la via dei Laghi, Frabia, ancora accecato dalle luci della notte e dai fumi della Casilina, propone un ristoro al bar del paralitico, nel tentativo di alleviare le pene dei suoi compagni di sventura. Si al bar del paralitico, dove il gestore, per confezionare un caffe lassativo come il Borghetti scaduto del 1987, impiegava soltanto 20 minuti, che er poro Frabia, sfruttava per rollare un altra miccetta, ed il poro MarcoBrtn, per calarsi una bustina di carbonella gel.
La ripartenza successiva alla pausa ristoratrice non sembrava delle più veloci, anche perchè sotto le
ruote tassellate sembrava scorresse un letto di cacao in polvere, tanto era arido e polveroso il terreno. E Nerone iniziava a mostrare il suo enorme occhio marrone.....caldo e ventoso!
Le fatiche però ripagavano i nostri impavidi M&M, quando dinanzi a loro si parava la salita asfaltata che conduceva alla sommità del Monte Cavo, agognata meta, ove iniziare la parte in discesa, ormai costellata di stele commemorative per ricordare le gesta eroiche ed i codici rossi, con cui gli M&M hanno segnato questi sentieri.
Giunti al dunque, ovvero all'inizio delle prove speciali, il dubbio sorgeva spontaneo: "ma le
protezioni balistiche se le mettemo co sta callara???".
La risposta inevitabilmente cadeva sul segno positivo, visto che la disgrazia di averle portate fino in cima, doveva essere ripagata indossandole in discesa, a mo' di cilicio guarnito con gli aculei del riccio marino di sesso femminile, vista la rinomata traspirazione di ginocchiere e gomitiere.
Le parti tecniche in discesa, mostrano le ruggini e la fiacca che accompagnano il trio monnezza, e nessuno si azzarda a fantasticare salti iperbolici o spazzolate gol ginocchio a terra in curva, ma ognuno dei tre si adopera per portare la pelle e le chiappe a casa, memori degli anatemi augurali, amichevolmente lanciati dal Vescovo di Santa Marinella e dal Ciclope del Circeo. Anche la "descensa del Diablo" viene affrontata con i tacchi a spillo, passeggiando tra rocce e trampolini con insolita cautela.
Il giro ormai è alla conclusione e l'arrivo alle macchine incandescenti ne segna la fine. La fine del giro, ma mica delle marciglianate.....perchè memori del pasquale lavaggio dei piedi del Sellerone nostro di soli 7 giorni fa, il trio monnezza, decide di lavarsi delle pene nelle acque del lago con un bagno purificatore, che inizialmente prevedeva soltanto il pediluvio, ma che dopo soli 8 secondi si trasformava nella gara olimpica di tuffi in mutande. Le gesta acquatiche dei due più temerari, oltre ad interrompere un amore appena sbocciato ed in fase di consumazione, erano immortalate dagli scatti der poro Frabia, intento a rotolarsi la 5^ miccia del tour, che sommate a quelle inalate dalle 00.00 di oggi, consacrano la giornata odierna alla storia.
Le foto non testimoniano in pieno quanto verificatosi sulle sponde del lago di Castel Gandolfo, per colpa dei moschettieri in mutande, ma i tuffi (degni di Tania Cagotto - lettera "N" volontariamente omessa), le risate ed i propositi bellicosi di ripetere una giornata del genere, condita pure da una bella braciata, con gli amici del cuore del gruppo, restano nelle nostre menti e nei nostri cuori, ma soprattutto negli sguardi di chi atterrito ha assistito a tutto ciò.
Ci siete mancati tutti.....Siamo grandi!
.....E a Nerone.....i'avemo rotto l'okkiomarrone!!!
FOTOALBUM
http://fotoalbum.mtb-forum.it/showalbum.php?id=18185
Pagelle:
FRABIA - 10
Il record di micce e la nottata complicata, non intaccano la voglia di macinare chilometri del Fra. Tenta invano di rifocillare i compagni di avventura, imbattendosi in un barista arteriosclerotico.
MARCOBRTN - 10
Bannato, riceve un permesso speciale dalle ferie organizzate assieme a quelli del girone degli esodati, mostrando evidenti segni di sofferenza che solo la volontà ed il gel alla carbonella, sopperiscono.
MIRKOTED - 10
La parte migliore la mostra sui tuffi, visto che la mente ed il fisico a forma di barbecue sono ancora sul traghetto per Portoferraio. Unico ad indossare le gomitiere a mo di laccio emostatico, mostra limiti ancor più evidenti in discesa.