Incollo di seguito un percorso che ho intenzione di percorrere domani mattina...lo conoscete? Attendo commenti o suggerimenti.
La tappa inizia dalla stazione ferroviaria di Ciano dEnza. Nel borgo di Vico si può ammirare una casa a torre secentesca dove era solita sostare Maria Luigia dAustria. Alle spalle del centro sportivo si origina una strada bianca che si inoltra lungo la valle del rio Vico. La si segue tra coltivi e boschetti, compiendo sei piccoli guadi. Dopo il terzo, subito a destra una variante (sent. 650) per una mulattiera conduce al castello di Rossena, sede di un ostello.( B&B Il Melograno di Matilde e B&B il Tempo Ritrovato).
Al termine della strada di rio Vico dietro il recinto di un fabbricato rurale, si prosegue per un sentierino in sponda sinistra rimanendo sempre in fondovalle. Il primo incrocio è in corrispondenza della mulattiera a destra (sent. 640) che varca il rio Vico e sale alle ex scuole di Rossena (ora scuola di scultura su pietra). Il sentiero sale a destra passando in un bosco e sbucando sui calanchi nelle adiacenze di Canossa, mentre prendendo la sterrata a sinistra si passa dal borgo di Riverzana, che ospita una piscina pubblica e un ristorante.
Dentro il castello di Canossa è stato restaurato il piccolo museo nazionale Naborre Campanini: il pezzo più interessante è una vasca battesimale monolitica in arenaria scolpita, unico resto del tempio di San Apollonio. Il Sentiero Matilde dal castello rasenta i calanchi e si porta verso levante al borgo di Cavàndola. Una variante (sent. 652) conduce in unora tra andata e ritorno al sottostante borgo di Votìgno, dove ha sede un centro di cultura tibetana (B&B Casa del Tibet).
Da Cavandola si costeggiano su unampia carrareccia le pendici del monte Tesa, con belle visuali sul medio Appennino, fino a Cerèdolo dei Coppi. Da notare oltre alle numerose torri con colombaia, mascheroni e bugne con significato scaramantico sui muri delle antiche case del borgo. Il nome deriva dalle querce cerro e dalle fabbriche dei coppi, le fornaci per le tegole attive fino alla metà del secolo scorso. Dal ristorante si prosegue brevemente lungo lasfaltata per Casina per svoltare quasi subito a sinistra giù nel vallone verso Chessi, una casa rurale isolata (a destra della strada asfaltata ha origine invece la Variante di Cortògno - sent. 650, che attraverso Vercallo, Faieto, Cortogno e il fondovalle Tassobbio collega con Casina). B&B Dalla Lella, e alloggio agrituristico presso lantico mulino (Mulino in Pietra). Si scende a guadare il Torrente Càmpola (interessante colata travertinosa e fonte ferrosa) e poi il rio Bérgogno e si è in breve sotto labitato di Bérgogno, un bellesempio di borgo appenninico. Soffermiamoci a notare i particolari delle case, i portali, gli architravi databili Cinque-Seicento. Balza allocchio il palazzotto cinquecentesco appartenuto ai conti Giovanardi, a pianta quadrata con una torre colombaia. Poco distante, sul sentiero 652 per Votigno cè un agriturismo con camere (Il Castetto).
La tappa inizia dalla stazione ferroviaria di Ciano dEnza. Nel borgo di Vico si può ammirare una casa a torre secentesca dove era solita sostare Maria Luigia dAustria. Alle spalle del centro sportivo si origina una strada bianca che si inoltra lungo la valle del rio Vico. La si segue tra coltivi e boschetti, compiendo sei piccoli guadi. Dopo il terzo, subito a destra una variante (sent. 650) per una mulattiera conduce al castello di Rossena, sede di un ostello.( B&B Il Melograno di Matilde e B&B il Tempo Ritrovato).
Al termine della strada di rio Vico dietro il recinto di un fabbricato rurale, si prosegue per un sentierino in sponda sinistra rimanendo sempre in fondovalle. Il primo incrocio è in corrispondenza della mulattiera a destra (sent. 640) che varca il rio Vico e sale alle ex scuole di Rossena (ora scuola di scultura su pietra). Il sentiero sale a destra passando in un bosco e sbucando sui calanchi nelle adiacenze di Canossa, mentre prendendo la sterrata a sinistra si passa dal borgo di Riverzana, che ospita una piscina pubblica e un ristorante.
Dentro il castello di Canossa è stato restaurato il piccolo museo nazionale Naborre Campanini: il pezzo più interessante è una vasca battesimale monolitica in arenaria scolpita, unico resto del tempio di San Apollonio. Il Sentiero Matilde dal castello rasenta i calanchi e si porta verso levante al borgo di Cavàndola. Una variante (sent. 652) conduce in unora tra andata e ritorno al sottostante borgo di Votìgno, dove ha sede un centro di cultura tibetana (B&B Casa del Tibet).
Da Cavandola si costeggiano su unampia carrareccia le pendici del monte Tesa, con belle visuali sul medio Appennino, fino a Cerèdolo dei Coppi. Da notare oltre alle numerose torri con colombaia, mascheroni e bugne con significato scaramantico sui muri delle antiche case del borgo. Il nome deriva dalle querce cerro e dalle fabbriche dei coppi, le fornaci per le tegole attive fino alla metà del secolo scorso. Dal ristorante si prosegue brevemente lungo lasfaltata per Casina per svoltare quasi subito a sinistra giù nel vallone verso Chessi, una casa rurale isolata (a destra della strada asfaltata ha origine invece la Variante di Cortògno - sent. 650, che attraverso Vercallo, Faieto, Cortogno e il fondovalle Tassobbio collega con Casina). B&B Dalla Lella, e alloggio agrituristico presso lantico mulino (Mulino in Pietra). Si scende a guadare il Torrente Càmpola (interessante colata travertinosa e fonte ferrosa) e poi il rio Bérgogno e si è in breve sotto labitato di Bérgogno, un bellesempio di borgo appenninico. Soffermiamoci a notare i particolari delle case, i portali, gli architravi databili Cinque-Seicento. Balza allocchio il palazzotto cinquecentesco appartenuto ai conti Giovanardi, a pianta quadrata con una torre colombaia. Poco distante, sul sentiero 652 per Votigno cè un agriturismo con camere (Il Castetto).