...obsolescenza programmata.
Non c'è niente da fare...il sistema capitalistico occidentale con tanto di consumismo appresso e consumatore che deve consumare affinché non si producano stati come quelli che stiamo attraversando di "crisi" (più o meno artificialmente indotte) è oggi basato sulla produzione di sistemi a degrado intrinseco programmato.
Trenta od anche venti anni or sono la teoria di base matematico statistica necessaria per condurre a questa "programmazione" non era ancora che in stato embrionale...ma oggi.
Oltre a questo si aggiungono tutti i cosidetti (pseudo)miglioramenti tecnici che portano a far desiderare il prodotto nuovo (da non chiamare marketing) e che, di fatto, ci portano a "non consumare" il prodotto "vecchio" sostituito.
Nel nostro caso molto poco ben programmata e realizzata, a giudicare dai "ritrovati di marketing" periodicamente lanciati per convincerci a cambiare bici. Voglio dire che comunque la percentuale di bici che giungono alla fine della loro vita per rottura è comunque molto piccola
Precisamente. o-o
Abbiamo vissuto un decennio con la guerra del grammo risparmiato e poi, nell'ultimo periodo, presentano i nuovi gruppi elettronici che utilizzano delle batterie da 2 etti, vanificando, di fatto, lustri di "pseudo-studio" sull'alleggerimento.
I "soliti" complimenti per l'articolo a Daniel. o-o