Cinghiale ha scritto:
beh..così vedendola solo in foto... (purtroppo in fiera non l'ho vista) non mi sento di bocciarla senza appello, dopotutto molte volte i prototipi che vengono presentati nelle fiere sono poco più che esercizi di design (al Motorshow di Bologna alcune macchine che girano sulle pedane sono lì puramente per essere ammirate e molte volte dentro sono completamente vuote o realizzate in compensato). Senza contare inoltre che anche toccare la bici MOMO non era possibile così come era impossibile sollevare la maggior parte delle bici esposte (KONA,
Specialized, KTM ecc...).
Per quanto riguarda l'errore di progettazione della bici perchè mancante dei foderi alti devo dire 2 cose:
1. chissa cosa avrà da dire il Sig. Ancillotti che le fa così da un bel po'?
2. anche le lefty sembrava che si dovessero spezzare da un momento all'altro perchè mancava qualcosa.....spiegatelo a Mr. Gracia che ci corre il 4x e salta come un grillo
Per quanto riguarda i
freni non è detto che due cose simili siano uguali e dopotutto tutti i sistemi frenanti idraulici sono costituiti da un circuito contenente liquido che, compresso, spinge l'elemento frenante a battuta sulla pista frenante o sul disco. Il fatto che sia stato rimpicciolito ed integrato all'interno della forcella non mi sembra pochissima cosa rispetto agli ingombri ed ai pesi a cui siamo abituati (ricordiamoci poi che stiamo parlando di poco più che una city bike)
Il vero fattore "innovativo" per quanto magari già visto in parte su altre bici (mi sembra si chiamassero Onion e fossero italiane) è il fatto che l'assemblaggio dei tubi è effettuabile tramite
attrezzi e non tramite saldature quindi comporta ovviamente risparmio a livello economico e di produzione...e non è poco....
Queste sono le mie opinioni...non lavoro per il Politecnico e non ho cugini e/o amici che ci lavorano o studiano, ma mi piacciono le cose che buttano in campo qualcosa di nuovo...ciao a tutti
ok se andiamo sul tecnico sono stuzzicato...
la parte più interessante per l'innovazione secondo me non è tanto l'assemblabilità, quanto la costituzione e il materiale delle componenti del telaio.
in pratica sono 3 pezzi (tubo sterzo, triangolo centrale e carro) di cui 2 uguali, cioè il triangolo centrale e il carro sono LO STESSO PEZZO, semplicemente orientato in 2 modi diversi e collegati tra loro. come dice la didascalia degli articoli, si riesce anche a allestire una geometria da donna e una da uomo e anche variare le taglie in base a come si assemblano queste 2 scocche.
la cosa è di notevole innovazione dal punto di vista industriale poichè riduce drasticamente gli investimenti di produzione, si fa tutto con 2 stampi in luogo di moltitudini di tubi diversi, geometrie differenti tra uomo e donna, misure diverse in base alle taglie e via dicendo. la ricaduta industriale di uno snellimento del genere è notevole, e di questo bisogna dare atto alle menti che l'hanno progettata.
il problema che non piace a me, è che tutta (o buonaparte) l'innovazione che si ricerca è tesa a diminuire ed ottimizzare i costi industriali, e se l'utente ne trae o meno vantaggi chissenefrega...
dato che mai, e dico MAI, il prezzo di un prodotto sul mercato viene fatto dai costi di produzione, bensì dall'andamento di domanda/offerta (manipolato il più possibile dal marketing), sono portato a pensare che tutti i risparmi industriali di una produzione del genere porteranno benefici solo nelle tasche di chi ha investito e nessuno in quelle dei consumatori finali. anzi, quelli che sono dei fattori competivi per l'industria sono in questo caso (ma purtroppo in molti prodotti design-oriented, cioè un-certo-tipo-di-design-oriented) degli svantaggi economici per l'utilizzatore. è facile capire che riparare uno stampato polimerico non è cosa fattibile da un qualsiasi ciclista, il che prevede quindi che ogni problema di quella bici, escluso direi quelli alla trasmissione dove
catena e gruppo mi sembrano canonici, ma inclusi quelli della fantomatica "forcella frenante", richiedano l'intervento di "tecnici" specializzati. e fuori spedizioni, soldi, tempi di attesa e risorse che ricadono guardacaso su chi la compra e non su chi la produce salvo i casi di garanzia che comunque vediamo tutti che non sono sempre facilmente gestibili.
detto questo, io apprezzo le menti, ma non sono in sintonia con la filosofia che ci sta dietro, poichè troppo spesso si trascura la VITA di un prodotto a fronte di un'appeal e una riduzione dei costi di produzione.
il tutto senza toccare la questiona ambientale, non tanto di riciclo dei materiali quanto di risorse energetiche impiegate, ma qui le cose si fanno complesse e molto spesso non contabilizzabili...
ho deto la mia, non ho resistito, si accettano dibattiti che alla fine l'argomento mi interessa!!!
PS: ah è ovvio che la mancanza dei foderi non è influente, i loro calcoli strutturali li avran fatti ci sono cose ben più allucinanti che stanno in piedi, i materiali fanno miracoli...
PS2: ho criticato la forcella perchè hai tempi dei
magura hs33 (che io ho avuto per 10 anni e passa) si vedevano forcelle modificate o di serie anche con la stessa applicazione dei pistoncini, semplicemente non erano all'interno della forcella poichè quest'ultima era ammortizzata e conteneva dell'altro (sistema ammortizzante) e comunque non c'era la capacità tecnica di creare scocche così 10 anni fa, quindi l'innovazione direi sta ancora nella tecnica e non nel progetto per quanto riguarda la forcella.