Il doping non é un metodo impiegato solo per vincere, ma ci possono essere solo motivi puramente psicologici. Di Di Luca, ad esempio, mi ricordo bene come batteva tutti alle gare domenicali, perché il suo talento era puro, cristallino. I problemi con il doping sono iniziati quando il sistema si é orientato verso una direzione che tutti hanno intrapreso. E parlo per esperienza, in quanto ho corso in tutte le categorie giovanili in anni in cui, purtroppo, il doping era ben presente anche nel ciclismo giovanile. Io non ne ho fatto uso, ma molti ragazzi erano seguiti da medici che in seguito sono stati condannati per aver praticato il doping.
Quantoappena affermato basterebbe ad abbattere alcuni luoghi comuni; ad esempio si racconta che é tecnologicamente avanti rispetto all'antidoping, che chi fa ricorso al doping spende milioni e che quindi le agenzie antidoping non possono contrastare per mancanza di soldi. Tutto falso, basta citare i casi delle squadre Continental di U23 (profili di corridori che di certo non guadagnano milioni di euro).
Oggi é pressoché impossibile non essere scoperti e a dimostrarlo é il più grande scandalo mai scoperto: il caso Armstrong. É stato appurato, infatti, che attorno al texano si era creata una cortina fumosa fatta di truffe, silenzi, imbrogli, corruzione, depistaggi, complicità, anche presso organi ufficiali di controllo.