Buonasera Direttore, avendo io posto all’attenzione del forum il suo editoriale, mi sembra ovvio e giusto rispondere (a lei) e commentare alcuni post (di altri).
Facciamo innanzitutto cadere gli altarini, che in realtà non esistono: non ho mai nascosto né qui né in altre parti la grande stima che rivesto nei confronti di MTB Magazine. Sono abbonato da diversi anni e col tempo ho avuto modo di finire anche nel giornale, a vario titolo. Così come, però, mi è capitato di “finire” anche su i web magazine più importanti e, guarda un po’ il destino curioso, pure su TecnoMTB.
Non ho mai nascosto inoltre di far parte del C.O. della GF del Montello, con la qualche so che ultimamente lei ha avuto un po’di problemi.
Detto questo,
mi preme però precisare con fermezza una cosa: il sottoscritto si è sempre considerato prima di tutto un praticante, un pedalatore, un osservatore
neutrale e indipendente. Ogni critica o apprezzamento che qui o in altre sedi ho espresso nei confronti di giornali, gare, eventi, ecc… è stata fatta in maniera di assoluta indipendenza, senza pressioni esterne o preconcetti, senza secondi fini né interessi, ma semplicemente valutando con attenzione plaudendo agli aspetti ritenuti validi e criticando (a volte anche aspramente) tutto ciò considerato sbagliato. E, si fidi, non si sono salvati nemmeno i succitati sui quali vorrei però sgombrare ogni dubbio sul ruolo che rivestono nella vicenda: loro non c’entrano assolutamente nulla. Io non sono né un collaboratore, né un organizzatore: sono un biker come tanti che vuole dire la sua opinione, condivisibile o meno, giusta o sbagliata che sia, per rendere questo sport… un po’ migliore.
Veniamo ora al mio “sasso” lanciato nel forum. Respingo categoricamente l’accusa di faziosità: come già detto non mi considero di parte (anzi), né sostengo con intransigenza le mie idee (questo è il mio secondo post…), né soprattutto ho mancato di obiettività.
Saltando a piè pari il titolo (semmai è provocatorio, non fazioso, al pari di quello del suo editoriale: lei lo sa meglio di me come si fa a catturare l’attenzione del lettore…), ho poi presentato il suo editoriale come tema di discussione e confronto: ho chiaramente riportato uno stralcio accompagnato da un link all’articolo integrale. Ho poi esposto la mia opinione in merito (che riprenderò tra poco) e la domanda:
E voi.. che ne pensate? Ecco, forse l’unico mio errore sta nell’aver dato dopo (e non prima) la mia risposta… il che potrebbe sembrare retorico.
Ma veniamo al succo…
Ho sempre trovato i suoi editoriali un po’ forti e talvolta narcisistici: molto diretti, schietti, senza mezzi termini, e soprattutto ricchi di riferimenti agli interessi della rivista. Personalmente preferisco qualcosa di più “soft”, però non le si può eccepire nulla: un editoriale, in questo caso di parte, è fatto apposta per esprimere la tendenza e le linee guida della rivista. In sostanza, ha il pieno diritto di pubblicizzare nella maniera che preferisce i vostri circuiti e le vostre iniziative.
Però, ultimamente, ritengo lei abbia fatto alcuni “autogol”; qui sul forum se ne è anche già parlato in passato.
Secondo me lei ha sbagliato a pubblicizzare dei circuiti “marchiati” TecnoMTB tirando in ballo gare, C.O. ed eventi senza neanche accordarsi con gli stessi. Non solo, ha anche preteso di imporre agli stessi una quota “forfetaria” come condizione necessaria per accedervi: in questo modo si è preso un diritto che non ha (la vendita) nei confronti di un prodotto non suo (l’evento), per di più alle condizioni da lei dettate.
Non contento, al rifiuto di alcuni C.O., lei ha pure scritto sull’editoriale di Novembre che
“qualcuno l’ha presa sul personale e non ha capito le motivazioni e soprattutto la valenza dell’operazione e ha fatto di tutto per contrastarla”. Vorrei ben vedere cosa farebbe Edidoss s.r.l. se una gara qualsiasi inserisse nel proprio pacco gara un buono per un abbonamento a TecnoMTB a 15€.
Il secondo errore, il più grosso, lo ha commesso nell’editoriale di Gennaio.
Ribadiamo il concetto di editoriale: serve anche a esprimere la tendenza e le linee guida della rivista, anche pubblicizzando le iniziative proposte. Che non significa però farlo a discapito della concorrenza, per quanto valida e stimata che possa essere.
Io credo ci voglia un po’ di coerenza: lei non può permettersi di scrivere che hanno copiato il suo circuito per attingere al bacino lettori di Tecno MTB, quando è stato lei il primo a proporre un calendario pressoché identico del Prestigio! Correva l’anno 2007, con la mia squadra di allora ci imbarcammo nella grande sfida del Prestigio: quasi tutti, anzi anche di più, alla fine diventammo pure Nobili… ovvio, le prove erano praticamente le stesse! Con la trovata poi di brevettare anche chi faceva i corti, era pressoché matematico che i “Nobili” superassero i “Prestigiosi”. Al contrario di TecnoMTB, però, nessuna critica o protesta ci fu sulle pagine di MTB Magazine.
E’ da questa sua ingiustificata e scorretta critica nei confronti di un concorrente, accusato di parassitismo dopo che il primo parassita fu TecnoMTB, che ho deciso di aprire questa discussione (diventata con i giorni piuttosto animata) per vedere che ne pensavano i bikers. La mia conclusione è: se vuole fare il suo circuito, faccia pure. Se lo lodi e se lo imbrodi fin che vuole, lo promuova e lo pubblicizzi. Ma con correttezza.
Quanto all’ultimo paragrafo del mio primo post, riguardo il suo giornale, sono dell’opinione che TecnoMTB sia fin troppo specialistica nei contenuti:
de gustibus non disputandum est… e a me non piace. Non solo, ritengo non presenti nulla di più di quanto non si possa già trovare sui web-magazine o sulle altre riviste di settore o su forum come questi. Insomma, a mio avviso manca “l’esclusiva” originale e attraente, quella magari per la quale valga la pena comprare il giornale.
Aggiungo qualche altra puntualizzazione veloce, forse fin troppo contratta sintetica, ma capitemi… è da un’ora che son qua a scrivere…
Il nobili è nato nel 2007, mentre il Prestigio è nato ben prima anche se non ricordo precisamente l'anno
Chiedi a Teora che ormai è un veterano. Quando la Paola Pezzo andava in triciclo lui aveva già 14 o 15 scudetti…
3. ma la cosa più fastidiosa é che si commenta la rivista (argomenti, test precotti) poi nessuno di Voi la legge, ma allora come fate a giudicarla? Non pensate che ci siano 20 professionisti che lavorano all'Edidoss che meritano il rispetto di essere giudicati solo da chi li legge?
Signor Dossena vorrei farle presente che basta che anche una sola copia di un giornale finisca in un club o in una riunione di una squadra perché i contenuti possano esseree fruiti da almeno una decina di persone.
Nulla da eccepire invece sulla professionalità dei giornalisti.
le quote delle iscrizioni vanno agli organizzatori non alle riviste, quote intere fino allo scorso anno, scontate per gli abbonamenti nella
formula del 2010, (a vantaggio di biker) ma sempre a loro. Noi al contrario "ci facciamo belli" spendendo decine di migliaia di euro senza chiedere nulla ai CO coivolti come contributi diretti.
Le informazioni “di corridoio” in mio possesso sono diverse. In ogni caso ritengo giusto considerare la sua versione come ufficiale.
I Nobili ogni fine anno danno a ogni brevettato: 1 targa personalizzata, 1 orologio personalizzato, un gadget (quest'anno 1 trolley, lo scorso anno una felpa, due anni fa un giubbino), ospitalità a 1 cena (nel 2009 nelle contrade di Montalcino), una premiazione finale e dulcis in fundo lo stemma di tela.
Il Prestigio: lo stemma di tela, stop.
Ritengo che il biker non debba essere incentivato a essere un mercenario, partecipando in base al gadget o al regalo sacrificando magari le emozioni, le sensazioni, il piacere di pedalare dove e quando si vuole. In passato anch’io sono stato “mercenario” e non rinnego quel tempo (legga qua, ho sempre dato a Cesare quel che è di Cesare:
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=79642&highlight=nobili+tecno+mtb
), ma adesso cerco altre motivazioni per partecipare a qualsivoglia evento.
Il successo del Prestigio, paradossalmente, è che non ti dà nulla in cambio se non la pura soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo. Ripeto, obiettivo e non gadget: lo scudetto, in questo caso, è sì un feticcio ma per i Prestigiosi ha un valore intrinseco infinitamente maggiore di qualsivoglia giacca o trolley o felpa. Analogamente, io ho speso la bellezza di 625€ per raggiungere un obiettivo fatto di una medaglia e di una maglietta: ma se l’obiettivo si chiama Transalp, è comprensibile che questi “feticci” assumano un valore simbolico personale di estremo valore.
Le risposte date qui sotto rispecchiano al 110% il mio modo di pensare:
ci sono gare dove ti fai mazzo cosi, gare a tappe di 7 giorni, gare di 200 km in mtb, paghi 70 euro, e se riesci a sopravvivere ti danno si e no una t- shirt da 7 euro con scritto finisher, e per mè, quella parola vale + di orologi, trolley, gomme, felpe,
P.S. si ricordi che non andiamo in bici solo per i premi o gadget ma per le emozioni che ne ricaviamo(personalmente quasi esclusivamente per le ultime)
a me sinceramente dello scudetto nn interessa.............come nn interessa se alla fine ci fossero stati 4 completi,
scarpe, guanti cristi cazzi e madonne.........
ma guardo quello che mi ha VERAMENTE dato il PRESTIGIO.......
per primissima cosa e nn mi stanchero' mai di dirlo, HO CONOSCIUTO PERSONE FANTASTICHE, AMICI (teora,achille,effe,the.mtb.biker.,44X11..........e tantissimi altri) dove con tutti loro partirei oggi stesso per un'avventura in MTB in capo al mondo....
io e chi mi conosce lo sa...........ho fatto il PRESTIGIO completamete da SOLO......io e basta.....ma tanto sapevo che quando arrivavo sul posto avrei incontrato tutti.......e quindi nn piu' solo.........
Basa, non mi stuzzicare… che ho sempre un asso pronto nella manica…. Anche in capo al Mondo…
Non ho altro da aggiungere. O meglio, ne avrei, ma mi son rotto di scrivere… anzi, se qualcuno è arrivato a leggere fin qui, comunico che ha vinto... un abbonamento a... Playboy!!!




(dai buttiamola sul ridere, và...

)
Notte a tutti, e che la notte possa portare consiglio....
Stefano