andrea1966
Biker incredibilis
io le ho messe da parte e viaggio latticizzato. ma ci hanno messo circa 2 anni a convincermi.....fascette in kevlar .....

io le ho messe da parte e viaggio latticizzato. ma ci hanno messo circa 2 anni a convincermi.....fascette in kevlar .....
ragaSSi ...
io coi più bravi ci esco, guardo, ascolto e pian piano imparo.
come ho già detto, 2 anni fa neanche immaginavo di fare quel poco che ora so fare. resta il fatto che se di fronte ad un ostacolo uno non se la sente di passare ( o in un single track non se la sente di "volare sulle rocce" ), non lo fa e basta, passa come può.
a volte non è solo questione di tecnica, a volte è proprio la paura di farsi del male che induce uno a rallentare. sono quasi sicuro che se ripetessi il sentiero in cui sabato sono caduto, ora non cadrei.
il prendere rischi eccessivi non è nella mia natura, almeno non in bici.
discorso assolutamente condivisibile.
però, come già detto più e più volte, basta un minimo di tecnica per alzare i limiti (in sicurezza!) di parecchio. se uno non se la sente di passare "sulle rocce" è perchè probabilmente non sa come fare. se questa lacuna viene colmata, non capisco perchè uno non dovrebbe sentirsela....
il mio consiglio è sempre lo stesso: imparare le tecniche di base del mtb.
Mase ti si un xingano..... .
a volte è proprio la paura di farsi del male che induce uno a rallentare..
discorso assolutamente condivisibile.
però, come già detto più e più volte, basta un minimo di tecnica per alzare i limiti (in sicurezza!) di parecchio. se uno non se la sente di passare "sulle rocce" è perchè probabilmente non sa come fare. se questa lacuna viene colmata, non capisco perchè uno non dovrebbe sentirsela....
il mio consiglio è sempre lo stesso: imparare le tecniche di base del mtb.
inoltre può succedere che nel gruppo ci si ferma ad incitare il ragazzo sul passaggio:"dai dai!!! buttati buttati!"...tutti fermi a guardare cosa fa e lui lì nel pallone perchè si sente sotto esame......
io ti posso dire che spesso nei miei giri passo per un punto dove c'è un passaggio che ora reputo banalissimo: si tratta di un "ripidino" quasi verticale che ora mi pare un cazzata ma ti assicuro che per un bel pò ci sono arrivato sopra e poi ho rinunciato per passarci di fianco. un bel giorno mi sono messo a studiarmelo, a immaginare come gestire il peso del corpo e l'equilibirio e alla fine ... l'ho fatto, sono risalito e l'ho rifatto e rifatto ancora per circa 10 volte. ecco, alla fine lo avevo assimilato e imparato a memoria, mi spaventava l'idea di fare un pezzo praticamente verticale con la bici.inoltre può succedere che nel gruppo ci si ferma ad incitare il ragazzo sul passaggio:"dai dai!!! buttati buttati!"...tutti fermi a guardare cosa fa e lui lì nel pallone perchè si sente sotto esame...anche questo può essere un atteggiamento poco produttivo dal punto di vista didattico, anche se certamente lo è (produttivo) da un punto di vista precauzionale.
Psicologicamente bisogna studiarsi un momentino con chi si ha a che fare...ci sono quelli che vogliono stare sempre avanti e ci sono quelli che vogliono stare sempre dietro...ci sono quelli malati di protagonismo e ci sono quelli che preferiscono passare inosservati...ci sono quelli che "io qua io là" e ci sono quelli che zittizitti si sparano scassatoni da DH con l'enduro...senza dire niente a nessuno...
in verità in verità ti dico ... che non sei l'unico a pensarla cosìguarda che a me proprio non piace cadere, anzi ho proprio paura di cadere e far male a me e alla bici......
quoto!!
anche l'idea che bisogna cadere per imparare non la condivido.
...del resto, se non fosse così, non esisterebbero le matite con le gomme alle estremità.![]()
non "per" ma nell'
cioè, non è condizio sine qua non, è semplicemente una fisiologica conseguenza della e nella fase di apprendimento...del resto, se non fosse così, non esisterebbero le matite con le gomme alle estremità.
comunque quello che dici sull'apprendimento teorico è certamente valido, anzi direi assolutamente propedeutico.
concordo con le parti evidenziate. a quando una pedalata io e te? avrai capito che quello che pedalerà sarò io, tu quello che insegneràprovo a spiegare il mio pensiero:
andare in mountain bike è uno sport.
come tutti (o quasi) gli sport richiede una preparazione fisica-atletica e tecnica adeguata.
ciò implica che devo allenarmi fisicamente e tecnicamente.
a me sembra invece che tanti prendano la bici e si avventurino per sentieri senza aver la minima idea di cosa troveranno e come affrontare in modo CORRETTO i vari passaggi.
in tutti gli sport ci sono preparatori e allenatori che istruiscono su come procedere, passo dopo passo, per ottenere risultati migliori.
in bicicletta pochissimi si prendono il fastidio di apprendere le nozioni fondamentali prima di cominciare o per migliorarsi.
l'idea che continuando ad uscire e a provare le solite cose serva a migliorasi secondo me è sbagliata. bisogna che qualcuno ci indichi come fare e ci evidenzi gli errori.
anche l'idea che bisogna cadere per imparare non la condivido. se so come affrontare un passaggio ostico, riesco ad affrontarlo.
a volte un buon libro puo farci migliorare molto ma molto più di km e km di sentieri e litri e litri
di disinfettante.
se la metti così devo darti ragione!
esattamente quello che mi è capitato sugli euganei circa 2 anni fa. passaggio che non sapevo come fare e tutti erano già arrivati mentre io ero l'ultimo. e sentivo dire: dai, dai, lascia andare la bici, buttati!!inoltre può succedere che nel gruppo ci si ferma ad incitare il ragazzo sul passaggio:"dai dai!!! buttati buttati!"...tutti fermi a guardare cosa fa e lui lì nel pallone perchè si sente sotto esame......
parliamo di cose serie...stamattina ho il culo rosso come una bertuccia! incredibile...mai successo!
E' capitato anche a qualcuno di voi che dopo anni di sella ancora si verificano questi arrossamenti da novizio?