23/04/06 Weekend di Triathlon GF Paola Pezzo
Questo weekend non ho fatto MTB, ho fatto triathlon: insieme ai compagni di squadra della MTB A Casa Vecia si è fatto un vero e proprio tour de force in quel del Lago di Garda partito il sabato mattina e terminato la domenica sera, ospiti a Brenzone degli accoglienti amici Fiorenza e Tiziano.
Queste le frazioni del triathlon de noartri: magna bevi corri. Il sabato è stato dedicato per intero alle prime due discipline, e tra autogrill, stand, gelaterie, panifici, pasticcerie e birrerie di Garda e Brenzone metà dellopera era fatta
o quasi, vista la luculliana e alcolica cena che ha chiuso la giornata e che ha provocato strani effetti collaterali (qualcuno dice di aver visto strani animali notturni
).
Lindomani la terza frazione, cioè la Gf Paola Pezzo, sicuramente la meno impegnativa delle tre: non abbiamo neanche il tempo di fare la foto di gruppo data la partenza imminente, subito in griglia!
Tornato in sella da una sola settimana dopo un lungo stop per broncopolmonite (effetto collaterale della GF del Montello) mi autoconvinco di portare a termine la GF con calma, limportante è arrivare alla fine.
Solo che quando senti che la gamba gira e che la bici in discesa va da sola, come si fa ad andare piano? Difatti sui primi 20km. di continui velocissimi saliscendi e qualche muro fatto pian pianino, ammirando di continuo il cielo limpidissimo specchiarsi sul Lago di Garda, spingo convinto che le gambe reggeranno. Al ventesimo chilometro, però, la situazione cambia: il ritmo cala notevolmente a causa del ricongiungimento del percorso Marathon con il Classic, dove mi ritrovo fermo causa il traffico di chi è partito da pochi minuti.
Iniziano a farsi sempre più numerosi i tratti a piedi, soprattutto sulle salite più sassose e sconnesse, ma grazie al traction control della mia
Scott Genius RC incredibilmente riesco a pedalare superando agevolmente molti biker appiedati.
Ma gli sforzi dovuti alle camminate iniziano a farsi sentire al km.30, in vista di San Zeno di Montagna, dove sul muro al 28% ecco i primi crampi; fortunatamente il ristoro è vicino e mi riposo un po, ripartendo poco dopo per lultima parte di salita affrontata con calma approfittandone per ammirare le vette ancora innevate del Monte Baldo.
In cima mi hanno detto ci fosse un curioso cartello tra poco inizia la discesa, solo che una deviazione ci fa percorrere la pineta della ________, su un single track piuttosto insidioso dove il traction control serve poco: ormai le gambe sono andate.
Per fortuna mi aspettano una decina di chilometri di discesa in cui poter rifiatare e far riposare le gambe
teoricamente.
Ma è più forte di me: non resisto a stare in coda frenando continuamente e inizio a sorpassare biker uno dopo laltro, scendendo come un pazzo facendo numeri da funambolo e sverniciate memorabili, con il controllo sulla bici però sempre totale; non esistevano sassi o buche da evitare, semplicemente tiravo dritto passando sopra a tutto senza scompormi minimamente: altro punto a favore della Scott Genius RC. Per la prima volta a chiedere strada ero io e non chi mi era dietro: su oltre 20km. di discesa i sorpassi fatti (numero indefinito) sono superiori a quelli subiti (solo 3!).
La gambe però erano sempre in riserva e difatti al primo ridicolo strappetto mi si bloccano per i crampi e sono costretto a fermarmi: poco male, mi butto su un prato e mi crogiolo al sole massaggiandomi le gambe per qualche minuto.
Poi riparto, ora però continuando la discesa con più calma, attraverso la spettacolare Valle dei Molini, incastonata tra due pareti di roccia e passando da una sponda allaltra del torrente su curiosi ponti di pietra.
Giunti nelle vicinanze di Garda mi aspettano le ultime due salite: la prima, affrontata con il minimo rapporto e a velocità ridicole, passa senza problemi, mentre la seconda, tutta sotto il sole ormai a picco, si fa sentire ma per fortuna dura poco. In breve arriva la Rocca di Garda e con essa la discesa finale in single track molto divertente e scorrevole che sbuca sul lungolago.
Nel tratto finale in un curioso attraversamento del campeggio e nel tratto a ridosso della spiaggia mi rifaccio gli occhi gustandomi le bellezze al bagno
altro che alberi, sassi, polvere e campi!
Taglio infine il traguardo tra due ali di folla in 4h33m28s in 787° posizione e ritrovo i compagni di squadra giunti poco prima di me; unanimi le sensazioni: percorso sensazionale, organizzazione e sicurezza al top, ma ristori miseramente poco forniti.
Tutto sommato una gran bella manifestazione, forse un po troppo cara (29 per il percorso Marathon), ma il clima che si respira è di grande festa con paese di Garda interamente invaso dai biker con molti turisti estranei alla MTB a curiosare, assistere ed applaudire.
Il weekend di triathlon si chiude con il pasta party (sicuramente migliorabile) e il ritorno verso casa, lasciando ai compagni di squadra limmancabile epilogo allo Speck&Stube, tipico locale di Malcesine. Eh, non si fa ponte, domani si lavora